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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall
CrossOver: Captain Tsubasa
Titolo Fanfic: THE UNFORGIVEN
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver
Autore: reginebulmasanae galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/06/2002 23:11:21 (ultimo inserimento: 03/06/02)

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THE UNFORGIVEN TRIP
- Capitolo 1° -

Breve Introduzione alla F-F


REGINA SANAE: Miao a tutti!!! Finalmente ci troviamo qui ad introdurre il nostro lavoracchio, frutto di tante serate a scrivere e ad immergerci nel lavoro.
REGINA BULMA: Questa nostra sudata ff è un crossover Dragon Ball - Capitan Tsubasa. L'idea è nata per caso, un pò come ci siamo conosciute io (Regina Bulma) e lei (Regina Sanae).
Il progetto di una ff assieme non è nato di recente, ma solo ora le congiunzioni astrali hanno favorito che noi..ecc ecc. Insomma: solo ora abbiamo avuto il tempo/coraggio di metterla giu'.
Scrivendo ci siamo rese conto che i due manga non sono incompatibili del tutto e che potevamo fare una storia carina e che piacesse soprattutto a noi. Questo perchè è il nostro modo di vedere quello che riguarda DB e CT, perchè in fondo dentro ci abbiamo messo un pò di noi.
REGINA SANAE: Come parli bene *_________* bravissima *______*
REGINA BULMA: ^^;
REGINA SANAE: Oggettivamente la nostra ff era partita da un progetto iniziale totalmente differente, ma che non ci dava particolari soddisfazioni. Mentre ora posso ammettere con commozione che ogni qual volta regina BULMA mi passa i capitoli ricorretti e completi mi batte sempre il cuore fortu fortu ((*^^*)) quindi spero vivamente che le stesse emozioni che questa ff trasmette e noi si ripercuotano in voi ^____^.
REGINA BULMA: Dal mio canto posso dire che senza le idee della regina Sanae questo progetto nn sarebbe mai esistito e per questo la ringrazio tantu tanticcimu (^*^). Ok, sono finite le spiegazioni e i ringraziamenti e quindi possiamo partire! Anzi anzi!!! Prima di lasciarvi alla lettura dobbiamo ancora ringraziare sentitamente quel dio che ha scritto The Unforgiven e The Unforgiven II, che hanno contribuito a ispirare questa ff. BUONA LETTURA!
REGINA SANAE: concordo con la regina bulma e ringrazio tanto lei che è così brava a fanficcare ((un giorno mi insegnerai veru ;_;???)) BUONA LETTUUUUUUUUUUUUURAAAAA!!!!!!


Le Regine Di Questo Mondo ((altrimenti dette RDQM)) Bulma e Sanae.


[I diritti sui personaggi della ff non sono nostri ma appartengono rispettivamente a DRAGON BALL© Akira Toriyama/Bird Studio/Fuji Television e CAPTAIN TSUBASA © 1981 by Yoichi Takahashi All rights reserved. First published in Japan in 1981 by SHUEISHA INC., Tokio]

The Unforgiven



PRELUDE – The Unforgiven Trip

Non credo di ricordare quanti giorni sono passati.
Fino a qualche mese fa contavo anche le ore. Ma ormai ho capito che quel senso di vittimismo che provavo in quei momenti non faceva altro che rendermi ridicola e portarmi all'esasperazione più completa.
Sulla via del ritorno mi fissai su dei campi incolti dove tre bambini giocavano con un aquilone. Li invidiavo moltissimo.
Non so che avrei fatto per tornare indietro ed essere spensierata allo stesso modo. Cominciavo a sentire il peso del crescere.


Vento caldo. Soffocante, opprimente.
- A presto, Nakazawa!
Vento che avvolgeva le ultime parole nella sua memoria.
Si alzò da terra con rabbia.
- Quando tornerai?
Che stupida, pensò ravviandosi una ciocca di capelli corvini dietro le orecchie, tra le tante cose proprio una domanda così sciocca.
- Questo non lo so proprio!
La sua voce sincera, il suo sorriso trasparente. Come quella di un bambino…
Non erano più lì. Semplicemente.
Non li avrebbe più rivisti se non nei suoi ricordi. Chissà per quanto tempo ancora.
Non sono triste. La tristezza è qualcosa di vago, indefinito…quello che sento invece è molto definito, concreto…Io non sono triste. Io sono disperata.
Era passato il tempo del vuoto.
Si può avvertire la vacuità all’inizio, perché si è presi alla sprovvista.
Poi il vuoto è riempito dalla disperazione e dalla paura.
La paura del punto di non-ritorno e la quella dei ricordi.




- Tre anni, capisci? TRE ANNI CHE STA IN BRASILE! Dall’altra parte della terra!
La ragazza coi capelli della stessa tonalità di quel cielo di maggio versò dell’altro tè nella tazza dell’amica.
- Beh, volendo posso sempre costruirti qualcosa con cui puoi raggiungerlo in ½ h al massimo e…
- Non è questo il punto, Bulma! Il fatto è che…
- Si, lo so, Sanae, ti capisco – la interruppe sorridendo – lui se ne è andato e tu non sai che pesci pigliare.
- Esattamente.
Sanae prese fiato.
- Non prendertela, lo sai come sono gli uomini. Guarda Yamcha, per esempio. Mi tradisce da diverso tempo ormai ma…cosa ho ottenuto io? Mi sono arrabbiata, l’ho preso a schiaffi, l’ho coperto di insulti, gli ho tenuto il muso per settimane…e con questo? Lui fa comunque quello che vuole. E allora che si arrangi quell’idiota.
Bulma finì la frase con un sorrisetto strano.
Sanae rise con gusto.
- Sembri una femminista degli anni ’70! Ahahah!
- Ahahah! È vero!
La ragazza dai capelli neri come la pece la guardò con aria dubbiosa.
- Sembra che non te ne importi più niente di lui… - buttò lì timidamente. Aveva paura di ferirla. In fondo sapeva che se Bulma parlava così aveva anche le sue buone ragioni. Yamcha non era certo l’uomo ideale.
- Infatti è così.
Bulma si accese una sigaretta e si sedette più comodamente sul divano, prendendo una boccata di fumo.
- Infatti è proprio così. – sentenziò gustandosi la sigaretta. – Non me ne importa più niente di Yamcha.
Le sue parole lacerarono l’aria incolore come una coltellata.
Sanae abbassò gli occhi per un istante e non disse niente.
- Non bisogna essere tristi, Sanaechan. Le cose cambiano, come tutto d’altra parte. È una cosa naturale. Io e Yamcha non ci amiamo più. Ammesso che ci siamo mai amati davvero…
A quelle parole la manager della Nankatsu sollevò lo sguardo e la osservò per qualche momento.
Non dimostrava di avere quasi 30 anni eppure la sua vita era stata veramente movimentata. Senza conoscere l’indecisione del momento, i sospiri, i minuti di vuoto. Non come la sua vita piatta da ragazzina comune, come lei stessa la definiva. Sanae sentì un brivido percorrerle la schiena. Per un attimo amò quella sua vita così normale.
- Cosa è successo, Bulma…?
Lei le sorrise debolmente. Un sorriso che si accordava alla perfezione con l’atmosfera di quel pomeriggio. Un sorriso d’intesa, o forse un sorriso puramente triste.
- Sanae…- iniziò guardando altrove, come se fosse sul punto di liberarsi da un peso che le gravava sul petto.
- Si…?
- Ecco…
In quel preciso istante una porta sbatté violentemente. L’eco di quel suono spazzò via gli ultimi residui della leggerezza di una conversazione nata sull’onda della tristezza.
- Vegeta, prima o poi quella porta verrà giù se non ti deciderai a usare un po’ di delicatezza!
Bulma si alzò dal divano con un rapido scatto mentre pronunciava quelle parole.
Era entrato in soggiorno con la stessa violenza che ha un acquazzone estivo, allo stesso modo di cui era entrato nella sua vita. Senza preavviso, senza chiedere il permesso.
- …
Il Principe dei Saiyan ora era lì, al centro del grande soggiorno di casa Brief, con il suo solito sguardo corrucciato e le mani in tasca.
- …donna, hai altri passatempi oltre a rompere le scatole a me?
Bulma non rispose.
Perché ha la facoltà di farmi infuriare anche solo con la sua presenza?! Lo detesto!
Lo guardò arrabbiata per la sua indisponenza, ma ormai lui era già andato via, assorbito dalla penombra del corridoio.
- Non mi hai raccontato quasi niente di lui…- azzardò Sanae, notando i suoi sforzi per riacquistare la calma.
- NON C’E’ NIENTE DA DIRE SU QUELLO SCIMMIONE! È UN IDIOTA! PUNTO!
- Ok, ok non ti agitare però ^^;;;
Bulma si sedette sul divanetto in pelle nera del soggiorno sospirando.
- E comunque stavamo parlando di te! – si difese con ingenuità. D’altra parte non avrebbe saputo cosa dire.
- Si, però…non ti ho mai vista così…come in questo periodo…sei stanca? Bulma io mi preoccupo per te e…
- Non dovevi farmi leggere la lettera di Tsubasa che ti è arrivata ieri?
Perdonami, Sanae, ma nemmeno io so cosa ho fatto…
Sanae la guardò come se stesse parlando con una squilibrata. E forse era davvero così.
L’equilibrio fra quello che viene da dentro e quello che non è permesso fare ormai era andato perduto per sempre.
- Eh? Ah si…
Gli occhi di Sanae si riempirono improvvisamente di lacrime.
Un pianto convulso, quasi isterico.
Le lacrime di un’anima ferita…
Bulma le si avvicinò e l’abbracciò forte.
- Non fa niente, me la leggerai un’altra volta, ok?
Nessuna risposta. Nessun suono riusciva a venire fuori dalla sua bocca.
Era tornato il vuoto?


- Finalmente partirò, Sanae!
Silenzio. Era la notte a inghiottire il rumore del suo cuore che stava scoppiando?
- Tsu…Tsubasa…?
- Si, il Brasile! Il mio sogno, ricordi?
Come poteva dimenticarlo?
- Quando…quando partirai?
Mi viene da piangere…no, non posso! Non devo!
- Parto tra due giorni! Oddio, non puoi capire come sono felice!
No, non posso capirlo affatto! Come puoi essere felice di lasciare tutti i tuoi amici, i tuoi genitori, per uno stupido pallone? Come puoi essere così felice di lasciare ME?
- Buona fortuna, Tsubasa-kun…
Solo il rumore dei suoi passi veloci sul selciato. Scappare era stata la cosa migliore?
Perché tu non riesci a capire me, invece?


Bulma le porse un fazzolettino rosa.
Lei se lo portò sul viso.
Aveva l’odore del mare, delle cose indefinite, sospese…
Le ricordava Tsubasa.
Prese fiato.
- Va meglio ora?
- Si, è tutto a posto. È meglio che torni a casa, ora…mamma si preoccuperà se tardo…
Bulma le accarezzò i capelli con fare protettivo.
Sanae non aveva nemmeno 18 anni, lei ne aveva quasi 10 in più.
Nonostante questo era la sua migliore amica. La persona a cui puoi aprire il cuore senza paura di essere giudicata. La persona che, dovunque tu sia, sai che c’è. E per lei che in fondo era sempre stata sola, era un grandissimo tesoro.
La accompagnò alla porta.
- Sicura che non ti vuoi un passaggio?
- No, non ti preoccupare, farò una passeggiata. Mi farà sentire meglio.
- Come vuoi.
Il rumore di una porta che sbatteva con forza fece sussultare Bulma.
- Lo uccido =_=;;;;
Sanae sorrise.
- Grazie per oggi.
- Non devi ringraziarmi, non ho fatto niente!
- Chiamami, tra una capsula e l’altra.
- Lo farò senz’altro.
- A presto!
Sanae agitò la mano per salutarla e iniziò a percorrere la strada davanti alla Capsule Corporation a grandi passi.

Fine Prelude.

((Per opinioni, insulti e tutto quello che volete scrivete alla nostra email *^^* RDQM@hotmail.com))
 
Continua nel capitolo:


 
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