MALEFICA E LA BRUGHIERA - Capitolo 1° -
Maleficent untold Capitolo 1 – Malefica e la brughiera
C'era una volta, tanto tempo fa un regno all'incirca situato nell'odierna Francia, al confine con l'odierna Germania. Il maestoso castello che padroneggiava in mezzo a campi e boschi sconfinati aveva l’architettura che ricordava entrambe le terre, anche se era palese che fosse un castello francese. Ai margini di esso – e del regno – vi era la brughiera. Li vi abitavano le creature magiche. Vi erano anche delle streghe e delle fate. Le differenze di utilizzo dei vari tipi di magia sono praticamente pochissime, ma la sostanziale differenza fra una fata e una strega è che la fata, seppure abbia sembianze umane, nasca dalla natura o dagli elementi (esattamente come gli spiriti), una strega invece è una donna umana (in alcuni casi era per metà umana e metà spirito) nata appunto come tutti gli umani vengono concepiti. Le bambine che hanno queste particolari propensioni alla magia, vengono mandate nella brughiera a studiare. Le streghe sono molto rispettate e temute sia dagli umani perché, in primo luogo, aiutavano gli umani utilizzando la loro magia in cambio di piccoli doni e soprattutto perché essendo “umane magiche” erano un tramite fra il regno magico e quello umano. Le streghe e le fate si dividono per poteri: Magia bianca (principalmente buona), magia nera (per vendette o malocchi), magia rossa (per fare innamorare qualcuno), magia elementare o blu (per comandare gli elementi ovvero terra, fuoco, aria e acqua – ogni fata o strega poi è libera di specializzarsi su un elemento specifico - ) magia verde (legata alle piante e ai raccolti) e magia del caos (fare accadere degli eventi desiderati). Alcune fate e streghe usano la “magia grigia” che non è né buona ne cattiva. Solitamente a seconda dell'indole diventa magia bianca, nera o rossa, ecc… Ci sono anche gli oracoli. Possono essere sia streghe che fate. A differenza delle streghe che devono essere solo femmine, esistono anche degli oracoli di sesso maschile.
Fra il regno degli umani e la brughiera vi era un clima pacifico. Alcuni abitanti però avevano paura di quel luogo… avevano principalmente paura di malocchi o fatture varie. Altri avrebbero voluto visitarla, anche se non ne aveva l il coraggio. Anche malefica da piccola non ne aveva, anche se era affascinata da quel luogo. Era una bambina sveglia e intelligente, dotata di grande sensibilità e intelligenza. Aveva i capelli corvini e gli occhi verdi. Già da piccola aveva dei poteri. Faceva incantesimi e riusciva a comunicare con i corvi. Conosceva le erbe anche quelle velenose. In paese la isolavano. Per vendetta Malefica faceva dei piccoli scherzi usando la magia, ma si era promessa che non avrebbe mai ucciso o fatto uccidere nessuno, anche se nel suo villaggio c'era solo ostilità. Non sapeva che avrebbe infranto questa regola. Salutò la madre e a dirci anni partì per la brughiera. Uscì dal suo villaggio all'alba. Le poche amichette che aveva la salutarono calorosamente augurandole buona fortuna. Seguì il sentiero “le streghe e le fate lo sanno d'istinto”. Era una frase che sua madre gli diceva sempre. Come ebbe i suoi poteri non si sa. Molte streghe cel'hanno e basta. Passò accanto a dei bellissimi e profumatissimi campi di lavanda. Si sentiva il ronzare delle api. La brezza era leggera e fresca. Continuò. Vide dei vigneti. Le venne fame e andò a rubacchiare un grappolo d'uva. Le parse di sentire rumore di passi. Forse era il contadino. Per un grappolo non avrebbe detto nulla. - Chi va là?- una voce di un uomo echeggiò nel vigneto. Malefica trasalì. L'uomo era minaccioso. Aveva un forcone in mano. - T…tenete…- balbettò la ragazzina, porgendo il grappolo reciso. - Ah, sei una ragazzina… hai l’età di mia figlia! Potevi chiedermelo prima se volevi un grappolo d'uva – Malefica si scusò. - Tienilo pure, ormai l'hai preso, ma la prossima volta chiedi il permesso – il suo tono era gentile e deciso. - Scusate, è che sono in viaggio da quasi un giorno e ho finito le provviste e così mi è venuta fame – - Capisco, dove stai andando? – - Brughiera…- Il contadino trasalì. - Come mai? Hai bisogno di un consiglio? – - Diciamo di sì…- - Allora, buon viaggio e stai attenta – - Vi ringrazio e scusatemi ancora – Malefica si sedette all'ombra e mangiò l'uva. Era dolce e succosa. Lì vicino vi era una fonte e vi si dissetò. Fece buio e decise di dormire lì, sull'erba , vicino alla fonte. Il boschetto era un luogo sicuro, pensò. Il giorno dopo continuò a camminare. Vide un altro boschetto e finito quello arrivò in una specie di “limbo”. Il terreno era brullo.
“Ho sbagliato strada… il mio istinto mi ha tradita” pensò. Ad un tratto vide un campo di fiori. Vi era una linea che separava il prato fiorito dal terreno incolto. Malefica lo attraversò. Una luce brillante la accecò. Poi vide dove fosse. La brughiera era lì. Era davvero felice. Vide cose che poteva solo immaginare. Folletti, fate, gnomi, troll, spiriti, ondine… Si sentiva già a casa. Andò a cercare la scuola delle streghe. Era una scuola in cui tutte le bambine andavano per imparare e perfezionare le loro tecniche. Con lei c'erano delle sue coreane. Benevola (Benevolent). Era bionda, occhi azzurri. Aveva dei boccoli da angioletto. Neanche a dirlo, sarebbe divenuta una strega bianca. Rosie: aveva i capelli rossi e la pelle bianchissima con le lentiggini. Aveva gli occhi marroni. Era già piuttosto formosa per la sua età. Sarebbe divenuta la strega della magia rossa. Astra: capelli castano scuro e occhi azzurri. Sarebbe diventata la strega della magia del caos. Harvest: castana con occhi ambra. Sarebbe stata la strega della magia verde. Alchenis: bionda, occhi castani. Sarebbe stata la strega della magia blu.
Malefica si specializzò nella magia nera.
Quelle ragazze divennero le streghe più potenti della brughiera, tant’è che potevano insegnare ad altre cadette. Da quando malefica divenne una strega, al villaggio la rispettavano di più. Non sapeva se sentirsi lusingata o presa in giro.
//Continua…
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