torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Everwood
Titolo Fanfic: EVERWOOD: AEON/AURORA
Genere: Sentimentale, Autobiografico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: toba galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/08/2019 18:31:50

Due particolari eventi stanno per cambiare per sempre la vita di Amy.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -

Qualunque cosa avesse portato i destini della famiglia Abbot e della famiglia Brown a incrociarsi diversi anni fa in quelle circostanze, doveva essere qualcosa a cui è proibito avere un nome.
La tragica perdita del Dr.Brown con sua moglie era avvenuta a poco tempo di distanza da quando il mio ex ragazzo Colin era finito in coma a seguito di un'incidente, e circostanza folle, volle che proprio il Dr. Brown finisse per trasferirsi per dare una svolta alla sua vita da New York City, a questa città circondata dalle montagne, dove non solo sarebbe finito per viverci ma avrebbe riportato Colin indietro dal coma.
Ciò nonostante quello stesso ""senza nome" aveva risposto alle mie speranza con una scadenza a tempo determinato, il tempo trascorso con Colin, anche se senza ricordi, era stato breve ma intenso fino a quando non erano ricominciate le complicanze..e poi Ephram era entrato nella mia vita.
Proprio il figlio del Dr. Brown.
Diverso tempo era trascorso da allora, ci eravamo lasciati e successivamente ci eravamo ritrovati, come due mani che si stringono, in un susseguirsi di alti e bassi.
L'ultimo era stato solo due anni fa quando per sorprenderlo avevo portato la "nostra" giostra sotto casa sua. E da allora non ci eravamo più lasciati.
Mi vien da ridere al solo pensarci, dove avessi trovato il coraggio di fare una cosa simile.
Erano le 08.51 AM e non avevo la minima voglia di alzarmi dal letto, abbandonare quel caldo tepore e sacrificarlo per le rigide temperature di gennaio che irrigidivano ogni cosa appena pochi metri oltre le pareti della mia camera da letto.
Mi era sufficiente voltare la testa verso la finestra per vedere gli spogli scheletrici rami degli alberi del giardino coperti di neve caduta durante la notte.
Le giornate invernali non passavano mai qui a Everwood, quelle estive invece iniziavano e finivano troppo presto, in un rapido susseguirsi fino a quando non era nuovamente autunno, e poi inverno.
Questa giornata sarebbe stata molto particolare per me ed Ephram, questo era sicuro.
Mi alzai dal letto, ormai sveglia, e veloce iniziai a vestirmi.
Lavoravo provvisoriamente nella biblioteca della scuola di Everwood, un lavoro non pesante ma sicuramente noioso se confrontato con altri, al contrario invece Ephram aveva trovato impiego in un officina alla periferia della città, l'ultimo dei lavori che mai mi sarei aspettato facesse, di conseguenza non c'era da sorprendersi se ci vedevamo poco, specialmente sottolineato dal fatto che vivevamo ancora sotto i tetti delle nostra rispettive famiglie.
Prima o poi, proprio come mio fratello Bright e la sua fidanzata Hannah che si erano trasferiti a London, in Inghilterra, l'anno scorso, anch'io sarei uscita di qui per esplorare un po il mondo, ma al momento per cause di forza maggiore sarebbe stato necessario aspettare ancora qualche anno.
Ero in ansia per l'incontro con Ephram questa sera, e sicuramente non mi sarebbe passata fino ad allora, ironia della sorte era stato proprio Ephram a scegliere il posto dell'appuntamento in occasione del raro evento in arrivo..

Trascorsi buona parte della giornata di lavoro nella quiete più assoluta, fu più il tempo che trascorsi a leggere un libro, mentre stavo dietro il banco della biblioteca guardando saltuariamente l'orologio e le cupe nubi color brace del tramonto che si inseguivano nel cielo, che ancora quello che impiegai nel fare qualcosa di utile per quelle poche persone che vennero a farmi visita per cercare libri per la scuola oppure semplici romanzi da consultare.
Questo non mi permise di trovare grandi distrazioni per quella disgustosa sensazione di ansia che progrediva in crescendo all'unisono con il calare del sole. man mano che l'ora dell'appuntamento si avvicinava.
Manco fosse stato il primo appuntamento che avessi in vita mia, ma questo era diverso e in una situazione diversa, in una coincidenza piuttosto particolare.
Mi chiesi cosa stessero facendo in questo momento Bright e Hannah a London, francamente avevo sempre dubitato che quella coppia sarebbe durata a lungo, lei era troppo timida e con poco carattere, mio fratello invece estremamente estroverso con il carattere di un ragazzino.
Anche lui nel corso degli anni molto aveva perso dalla perdita del suo migliore amico Colin e questo lo aveva cambiato nel profondo, tuttavia a differenza di me e di altri probabilmente proprio grazie a quel suo carattere estroverso si era ripreso in fretta, forse perché sua perdita era stata compensata dalla vicinanza di Ephram, ennesimo punto di svolta che quel ragazzo aveva portato nelle nostre vite.
Il lento trascorrere degli anni poco alla volta ci aveva permesso di far si che le nostre ferite si affievolissero, anche se quelle cicatrici sarebbero rimaste per sempre. Per tutti noi.
Ricordai che una volta proprio Ephram rammentando ciò che aveva provato con la perdita di sua madre mi aveva detto che il dolore non sarebbe mai passato. Era stato freddamente sincero. Mi aveva anche detto che con il tempo mi sarei abituata proprio come successo a lui, ma una parte di ciò che si provava sarebbe rimasto per sempre.
Rabbrividii nel risentire quelle parole uscire dalla bocca di un ragazzo di sedici anni. O si trattava del freddo pungente della sera che una volta uscita dalla scuola dopo lavoro penetrava attraverso i miei vestiti?

Non necessitando dell'auto, dal momento che abitavo a pochi isolati di distanza dalla scuola, mi avviai camminando lungo le poco frequentate vie di Everwood, la neve indurita dal freddo che scricchiolava ad ogni passo sotto le mie scarpe.
Sullo sfondo delle montagne, l'orizzonte aveva un freddo colore celeste dove il sole era tramontato e la fredda notte stellata non aveva preso il sopravvento inaugurando l'arrivo della sera.
Camminando sola, il mio sguardo si perse sugli edifici disabitati o in abbandono ai bordi della strada, i quali apparivano più cupi che mai con il calare della notte invernale, memorie di persone trascorse da generazioni, ormai dimenticate nell'eternità del tempo.
Mentre il mio fiato si condensava attraverso la sciarpa nella fredda atmosfera di gennaio, ripensai alle parole che dovevo dire ad Ephram tra poco.
Solo il tempo di risalire in camera, farmi una doccia e uscire di nuovo saltando la cena. Per questa sera non ce ne sarebbe stato bisogno.
L'Evento stava per cominciare..

Apparvero all'improvviso.
Nell'eternità stellata comparvero inizialmente come delle sfumature rosse, dapprima molto deboli, poi rapidamente sempre più intense tanto che sembrò che l'intera atmosfera terrestre venisse incendiata in un rosso fuoco elettrico.
Erano le 22.12 PM. quando le aurore boreali per la prima volta in oltre un secolo incendiarono i cieli di Everwood, e molto probabilmente dell'interno continente nord americano.
Mano nella mano, io ed Ephram, soli sulla riva del lago congelato, ammiravamo quell'inquietante quanto insolito evento che si svolgeva sopra le nostre teste, proprio il motivo del nostro particolare appuntamento il cui posto lo aveva scelto accuratamente scelto Ephram.
Come descritto dagli astronomi, un'enorme eruzione solare aveva scatenato quella potente tempesta magnetica, un evento che accadeva una volta in un secolo, per arrivare spingere le aurore boreali a queste latitudini.
La tempesta, soprannominata l'Evento, era stata prevista due giorni fa, facendo da incipit per Ephram per organizzare questo particolare appuntamento..
-Ephram, c'è una cosa che dovrei dirti..-la mia voce risultò più bassa del previsto, forse per l'emozione o forse per il vento gelido che si era levato, sollevando nuvole di cristalli di neve sulla superficie congelata del lago.
-Qualcosa di più sconvolgente della tempesta del secolo?- mi chiese con una lieve vena ironica, parte del suo carattere che mi aveva sempre attratto, perso con lo sguardo in quello spettacolo extraterrestre.
Come potevo dargli torto viste le circostanze, una notizia così inaspettata..
Il vento ora era davvero freddo, tanto che nonostante avessi la mano in quella calda di Ephram, iniziai a non sentirmi più le dita.
-Sono incinta.-
Persino il vento sembrò scendere all'improvviso di intensità dopo quelle parole e lo sguardo del mio ragazzo sembrò perdere tutto l'interesse per la rossa aurora boreale.
-Sei sicura?-
-Si, da almeno tre settimane, ho fatto tutti i test.-
La sua mano lasciò la mia, e per un brevissimo istante il cuore mi andò in pezzi quando temetti il peggio..
..fino a quando lui non mi prese il viso tra le mani guantate e premette le sue labbra sulle mie in un lungo bacio..
Quando ci staccammo non avevo più freddo, -Non potevi scegliere un tempismo e un momento migliore.-
Sorrisi, lieta all'idea di ciò che mi/ci aspettava, poi qualcosa in quei fuochi rosso elettrico dell'aurora boreale nel cielo mi fece scattare, -Se sarà femmina voglio chiamarla Aurora.-
-E se invece capiterà un bel maschietto?- chiese Ephram.
Guardai le stelle, confuse tra i bagliori dell'aurora, fino a quando il mio sguardo si fissò casualmente sulla costellazione di Orione. -Aeon.-
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: