torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: JOE
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: sephirotlp galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/09/2003 10:28:46 (ultimo inserimento: 27/10/03)

il mio primo racconto: vi prego commentate!!!!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
N/A
- Capitolo 1° -

CAPITOLO I (ADDIO ALLA VITA)

Certe volte avrei proprio bisogno di darmi una calmata , pensava Joe tornando a casa dall'ultima rissa al bar; era stato fortunato oggi solo un occhio nero e un taglietto sulla guancia , era stato più che fortunato visto che due settimane fa un energumeno gli aveva rotto lo zigomo destro con un pugno, ma in cambio quel bestione ricevette una bottigliata sulla nuca , tanto forte da mandarlo all'ospedale con una commozione cerebrale formato famiglia.
Mentre passava sotto la luce di un lampione vide una pallina rimbalzare davanti a sé, si fermò ad osservarla mentre si dirigeva pigramente verso la strada, attraversando qualche pozzanghera la pallina di un giallo accecante era arrivata ormai sul ciglio del marciapiede senza dare segno di voler fermarsi.
Joe fece un passo quando un bambino che inseguiva la palla, l'occhio di Joe vide il bambino, ma la sua mente intontita dall'alcol non associò il bambino alla pallina, fece altri sei passi prima di voltarsi e vedere il bimbo scendere dal marciapiede per recuperare la pallina che si era bloccata contro la banchina che separava le corsie in quel tratto di strada.
Il bambino si girò a guardare Joe che urlava e correva verso di lui, improvvisamente Joe venne abbagliato dai fari di un'auto sportiva di colore nero, corse più forte, saltò e afferrò il bambino che spaventato aveva incominciato a piangere, gli fece scudo con la propria schiena un secondo prima che l'auto gli fosse addosso, venne scagliato a otto metri da dove si era fermato, durante il volo ebbe solo il tempo di girare il bambino che aveva smesso di piangere ma lo guardava con gli occhi sbarrati e si era aggrappato al suo giubbino.
Strisciando sull'asfalto bagnato produsse una scia di schizzi che si fermò assieme a lui, guardò le portiere dell'auto nera che si aprirono, scesero tre ragazzi che si avvicinarono a lui barcollando.
<<Amico stai bene?>> chiese il più alto, Joe avvertì l'odore d'alcol nel suo alito, rispose con un gorgoglio alla domanda del ragazzo e chiuse gli occhi...

CAPITOLO II (NUOVA VITA)

Dolore e freddo furono le prime sensazioni che sentì, aprì gli occhi e vide che si trovava in una camera bianca, apparentemente senza né porte né finestre, tutta bianca, di un bianco accecante pensò Joe, si avvicinò alla parete di fronte al letto e si diede da fare, spinse, tirò busso, ma nulla da fare, sembrava che l'avessero murato vivo.
Joe si ristese sul letto e solo allora notò di avere un camice addosso al posto dei suoi vestiti, si stava per riappisolare quando una di quelle che credeva pareti si alzò ed entrò un uomo molto giovane, dall'aspetto quasi femmineo , vestito di blu; subito dopo l'uomo entrarono altre due persone che sembravano quasi due buttafuori , vestiti di bianco , sulla maglietta avevano il simbolo di un'aquila con gli artigli piantati su un'acca; <<Chi siete?>>,chiese Joe avvicinandosi , immediatamente i due gorilloni si frapposero fra lui e l'uomo , estrassero dalla tasca posteriore del pantalone due oggetti simili ad uno sfollagente, con la sola differenza che avevano la punta coperta di metallo, Joe diede uno sguardo all'altra persona che sorrideva , mentre prendeva un fascicolo dalla sua 24'ore.
Dopo una breve consultazione del fascicolo l'uomo si schiarì la voce e disse <<Joe Derman vero ? io sono Kez Wassel, il tuo insegnante >> disse Wassel ridendo,<< Non ho bisogno di un'istruzione nuova, quella vecchia basta e avanza >> disse Joe cercando di mantenere la calma, innervosito dal fatto di non sapere niente sul posto dove stava.
<<bene bene ti istruirò comunque, questo dopotutto è il mio di lavoro signor Derman, e adesso mi faccia lavorare; mhhh lei ha avuto un incidente il 26 Novembre 2003 , in seguito al trauma riportato è caduto in coma irreversibile , il suo corpo è stato comprato dalla Diamond industries dalla confederazione il 3 maggio 2039 , secondo la legge dello stesso anno numero 998 comma 7 , è stato messo sotto contratto e poi è stato ibernato fino ad oggi, 5 giugno 2388 lei è stato riportato in vita per lavorare nei nostri stabilimenti>> disse Wassel tutto d'un fiato << 2388, state scherzando, certo che è uno scherzo, vi siete divertiti ma adesso basta non mi diverto più>> disse Joe avvicinandosi alla porta, subito i gorilloni gli furono addosso, Joe evitò il primo con uno scatto laterale,prese il polso del secondo bestione, gli fece cadere lo sfollagente e lo colpì alla gola con un calcio, prese l’arma da terra e lo lanciò contro il suo avversario, che colpito al volto si accasciò a terra coprendosi il viso insanguinato con entrambe le mani, corse verso la porta-parete mentre Kez faceva scattare l'allarme, si precipitò giù per la rampa di scale che era di fronte alla porta della camera bianca, percorse un lungo corridoio illuminato da forti luci al neon senza voltarsi indietro.
L'ululare della sirena era sempre costante e sembrava crescere di minuto in minuto per intensità, Joe si fermò per riprendere fiato, s'infilò nella prima porta che trovò, la stanza sembrava un laboratorio chimico, intorno a se c'erano barattoli con i reagenti e vetreria che sgocciolava, inoltre di fronte a lui si trovava una scrivania metallica, avanzo nella stanza verso il tavolo, sul banco c'era una targhetta che doveva identificare l'impiegato, armeggiò con le serrature dei cassetti e dopo poco tempo le forzò, all'interno dei cassetti non c'era niente d'utile a parte un tagliacarte, lo prese e lo impugnò con la mano destra, prima di uscire notò una giacca di pelle appesa all'appendiabiti, la guardò prima era borchiata e lacera, ma per ripararsi dal freddo dei corridoi poteva bastare.
La sirena suonava ancora quando vide un cartello che indicava la posizione del magazzino, Joe pensò che forse avrebbe potuto trovare la sua roba lì, dopo cinque minuti di cammino e nove rampe di scale si trovò di fronte ad una porta bianca con un maniglione anti-panico rosso fuoco, sull'entrata capeggiava una scritta a caratteri cubitali neri "magazzino".
Joe si fece coraggio e abbassò la maniglia che cedette subito, la guardia che sorvegliava il magazzino era nella guardiola e appena vide Joe entrare si scaglio contro di lui brandendo lo strano sfollagente, Joe estrasse il tagliacarte dalla tasca della giacca e attaccò la guardia che non ebbe il tempo di reagire, incassò male un pugno nel fianco e poi prese un calcio in pieno stomaco che lo costrinse ad inginocchiarsi tra i gorgoglii delle sue membra in subbuglio, mentre era ancora inginocchiato Joe gli tirò una ginocchiata al mento che lo mise definitivamente fuori combattimento senza aver usato il coltello che rimise prontamente in tasca.
Joe si mise i pantaloni della guardia che anche se un po’ larghi erano meglio del camice che lasciava quasi scoperto il suo sedere.
Dopo aver messo k.o. la guardia Joe prese la radio che la guardia aveva nella cintura e la scagliò a terra rompendola, immediatamente risuonò l'allarme , allora Joe prese le chiavi che la guardia teneva appese alla cintura ed entrò nel vero e proprio magazzino.
La stanza era alta svariati metri, divisa in più piani, e a differenza delle altre non era color bianco latte, ma era di un grigio spettrale, salì le scale ed al primo piano trovò quello che cercava, degli indumenti, che altro non erano che un jeans ormai lacero ed una t-shirt nera.
Si spogliò del cascante pantalone preso in “prestito” dalla guardia e si rivestì
Continuò a salire scale finché al quinto piano trovò il deposito delle armi, era sorvegliato da una telecamera e protetto da delle solide sbarre di lega titanio, Joe pensò un po' sul datarsi, poi prese il tagliacarte che aveva raccolto nella stanza che sembrava un laboratorio chimico, tagliò i fili della telecamera e immediatamente la sirena d'allarme riprese a suonare, ma a quell'altezza il suono era quasi impercettibile, Joe prese ad armeggiare vicino alla serratura con il tagliacarte con il solo risultato di romperne la punta.
Mentre cercava di scassinare l'armeria un gruppo di uomini della sicurezza prese a salire le scale, in pochi secondi Joe si ritrovò attorniato di uomini con i fucili mitragliatori carichi, quello che sembrava il capo squadra ricevette un messaggio da un apparecchio che portava intorno al collo, fece cenno ai subordinati di abbassare le armi e di prendere i coltelli, estraevano i coltelli da combattimento da foderi che portavano legati alle braccia muscolose, portavano occhiali per la visione notturna ed avevano strani cappelli color verde brillante.
Ad un cenno del capo del comandante due uomini dei sette che formavano il cerchio intorno a Joe saltarono verso di lui cercando di afferrarlo, Joe si divincolò e colpì con un calcio il volto di uno dei soldati facendogli volare via il cappello e rompendogli il naso, il comandante fece un altro segno e tutti gli uomini meno quello col naso rotto che si ritrovava a mugolare sul pavimento si gettarono contro Joe che si difese come un leone e prima di essere immobilizzato mandò k.o. altri tre soldati a forza di pugni e calci, anche quando era ormai ammanettato e impotente si mise a dare testate a qualsiasi cosa vedeva muoversi.

CAPITOLO III (ALLEANZA)

Scortato dal comandante e dai due soldati illesi fu riportato nella camera bianca dalla quale era scappato, fu nuovamente spogliato e rivestito con un pantalone di cotone bianco ed una t-shirt anch’essa bianchissima, sempre sotto la minaccia di tre fucili pronti a sparare venne costretto a calmarsi, gli somministrarono dei sedativi e poco dopo essere stato riportato nella sua bianca prigione si riaddormentò, al suo risveglio trovò nella camera dieci soldati che probabilmente non lo avevano perso di vista per un secondo, appena sveglio il comandante inviò un messaggio tramite quel collare e pochi minuti dopo in camera si presentò Kez Wassel più sorridente che mai, con l'aria di chi sapeva il fatto suo, si avvicinò e lo prese per i capelli e gli disse nell'orecchio <<Tu morirai molto presto sai ?>> <<Non ne sono molto convinto!!>> disse mentre alzava la testa di scatto e colpiva Kez in pieno volto, in quella frazione di secondo piena di caos allungò il braccio e prese dalla fodera di uno dei soldati un coltellaccio, cinse con un braccio la gola di Kez puntandogli il coltello all'altezza dello stomaco, contemporaneamente i soldati se erano riorganizzati e stavano puntando i fucili addosso a Joe.
<<Sei in una situazione di stallo>> disse Wassel con un sorriso a cui mancavano 2 denti <<sarà , ma la situazione si fa divertente>> rispose Joe che ordinò ai soldati di abbassare le armi, il comandante del gruppo di soldati venne contattato, restò ad ascoltare il comunicato trasmessogli dal suo impianto per le trasmissioni poi alzò l’arma su Joe e la carico, il gesto fu prontamente ripetuto dai soldati che si mossero in circolo per accerchiare l’obiettivo.
Joe si appoggiò con la schiena al muro per evitare di essere preso di spalle e disse a Wassel << non siamo in stallo, mi sembra piuttosto uno scacco matto >>
Kez aveva capito che erano pronti a sacrificarlo pur di catturare Joe, quindi gli disse << ho una pistola nella fondina ascellare >> << grazie dell’informazione >> furono le parole di Joe prima di prendere la pistola con la mano sinistra, spingere Kez da un lato e gettarsi dall’altro sparando contro i soldati, dopo essere rotolato sul pavimento riprese a sparare e poi si getto da un lato, aveva colpito 7 soldati compreso il capitano che giacevano a terra feriti ,intanto Kez dopo aver ripreso l’equilibrio che aveva perso a causa della spinta di Joe si ritrovò bersagliato da un soldato che come gli altri 2 rimasti stava indietreggiando lentamente per riguadagnare l’uscita, Kez si chinò a raccogliere il fucile di uno dei soldati che colpito al petto giaceva a terra in un lago di sangue, levò la sicura e sparò una raffica che falciò due soldati, uno venne scaraventato sul muro sporcandolo di sangue e l’altro semplicemente si accasciò a terra dopo aver fatto scivolare il fucile dalle mani per potersi tenere il petto.
L’ultimo soldato ancora illeso si arrese, butto l’arma a terra ed alzò le mani.
Alzandosi Joe si sentì pervadere da una sensazione di caldo al petto, abbassò lo sguardo e vide che aveva la t-shirt zuppa di sangue , nello scontro a fuoco almeno 3 colpi l’avevano raggiunto al petto procurandogli altrettanti buchi da cui usciva copiosamente il sangue

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: