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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: CHICCO L'ORSO ORIGINALE
Genere: Commedia, Avventura, Fantasy, Kid-fic (per bambini)
Rating: Per Tutte le età
Autore: strega12 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/06/2020 23:16:05 (ultimo inserimento: 20/08/23)

Un dolce orsacchiotto sogna di essere il primo in qualcosa, ma non è facile essere unici al Mondo!
 
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EDUCAZIONE FISICA
- Capitolo 1° -

Appena la sveglia suonò, Chicco spalancò gli occhi, scese dal letto con un sorriso e fece un forte bruito di gioia.
- Buongiorno, bosco!- esclamò allegro e andò in cucina a fare colazione.
- Ben svegliato, caro.- lo salutò sua moglie Irene.
Subito dopo, arrivarono i loro figli più grandi, Teddy ed Elisa. La mamma aveva preparato la loro colazione preferita, una tazza di latte, una mela e un panino al miele senza crosta.
- Che cosa farete oggi dopo la scuola?- chiese Irene mentre allattava la piccola Ester.
- Oggi è il giorno della corda.- disse Teddy dopo aver bevuto un lungo sorso di latte.
- Mi raccomando, non andare troppo in alto. Il materasso non è soffice a sufficienza per attutire le tue cadute.- lo raccomandò Chicco.
- Sì, ma ultimamente sono caduto poche volte. Sto migliorando.- ribatté Teddy, infastidito.
- Lo so, orsacchiotto mio, ma se vuoi mostrare il tuo talento in giro per il mondo, devi avere tutte le ossa intere. E anche il pelo ben pettinato.- disse la mamma mentre cercava di lisciargli il pelo con i suoi artigli, aumentando il suo disagio e facendolo uscire di casa di pessimo umore.
Quel giorno, Teddy aveva due ore di educazione fisica, la materia che lo metteva di più in imbarazzo a causa delle sue goffe abilità motorie, a differenza di suo padre che, per essere un grosso orso bruno, era un ottimo acrobata.
In questo modo, Teddy portava un grande peso sulle spalle.
Dopo due ore di letteratura e storia, il maestro di educazione fisica, il signor Atelidi, venne a prendere gli allievi per portarli all’aria aperta.
- Bene, cucciolotti, oggi è una splendida giornata, perciò faremo una corsa fino al fiume dei salmoni e poi torneremo indietro!
Il fiume dei salmoni era poco lontano dalla scuola, ma era piuttosto difficile da raggiungere, perché il sentiero era pieno di sassi sporgenti.
Arrivati a destinazione, il signor Atelidi mise i suoi allievi in fila indiana.
- Al mio tre… si parte!- disse stringendo nella zampa il suo cronometro.
- Uno… due… tre!
Tutti iniziarono a correre, ma dopo soltanto quattro chilometri, Teddy, il signor Atelidi e il leprotto Sergio erano gli unici ad andare veloce.
- Oggi ti batterò, cocco di papà!- esclamò Sergio senza togliere gli occhi dal sentiero, ma Teddy lo ignorò, finendo per superarlo. Era la prima volta che gli capitava.
Quando lui e il signor Atelidi sfiorarono l’acqua con gli artigli, ne bevvero un sorso mentre aspettavano il resto della classe.
- Sergio, dove sei finito?- esclamò l’insegnante.
Sergio arrivò camminando, invece di saltellare.
Aveva la zampa posteriore sinistra ferita.
- Ti sei fatto male?- gli chiese Teddy, ma Sergio gli lanciò un’occhiataccia.
- Non gongolare! Ricordati che io sono una lepre e quando sarò grande, diventerò il più veloce di tutti e tu diventerai un orso grasso e peloso che se ne andrà in giro a non fare niente come tutti gli altri papà orsi! Come avrebbe dovuto fare anche il tuo!- esclamò, poi scoppiò a ridere per l’insulto rivolto al padre di Teddy.
- Mi chiedo come faccia la tua mamma a sopportare una vita a crescere tre figli insieme ad un marito! Inoltre, lei è un’orsa bianca e lui è un bruno!
- Che cosa intendi dire con questo?- chiese Teddy cercando di trattenere la sua rabbia.
- Che è dovuto andare fino al Polo Sud per trovare un’orsa e costringerla a vivere insieme a lui nei boschi invece che tra gli iceberg! Niente di più patetico!- continuò Sergio con le zampe incrociate.
A quel punto, Teddy perse la pazienza e afferrò le orecchie del leprotto.
- Mia madre viene dal Polo Nord, lepre ignorante!
Il signor Atelidi cercò di separare i due cuccioli, ma erano entrambi troppo forti e aggressivi, così soffiò forte nel fischietto e i due si separarono per coprirsi le orecchie.
- Teddy, chiedi subito scusa a Sergio!
- Solo dopo che lo avrà chiesto a me!
- Allora farò chiamare tua madre! E anche tuo padre!
La minaccia non spaventò Teddy, al contrario, lo fece arrabbiare a tal punto da sbraitare, facendo eco in tutto il bosco.
 
Continua nel capitolo:


 
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