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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: E SE...
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: keiko89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/09/2003 22:06:07 (ultimo inserimento: 30/10/03)

che cosa dire???? che dovete leggerla, assolutamente!!! ^___^
 
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PAURA
- Capitolo 1° -

Premessa: spero tanto che questa ff vi piaccia: a primo acchito, sembra sentimentale, ma vi giuro che non lo è (anche perchè a scrivere queste cose non sono molto brava...XD) clemenzaaaaaaaaa!!!! :°°°°°°

CAPITOLO 1

Era notte fonda, quando Gojyo si risvegliò nel suo letto. Con la fronte ancora madida di sudore, aveva voltato lentamente la testa, per vedere se la donna che quella sera aveva conquistato era ancora lì. Con gli occhi ancora impiastricciati di sonno, notò che la ragazza dai capelli corvini, dormiva ancora placidamente accanto a lui. La guardò per un attimo, poi si mise a fissare con un unico pensiero il soffitto: doveva mandarla via; doveva immediatamente lasciare quel letto, e quella donna. Il motivo non era banale, e nemmeno lo schiribizzo di un play boy incallito, ma soltanto una sua necessità. Scosse dolcemente la ragazza che gli dormiva accanato, sussurrandogli di svegliarsi.
La giovane, lo fissò un po’ accigliata: come mai la svegliava nel cuore della notte? Che le sue fantasie sessuali non fossero state soddisfatte? Dette un piccolo bacio sulle labbra del mezzo demone, e sussurrò: “ Cosa c’è?”.
Lo sguardo di Gojyo si fece improvvisamente vuoto, e rispose freddamente: “ Ti pregherei di sgombrare il mio letto il più veloce possibile…”. La ragazza lo fissò sbalordita: non era da lui un comportamento del genere! Lo baciò di nuovo, sperando di addolcire quella voce fredda che prima le aveva intimato di andare via. “ Ti prego…fai come ti ho detto, prima che ti cacci io, letteralmente fuori…” le sussurrò con lo stesso tono di prima Gojyo.
La ragazza, allora, si mise in piedi, e rivestitasi con rabbia e con furia, a avviò alla porta della camera per uscire. Si fermò un attimo, magari il mezzo demone aveva cambiato idea…si voltò lentamente, ma il rosso non la guardava nemmeno, le aveva voltato le spalle, e a quanto pareva, si era placidamente riaddormentato. Uscì sbattendo forte la porta, per poi precipitarsi giù dalle scale, e sbattere ancora più forte il portone dell’ingresso.
Ecco, se ne era andata. Gojyo si mise a sedere con aria stanca sul letto, e prese a rivestirsi lentamente. Si stava allacciando le scarpe, quando sentì bussare alla propria porta. “ Avanti…” disse con voce stanca, sapendo già di chi si trattava.
Hakkai lo fissava, sul ciglio della porta, con fare interrogativo, e dopo essersi seduto su una sedia vicino alla porta disse all’amico: “ Ho sentito la tua nuova fiamma andarsene sbattendo le porte…”.
“ Si…è che non sopportavo più di dormire con lei…” si spiegò Gojyo, senza nemmeno guardare Hakkai. Si alzò in piedi, e si avvicinò alla porta. “ Gojyo…dove vai alle tre di notte?” domandò il demone dagli occhi di giada, squadrando l’amico. Il rosso non rispose nemmeno, si limitò ad alzare le spalle, per poi scendere lentamente le scale. Prese dal tavolo della cucina le sue inseparabili sigarette, e uscì fuori, con il capo ancora chino, ed un aria distrutta.
Hakkai ormai era quasi abituato a quella scena: in due mesi che si trovava lì, era già accaduta almeno cinque volte, e sapeva sempre come andava a finire. Ritornò nella sua stanza, e si distese sospirando.

Nel mentre Gojyo, camminava lentamente, e pensosamente, per le strade del villaggio in cui aveva abitato fin da quando era piccolo. E come quando era piccolo, ogni volta che si sentiva in quel modo, c’era solo un luogo in cui potesse rilassarsi: era da Nanitsue.
Svoltò automaticamente alla prima a destra. Quella strada l’aveva percorsa così tante volte che anche a occhi chiusi sarebbe riuscito ad arrivare in pochissimo tempo, dove stava per andare. Si ritrovò subito in una piazzetta.
Il numero 44 era la sua destinazione. Una locanda di due piani, gestita da una coppia tranquilla e amata da tutto il villaggio. Con un abile salto salì sul tetto della veranda , sul quale erano affacciate tre finestre: il suo obbiettivo era quella centrale, le cui tende bianche chiuse, davano a far vedere che dentro qualcuno dormiva tranquillamente. Gojyo picchiettò piano piano sul vetro della finestra, giusto per farsi sentire soltanto da chi la occupava, e si sedette sul tetto, aspettando che qualcuno gli aprisse.

Nanitsue stava dormendo tranquillamente, nella sua stanza perennemente in disordine, con tutti i libri e le varie cianfrusaglie sparsi in ogni centimetro disponibile della stanza, tranne che sul letto. Stava sognando di nuotare in un mare di cioccolata, quando sentì picchiettare al vetro della sua finestra. Alzò pigramente la testa, cercò di focalizzare la situazione, e quando giunse alla conclusione di chi poteva essere che la disturbava a quell’ora, emise un mugolio. Non aveva alcuna intenzione di alzarsi dal suo morbido e caldo letto, e vi rimase per altri dieci secondi, quando, la parte più sveglia della sua mente la costrinse ad alzarsi dal letto e dall’aprire la finestra. E come si immaginava, Gojyo, stava aspettando seduto sul tettino che lei gli aprisse.

“ Gojyo…” disse a bassa voce, soltanto udibile dal ragazzo: “ Che ci fai qui?” domandò dopo essersi sistemata una ciocca di capelli che gli ricadeva sugli occhi. “ Lo sai, il solito motivo…” rispose con voce malinconica il rosso, osservando la ragazza che gli aveva aperto la finestra: i suoi lunghi e mossi capelli blu come il mare, ancora scompigliati per colpa del sonno, venivano accarezzati da una leggera brezza, mentre i suoi occhi celesti squadravano ancora assonnati Gojyo, intento a fumarsi una sigaretta. Indossava una camicia da notte bianca, con su disegnati tanti micini, e a parer di Gojyo, la più carina che la ragazza avesse.
Nanitsue sospirò, e rivolgendo uno dei suoi soliti sorrisi, che spesso riservava solo a Gojyo, e si sporse un po’ di più dalla finestra. “ Devo ammettere che ce la stai mettendo tutta per non farmi dormire una notte decente…” gli disse con un tenero sorriso, la ragazza: “ Dai, entra…”. Gojyo non se lo fece ripetere due volte, e come tante altre volte aveva fatto, entrò nella stanza disordinatissima, di Nanitsue. “ Ma non riordini mai?” domandò sarcasticamente Gojyo, sperando di lasciarsi alle spalle la malinconia che lo aveva attanagliato quella notte. “ Ah…Ah…Ah…molto divertente!” esclamò con una falsa risata la ragazza, e togliendo una pila di quaderni da una sedia, fece cenno al mezzo demone, di sedervisi. “ Vuoi una tazza di the?” chiese Nanitsue, con gentilezza, al demone, ma lui rifiutò scuotendo la testa. “ Allora? Cosa vuoi?” domandò mettendosi a sedere distrutta sul letto. “ Posso dormire con te?” chiese con un sorrisone, quasi da bambino, il rosso, sperando in un si. “ Di nuovo!!! Ma non sei più un bambino piccino!!!” esclamò, come al solito faceva, la ragazza dai capelli blu. “ Ti prego, ti prego, ti prego!!!” implorò Gojyo, con due occhioni teneri teneri, usati soprattutto per addolcire le ragazze che proprio non volevano accontentarlo con le sue richieste. “ Uffa…ma solo per stavolta!! Lo sai che sto stretta, quando te dormi qui, e per di più domani, a differenza tua, io ho da lavorare!” rispose sbuffando Nanitsue. Gojyo, tutto felice, entrò sotto le coperte, accanto all’amica: sapeva, che anche se faceva tutta quella scena, non gli dispiaceva poi così tanto che lui dormisse con lei. “ Grazieeeeeee!!! Sei il mio angelo!!!”
“ Si si…”
“ Dico davvero!!”
“ Come no…”
“ Non mi credi…”
“ Ma non hai sonno?!”
“ Insomma…sai…ho di nuovo fatto quel sogno…” disse rattristandosi il rosso. Nanitsue, che fino a quel momento si era dimostrata un po’ staccata, e più che altro, preoccupata per le sue ore quotidiane di sonno, si intenerì. Insomma, quel ragazzo, che faceva tanto lo spavaldo e il play boy, quando faceva quel sogno e veniva a dormire da lei, diventava come un bambino che aveva paura di un temporale. “ Non mi coccoli nemmeno un po’?!” chiese con il suo solito sguardo conquistatore Gojyo. Per lui coccolarlo, equivaleva a farlo dormire abbracciato a lei, mentre, la sua migliore amica gli sussurrava paroline dolci, tipo: non ti preoccupare…tutto passerà, oppure, shhh…dormi tranquillo…
“ Dai…lo sapevo che l’avresti chiesto, sei il solito pervertito!!” esclamò Nanitsue, mentre le forti braccia del mezzo demone le circondavano la vita. “ Pervertito!!! Io ora sono un’anima triste e solitaria che ha bisogno di affetto!!!” si spiegò con un sorrisino che lo tradiva. “ Che faccia tosta!!! Anima triste!” lo prese in giro, accarezzandogli come una mamma amorevole, la testa.
“ Ma…”
“ Shhh…dormi…” gli sussurrò dolcemente la ragazza all’orecchio.
Così Gojyo chiuse gli occhi, serenamente, come non avrebbe mai saputo fare, senza la sua Nanitsue. Si, perché lei sapeva donargli pace e tranquillità, sapeva calmarlo e capirlo, fin da quando erano bambini. Stava pensando a questo, quando gli tornò alla mente il loro primo incontro. Se lo ricordava come se fosse stato ieri, anche se erano passati diversi anni. In fondo, come faceva a scordarlo? Quell’incontro gli cambiò letteralmente la vita.

Nd autrice: mi dispiace molto per Chiniso, se legge 'sta ff, ma mi dispiace dirgli che non è per niente comica...
per le altre persone a cui interessa sapere come va a finire dico solo una cosa: ero molto dubbiosa, se pubblicarla o no, così, pubblico il primo capitolo. se a qualcuno interessa, si faccia sentire via fermoposta, altrimenti io la smetto di pubblicarla (ho alle spalle una brutta esperienza con la ff 'cacciatori di taglie', quindi, se vi interessa, fatevi sentire, altrimenti ciao ciao!!!) (mi dispiace essere così drastica :°°°°°°°°°)

 
Continua nel capitolo:


 
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