CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
PROLOGO
La terra tremava i vetri si frantumavano in una pioggia di schegge,i mobili e persino il cielo,le case caddero a pezzi,quasi fossero fatte di vetro.
Lei stava immobile.
Le persone intorno urlavano,correvano in un'unica direzione..lontani da quel inferno. Lei stava sempre immobile,gli occhi sbarrati,tutto il corpo pietrificato dalla paura.
Davanti si estendeva un misto di terra e sangue,che come pioggia cadeva e si confondeva con in suoi capelli rosso fuoco. Quelle iridi bicolore rimanevano fisse su quella gigantesca sagoma che a passo lento puntava nella sua direzione.
Il gigante si fermo a pochi metri dalla bambina,perché si..lei era solo una bambina di dieci anni.
Terrorizzata.
Impaurita.
Il gigante,che aveva anche un sorriso inquietante ,allungò il braccio per afferrarla..e lei ancora rimaneva immobile. Poco prima che il gigante potesse prenderla qualcuno l’afferrò sotto braccio cominciando una corsa disperata. Lei alzò di poco il viso incrociando due occhi ambrati ,chiuse gli occhi cadendo nel buio più totale.
E così il doppio attacco al distretto di Shiganshina da parte del gigante colossale e quello corazzato finì,e cominciò la caduta dell’ umanità verso l’inferno.
CAPITOLO 1°
CINQUE ANNI DOPO L’ATTACO AL DISTRETTO DI SHIGANSHINA
Il sole quel giorno era caldo,quasi da bruciare la pelle ma lei doveva continuare a correre. Dopo quel giorno di cinque anni prima lei era cambiata,qualcosa si era acceso dentro di lei,una forza,un odio e determinazione che prima di quel fottutissimo giorno non sapeva neanche di avere. Tra qualche mese si sarebbe arruolata,aveva già deciso da tempo a quale corpo appartenere.
L’istruttore Keith diede l’ordine di fermarsi e cominciare a fare l’allenamento corpo a corpo a coppie. Un ragazzo biondo dai stupendi occhi azzurri si avvicinò a lei –Hei Arya fai coppia con me?-
La ragazza sorrise –Se ci tieni a fare una figuraccia Armin- si mise in pozioni,pugni davanti al volto –Per me va bene-. Lui scosse il capo sorridendo e a sua volta mettendosi in posizione –Sempre la solita-
A poca distanza Eren Jeger si trovava già con il culo a terra e davanti a lui un Rainer Brawn che se la ghignava alla grande,gli tese la mano per aiutarlo a rialzarsi –Però dai stai migliorando Eren- . Dal canto suo il ragazzo si limitò a grugnire e lo fissò con i suoi determinati occhi verde acqua ,spostò lo sguardo alla sua destra vedendo una ragazza che cercava di defilarsi in sordina.
-A quanto pare qualcuno di annoia- ghignò in direzione di Annie Leonarth,la ragazza dagli occhi di ghiaccio. Rainer si voltò richiamandola –Hei Annie! Hai già finito?- lei si limitò a voltare il capo sopra la spalla –Il corpo a corpo mi annoia…e poi qui nessuno si impegna seriamente in questo tipo di allenamento-
-Un vero soldato non si tira mai indietro a niente- ribatté Rainer guardandola diritta negli occhi –Battiti con Eren,è ora di darti una piccola lezione-
-Eh??- Eren spalancò occhi e bocca,in effetti Annie un po’ di fifa al culo gliela metteva.
La bionda sbuffò voltandosi verso Eren mettendosi in posizione di guardia,pugni alti davanti al volto e sguardo glaciale.
“Merda” fu l’unico pensiero di Eren prima di ritrovarsi nuovamente culo a terra,Annie si pulì la giacca e i pantaloni –Abbiamo finito?- si portò una ciocca di capelli dietro all’orecchio ,dal canto suo Rainer balbettò un si e se ne andò a fare corpo a corpo con qualcun altro.
-Annie chi ti ha insegnato quella tecnica?-domandò Eren rimanendo seduto.
-Mio padre- il suo sguardo a quella frase cambiò ,ma fu solo per una frazione di secondo.
Eren la fissò attentamente –E lui da chi l’ha appresa?-
-Questo non è importante e poi anche se te la insegnassi non so quanto possa esserti utile,è solo da mettere in pratica con gli esseri umani- lo sguardo di Eren si fece più serio –Non mi importa voglio impararla-
-Eren noto che ti piace davvero stare con il culo a terra- si avvicinò Ary insieme a Armin.
-Ah ah simpatica Arya- Eren si rialzò pulendosi i pantaloni della divisa.
-Comunque qui nessuno prende questo tipo di allenamento sul serio- notò Arya guardandosi intorno –Dopo tutto la maggior parte spera solo di riuscire a entrare nei primi dieci per avere il posto assicurato nella gendarmeria stare nei territori interni e lontano il più possibile dai giganti-
-Tsk che schifo!- sputò con disappunto Eren.
-Ti fa schifo chi tiene cara la pelle Jeger?- si avvicinò a loro Jean Kirschtein.
-Non cominciate voi due- Mikasa Ackerman si mise subito tra i due per poi voltarsi verso Annie –Quella tecnica che hai appena insegnato a Eren …- i suoi occhi neri come la pece si indurirono –Me la devi insegnare- Annie ghignò –Sono proprio curiosa di scoprire se funziona anche sulle belve feroci-
In un nano secondo tutti i cadetti si riunirono in un cerchio intorno alle due ragazze e partirono le scommesse,due tigri che si sfidavano era un evento da non perdere e mentre Arya Denvers e Connie Springer prendevano le puntate le due iniziarono.
Il sole stava calando dipingendo il cielo di un lieve arancione. Arya alzò lo sguardo verso l’orizzonte,amava guardare le sfumature di colore del tramonto quasi si confondevano con il rosso accesso dei suoi capelli. Lasciò che gli ultimi raggi solari le accarezzarono il viso,chiuse gli occhi ispirando l’aria a pieni polmoni.
Una presenza l’affiancò –Tutto bene Ary?- Rainer le arruffò i capelli,lei riaprì gli occhi sorridendo ma non li staccò mai dal cielo –Ti ho mai ringraziato?- gli domandò di punto in bianco –Per quel giorno che mi hai salvata-
-Non serve,il miglior ringraziamento è che tu continui a vivere- il viso del ragazzo si addolcì –Ho solo fatto quello che ritenevo giusto-
-Tra meno di due mesi ci diplomeremo- sorrise lei quasi nostalgica –Ne abbiamo fatte di cose in questi tre anni-
-Già- sorrise a sua volta il biondo,si voltò sentendo il passo di cavalli avvicinarsi.
Due figure incappucciate si fermarono a pochi passi da loro,la prima si levò il cappuccio rivelando un volto ben noto a tutto il popolo delle mura,anche se c’è sempre l’eccezione.
Rainer mise il mugno sul petto,un saluto militare perfetto mentre Arya rimane impalata a guardare quei bellissimi ma anche aggressivi occhi azzurri –Arya il saluto- le sussurrò Rainer a denti stretti e lei lo fece in modo meccanico senza però staccare lo sguardo da lui.
-Mocciosi l’istruttore Keith dove si trova?- domandò con fare annoiato.
Arya alzò un sopracciglio e l’incantesimo degli occhi di ghiaccio finì… “mocciosi?”
La seconda persona con lui si mise a ridere dandogli una pacca sulla spalla –Suvvia Levi dovresti essere più educato una volta ogni tanto- si tolse il cappuccio –Piacere ragazzi io sono Hangie Zoe,sapete dirmi per favore dove si trova l’istruttore?- chiese sorridendo per poi rivolgersi di nuovo a Levi –Visto?si fa così!!-
-Tsk...quattrocchi di merda- e con questo unico commento sorpassò lentamente Rainer soffermandosi su Arya –Ei mocciosa…- la fissò nei suoi occhi rosso fuoco –Bei occhi- e si allontanò senza voltarsi.
-L’istruttore Keith è nel suo alloggio- disse Rainer rivolto a Hangie,visto che Arya non dava più cenni di vita –Grazie mille!Ciao Ciao- salutò la donna partendo al galoppo.
Arya rimase immobile a guardare la schiena di Levi allontanarsi,su quella schiena vi era lo stemma del corpo di ricerca.
Le ali della libertà
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