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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: MAI PIU` SENZA TE...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: michan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/09/2003 19:19:57

Gli anni sono passati e Rin ormai è diventata una donna...e tu Sesshomaru, cosa ne pensi?
 
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MAI PIÙ SENZA TE...
- Capitolo 1° -

Ciao, questo è il mio primo tentativo di storia sentimentale, solitamente infatti ne scrivo di horror, fantasy e ovviamente comiche...spero mi sia venuta bene...Il protagonista è Sesshomaru, lo dico perchè io stessa mi sono stupita della scelta! Normalmente uno descrive la storia d'amore dei suoi personaggi preferiti ma in questo caso non è così, non che Sessho non mi piaccia, anzi, ma il mio preferito resta Miroku...secondo me sarebbe stato più normale da parte mia scrivere una storia d'amore tra lui e Sango, invece mi è venuta in mente questa! Buona lettura!

SESSHOMARU: Finalmente la demente l'ha fatta finita!

MICHAN: Tu sei cattivo! Uffi...-_________-


All'alba i primi raggi del sole iniziarono a penetrare all'interno della foresta. Pian piano le ombre si dileguarono cedendo il posto a colori vividi e brillanti. Quella mattina, quando Sesshomaru aprì gli occhi, per la prima volta, dopo tanto tempo, al suo risveglio non trovò al suo fianco Rin. Erano passati lunghi anni da quando dava ancora la caccia a suo fratello Inu Yasha, ben sedici lunghi anni, ma per lui nulla sembrava essere cambiato. Era per via del suo sangue di demone se il suo volto era ancora quello di un tempo, per lui gli anni non erano affatto trascorsi. Per lui no, ma per lei invece? Distolse momentaneamente la sua attenzione e notò Jaken che ancora russava dormendo beatamente. Forse quell'insulso demonietto aveva ragione, aveva sempre avuto ragione. Non avrebbe mai dovuto salvare quella bambina e, meno ancora, tenerla con sè. Quello era stato un suo attimo di debolezza, come aveva potuto solo pensare di fare una cosa del genere? Eppure lo aveva fatto, senza riuscire a darsene una spiegazione. Proprio lui che disprezzava tanto quegli insulsi esseri umani. Per tutti quegli anni lei era rimasta al suo fianco, ed ora? Cosa era successo? Che fine aveva fatto quella stupida ragazza umana? Ogni giorno al suo risveglio vedeva il suo viso, di fianco a lui. La sua mano nelle sue, ogni mattina per tutti quegli anni. Tutti avevano paura di lui, ma...perchè lei non ne aveva? Perchè ogni volta che lui si allontanava quella ragazza restava ad attenderlo paziente? E perchè la cosa lo infastidiva tanto? Diede un sonoro calcio al suo servo, affinchè si svegliasse una volta per tutte. Quel suo russare gli aveva dato ai nervi. Il demonietto verde ruzzolò per un breve tratto sul terriccio umido e coperto di muschio e foglie secche della foresta.
"Signor Sesshomaru, non riuscivo a svegliarmi! Però poteva anche evitare di prendermi a calci!" disse Jaken afferrando il suo fido bastone a due teste e rimettendosi in piedi.
"Zitto, altrimenti ti uccido!" concluse immediatamente il suo signore.
Jaken non ebbe certo il coraggio di continuare, ma notò che il suo signore, normalmente impassibile, era stranamente apprensivo quella mattina. Si rese conto dell'assenza della ragazza ed allora non gli fu difficile capire il motivo per il quale il potente demone fosse in quello stato. Lui lo sapeva bene, lo aveva sempre saputo. Come se fin dal principio ne avesse avuto il sentore. Quella bambina avrebbe dovuto essere morta, sarebbe stata quella la cosa giusta da fare, abbandonarla al suo destino, quel fatidico giorno di sedici anni prima. Lui lo aveva sempre detto. Quella stupida lo aveva rammollito, con il passare degli anni, sempre di più. E lui non aveva potuto farci niente. Il suo signore ormai non aveva più quell'animo spietato che faceva di lui un vero demone. Esattamente come suo padre tempo prima, si era lasciato abbindolare da una donna umana.
"Signore, qual'è l'itinerario di oggi?" si affrettò a dire poi, ma Sesshomaru non gli rispose, limitandosi a fissarlo freddamente. Aveva capito chiaramente che quella, agli occhi di Jaken, appariva come l'opportunità per allontanarlo definitivamente da quella donna. Dalla sua Rin. La sua Rin...Si stupì di quel pensiero ma forse ormai ne era al corrente da tempo. Non aveva mai voluto farsene una ragione però, e fino ad allora aveva fatto finta di nulla. Aveva continuato ad ignorare i chiari segni d'affetto che Rin gli aveva lanciato. Lui l'aveva sempre considerata come una bambina, ma in realtà non lo era più da ormai tanto tempo. Più di una volta l'aveva allontanata da sé. Aveva pensato di ucciderla senza mai trovare il coraggio necessario per farlo. Le aveva intimato di non continuare a tormentarlo. Ma ora si rendeva conto che era stato lui stesso a tormentarsi, reprimendo i suoi stessi sentimenti ed allontanando da sè l'unica creatura che in qualche modo era riuscita a toccare il suo cuore. Quel cuore che una volta era di ghiaccio. L'aveva trattata male, con freddezza, ma in un modo o nell'altro lei c'era sempre stata, giorno dopo giorno. Nella sua mente iniziò a farsi strada il dubbio. E se Rin fosse andata via a causa sua? E se il suo trattarla con freddezza l'avesse fatta soffrire fino al punto di non poter sopportare oltre? Era stato uno stupido. Uno stupido senza eguali, ed ora se ne rendeva perfettamente conto. Ripensò a quando si erano incontrati per la prima volta e rivide quella bambina sporca che non riusciva a parlare. Quella bambina che ostinatamente aveva continuato a portargli del cibo nonostante i suoi continui rifiuti. Anche allora era stato uno stupido. Lei invece già da allora aveva dimostrato di avere una pazienza ed una dolcezza infinite. Che cosa l' aveva spinta ad avvicinare un demone come lui? Perchè al contrario di tutti non lo temeva? E perchè un demone come lui, che in vita sua aveva sterminato infiniti esseri viventi, non era stato in grado di ucciderla? Forse l'unica risposta era che entrambi fossero soli. Così soli da aver bisogno dell'amore e del sostegno l'uno dell'altra.
"Signore?" chiamò il suo fido demonietto verde.
Sesshomaru tornò alla realtà. Non sapeva cosa dirgli, non voleva allontanarsi da lì. Se per caso la sua Rin fosse tornata indietro non sarebbe riuscita a trovarli, ma forse la sua era una mera illusione. Lei forse non sarebbe più tornata, forse non avrebbe più rivisto il suo volto sorridente e forse non avrebbe più sentito il calore delle sue mani sulla sua.
"Andiamo Jaken!" disse freddamente, come al solito. Mosse alcuni passi, in una direzione qualunque, per lui non aveva importanza. Jaken gli veniva dietro, come aveva sempre fatto. L'unica cosa diversa era che alle sue spalle non sentiva più la voce di Rin che come sempre, ogni volta che lui si allontanava, gli pregava di ritornare da lei. Lo aveva sempre fatto, fin da quando era bambina. Sempre, ma non allora.
"Signor Sesshomaru, dimmi che tornerai! Torna da me, ti prego!" udì improvvisamente. Quella voce...non poteva essere che lei. Incredulo si voltò all'indietro, proprio come aveva fatto quella volta, quando le aveva salvato la vita. Quando ritornando sui suoi passi l'aveva riportata indietro, dal mondo dei morti, e l'aveva stretta a sè. Aveva stretto a sè, quell'unica volta, il suo corpicino di bimba. Vide il suo volto, sinceramente preoccupato, come ogni volta, quando lui si allontanava lasciandola sola. Non riuscì a trattenersi oltre, sotto gli occhi attoniti di Jaken l'abbracciò. Il suo corpo non era più quello di una bambina, era una donna ormai e a quell'abbraccio sembrò averne la conferma definitiva. Le rispose, rispose alle sue richieste. Non l'aveva mai fatto prima. Aveva sempre continuato a mostrarle la sua schiena mentre si allontanava.
"Tornerò da te, te lo prometto!" disse "Tornerò sempre da te! E tu, Rin...dimmi che non te ne andrai!"
"Mai!" rispose piangendo commossa la ragazza.
Jaken rimase in disparte, ormai conscio di aver definitivamente perso il suo signore, o almeno, quello di una volta.
 
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