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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: HAKHAK
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: evilcharming galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/10/2003 17:25:14

in che occasione hakkai ha incontrato il suo draghetto? ^___^
 
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- Capitolo 1° -

Piccola fic tratta da un’ispirazione che mi è venuta quando mi sono svegliata! Una domanda che molti si sono posti è: come ha fatto Hakkai a conoscere Hakuryu? Beh, io ci provo... ^^

CAPITOLO UNO
UN ANIMALETTO DAGLI OCCHI TRISTI
Hakkai camminava tranquillo nel villaggio. Gojyo quella mattina era rientrato piuttosto tardi, così adesso era immerso nel sonno più profondo. L’amico non aveva avuto il coraggio di svegliarlo, così aveva deciso di andare a fare la spesa per fargli trovare almeno un pranzo degno di questo nome. Sempre ammesso che avesse avuto fame al momento del risveglio.
Ormai erano passati circa cinque mesi da quando lui aveva deciso di andare a vivere a casa di Gojyo. Forse stava semplicemente cercando un modo per ringraziarlo per averlo salvato. E mentre lo cercava, si dava da fare per essere in qualche modo utile al ragazzo.
In realtà, la sua utilità consisteva nello svolgere piccole faccende domestiche: Gojyo usciva praticamente ogni notte, e al suo ritorno era talmente distrutto da crollare sul letto ancora vestito e dormire tredici ore (nulla di strano, in fondo lo faccio anche io... Dormire tredici ore, intendo... ^^). Così era Hakkai a occuparsi della casa. Agli occhi del mezzodemone, il ragazzo dagli occhi verdi sostituiva la figura del fratello maggiore che lo aveva abbandonato anni prima. Per questo si era affezionato a lui, anche se dalla sua bocca nessuno avrebbe mai sentito pronunciare una cosa simile. Questa strana convivenza fra una creatura del giorno e una della notte andava avanti spontaneamente, senza troppi ostacoli.
Era una mattina soleggiata e tranquilla. La sera precedente, un violento temporale aveva costretto molti a chiudersi in casa. Gojyo era uscito già da una mezz’oretta, perciò Hakkai era rimasto da solo. Solo con la sua malinconia, evocata dallle lunghe notti di pioggia. Non aveva dormito granché, ma ciononostante si sentiva molto in forma. Il bel tempo aveva riportato anche il buonumore.
Hakkai comprò le ultime cose e si avviò verso casa. Gojyo probabilmente avrebbe dormito almeno altre due ore e mezza, perciò aveva tutto il tempo per preparare da mangiare.
Stava camminando pensando al menu, quando qualcosa lo colpì alle schiena. Si girò di scatto e rimase come bloccato per un istante.
A colpirlo era stato un animaletto simile a un piccolo drago, di colore bianco, dai grandi occhi rossi. Adesso era sospeso in aria davanti a lui, con un musetto che sembrava voler chiedere scusa per ciò che era successo. Hakkai sorrise.
- Non è nulla... 0___^
Il draghetto pigolò, contento (pigolò...? NdGojyo) (Se hai un verbo migliore per descrivere il verso di Hakuryu, fai pure... NdA). Hakkai si girò e fece per andarsene, ma l’animaletto lo trattenne per un lembo della maglia.
- Eh? C’è qualcosa che non va, piccolo?
Il draghetto fece capire che non voleva che lui andasse via. Il ragazzo lo guardò perplesso. In quel momento, arrivarono due uomini. Erano alti e massicci, probabilmente anche molto forti. Guardarono il piccolo drago bianco.
- Finalmente ti abbiamo trovato, piccola peste...
Il draghetto si avvicinò ad Hakkai, nascondendo il musetto nella sua spalla. Il ragazzo lo guardò, stupito, mentre i due uomini si avvicinavano. Hakkai li guardò, sorridendo.
- Scusate... E’ vostro, per caso? 0____^
Uno dei due annuì con la testa.
- Capisco... Vi pregherei di non fraintendere, non era mia intenzione prenderlo con me... E’ soltanto che...
- Non ha importanza. Adesso ci restituisca il nostro drago.
“Che modi...” pensò Hakkai. Comunque, il drago era di loro proprietà, ragion per cui avevano tutto il diritto di prenderlo e portarlo via. Il ragazzo posò una mano sulla testolina dell’animaletto, che alzò lo sguardo.
- Coraggio, torna dai tuoi padroni... 0____^
Lo sguardo del piccolo drago divenne improvvisamente supplichevole. Sembrava voler legare a sé quel ragazzo, per poter rimanere con lui.
Uno dei due uomini si spazientì; si avvicinò ad Hakkai e con una mano afferò il piccolo drago, che pigolò impotente, cercando di liberarsi dalla stretta. La schiena di Hakkai fu percorsa da un brivido.
- Ehi, piano!
L’altro fulminò il ragazzo con un’occhiata e si allontanò con il compagno, portando con sé il draghetto. Mentre andavano via, l’animaletto si voltò un ultimo istante verso Hakkai, che lo osservò sbalordito. Gli occhi di quel draghetto erano tristissimi, sembrava sul punto di piangere. Prima che Hakkai potesse reagire, i due uomini erano già scomparsi.

- Mmh... Hakkai, che ore sono?
Nessuna risposta. Gojyo si mise a sedere in mezzo al letto, passandosi una mano fra i capelli.
- Hakkai...?
Ancora nulla. Borbottando, il mezzodemone scese dal letto e uscì dalla stanza (non sono sicura che abbia una stanza, mi sa che il suo è tipo un monolocale... Bah, pazienza...). Hakkai era in cucina, stava preparando il pranzo.
- Hakkai!!!
Il ragazzo sobbalzò e si girò di scatto. Gojyo era dietro di lui.
- Gojyo... Mi hai spaventato...
- E da quando uno come te si fa spaventare...?
Hakkai abbassò la testa.
- Piuttosto, sai che ore sono?
Il ragazzo dagli occhi verdi mostrò un sorriso radioso e soddisfatto.
- E’ ora di pranzo!!! 0_____^
- E la cosa ti rende felice...?
- Certo! Ci ho messo due ore per prepararti da mangiare! Aspettavo solo che ti svegliassi!
Gojyo si morse la lingua. In realtà in quel momento, appena svegliato, l’ultima cosa di cui aveva voglia era proprio il cibo. Ma non aveva la forza di contraddire Hakkai, dopo averlo visto così soddisfatto. Si rassegnò e si sedette a tavola.
Durante il pranzo, Hakkai sembrava essere piuttosto distante. Era come se stesse pensando a qualcosa lontano mille miglia dalla casa dell’amico. Gojyo rimase a fissarlo, mentre mandava giù a fatica il cibo che gli aveva preparato. Al momento di sparecchiare, la curiosità del mezzodemone era incontrollabile. Si avvicinò all’amico, squadrandolo con aria perplessa.
- Qualcosa non va?
- Questo dovrei chiedertelo io... E’ da prima che sei strano...
- Strano...?
Gojyo annuì.
- Che cosa è successo, Hakkai?
Il ragazzo si limitò a sfoderare uno dei suoi sorrisi.
- No. Stai tranquillo, è tutto a posto... 0___^
- Bah... Se lo dici tu...
Si allontanò verso una mensola, da cui prese un pacchetto di sigarette. Che scoprì essere vuoto.
- No! Le sigarette! Le ho finite!!! ç______ç
Hakkai ne avrebbe volentieri approfittato per consigliargli di smettere di fumare, ma provocare Gojyo sull’argomento era molto pericoloso. Preferì rinunciare.
- Se vuoi, vado a comprartele...
Gli occhi del mezzodemone assunsero un’espressione di adorazione nei confronti dell’amico.
- Davvero lo faresti...? Mio salvatore...!!! ;______;
- Vado e torno... 0___^’’’

Hakkai si mise a fissare uno dei pacchetti che aveva in mano.
- Accidenti a me... Dovrei farlo smettere, e invece gli compro addirittura le sigarette...
Sospirò e rimise il pacchetto nella busta. Si guardò intorno. Era nello stesso luogo in cui quella mattina aveva incontrato il piccolo drago. L’immagine dell’animaletto con gli occhi tristi si riaffacciò ancora una volta alla sua memoria. Quello sguardo era troppo esplicito per poter dire che tutto era a posto. Forse aveva sbagliato a lasciare che quei tipi lo portassero via. E poi quegli uomini avevano qualcosa di strano. Ma in realtà non avrebbe potuto fare granché in ogni caso. Decise di lasciar perdere, sperando che quel draghetto potesse sentirsi tranquillo fra le braccia del suo padrone.
Mentre tornava a casa, la sua attenzione fu attirata dal discorso che stavano facendo due signore lungo la strada. Parlavano di un qualche demone molto potente, che si era stabilito a Nord, seminando il terrore fra i villaggi di quella zona. In molti avevano provato a combatterlo, ma nessuno ne era tornato vivo. Una delle due aveva sentito dire che adesso quel demone era entrato in possesso di un drago, una creatura che, se mangiata, poteva dare l’immortalità. Doveva averlo catturato di recente, presto lo avrebbe mangiato e a quel punto sarebbe diventato imbattibile.
Hakkai si sentì mancare il fiato. Ora aveva capito cos’era quella strana sensazione che aveva provato nel vedere quegli uomini. Non erano esseri umani, ma demoni. Molto probabilmente, seguaci di quel tipo. Ma se le cose stavano così, allora quel piccolo drago bianco era destinato a fare una brutta fine.
- Questo no...
Dimenticò completamente il motivo per cui era uscito e corse fuori dal villaggio. Direzione: il Nord. Non importava come, ma non avrebbe mai permesso che quel draghetto facesse una simile fine.

FINE CAPITOLO UNO



CAPITOLO DUE
UN NUOVO INQUILINO
Il castello sorgeva in mezzo alle desolate e fredde lande del Nord. Era una struttura massiccia, in pietra, senza finestre e con un pesante portone in bronzo, presidiato da due demoni dall’aspetto poco amichevole.
Hakkai osservò bene l’edificio dal riparo che aveva trovato. Apparentemente, nessuna apertura da cui poter entrare; il portone era escluso, sarebbe stato come passare davanti a un poliziotto dicendo che hai appena rubato il portafoglio a qualcuno e sperare che non ti arresti. Cercò un’entrata secondaria, e alla fine riuscì a individuare una piccola apertura sul lato del castello. Doveva essere una sorta di scarico per l’acqua, ma era abbastanza grande per poterci far passare una persona. Il ragazzo sorrise e si avvicinò di soppiatto. Fece attenzione a non provocare il minimo rumore. I due demoni di guardia all’ingresso non sembravano molto ben disposti ad accettare visite.
Lentamente, e non senza difficoltà, riuscì a entrare. Ora si trovava in un lungo condotto, che molto probabilmente portava all’interno del castello. Il soffitto era troppo basso, così dovette procedere carponi. Man mano che si allontanava dall’entrata, le tenebre si facevano più fitte, e il silenzio più profondo e soffocante. Per un attimo, Hakkai si chiese che diavolo era andato a fare in quel posto. Ma la domanda che trovò non fece altro che alimentare la sua volontà.
- Sto andando a salvare qualcuno che ha bisogno di me.
Proseguì, immerso nel buio e in un silenzio innaturale. Sembrava che quel condotto non dovesse finire mai. Prospettiva poco piacevole, dal momento che ormai il ragazzo cominciava a non farcela più: le mani stavano quasi sanguinando, e le ginocchia avrebbero presto fatto la stessa fine.
- Non devo cedere, non devo cedere...
Il suo respiro era l’unica cosa che gli facesse compagnia nel nulla in cui era immerso. Ma non si diede per vinto. Andò avanti con un’ostinazione derivata dal desiderio di salvare quel povero animaletto che lo aveva supplicato di non abbandonarlo.
Andava avanti ormai da parecchi minuti, quando vide una luce in lontananza. Doveva essere arrivato alla fine del condotto.
- Che fortuna... 0____^
Raggiunse rapidamente l’uscita e si ritrovò in una stanza al centro della quale sorgeva una grande vasca, colma di acqua.
- Devo essere finito in piscina...
Scese lentamente e si guardò intorno con sospetto. Sembrava non esserci nessuno. Evidentemente, l’ora del bagnetto era già passata.
- Adesso, non mi resta che trovare quel tipo... Ma come?
Si grattò la testa e pensò di usare il metodo più rischioso ma affidabile che riuscì a trovare sul momento: uscire da lì e vagare di nascosto nei corridoi alla ricerca della sala principale.
Impresa difficile, ma non impossibile: essendo considerato inespugnabile, il castello non aveva grandi difese all’interno. Qualche demone di basso livello che girava per i corridoi, tutto qui.
Hakkai non ci mise molto per trovare la stanza che stava cercando. Stava decidendo se fare un’entrata in scena plateale, in stile Gojyo, o qualcosa di più tranquillo, quando sentì la voce del piccolo drago provenire dall’interno.
- Al diavolo la calma!!!
Spalancò la porta con un calcio, trovandosi faccia a faccia con un demone grande e massiccio quanto il Gran Sasso. Il piccolo drago era accanto al suo giaciglio, incatenato per impedirgli di fuggire. Hakkai tirò un sospiro di sollievo vedendo che era ancora salvo.
- E tu chi diavolo sei?
- Niente di particolare... Sono solo un tipo di passaggio... Vorrei portare con me quel drago, se non vi dispiace... 0_____^
- Ma davvero...? Si dà il caso che mi dispiaccia molto, invece...
Il demone si alzò in piedi, imponente ed enorme.
- Dì le tue preghiere, moscerino...
Hakkai sorrise.
- Avrei preferito risolvere la situazione in maniera più pacifica, ma sembra che non ci sia scelta... 0_______^

Gojyo camminava nervosamente avanti e indietro per la stanza.
- Accidenti a lui... “Vado e torno”, ha detto...
La sua camminata si fece più nervosa. Andò avanti e indietro quasi correndo per una decina di volte, poi si bloccò e strinse i pugni, urlando verso il cielo.
- Hakkai, muoviti, maledizione!!!

Il demone era piuttosto potente, ma la sua mole gli impediva di attaccare velocemente. Dal canto suo, Hakkai era piuttosto rapido nello schivare i colpi dell’avversario, ma non poteva attaccare, perché la sua potenza era nettamente inferiore. Non poteva certo continuare così.
Un attacco del demone fece ritrovare il ragazzo con le spalle verso il giaciglio su cui prima era adagiato il mostro, al fianco del piccolo drago bianco. L’animaletto pigolò, preoccupato. Hakkai sorrise per tranquillizzarlo.
- Stai tranquillo... Lo sistemo e arrivo... 0_____^
- Non ti sarà tanto facile, insetto!!!
Il colpo del demone andò a segno, spezzando un braccio ad Hakkai. Il ragazzo cercò di non urlare, nonostante il dolore lancinante. Il suo avversario rise.
- Sei morto!!!
Stava per colpirlo di nuovo, ma il piccolo drago fece prima di lui. Una fiammata uscì dalla bocca dell’animaletto, andando a bruciare il volto del demone, che urlò di dolore, portandosi entrambe le mani al viso.
- Maledetto!!! Non vedo più nulla!!!
- Ora o mai più...!
Hakkai prese un pugnale che si trovava alle sue spalle, e spiccò un salto, conficcando l’arma nel bel mezzo della fronte del demone. Il mostro urlò e cadde a terra pesantemente, facendo tremare l’intero edificio. Si agitò in preda al dolore, e Hakkai ne approfittò per dargli il colpo di grazia. Il demone si dissolse in una sfera di luce bianca.
Hakkai sospirò, sollevato, e si avvicinò al draghetto, sorridendo.
- Ehi... Credevo di essere io quello che doveva salvarti... 0_____^
Si chinò verso l’animaletto, accarezzandogli la testa.
- Non sei ferito, vero...?
Il draghetto pigolò, soddisfatto. Il ragazzo prese le catene e provò a spezzarle, ma con un braccio solo non era molto facile. L’animaletto scansò le sue mani con il muso.
- Che cosa c’è?
Il drago lo allontanò e indirizzò la sua fiamma sulle catene. In pochi minuti, il metallo si fuse, e il draghetto fu libero.
- Fantastico! 0__________^
L’animaletto pigolò compiaciuto. Poi si alzò in volo al fianco di Hakkai e, insieme, uscirono dal castello.

- Finalmente! Ce ne hai messo di tempo!
Gojyo parlava da solo mentre andava ad aprire la porta. Era già pronto a fare una lunga ramanzina al suo amico, ma quando lo vide la sua testa si svuotò. Aveva le mani sanguinanti, un braccio che sembrava rotto e macchie di sangue un po’ dovunque.
- Che cavolo hai fatto...?!?
- Nulla... Ah, il sangue non è mio, tranquillo... 0___^
- Ti avevo chiesto di comprarmi delle sigarette, non di scalare una montagna e poi buttarti in caduta libera dalla cima!
Hakkai sorrise.
- Senti Gojyo... Ti dovrei chiedere un favore...
- Avanti, parla... Ma non ti azzardare a dire che devo smettere di fumare!
- No, tranquillo... Volevo solo chiederti se possiamo ospitare qui un nuovo inquilino...
Il mezzodemone lo guardò, sconvolto.
- Un altro inquilino...?!?
- Sì, ma stai tranquillo... Non darà fastidio...
Mentre nella mente di Gojyo si faceva strada la terribile prospettiva della convivenza con due uomini, da dietro Hakkai fece capolino il musetto bianco del draghetto, che pigolò timidamente. Gojyo lo guardò, perplesso, poi spalancò gli occhi e guardò Hakkai.
- L’inquilino... Sarebbe lui...?
Il ragazzo dagli occhi verdi annuì con la testa.
- Accidenti a te, potevi dirmelo!!!
- Allora, può rimanere?
- Certo... Basta che non si metta a volare per tutta la casa mentre dormo...
Il volto di Hakkai si illuminò, e sorrise all’animaletto.
- Visto? Ha detto che puoi restare! 0_____^
Il piccolo drago pigolò e volò verso Gojyo, strusciando il musetto contro la sua guancia in segno di gratitudine.
- Ehi, frena! E poi io non mi faccio fare certe cose da un maschio!
- Ma dai, Gojyo, è così contento...! 0______^
- Ok, ok, sono felice per lui... A proposito, come si chiama?
Hakkai guardò perplesso i grandi occhi rossi del drago. Sorrise.
- Il suo nome... E’ Hakuryu...

FINE

Un’intera fan fiction in mezza giornata...! O.o L’unico problema è stato far combattere Hakkai... Lui usa le sfere di energia per la prima volta nell’episodio uno, ma essendo questa storia precedente a quella non ha ancora imparato quella tecnica...
Spero vi sia piaciuta!
Kyuuuuuuuuuuuuuuuuuu! ^.^
Ps: il titolo sta a indicare “HAKkai” e “HAKuryu”...
Ricordo che i personaggi sono di Kazuya Minekura.
Mi prego, mandatemi qualche commentino!!!
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


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