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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA CONVENTION DI FANTASCIENZA
Genere: Fantascienza
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: ilgem galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/05/2020 18:13:20


 
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- Capitolo 1° -

LA CONVENTION DI FANTASCIENZA

Marcello, Claudia e Marco si conoscevano da molto tempo. Questi tre ragazzi amavano la fantascienza, tutta. Serie TV, libri, racconti..ecc. Amavano quelle storie che li portavano in mondi fantastici. Finestre su un futuro migliore o sul buio provocato dall’insaziabile brama degli esseri senzienti, viaggi nel cosmo alla scoperta di mondi alieni e grandi guerre in galassie lontane.

Fin dalle scuole la loro amicizia si era fondata ed era cresciuta su questa passione. Anche da adulti questo grande amore li teneva uniti. Claudia e Marcello avevano le loro rispettive famiglie, Marco si frequentava con una ragazza, in mezzo ai loro impegni trovavano comunque lo spazio per vedersi e organizzare una serata a tema. Guardavano film, telefilm e discutevano degli episodi visti. In alcuni week-end invece partecipavano a delle convention di fantascienza, rimanevano sempre in contatto sul loro gruppo Facebook.

Un giorno decisero di radunarsi in un casolare in montagna, era un edificio ormai in rovina appartenuto al nonno di Marco, si trovava in una zona molto isolata. Quel giorno i tre volevano stare completamente soli, isolati da tutto per immergersi completamente i quei mondi fantastici. In quella notte c’era la luna piena, Claudia, appassionata anche di astronomia, aveva portato il suo telescopio per osservarlq meglio.

Avevano deciso di stare all’esterno del casolare, in giardino, non c’era molto freddo e volevano vedere la loro serie di fantascienza preferita, sotto le stelle, per sentirsi più vicini ai loro eroi nello spazio profondo. Per l'occasione avevano portato un generatore di elettricità e un computer portatile.
Stavano guardano da circa mezz’ora un episodio quando Marcello si accorse che in un terreno boscoso, non molto lontano da li, la luce lunare si rifletteva su qualcosa di strano. Marco sapeva che quella zona era impervia, coperta da una fitta boscaglia, la strada d’accesso era da anni inutilizzata perché in stato di abbandono e pericolosa per le auto. Lo strano riflesso sembrava provenire da qualcosa di artificiale, forse un mezzo in panne che si era avventurato in quelle zone.

Claudia allora prese il suo telescopio e lo diresse verso la posizione da osservare, rimase di stucco quando lo vide incastrato nella boscaglia, anche gli altri non credevano ai loro occhi quando osservarono l’oggetto.Sembrava una piccolo velivolo volante, tipo un runabout. osservarono che non c’era nessuno intorno. A questo punto spinti dalla curiosità e dall’incoscienza decisero di avvicinarsi, quella notte sarebbero stati loro gli esploratori.

Quando videro la navetta da vicino, erano ormai sicuri che non era un mezzo comune. Era grande quanto un camper di lusso, comodo e spazioso. Con lo smartphone fecero dei controlli su internet, niente, forse era qualcosa dei servizi segreti. Ma il linguaggio sui pannelli di controllo era sconosciuto. Quando riuscirono ad entrare nel piccolo vano di pilotaggio, trovarono, seduto al posto di pilotaggio, un essere dai lineamenti umani, ma dalla pelle bianca e orecchie simili a quelle di un felino. Era morto.
“Dobbiamo denunciare tutto alle autoritÃ â€ť disse Marco.
“Si, così ci fanno passere per pazzi, e insabbiano tutto!” disse Marcello.

“Classico cliché da film di fantascienza, ma questa è la realtà, penso che le autorità siano più ragionevoli, saranno pronti a condividere la grande scoperta della vita su altri mondi!” rispose Marco.
“E io sono babbo natale, magari faranno peggio di un film di serie B, proclameranno la scoperta scientifica ma intanto con le tecnologie aliene proveranno a costruire una nuova arma di distruzione di massa!” disse Marcello.
“Basta! Basta! Ho un idea” disse Claudia per calmare gli animi.
I tre ragazzi il giorno dopo ritornarono sul luogo del ritrovamento, seppellirono l’alieno e rimorchiarono con un auto la piccola navetta nascondendola sotto un telone.
Il runabout era stato nascosto in un magazzino, che Claudia aveva affittato a suo nome. Per molti weekend i tre amici organizzarono le loro serate speciali nel magazzino. Studiarono per un po' la navetta, un giorno scoprirono qualcosa di molto interessante. All’interno c’era un piccolo proiettore olografico, trovato per caso da Marcello. Mentre ci smanettava, lo aveva acceso involontariamente ed erano comparse delle immagini di mondi alieni.

Claudia intanto portava avanti il suo piano, aveva contattato alcuni organizzatori di convention di fantascienza per proporre la sua idea.
Per giorni Marcello aveva lavorato sul proiettore olografico, per vivere lavorava nel campo informatico ed elettronico, non capiva come faceva a proiettare nel vuoto, ma era riuscito ad accedere alla memoria del proiettore, aveva fatto un backup dei dati alieni e riprogrammato con qualcosa di nuovo.
Tutto quello che poteva essere pericoloso era stato rimosso dalla navetta, come i serbatoi del propellente, e i sistemi di l’alimentazione. Era stato montato un nuovo sistema di illuminazione, sfruttando quello esistente. Erano pronti per il giorno più importante della loro vita.

Il giorno della Convention di Fantascienza tanto attesa era arrivata. I tre amici avevano per la prima volta un loro stand e uno spettacolo. Levarono il telone, e il pubblico finalmente poteva ammirare quello che pensavano essere un modello di una astronave fantascientifica. Ma in realtà era il piccolo runabout trovato mesi prima. Era la fantascienza che diventava realtà ma lo sapevano solo i tre amici. Il pubblico per tutto il pomeriggio era libero di farsi un giro all’interno dell’astronave e farsi delle foto ricordo. La sera il runabout si animava per lo spettacolo. Il proiettore olografico metteva in scena un racconto di fantascienza. Le immagini erano proiettate su un normale telo bianco cinematografico, per tutti era un semplice proiettore. Gli scenari di quei fan film, erano i misteriosi luoghi alieni, trovati tra i dati estratti dalla memoria della piccola astronave.

I tre amici erano ormai diventati popolari, lo spettacolo era richiesto dalle tante convention di fantascienza, ma non gli interessavano i guadagni, coprivano solo i costi con i gadget e le donazioni volontarie, continuando a fare tutto per passione, gli spettacoli erano gratuiti. Claudia aveva avuto un ottima idea. Non era necessario prendere subito una decisione e il miglior modo per nascondere la navicella era sotto gli occhi di tutti, con gli eventi i tre ragazzi potevano pagare i costi di affitto del magazzino.

Forse un giorno sarebbero tornati i proprietari della navicella e l’avrebbero restituita o forse si sarebbe trovato un modo per contattare le autorità senza più dubbi, però meglio avere il tempo di riflettere, senza prendere decisioni affrettate. La convention di fantascienza, il modo miglior per aspettare coltivando allo stesso tempo la loro passione per la fantascienza.

Claudia pensava che un giorno gli abitanti di quei misteriosi mondi alieni sarebbero ritornati, forse aspettavano il progresso degli umani, ci osservavano senza interferire. O forse quegli esseri alieni venivano da una galassia lontana e per tornare a recuperare il loro compagno ci sarebbe voluto molto tempo, forse dovevano sconfiggere un impero oscuro per tornare liberi di navigare nello spazio.
FINE.
 
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