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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: MORS QUAE LIBERAT NOS
Genere: Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: elervaneler galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/10/2003 17:06:04

non è proprio horror, semmai drammatica...dico solo che sono gli ultimi pensieri di un suicida...
 
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MORS QUAE LIBERAT NOS
- Capitolo 1° -

Desclaimers:Che bello sono arrivata all'ottava ff! E' la prima death che scrivo...più tragica non la potevo fare! Cmq il titolo significa "La morte che ci libera"
Se volete mandarmi commenti, contattatemi al fp. Davidania from Eler


-MORS QUAE LIBERAT NOS-

Il freddo è pungente e mi lacera con il suo duro morso la mia pelle nuda, mentre il mare, visto dall'alto, è un buio specchio dove le stelle splendenti si specchiano...Che bella notte è questa, mi lascia senza fiato ogni volta che mi allontano da ciò che mi circonda, lontano da chi mi disturba...è prprio adatta per morire...
SIETE SCONVOLTI NON E' COSI?
Per me ormai la serata è diventata la fine di una vita fatta di delusioni e amarezze, speranze infrante e ferite inguaribili...prprio come muore il giorno...Se credete che me la sarei spassata con la mia ragazza, anzichè mettere in atto questo folle progetto, bè...siete sulla strada sbagliata...non l'ho più rivista da quando mi ha tradito con il mio migliore amico...E pensare che le avrei chiesto presto di sposarmi! Era tutto il mio mondo, la realtà di un sogno inseguito per tanto tempo, il sole che illuminava le mie nere giornate e la lucedi quel tortuoso cammino, quello chiamato "Esistenza"...e adesso che è scomparsa, sono, sopra questo ponte, in bilico tra la vita e la morte...Ma questa è solo la punta dell'iceberg.
Morte...
Francamente non capisco perchè tutti abbiano così paura di lei...io la trovo attraente e sensuale, come una zingara che invita ad una danza lenta e trascinante...e quel dolce nome, come la brezza fresca di una torrida giornata d'estate, e allo stesso tempo brutale e violento, prprio come un uragano distruttivo chetutto rovina e che tutto spazza via...come sta facendo con me...Io non la temo, la voglio qui, fra le mie braccia, per poter assaporare il bacio delle sue gelide labbra...
Fino a poco tempo fa ero ammirato perchè mi facevo rispettare, ero un tipo vispo, solare e circondato da amici...poi la malattia...avete presente una pianta parassita e un giovane germoglio? Prima si insidia nell'altro senza farsi scoprire, inizia a succhiargli la linfa, lo imbruttisce e lo rende grigio, avvizzito e spoglio e quando esso muore, insoddisfatta cerca nuove vittime per la volgia irrefrenabile di altra vita...una vampira...
E' la stessa immegine che ho avuto in mente, quando un bel giorno, avevo solo 17 anni, ebbi un conato di vomito: ho sputato sangue a volontà, il suo colore brillante macchiava il bagno, i miei vestiti, il mio viso ed è stata l'unica volta in cui ho creduto veramente di non uscirne più vivo...non volevo morire così! La corsa in ospedale, il rumore dei macchinari, le analisi e poi la diagnosi...cancro ai polmoni...Detto così può sembrare un dramma, ma credetemi, ero del tutto inconsapevole di cosa mi stesse succedendo...avevo detto "un bel giorno"..."Cosa c'è di bello nel giorno che scopri di essere malato?" mi chiederete: l'avreste capito se avreste visto vostra madre piangere per la prima volta per qualcuno che non fosse lei stessa...aveva il volto sfatto dalle lacrime argentee...sembravano perle...
Mi chiederete inoltre se avessi un padre che la potesse consolare e sorreggere, un uomo che ci potesse sostenere in un momento così tragico...No, non l'ho mai conosciuto e da piccolo chiedevo a mia madre di lui...lei irritata rispondeva: "Finiscila con queste domande, sai fin troppo bene che mi ha messo incinta e mi ha lasciato da sola, andandosene con una delle sue amichette!" Una volta mi diede un sonoro schiaffo e smisi da allora di importunarla...Poi mi portò sotto un umido ponte e lì vidi un vagabondo contendersi un misero piatto di ossa con un cane: l'unica cosa che lo differenziava dall'animale erano le bolle violastre e scure sulle braccia e il naso con il setto nasale competamente distrutto, tanto da formare un'unica narice...una bestia che lottava con un'altra bestia...Fuggii via da quello schifoso spettacolo, mentre mia madre, lanciandomi addosso oggetti di ogni genere, urlava: "E tu sei il frutto della sua violenza!"
Ora che ci penso, perchè ha buttato fuori tutto quel dolore e pianto in continuazione, se mi trattava come un uomo rognoso, non mancava mai di insultarmi e farmi sentire l'ultimo degli ultimi, non faceva mai quei piccoli gesti che fa di solito una vera madre al figlio, come fargli gli auguri per il suo compleanno, essere sempre vicino a lui ed essere invadente?
Mia madre che piange e si dspera dietro il vetro della sala...Un'altro dei pochi sogni avverati...Vero doloree atroce rimorso dei suoi rimorso o recita? Quanto l'ho odiata! Eppure adesso che sono qui, provo pietà nei suoi confronti, il perdono nei confronti del proprio nemico, prima di andarsene, in fondo non costa nulla, no? La giustifico del suo rancore che provava verso di me...sono la prova e il ricordo vivente di un amore violato...dell'uomo che non l'ha mai amata...Potete prendermi per uno sfigato, uno che ha subìto senza mai reagire e ora che cola a picco assieme ai suoi fiochi e vani ricordi, è felice...ma non importa, quando leggerete questo messaggio, persone sconosciute e senza volto, e i vostri giudizi inizieranno a scagliarsi contro di me io sarò già scomparso tra le onde blu, cullato dal dolce suono del silenzio...non mi importa più niente, nè di ciò nè di chi mi circonda, ho solo una cosa in mente...farla finita! Credete davvero che la pietà e la comprensione bastassero a riconciliarmi col mondo? Ho sempre detestato quegli sguardi ipocriti e falsi, come quelli dei miei parenti quando venivano a farmi visita...No grazie, ne faccio a meno! Pensate davvero che da un giorno all'altro mia madre mi avrebbe amato, la mia ragazza sarebbe tornata e la malattia avrebbe smesso di tormentarmi? Poveri ingenui...l'unica cosa che mi è rimasta è l'orgoglio...."BASTA, VOGLIO VOLARE VIA! DATEMI LE ALI!"...grido questa frase concitato e questa volta sono convinto...davvero, prima la gridavo in preda all'ira, ma adesso andrò fino in fondo...Nessuno fortunatamente mi sente...vi immaginate la scena? Voi ovunque che agitati, assistete alla mi fine, come se un suicidi fosse qualcosa da non perdere assolutamente, i poliziotti che mi pregano di non fare sciocchezze, il loro sudore della tensione colare viscido e ghiacciato, e io che rimango incantato dalla folla e dal baccano...i famosi 15 minuti di celebrità...Scoppio a ridere, ma le mie sono risate amare e vuote, ho smesso di essere felice e di vivere serenamente e non ho più voglia di stare in questo dantesco inferno!
Ora so che sono stato un debole a scegliere la via più estrema e breve per risolvere, anzi, combattere i miei problemi...un vigliacco...Ehi perchè parlo dio me al passato? Non sono ancora morto! Poco male, sto per esserlo! Guardo la luna, così bella, così silenziosa, così fredda...Da piccolo mi ero innamorato di lei e adesso mi tornano tante cose in mente...come un film...è proprio vero che quando stai per spirare ti ritorna in mente il tuo passato...ma adesso potrò stare insieme a lei, per sempre...

Mi spingo in avanti e lentamente precipito nell'abbraccio gelido del mare, il vento mi soffia in faccia sempre più forte mentre cado e come una fiammella che prima di spegnersi tra le ceneri, getta un ultimo e fortissimo bagliore, cos' io penso che forse, in un tempo non troppo distante le persone che amo mi ameranno a loro volta e il gelo perenne dellla mia anima si scioglierà...Questo un giorno...Così penso e la speranza mi fa sorridere come un bambino, mentre le acque, come acutissimi spilli passano da parte a parte il mio corpo, ma non è doloroso, anzi le tenebremi avvolgono e dando un ultimo fioco sguardo alla luna dal fondo melmoso, la vedo sbiancarsi in volto, ancora più malinconica, e sembra che pianga per colui che che l'ha amata così tanto...

FINE
 
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