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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: L`ANGELO DEI RICORDI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kagomemicia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/09/2003 22:44:45 (ultimo inserimento: 02/04/04)

inuyasha da molto tempo ha un sogno ricorrente… un dialogo con una bellissima giovane che gli chiede di aiutarla... ci sarà mai?
 
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L`ANGELO DEI RICORDI CAP1
- Capitolo 1° -

Salve a tutti!!! ^___^
Ho finalmente deciso di scrivere una fanfiction di Inuyasha, ovvero una delle mie serie preferite!!
Ora, non so cosa verrà fuori, le idee (ma si, chiamiamole così) mi vengono mentre scrivo, quindi non so neppure io come continuerà!
(non sono neanche sicura di aver scelto un titolo giusto!! >_<’’)
Purtroppo non ho molto tempo libero, quindi non so ogni quanto tempo potrò postare i capitoli… cercherò di fare del mio meglio!! ^___^
Ah, vorrei complimentarmi con tutti coloro che hanno postato fanfiction di Inuyasha in questo sito, le ho lette quasi tutte… sono molto belle!!! Continuate così, io amo le fanfiction!!! =^___^= sfortunatamente non posso lasciarvi commenti, visto che non posso stare troppo tempo su internet… quindi mi salvo le ff sul computer e le leggo mentre sono sconnessa… mi spiace tanto… -__-‘’
Mi farebbe molto piacere se mi lasciaste dei commenti, ve lo chiedo per favore… non sono molto brava a scrivere, quindi vorrei che mi diceste cosa ne pensate… mi vanno bene anche le critiche (che non saranno certamente poche)!! ^^
Se volete potete scrivermi anche tramite e-mail all’indirizzo: kagomemicia@libero.it (comunque ho taaaanti indirizzi… è che mi si riempiono subito-_-)
Ora vi lascio alla lettura del primo capitolo, spero di cuore che vi piaccia!! Un bacione a tutti!!! ^x^
Kagomemicia

Nota legale: Inuyasha&co. sono tutti miei!!!! Non provate a toccarli!!!! (Kikyo ve la potete tenere!) è_é


L’ANGELO DEI RICORDI
Capitolo 1

Una fitta, quasi solida, nebbia rosea permeava l’aria, nascondendo alla vista tutta la zona circostante. Il cielo era d’un azzurro intenso, senza nessuna nube che lo turbasse e, nonostante non vi fosse né il sole né nessun’altra fonte di luce e calore, un’aura luminosa e calda lo attorniava, trasmettendogli un senso di estrema fiducia e protezione. Amava quella splendida sensazione, gli ricordava il grembo materno. Decise di chiudere gli occhi, lasciandosi accarezzare la pelle dal delicato e tiepido venticello.
Come sempre, dopo qualche istante, un brivido caldo gli fece riaprire gli occhi di scatto, risvegliandolo, anche se solo parzialmente, dallo stato di trance.
L’immagine di una giovane e bellissima donna, anche se sfocata per via della nebbia, comparve davanti ai suoi occhi.
Seguì qualche istante di silenzio, in cui i due si fissarono vicendevolmente. <…Inuyasha…> mormorò la giovane. Il ragazzo si limitò ad osservarla estasiato.
<…Aiutami… solo tu puoi farlo…> sussurrò la stanca, ma dolcissima voce femminile.
<M-ma come posso aiutarti…? > fu l’incerta risposta di lui.
<Tu… hai un potere…>
<No… non ho nessun potere…>
<Si invece… tu hai ricevuto un grande potere… ti prego salvami…> Le ultime parole furono poco più di un sospiro. <Ti prego…>
L’immagine stava lentamente svanendo. Il ragazzo, cosciente del fatto che gli rimanessero non più di pochi attimi esclamò <Io voglio aiutarti! Ma tu… devi dirmi cosa devo fare!> credette di aver urlato queste parole con tutto il fiato che aveva in corpo, senza sapere che in realtà erano poco più di un grido soffocato. La giovane si limitò a sorridergli, appena un secondo prima di scomparire nel nulla, ovvero da dove era venuta. Anche al ragazzo sembrò di scomparire…

× TI –TI –TI TI –TI –TI TI –TI –TI TI –TI –TI TI –TI –TI TI –TI –TI × (è suono della sveglia N.d.Micia)
Una mano si posò sulla sveglia, facendola tacere. Due occhi neri con bellissimi riflessi ambrati si aprirono svogliatamente nella semi-oscurità delle prime luci dell’alba. Si richiusero quasi subito, feriti dalla luce e cercando di tornare nelle braccia di Morfeo per poter continuare a sognare. Purtroppo non fu possibile, e, per quanto cambiasse posizione per trovarne una più comoda, alla fine fu costretto ad alzarsi. Si accorse quasi subito di essere madido di sudore, ma non se ne stupì, in quanto gli succedeva spesso ormai da molto tempo. Cercò come sempre di riportare alla mente quanti più particolari possibili di ciò che aveva sognato, ma purtroppo erano già passati diversi minuti, e, man mano che questi trascorrevano, le immagini si facevano sempre più sfocate. Ricordava una dolce e familiare voce femminile… ma non riusciva a capire di chi fosse…
Pensò che fu inutile continuare a tormentarsi, quindi si fece una doccia rinfrescante.
L’acqua scorreva sul suo viso dai lineamenti sottili ma decisi, sui suoi capelli lunghi e nerissimi, sul fisico scolpito, sulle braccia muscolose (sbav sbav */////* vengo a farti compagnia?? N.d.Micia)…
In pochi minuti si asciugò e indossò l’uniforme scolastica, avviandosi verso la cucina. Condivideva l’appartamento in cui viveva con suo fratello maggiore ormai da diversi anni. I due non erano particolarmente legati e qualche litigio era all’ordine del giorno (oggettivamente, quali fratelli non litigano mai?! Io mi prendo a botte quotidianamente con mio fra… posso anche dimostrarvelo, ho un ematoma di 3x4 cm sul braccio provocato da un suo morso… maledetto!! Grrrr… N.d.Micia). Sul frigorifero trovò attaccato un bigliettino: riconobbe subito la grafia precisa e leggermente inclinata di suo fratello. «Sono partito per quel viaggio d’affari di cui ti avevo già parlato. Vedi di sopravvivere anche senza il mio aiuto. Che ne dici di cominciare a lavorare e non dover quindi più gravare sulle mie spalle? Sesshomaru.» lesse a bassa voce. “Simpatico e cordiale come al solito, eh, fratellino?” pensò storcendo la bocca. Per fortuna aveva qualche soldo da parte per le emergenze… Controllando l’orologio, si affrettò a bere un bicchiere di latte e mangiare qualche biscotto e uscì. La scuola che frequentava non era molto distante e preferì andare a piedi piuttosto che scroccare come al solito un passaggio alla sua vicina di casa. Quest’ultima era una donna sulla sessantina, cui piaceva raccontare le leggende sui demoni e su altre creature fantastiche ai bambini di tutto il vicinato, e che quotidianamente si recava, ormai da diversi mesi, a trovare suo marito in ospedale, sempre speranzosa che egli finalmente si risvegliasse dal suo stato vegetativo, conseguenza di un’infima malattia mentale. Il suo nome era Kaede.
Camminare con la fresca brezza mattutina che gli accarezzava la pelle, permise ad Inuyasha di svegliarsi completamente. Tornò quasi subito a pensare al sogno di quella notte ma, non essendo un tipo troppo riflessivo, ciò gli provocò solo un fastidioso mal di testa. Quando si trovò a circa un centinaio di metri dalla scuola, una pacca sulla spalla lo fece tornare con i piedi per terra: era Miroku, il suo migliore amico. Era un tipo molto allegro e spensierato, amico di tutti. I suoi occhi erano neri come quelli di Inuyasha, ma con sfumature violette; i suoi capelli, non molto lunghi, erano raccolti in un piccolo codino dietro alla testa. I due, essendo entrambi abbastanza alti e di bell’aspetto, erano gli idoli di buona parte delle ragazze della scuola. quotidianamente trovavano lettere d’amore nei loro armadietti, e questo non si può dire che non facesse piacere a Miroku… anzi! Quest’ultimo adorava le belle ragazze… e chiedeva a tutte di andare a vivere insieme ed avere tanti bambini… sfortunatamente, questo non faceva molto piacere alle fanciulle, che comunemente gli rispondevano con un bel ceffone… Per Inuyasha, invece, era solo un fastidio. Non riusciva a capire cosa ci trovassero di così bello in uno tipo asociale e silenzioso come lui…
«Good morning, fratello!!» esordì Miroku con un sorriso a trentadue denti.
«Ehilà.» rispose Inuyasha.
«Come te la passi?!»
«Beh, come al solito.»
«Santo cielo, su con la vita! Che ne dici –tanto per distrarti un po’- di uscire con quelle due ragazze del primo anno questo pomeriggio?» esclamò Miroku dandogli una gomitata d’intesa.
«Eh?? Di quali ragazze stai parlando?»
«Come “di quali ragazze sto parlando”! Di quelle due che ieri si sono dichiarate! Non sono davvero niente male!!»
«Miroku, possibile che tu sappia pensare solo a correre dietro alle ragazze?!»
«Beh, in fondo è a questo che devono pensare tutti i diciottenni, no?!»
«No, dovresti pensare a studiare piuttosto! I tuoi voti sono tremendi!»
«Ok ok, ho capito, non serve che mi fai la paternale! Comunque… allora?? Usciamo??»
«No, oggi non posso, ho il lavoro part-time.»
«Oooh, ma sei una noia!»
«Scusami tanto se non sono figlio di un medico come te e devo guadagnarmi da vivere da solo!!» Inuyasha si stava davvero scaldando.
«Eddai non ti scaldare! Vorrà dire che usciremo un altro giorno! Forza entriamo, sta suonando la campanella!»
Così due si avviarono verso la loro classe.

La lezione quel giorno era stata particolarmente pesante, e Inuyasha preferì perdersi tra i suoi pensieri che ascoltare le spiegazioni. La ricreazione fu un vero sollievo, e ne approfittò per uscire fuori e appisolarsi all’ombra di un albero.

<…Inuyasha…> sussurrò l’ormai familiare voce dei suoi sogni.
<Ti prego, dimmi chi sei!> esclamò con voce decisa Inuyasha, correndo, attraverso la rosea nebbia, verso la figura femminile.
<…Aiutami…> disse lei, ignorando le sue parole.
<Per favore, vorrei solo sapere il tuo nome!> continuava a correre, ma non riusciva a raggiungere la donna.
<…Tu sai già chi sono…>

Inuyasha si svegliò di soprassalto.

“LEI… LEI è…”




Eheheh… come sono cattiva ^___^ interrompo sul più bello!
Spero davvero che il primo capitolo vi sia piaciuto, e che mi lasciate tanti commenti!! (altrimenti mi scoraggio!)
Ora vi saluto e (x chi va a scuola) buon anno scolastico!! (ebbene si, la tortura è ricominciata! -_-)
Un bacione affettuoso ^X^

 
Continua nel capitolo:


 
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