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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: TRA FANTASIA E REALTA`
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: luciana galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/09/2003 17:46:48

ho ripreso al vecchia fic e ho aggiunto descrizioni e una continuazione della prima!!aspetto commenti!!!
 
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***
- Capitolo 1° -



In un luogo lontano quando l’uomo era incapace di far del male ai propri simili, esisteva un popolo di persone che proteggevano la terra dagli influssi maligni. Queste persone apparentemente normali erano dotate di una immaginabile forza e venivano chiamati light-angels, nessuno sapeva dove essi vivevano e soprattutto se esistevano per davvero. In quel periodo l’umanità viveva in pace e tranquillità senza conoscere l’odio e l’invidia, ma un giorno venne uno straniero che provocò la fine di tutta quella serenità, fece capire a tutti che l’unica vera forza stava nell’odio e non nell’amore cosicché convinse tutti i popoli a unirsi a lui per distruggere i light-angels perché solo così sarebbe riuscito ad avere il potere. La sua lotta durò per circa 1 mese, distrusse i popoli più deboli e coloro che gli si opponevano venivano uccisi senza pietà, finché arrivò nel villaggio dei light-angels e cominciò una interminabile battaglia, dove lui ebbe la meglio fino a quando l’ultimo light-angel ormai rimasto solo prese l’unica e grande decisione: di usare i suoi poteri celestiali per porre fine a tutto quell’odio. Sprigionò tutta la sua forza e avvolse lo straniero, ma non fu per niente facile poiché i loro poteri si equivalevano. La battaglia durò 3 giorni e 3 notti e finalmente lo straniero con tutto il suo rancore venne rinchiuso per sempre nelle profondità della terra, per quanto riguarda il valoroso umano dopo aver sconfitto lo straniero si spense.

ANNO 2002

La luce entrava dalla finestra, abbagliandomi con tutto il suo splendore, una giornata come tante si stava preparando, ero sicura che sarebbe accaduto qualcosa di molto bello.
Ma essendo sabato decisi di dormire ancora un po’, quando all’improvviso mi saltò addosso e cominciò a leccarmi tutto il viso, solo allora capii che non potevo più dormire.
“Si, va bene mi alzo! Ma dai smettila di leccarmi”.

La ragazza si alzò dal letto, accarezzò il cane con molta dolcezza, si mise in ordine e scese per far colazione. Entrò in cucina dove una ventata d’aria fresca la svegliò totalmente. Al tavolo erano sedute due persone, un ragazzo di 20 anni, con occhi verdi e capelli castani tenuti in un grazioso codino, al suo fianco una donna sulla quarantina, occhi azzurri e capelli biondo ossigenato con indosso un grazioso grembiule rosa.
Appena entrata la ragazza e il suo inseparabile cane, salutò tutti.
“Buon giorno mamma, Luca!”
“Buon giorno Sarah! Hai dormito bene?”chiese la madre con tono affettuoso.
“Non proprio perché Tiger si muoveva tutto il tempo!” mentre diceva questo guardò il cane seduto ai suoi piedi.
“Dovresti abituarti a dormire sola!Altrimenti povero Tiger…”iniziò a parlare Luca, che intanto sorseggiava il suo caffè.
“Perché povero Tiger?” chiese Sarah con sguardo interrogativo.
Il ragazzo la guardò e poi con tono sarcastico rispose “Sai, Sarah quando russi sembri un maialino!”
Per Sarah quella fu una grande offesa e come ogni mattina cominciarono a litigare più che mai. I loro litigi non erano semplici ma delle vere e proprio lotte! Nel frattempo la donna si era alzata e si precipitò a fare le pulizie mentre i due fratellini litigavano come cane e gatto.
Subito dopo colazione Sarah andò a far la spesa seguita dal suo inseparabile Tiger. Camminando per le strade umide della città si sentiva il buon profumo degli abeti appena bagnati dalla rugiada, un delizioso venticello accarezzava la pelle di Sarah. Gli abitanti della zona erano ancora tutti nelle loro case, in quei momenti Sarah si sentiva davvero bene, poteva passeggiare senza preoccuparsi delle macchine, si sentiva libera e felice di essere viva come non mai. Ma quella mattina era diversa dalle altre, non riusciva ha godere di tutta quella magnifica atmosfera dato che nella sua mente pensava solamente a Luca.

Uffa, Luca è sempre più dispettoso. Non riesco a capire cosa ci trovano le ragazze in lui, si, sarà pure carino ma di carattere e davvero insopportabile! Se lo vedessero le sue ammiratrici come mi tratta, le perderebbe tutte! Basta! Non pensiamo più a Luca, godiamoci questa bella mattinata! E si mi piace questo luogo, camminare per la strada quieta e sentire il dolce rumore del silenzio, udire il rumore del vento e della natura che mi circonda, questa cittadina è magnifica, non riesco a capire cosa ci trovano i miei amici nelle grandi città. In queste mattine mi sento felice di essere viva e di vivere in questo mondo.

Il giorno passò velocemente, solo verso pomeriggio le cose precipitarono. Infatti giunta a casa dalla sua passeggiata Sarah si trovò di fronte una strana situazione.
“Sarah, vieni c’è una persona che ti voglio far conoscere!!”la chiamò Luca.
Cosa? Luca mi vuol presentare una persona?? Ma è del tutto impazzito?? Mah, chi sarà…
Ancora sbigottita ed incredula entrò in salotto e…

Che bel ragazzo, i suoi occhi neri come la notte e i suoi capelli neri lunghi fino alle spalle….e poi il suo fisico atletico…mamma mia che fico!!!

Luca prese in mano la situazione e con voce dolce fece le presentazioni.
“Lui è Cesare. Un mio collega di lavoro!”
“Piacere, tuo fratello mi ha parlato molto di te…” e le porse la mano.
Ancora mezza imbambolata da tutto quel ben di dio gli diede la mano.
“Il piacere è mio! Ma cosa ti ha detto Luca di me?” guardò Luca con aria sospettosa.
“Nulla di particolare solo che sei capricciosa, dispettosa, antipatica e carina…ma su questo non sono d’accordo! Sei affascinante!!” e la guardò negli occhi facendola arrossire.
“Grazie! Ti voglio presentare Tiger!” indicando il cane.
“Sei davvero un bel cane!” e lo accarezzò.
Infatti Tiger pur essendo un cane lupo, non era molto feroce anzi lo si poteva definire un giocherellone. Sarah lo aveva incontrato all’età di 8 anni e da allora erano diventati inseparabili.
La serata andò bene, infatti Cesare fu molto educato e molto gentile nei confronti di Sarah. Poi si misero tutti e 4 davanti al televisore e guardarono un film.

Speriamo, che non si accorga che lo sto guardando…altrimenti che figura che farei. E si, è proprio bello. E poi i suoi occhi mi piacciono tantissimo per non dire del resto!! Mi piace il suo modo di camminare! E la sua voce fa battere forte forte il mio cuore.

Verso le 22.00 Cesare tolse il disturbo, ma essendo appena arrivato in città, chiese a Sarah di accompagnarlo visto che Luca si era addormentato come una salame sul divano. Prese le chiavi di casa e accompagnò Cesare.
La brezza della sera accarezzava i capelli di Cesare, tutto intorno a noi era silenzioso come se neppure il tempo volesse rovinare quel momento così romantico.
“Sai, mi piace parlare con te!” disse all’improvviso Cesare.
“Anche a me. Sei molto simpatico!”rispose Sarah arrossendo lievemente.
Lui la guardò con dolcezza facendo un viso bello come quello di un angelo.
Sarah tutta sorpresa chiese “Perché mi guardi così?”.
“Niente di particolare, solo che… mi piace il tuo carattere!”
Sarah al massimo dell’imbarazzo abbassò lo sguardo, sentendosi il viso totalmente accaldato. E cercò di cambiare discorso.
“Tu sei nuovo e quindi….non conosci ancora la leggenda che si narra in questa città!?”
Con tono molto serio e curioso rispose “Quale leggenda? Sono curioso, racconta!”
“Si narra, che in questa città, in un periodo molto lontano esisteva un popolo chiamato light-angels che proteggeva la terra, ma inseguito all’arrivo del male, la terra venne sconvolta da una terribile guerra che portò alla morte tutti i light-angels e che l’ultimo rimasto combatté contro il male. Alla fine vinse e rinchiuse il nemico nelle profondità della terra….”
“Non posso crederci, è una bella leggenda ma e il combattente? Che fine a fatto?” domandò con occhi molto curiosi e avidi di sapere.
“Il guerriero morì. Questa è la leggenda che si racconta, ancora oggi alcuni anziani credono che il sigillo si possa spezzare, ma è solo una leggenda narrata da anni per invogliare i turisti. Se vuoi posso portarti nel luogo della battaglia!” .
Alzando lo sguardo notai che Cesare era entusiasta della proposta.
“Dici sul serio? Davvero mi vuoi accompagnare?”
Ora il suo volto sembra quello di un bambino, che dolce!!
“Certo ti accompagno domani. Ti va?” rispose Sarah, guardandolo con molta dolcezza.
“Dici sul serio? Me lo prometti?!”
“Certo, io mantengo le promesse! Facciamo così domani alle 09.00 davanti casa mia, va bene?”
“D’accordo! Ci vediamo domani!”
Si allontanò di corsa, come se avessi detto chissà che cosa, ma all’improvviso tornò indietro e mi scoccò sulla guancia un dolcissimo bacio.
“Grazie, sei davvero molto gentile!” sussurrò all’orecchio di Sarah.
E sparì nella notte, lasciando Sarah in uno stato di confusione…intanto il cielo si era coperto di bellissime stelle che brillavano come gemme nel firmamento.
Dopo pochi minuti arrivai a casa e corsi direttamente in camera. Non potevo credere che un ragazzo bello come Cesare mi avesse baciato sulla guancia…nemmeno i miei amici lo avevano mai fatto! Solo lui….e questo mi faceva battere forte il cuore, come se da un momento all’altro si dovesse fermare.
“Tiger, secondo te… io…piaccio a Cesare?”

Tiger la guardò con gli occhi più dolci che mai e si mise vicino a lei per poi addormentarsi.
La luna lasciò il posto al sole, finalmente la luce entrava dalla finestra e il cinguettio degli uccellini annunciavano una giornata davvero splendida.
Dopo essersi preparata Sarah uscì di casa e trovò davanti a se Cesare, in maglietta e pantaloni neri attillati che lasciavano intravedere il suo bellissimo fisico.
“Buon giorno!” disse Cesare con tono allegro.
“Ciao” rispose con un filo di voce.
“Vieni qui Tiger!”
Tiger si avvicinò e si fece coccolare, poi cominciò ha leccare il bel volto di Cesare facendolo ridere come un bambino. Si incamminarono tutti e tre per le vie della città, passando tra le bancherelle gli occhi di Cesare si illuminavano, vedendo tutti quegli oggetti rappresentanti le gesta del mito dei light-angels. Infatti per richiamare turisti, ormai da molti anni esisteva una zona totalmente incentrata sull’antica leggenda e soprattutto si organizzavano varie feste dove si potevano vedere le antiche gesta del valoroso light-angel.
Ridevano e scherzavano come vecchi amici che si ritrovavano dopo tanto tempo, ma la cosa che rese più felice Sarah, stava nel fatto che Cesare le chiedeva spiegazione sulla leggenda e sulle usanze della città. E senza accorgersene giunsero nel parco. Davanti agli occhi di Cesare si presentò un sublime spettacolo. Infatti nel parco erano presenti molti ciliegi e alberi secolari, fiori di tutti i tipi che profumavano l’aria. Come dicevano gli anziani, il parco si poteva definire una nuvola rosa e profumata.
“Wow! Che meraviglia!” gridò Cesare.
“Hai ragione, peccato che in questo luogo si sia combattuta una guerra…”
“Mi sembra di sognare, questo luogo è bellissimo. Essere qui e come sentire un’aria di mistero!”
“Ora ti porto al santuario dove si dice che riposi il mitico combattente…”
“C’è anche un santuario? Wow andiamo! Sono curioso!” Cesare prese la mano di Sarah e la trascinò lungo il sentiero.

Ma cosa sta facendo? Mi sento imbarazzata! Però è così bello sentire la sua mano che tiene la mia, mi sento stranamente bene e ….ma….
“Cesare! Ma sai dov’è il santuario?” gridò Sarah.
Cesare si fermò all’improvviso, e Sarah andò a sbattergli contro. Poi la guardò con occhi interrogativi.
“No, non lo so!!” disse Cesare con tono imbarazzato.
“Ma allora perché ti sei messo a correre?” chiese Sarah.
“Ecco…io…veramente…”
Che carino, è completamente imbarazzato. Accidenti è proprio bello così rosso in viso.
“Dai è da questa parte” e indicò un sentiero a sinistra.

Ma nessuno dei due aveva notato che passeggiavano tenendosi per mano, solamente Tiger se ne era accorto.

Mi sento bene. Sarah è molto dolce e simpatica. La sua compagnia mi piace e poi non per niente è la sorella di quel simpaticone di Luca. Mi ha detto che ha un caratteraccio, ma secondo me è molto dolce e poi ha un fascino tutto suo, i suoi occhi scuri e pieni di vita, i suoi lunghi capelli castano scuro con quei radiosi riflessi rossi….poi quando sorride…ma sono scemo?! È la sorella di Luca! Non potrei mai innamorarmi di lei…oppure…

I pensieri di Cesare vennero interrotti dal bellissimo santuario che si reggeva davanti ai suoi occhi.
Il santuario era posizionato al centro di una piazzetta, con ai lati due alberi secolari di acacia che riempivano con i loro bellissimi fiori bianchi ogni angolo. Sul sfondo si trovavano diversi tipi di alberi con cespugli di fiori odoranti. Sui rami cinguettavano gli uccellini e le api ronzavano sui fiori catturati da quel inebriante profumo, la luce del sole filtrava tra le foglie, rendendo l’atmosfera molto dolce. Al centro c’era una statuetta in pietra di circa 30 cm raffigurante un angelo con in mano una spada, la sua espressione era glaciale, distaccata e triste allo stesso tempo.
“Allora? Ti piace?” chiese Sarah con tono malizioso.
“È magnifico! Non posso credere che esita un luogo così bello!” rispose Cesare come se avesse visto un attrice famosa.

Sembra che in questo luogo il tempo si fermi, non posso credere ai miei occhi tutto intorno a me è avvolto dal mistero. Mi piace questo luogo e mi piace stare qui con Sarah….e proprio bella, accanto ha questo spettacolo sembra ancora più bella….sono scemo? Che sto dicendo lei è la sorella di Luca!
Ma cosa fa? Mi stringe la mano ancora più forte….perché sento il cuore battere all’impazzata? Come vorrei che questo istante non finisse mai….

I due giovani si fissavano negli occhi, come se aspettassero il momento giusto per parlare ma all’improvviso tutta quella tranquillità fu interrotta da delle grida disumane.
“Cosa succede?” parlò Sarah con tono allarmato.
“Non so ma proveniva da quella parte!” gridò Cesare.
I due ragazzi si misero a correre verso quelle grida, ma non potevano immaginare ciò che sarebbe accaduto da quel momento in poi.
Arrivati si guardarono attorno e davanti ai loro occhi increduli si celava uno spettacolo orribile, migliaia e migliaia di cavallette impazzite aggredivano una ragazzina di circa 7-8 anni, che gridava aiuto.
“Ma cosa significa?” sussurrò Sarah.
Cesare con gli occhi sbarrati replicò “Dobbiamo fare qualcosa!”.
Si misero ad aiutare quella ragazza, riuscirono ad allontanare le cavallette e a farla scappare, ma quello fu inutile poiché le cavallette cominciarono a mordere all’impazzata Sarah, Cesare e il povero Tiger.
I loro corpi si riempivano sempre di più di piccole e laceranti ferite. I tre si rotolavano da una parte all’altra come degli ossessi ma tutto fu inutile. Non potevano scappare perché sarebbe stato inutile, ma allora cosa fare?
Se non faccio qualcosa sia io che Cesare e Tiger verremo mangiati….ma cosa posso fare?!
In quel momento Cesare venne attaccato ancora più forte e il suo corpo si riempiva sempre di più di profondi tagli, a tal punto che il sangue copriva il terreno rendendolo una pozza di sangue.
“Cesareeeeeeee! Noooooo!”
In quell’istante una luce apparve dal santuario, che fermò il tempo e bloccò le cavallette così Sarah si tolse di dosso gli insetti e corse ad aiutare Cesare.
“Stai bene?” sussurrò Sarah.
“Si, ma cos’è successo?” come si alzò da terra da tutto il suo volto gocciolava del sangue rosso come dei rubini cosicché Tiger cominciò ha leccare le sue ferite.
Si guardarono attorno, le cavallette erano ferme. Ma la cosa più strana e che le loro ferite erano quasi tutte guarite, quei profondi tagli che ricoprivano i corpi dei tre si stavano cicatrizzando e il sangue che ricopriva il suolo veniva assorbito dal terreno. Alzando gli occhi videro nell’ombra 3 figure. Il più alto prese dalla sua cintura una wakizashi, la ruotò sopra la sua testa e fece riflettere la luce del sole che incendiò le cavallette. Tutto ritornò a muoversi, il vento soffiava tra le foglie e tutta quella strana atmosfera scomparve lasciando un senso di tranquillità.
Quei ragazzi saltarono giù dall’albero, finalmente Sarah e Cesare videro i loro volti.
Quello che bruciò le cavallette si avvicinò a Sarah e la prese per un braccio tirandola su. I suoi occhi la guardavano come se non avesse mai visto una ragazza.
Perché mi fissa così?Mi fa paura, ma devo resistere e ringraziarlo.
“Grazie, per averci salvato…”disse Sarah con voce tremante.
Ma il ragazzo non rispose e continuò ha fissarla interrottamente per molti secondi e poi parlò.
“Non devi ringraziarmi. Piuttosto, siamo noi ha doverti ringraziare….”
“Cosa stai dicendo io non ho fatto nulla…”
“Ti sbagli, sei stata tu ha fermare il tempo….” replicò.
“Capo ma allora lei è….” intervenne il ragazzo con i capelli sparati in su.
“Non ci sono dubbi, è proprio lei” rispose.
Le mise una mano sotto i capelli e tirandoli su notò un tatuaggio sul collo, una piuma bianca che stava per scomparire.
Cesare che osservava la scena intervenne e tirò Sarah verso di sé. E con sguardo truce iniziò a fissare quei ragazzi.
“Sei coraggioso! Ma non basta…ridammi la ragazza forza!”gridò.
“No. Sarah non è un oggetto! E poi si può sapere chi siete?”disse Cesare guardandoli con occhi aggressivi.
“….questo non ti riguarda, ma se non vuoi darci Sarah con le buone la prenderemo con le maniere forti!” rispose il capo.
“Sono pronto! Quando vuoi….”gridò Cesare che sempre di più si stava arrabbiando.
“Non combatterai con me…Marco vieni…”
“Si capo…”rispose il ragazzo.
I due ragazzi mi misero l’uno di fronte all’altro e cominciarono a guardarsi, per studiare ogni minima incertezza.
“Cesare, fermati! Non devi combattere!”gridò Sarah e movendosi verso di lui, ma Tiger si mosse verso di lei e la bloccò.
“Non preoccuparti….”rispose Cesare voltandosi e guardandola con uno sguardo dolcissimo.
La situazione si faceva sempre più pesante, ma nessuno dei due si decideva ad attaccare come se aspettassero un cenno, una minima esitazione.
Quando….
“Haaaaaaa!” Marco prese la rincorsa e diede un calcio volante in pieno stomaco a Cesare, che cadde a terra.
“Cesare!”gridò Sarah con le lacrime agli occhi.
Questo tipo è forte ma non posso permettergli di vincere….devo farlo per Sarah….
Con una capriola si allontanò e si mise in posizione d’attacco, come un vero ninja. Si guardò attorno….
Ma quel pugno…. quella posizione del dito medio….ho capito mi colpirà al volto ne sono sicuro…
Marco si avvicinò e cercò di colpirlo con un pugno….e come previsto cercò di colpire il volto di Cesare ma invano poiché lo schivò.
Ma come? È riuscito a schivare il mio pugno e davvero in gamba…ma non mi lascerò sconfiggere!
“Per caso sei un karateka?” disse Cesare.
“Come ai fatto a capirlo?”
“Semplice la posizione del tua mano era racchiusa in un pugno uraken…..”
“Allora anche tu sei un karateka.”
E detto questo Marco prese la rincorsa e gli sferrò un calcio volante a pieno viso, e con la stessa foga gli rifilò un pugno in pieno stomaco.
Mi sono lasciato fregare e se non riesco a colpirlo, per me sarà una bella figuraccia….devo trovare una mossa che mi permetta di metterlo al tappeto….
La tensione saliva, i due gareggianti si fissavano con occhi di ghiaccio, entrambi sapevano di dover finirla subito altrimenti nessuno dei due avrebbe vinto.
Marco, lo prese per la maglia e lo tirò verso di se con tutta la forza, per sferragli un doppio pugno alla bocca dello stomaco ma Cesare caricò il ragazzo sull’anca e cingendolo con il braccio lo sollevò da terra e scaraventò Marco al suolo, provocandoli un immenso dolore alla schiena.
“Bene, basta così!”gridò il capo.
“Se in gamba, non avrei mai immaginato che tu avessi tutta questa forza nel corpo….” rispose Marco alzandosi da terra e massaggiandosi il fondo schiena.
“Grazie anche tu….”rispose Cesare.
“Cesare!” gridò Sarah correndogli incontro.
Com’è dolce, ora di sicuro mi abbraccerà e mi dirà “Mio eroe”….eh eh eh eh eh eh.
Ma non andò come previsto, Sarah arrivata vicino gli diede uno schiaffo così forte che lasciò sul sua guancia l’impronta…..
“Ma sei matta?!” brontolò Cesare.
“Sei uno stupido! Invece di lottare si poteva chiedere subito cosa volessero da me!!!” rispose Sarah con dei occhi severi.
“Sei in gamba ragazzina” disse ad un tratto il capo che insieme agli altri osservò la scena trattenendo le risate.
“Il mio nome è Sarah e non ragazzina! Secondo, cosa volete da me e perché dite che sono sta io a fermare il tempo?”
Il gruppetto di amici si guardarono, la tensione saliva e se nessuno di loro avesse parlato Sarah se ne sarebbe andata via senza aggiungere altro.
“Sarah, forse è meglio se andiamo a parlare da un’altra parte…”rispose il capo.
Sarah lo guardò. Poi con fare deciso prese per il braccio Cesare e gridò “Lui viene con me!! Altrimenti niente da fare!”.
Cesare guardò Sarah, e notò che il volto della ragazza si era lievemente velato di rossore e si accorse che stringeva forte il suo braccio….
Sembra molto coraggiosa ma ha paura, la sua mano è gelida e per giunta un po’ tremolante….Devo convincere quel tipo….
“Scusa, ma non hai detto che sono in gamba?”chiese Cesare sfoggiando uno sguardo molto intenso e coraggioso.
“D’accordo andiamo!Ma prima facciamo sparire le armi…” disse il capo.
Così tutti e tre lanciarono in aria le armi che sparirono all’improvviso. Poi si avviarono.
Questi tre tipi sono molto strani, il loro capo deve essere molto forte se quei due obbediscono i questa maniera….ma devo dire che tutti e tre sono molto carini!!! Soprattutto il capo è molto alto, e poi ha un fisico niente male si vede che pratica qualche sport….e poi i suoi capelli corti sono molto belli forse perché sono biondi, ma come mai i suoi bellissimi occhi azzurri sono così tristi? Quando lo guardo mi sento malinconica…mi fanno pensare ha una grande tristezza, ma non solo i suoi ma anche quelli dei suoi compagni sono occhi tristi e pieni di malinconia.
“Ma qui siamo al santuario” parlò Cesare.
“Esatto, ma ora andiamo….” rispose il capo scendendo giù per un sentiero pericoloso, poiché la stradina era completamente piena di sassi, ma la cosa più pericolosa era un profondo dirupo. Gli abitanti della città, dicevano che dentro ci fossero tutti gli spiriti dei light-angels cosicché nessuno osava inoltrarsi per quel sentiero .
I nostri amici seguirono il gruppo di ragazzi senza fiatare. Arrivarono davanti ad una grotta, all’esterno si vedeva soltanto il buio più totale ma come entrarono si accorsero che era una specie di base segreta, con computer, scrivanie, carte geografiche e una grandissima libreria con libri di ogni tipo.
“Ma dove siamo?” chiese con voce tremante Sarah.
“Bene, siamo al sicuro questo luogo è la nostra base operativa da qui vediamo tutto…ma è meglio che cominci dall’inizio…” parlò il capo.
“Ecco io vorrei sapere per prima cosa i vostri nomi…” disse Sarah.
“Hai ragione!Io sono Marco, ho 18 anni e pratico il karate e so usare molte altre tecniche di combattimento….” iniziò a parlare, il ragazzo con i capelli rossi tirati in su.
Anche se non sembra deve essere molto in gamba….inoltre essendo ancora così giovane è forte, possiede una tecnica formidabile me ne sono accorto mentre combattevamo…..devo ammetterlo è molto forte per la sua età.
“Il mio nome è Alessandro, ho 17 anni e come potrete vedere io sono il migliore in campo dei computer….” parlò il ragazzo con gli occhiali, alto circa 1.70 con i capelli di color castano corti sul davanti e lunghi dietro, tenuti in un codino.
“Infine io sono Davide ed essendo il più vecchio sono diventato il capo….dimenticavo ho 20 anni.”
“Piacere, io sono Sarah ho 17 anni e questo è il mio amico Tiger….”
“Io sono Cesare ed ho 20 anni….piacere.”
Dopo le presentazioni offrirono da bere ai loro ospiti e poi cominciarono a raccontare chi erano….
“Dunque, voi sapete della leggenda che circonda questa città….” iniziò a parlare Davide mentre sorseggiava il suo caffè.
“Certo ma perché?” chiese Sarah con tono interrogativo.
“Quella leggenda non è una storia ma è vera! Come succede con tutte le storie con gli anni è stata cambiata, cosicché si sono perse alcune parti….” continuò Alessandro.
“Ma ciò che la leggenda non dice, e che non si parla del male come forza, ma bensì si parla di uno straniero che volendo il potere convinse che l’unica forza stava nell’odio. In poche parole, il male aveva un corpo così quando è stato fermato solo il suo spirito è stato sigillato, mentre il suo corpo probabilmente è stato bruciato….” parlò Davide.
“Ma io cosa centro….e voi cosa volete da me?” chiese Sarah mentre accarezzava Tiger.
“Devi sapere che ora il sigillo è quasi distrutto, e che noi siamo…come potrei spiegarti….”si fermò Davide.
“Si, insomma noi siamo nati per fermare lo straniero e per trovare il discendente dei light-angels!”continuò Alessandro che stava al computer.
“Si, ma cosa centra Sarah in questa faccenda?” disse Cesare con tono spazientito.
“Sarah è il discendente che stavamo cercando…” disse Davide.
“State scherzando…io sono una semplice ragazza di 17 anni e non ho nessun potere!!”gridò Sarah con tutta la sua voce.
“Mi dispiace, ma prima ho notato che avevi sul collo il simbolo dei light-angels…..” replicò Davide.
“Ne sei sicuro? Non ci racconti balle???” Cesare intervenne.
“Io so solo che quando Sarah a gridato una strana energia è stata scaturita dal santuario e poi c’è stato quel simbolo di piuma sul collo!! Quindi non posso sbagliare!! Prima che mi dimentichi, come sapevate dell’attacco delle cavallette?” chiese il giovane prendendo un biscotto dal piatto.
“Abbiamo sentito gridare una ragazzina e così siamo andati a vedere…” rispose Sarah guardando Davide negli occhi.
“Una ragazzina….” ribadì Davide con tono misterioso.
In quell’istante tutto tacque come se nessuno osasse dire qualcosa. L’aria si era fatta molto pesante e tutti non sapevano cosa dire per far si che quella situazione finisse.
“Scusate ma io vorrei andare a casa….” detto questo Sarah si alzò e si diresse fuori con Tiger, quando una voce….
“Lo so, è difficile accettare tutto questo, ma tu sei l’unica che può aiutarci….quindi ti prego, domani alle 10.00 vieni al bar “Musica e vento” e ci dirai cosa ne pensi…..” parlò Davide guardandola con occhi molto dolci. “Un’altra cosa, non puoi abbandonare le persone i questa città….” così dicendo sorseggiò il suo caffè.

Al ritorno Sarah accompagnò Cesare a casa, ma nessuno dei due parlò come se stessero aspettando qualcosa…entrambi sapevano che ciò che era successo era qualcosa di incredibilmente grande.
“Sono arrivato….” parlò Cesare distruggendo tutto quel silenzio.
“O.K. ciao e stammi bene” rispose Sarah come se si fosse appena svegliata da un sogno.
“Senti domani verrò con te….vuoi?” chiese Cesare con un filo di voce.
“Sì. Ci vediamo li davanti….notte!”
“Aspetta!” gridò Cesare vedendo che Sarah se ne stava andando.
La prese delicatamente per un braccio, la ruotò verso di se e l’abbracciò teneramente come se fosse il bene più prezioso.
Vorrei aiutarla…ma solo lei può prendere una decisione….poverina non sa cosa dire e fare. Ma vorrei solo che ritornasse a ridere come prima.
Posso sentire i battiti del suo cuore, è molto preoccupato per me…..ma non so cosa fare!! Vorrei solo rimanere così! Si, così tra le sue braccia….mi sento talmente bene.
I due si distaccarono e si guardarono negli occhi. Sarah si alzò sulle punte dei piedi e posò un dolcissimo bacio sulla guancia di Cesare e poi disse “ Grazie! Ci vediamo domani alle nove e mezza!!!” gridò Sarah con tono entusiasta e allontanandosi di corsa.
Arrivata a casa cenò e corse subito in camera sua dove si mise a pensare sull’accaduto e sulla risposta che avrebbe dato a Davide.


Non so cosa fare. Io vorrei aiutarli ma ho paura, non so perché ma ho paura di quello che accadrà……ora vorrei scappare, andare il più lontano possibile, dimenticare tutto. Accidenti ma perché deve sempre accadere qualcosa…..non posso mai essere felice totalmente….
Però devo dire che Davide, Alessandro e Marco non sono male….anche se mi hanno dato questa notizia!! Ma sono scema? Devo pensare alla risposta che darò domani….se sì o no!!! Già…sì oppure no….se dicessi no io resterei una ragazza normale oppure…..se dicessi di sì la mia vita cambierebbe….non so cosa fare…e poi questa sera Cesare è stato molto dolce….già Cesare è sempre molto dolce…..

Sarah chiuse gli occhi e abbracciò teneramente Tiger e si addormentò tra le forti braccia del dio Morfeo.
Quella notte fu molto tranquilla, la luna risplendeva nel cielo e una brezza leggera trasportava con se il profumo dei fiori. La luna entrava dalla finestra e i suoi raggi argentei abbracciavano il corpo della giovane, i suoi splendidi capelli lunghi sparsi sul cuscino adornavano il suo volto di una dolcezza infinita, le sue snelle gambe venivano accarezzate dalla brezza della sera, mentre le sue braccia abbracciavano amorevolmente il suo fedele Tiger. Una ragazza come tante, di 17 anni ma con un fascino tutto suo, e con una grande voglia di vivere, era questo e voleva rimanere tale. Tutto taceva attorno alla casa di Sarah come se nemmeno il vento volesse disturbare il suo sonno.
Mhm…chi è!? Sento una mano accarezzarmi la testa…vorrei sapere chi è….ma e come se non riuscissi ad aprire gli occhi…mi sento bene! Che strano, vorrei che questo momento non finisse mai, vorrei sentire all’infinito questa mano accarezzarmi i capelli….. e così confortante….
Il sole ben presto arrivò e con tutta la sua luce annunciava una mattinata stupenda. Il suo calore fece svegliare Sarah e con un sorriso aprì gli occhi.
Che bella dormita! Oggi mi sento bene e poi quella strana sensazione mi ha rilassata da morire, bene ora alziamoci e andiamo a fare colazione!!!
Sarah si alzò dal letto e subito andò a lavarsi. In pochi minuti fu davanti allo specchio con un enigma, come vestirsi? Si guardava allo specchio, cambiando in continuazione la maglietta per vedere quale indossare.
“Ehi, Tiger quale di queste mi sta meglio? La rossa o la gialla?” chiese Sarah voltandosi verso il suo amico.
Tiger la guardò con sguardo perplesso e quando la ragazza prese in mano la maglietta rossa “Wof, wof!” rispose Tiger.
“O.K. vada per la rossa! Gonna o pantaloni? Vediamo mhhh….” Sarah osservandosi allo specchio prese la grande decisione pantaloni corti rossi. Dopo essersi pettinata i capelli corse giù per le scale e si avviò a fare colazione.
“Buon giorno mamma!! Ma….dove Luca?” chiese Sarah appena entrata in cucina. La donna che nel frattempo preparava la lista per la spesa rispose: “E’ andato a lavoro…”ma non riuscì a terminare perché Sarah l’interruppe:”Ma oggi è domenica!!”
Lo disse talmente forte che il povero Tiger si spaventò a tal punto che si diede una botta sul tavolo. “Non gridare, sai Luca è sempre impegnato perché vuole darmi una mano…sai dopo che vostro padre ci ha lasciati….”
Il viso della donna si rabbuiò all’improvviso e il cuore di Sarah si riempì di dolcezza. “Mamma, non preoccuparti….” dicendo questo Sarah l’abbracciò forte e poi con voce dolce e gentile disse: “Io e Luca ti saremo per sempre accanto, non ti devi preoccupare…” madre e figlia si abbracciavano teneramente e restarono così per un bel po’. Poi Sarah si staccò e con voce tonante disse: “Accidentiii! Sono in super ritardo!!” e senza nemmeno far colazione corse fuori dalla porta ma prima d’uscire…
“Mamma, torno per pranzo!!” il suo volto era radioso come se quella atmosfera di prima si fosse dissolta.
Anche se erano appena le nove e mezza la città era già in movimento, nei negozi si vedevano le commesse ancora mezze addormentate, nei bar la gente chiacchierava e sorseggiava il caffè. I bambini correvano con le bici per le strade, gli anziani seduti sulle panchine parlottavano, insomma tutto intorno a Sarah era più che radioso.
Uffa, sono sempre in ritardo…spero di arrivare in tempo, altrimenti Cesare si arrabbierà!! Mhh, ma che vado a pensare! Di certo non si arrabbierà, lui non è il mio ragazzo e questo non è un appuntamento….ma sarebbe bello!! Eh eh eh eh eh eh eh eh...
Vediamo, sembra che non ci sia ancora!! Meno male, così prendo il fiato e mi preparo per parlare con quei tipi…Non so se faccio bene ma…..
“Eccoti finalmente!” quella voce distrasse Sarah dai suoi pensieri.
Come alzò gli occhi vide in lontananza una figura, che si faceva largo tra le persone che camminavano, ma essendo lontana non riusciva a distinguere chi fosse. Ma quando fu vicina, restò senza parole nel vedere Cesare. Infatti, il ragazzo indossava dei jeans blu a vita bassa e una maglietta a maniche corte dello stesso colore, appoggiato sulle spalle un maglioncino, come tocco finale dei occhiali da sole posati sopra la testa. Insomma si poteva scambiarlo per un attore del cinema.
“Ci…ciao!” rispose Sarah ancora sotto shock.
“Ma doveri? Ti ho chiamato a casa e tua madre mia detto che eri uscita! Sei in ritardo di trenta minuti!” brontolò Cesare con occhi severi.
“Mi dispiace ma….ecco…veramente…mi sono svegliata tardi!” ribatté Sarah con occhi bassi.
“Va bene, ho capito!” rispose Cesare con un bellissimo sorriso.
Wow! Quando sorride mi piace tantissimo…vorrei poter restare ha guardarlo per sempre!! Eh eh eh eh eh eh eh...
“Sarah? Entriamo o vuoi restare fuori?” chiese Cesare con la faccia perplessa invitando la ragazza ad entrare.
“Eh? Scusa pensavo e non mi sono accorta!” e così dicendo entrarono nel locale.
I due si guardavano attorno, ma non c’era nessuna traccia di quei tre….Videro molte coppiette, ragazze che sorseggiavano del caffè, e gruppi di ragazzi che giocavano ai videogiochi…quando…
“Siamo qui!” si girarono e riconobbero subito Marco.
“Scusa per il ritardo!” disse prontamente Sarah.
“Credevamo che non saresti venuta più!” rispose.
Così dicendo fece strada. Il locale era zeppo di persone, non si riusciva neppure a passare. Ma una cosa colpì moltissimo Sarah.
Incredibile, guarda queste ragazze come guardano Cesare! Come se non avessero mai visto un bel pezzo di figliolo!
“Sarah non restare indietro!” disse Cesare e così facendo le prese la mano.
Ma che ho fatto! La tengo per mano!! Che scemo che sono, ora penserà che io prova qualcosa per lei! Ma che dico? Sono forse impazzito? Lei è la sorella di Lu-ca e quindi devo stare attento a lei, altrimenti Luca mi spacca se le accadesse qualcosa!
Tra tutte quelle persone il cuore di Sarah batteva forte, non poteva credere che lei e Cesare si tenessero per mano, quell’attimo per lei durò un’eternità.
“Salve!” rispose il Davide.
“Ciao…” replicò Sarah che all’improvviso divenne seria.
Quello che si presentava davanti ai suoi occhi, era tutt’altro che facile, poiché neppure lei sapeva come comportarsi con quei tre ragazzi. I loro occhi la guardavano con molto interesse, e tutto ciò la rendeva ancora più nervosa, ma la cosa che più la spaventava, era sapere la verità e soprattutto dare quella risposta che tanto temeva.
L’aria era diventata molto pesante, non perché avesse molta paura ma si sentiva ancora stordita dagli avvenimenti successi il giorno prima.
Con occhi sbarrati Sarah osservava i tre ragazzi, e non poté non notare quanto fossero incredibilmente belli.
Oggi sono terribilmente belli, non posso credere di essere qui con dei fusti come loro. Devo ammetterlo sono tutti ben messi di fisico, devono praticare molto sport per avere un fisico così scolpito!!
Ma i pensieri di Sarah vennero interrotti dalla voce di Davide che disse: “Prego accomodatevi!”
Senza neppure pensarci su due volte i due si sedettero per poi ricadere in un silenzio molto cupo. Nessuno dei cinque osava aprire bocca, non sapendo cosa dire e fare la situazione si stava facendo sempre più difficile. Fino a quando la suoneria di un telefonino frantumò quel silenzio. Tutti si guardarono, cercando di capire di chi fosse il cellulare. Con velocità supersonica Alessandro rispose al telefono.
“Pronti! Dimmi tutto…” chiese Alessandro con tono allegro.
Ma poi il suo volto si rabbuiò, divenne all’improvviso serissimo e poi con tono altrettanto misterioso rispose: “O.k. arrivo subito!!” e riattaccò.
“Cosa succede Alessandro?” chiese con occhi freddi come il ghiaccio Davide.
“Ecco, devo andare a casa, mia nipote sta male.” rispose con voce tremante.
“Non puoi. Ora dobbiamo chiarire e quindi….” non ebbe neppure il tempo di finire la frase che Sarah intervenne: “Come sarebbe a dire che non può!” domandò Sarah con tono aggressivo.
“Non intrometterti! Non sono affari tuoi!” rispose Davide con il solito sguardo freddo.
“Certo che sono affari miei! Come puoi chiedere ad Alessandro di rinunciare ad aiutare sua nipote!? Chi ti credi di essere?” gridò Sarah con tutta la voce che aveva.
I due si guardavano negli occhi. Sarah era davvero al culmine, non voleva credere che esistesse una persona del genere, senza un briciolo di amor per gli altri.
Come può ordinare ad un suo compagno? Chi si crede di essere questo bell’imbusto? Ora mi sta guardando con occhi carichi di collera ma io non mollo!
“Alessandro andiamo!” gridò Sarah prendendolo per mano.
“Ma veramente…” la voce di Alessandro era titubante.
“Dobbiamo sbrigarci! Forza!” rispose Sarah, guardandolo negli occhi e con fare dolce lo trascinò via.
Tutti guardavano la scena, nessuno osava intervenire. Ognuno dei presenti era immerso nei propri pensieri. I due ragazzi uscirono dal bar, senza neppure voltarsi indietro. Poi Cesare si alzò e con voce tranquilla disse: “Beh mi sembra che per oggi non sarà possibile chiarire! Ciao!” e così dicendo se ne andò.
Comunque quel tipo è proprio molto strano, il suo amico ha bisogno di aiuto e lui…lasciamo stare! Però è stata davvero una bella rivelazione, non avrei mai pensato che Sarah si potesse arrabbiare così!Dunque ora vediamo se riesco a vederli.
Cesare pensava e sperava che fossero ancora da quelle parti, si guardava attorno come un cane alla ricerca del suo padrone. E poi li vide alla fermata dell’autobus e con voce tonante: “Sarah! Eccoti finalmente!”
“Cesare, scusami ti ho lasciato solo…”rispose Sarah con voce triste.
“No problem! Comunque ora dobbiamo sbrigarci….”
“Alessandro, mi dici perché Davide si comporta così?” domandò Sarah con occhi pieni di rabbia.
Il ragazzo la guardò e poi con voce dolce rispose: “Credimi, non è una persona cattiva è fatto così! Ma ora è meglio che vada!” e così dicendo si mise a correre.
I due ragazzi lo rincorsero, e lo seguirono. Intanto la pioggia cominciò a scendere interrottamente come se volesse ricoprire le lacrime di Sarah, che per la prima volta piangeva per rabbia.
Come ha potuto…come! E’ stato così indifferente non ha cercato di capirlo…eppure i suoi occhi in quel momento erano dolci, ma oggi…non lo perdonerò mai! Mai, mai!
Nel frattempo all’uscita del bar quattro occhi avevano osservato la scena. I due ragazzi erano sotto la tettoia del bar.
“E’ molto coraggiosa!” disse Marco con tono allegro.
Davide con occhi molto sinceri e preoccupati rispose: “Si, è molto coraggiosa. Ora sono sicuro che è lei la persona che stiamo cercando. Forza andiamo!” disse Davide che subito dopo si mise a correre sotto l’acquazzone.
La pioggia scendeva sempre più velocemente, la gocce baciavano i capelli dei ragazzi e inzuppavano i loro vestiti, ma questo non importava, la cosa più importante era quella di arrivare il più presto possibile a casa di Alessandro per chiarire una volta per tutte quella situazione. Le macchine passavano e schizzavano le gambe delle persone che si stringevano sotto gli ombrelli ma tra tutta quella gente solo cinque persone correvano con i capelli bagnati e senza paura di intorpidirsi dal freddo. Ben presto anche i vento cominciò a soffiare interrottamente, facendo piegare sotto la sua incredibile forza gli alberi della città e trasportando per le vie le persone con gli ombrelli rotti in mano.

Il temporale non voleva cessare, la pioggia cadeva e cadeva senza una sosta ma quando Alessandro arrivò davanti casa, la pioggia scendeva lentamente. Aprì la porta e senza togliersi le scarpe corse subito in salotto dove sua madre lo aspettava.
“Ben tornato….ora vado altrimenti faccio tardi!!” così dicendo la donna si alzò prese le chiavi della macchina e se ne andò. Lasciando i tre giovani con un palmo di naso.
“Acc….scusate, vado a vedere come sta la bambina” disse Alessandro.
I due ragazzi si guardavano attorno stupiti della casa, infatti si poteva definire una villa di vip, i lampadari di cristallo, i marmi sul pavimento, la tappezzeria e tutto ciò che c’era faceva apparire la casa come una reggia.
“Rieccomi…”disse Alessandro con in mano degli asciugamani.
“Come sta la piccola?” chiese Sarah.
“Bene…ma tu….”Alessandro non riuscì a finire la frese poiché suonò il campanello.
Come aprì la porta si ritrovò di fronte due ragazzi bagnati come pulcini, l’acqua gocciolava dai loro capelli andando a bagnare il pavimento.
“Ragazzi….entrate!” parlò Alessandro con tono entusiasta.
“Grazie, come sta Lori?” domandò Davide.
“Bene ha ancora un po’ di febbre!!”
Incredibile, sono venuti…non posso credere che abbiano corso sotto la pioggia per sapere come stava la bambina! Allora non mi sono sbagliata, sono proprio dei bravi ragazzi….meno male…
“Sarah, ora possiamo sapere la tua rispo….” disse Davide con il volto rosso come un peperone.
“Fo- forse è meglio che tu…..” balbettava Cesare con occhi fuori della orbite.
“Che io??” chiese Sarah guardando con occhi spalancati i quattro.
I loro occhi la guardavano da testa a piedi, nessuno osava parlare, sia per il troppo imbarazzo sia per l’atmosfera creatasi in bar, tutti avevano assaporato il suo caratterino e ne erano intimoriti.
L’acqua le gocciolava dai capelli cadendo da prima sulle spalle per poi scendere nella scollatura della maglia, come se non bastasse la maglia lasciava intravedere le sue sinuose curve lasciando completamente spiazzati i quattro giovani.
La situazione si faceva sempre più imbarazzante fino a quando Marco con voce tremante disse: “C-credo che faresti meglio ad asciugarti….” in quell’istante il suo volto divenne dello stesso colore dei suoi capelli.
“Perché dovrei…” Sarah abbassò lo sguardo e subito notò che la maglia lasciava intravedere l’elegante pizzo del reggiseno.
“Perché non mi avete avvertita prima!!” gridò Sarah coprendosi con un asciugamano.
“Vedi non sapevamo come dirtelo….” rispose Alessandro che nel frattempo si mise una mano sulla bocca come se traesse le risate, in realtà era talmente confuso e imbarazzato da volersi nascondere.
“Siete solo dei grandissimi mandrilli!” urlò Sarah che dall’imbarazzo era passata alla rabbia.
“Adesso basta!!” gridò Davide con l’espressione fredda e tagliente come una spada.
“Cosa!? Come ti permetti di….” Sarah non riuscì a finire la frase perché Alessandro la trascinò con forza in camera sua, dove senza indugiare tirò fuori dall’armadio delle maglie e dei pantaloni, poi mentre usciva dalla stanza si fermò e disse:
“Davide è fatto così, non arrabbiarti con lui. È un bravo ragazzo, credimi!” aprì la porta e uscì.
Che strano ragazzo, anche se è stato sgridato da Davide, lo difende….Alessandro è molto gentile con tutti, mi piace questo suo modo di fare. Comunque ora è meglio che mi cambi altrimenti mi becco un raffreddore.
Nel frattempo i quattro aitanti ragazzi cominciarono ad asciugarsi e a cambiarsi gli abiti. L’atmosfera non era piacevole poiché nessuno osava parlare, Non perché fossero imbarazzati ma perché tutti volevano conoscere la risposta di Sarah.
“Eccomi!!” gridò Sarah con voce entusiasta.
Tutti si voltarono verso di lei, all’improvviso si misero a ridere. “Perché ridete?” chiese Sarah con voce interrogativa.
“Sei ha ha ha troppo buffa!!!Ha ha ha ha ha….!!!” Le rispose Cesare tra una risata e l’altra.
“Perché dici così?” il volto di Sarah si rattristo.
“Quei vestiti…ha ha ha ha…ti fanno sembrare un pagliaccio!!! Ha ha ha ha ha!” rispose Marco con le mani allo stomaco. Così anche Sarah si unì a quelle fragorose risate, tutti ridevano a crepa pelle, la casa che prima sembrava quasi irreale ora era come una vera casa, Sarah era riuscita con poco a renderla calda e accogliente. Sarah era incantata e divertita nel vedere i suoi amici ridere così di buon gusto, ma la cosa che la rendeva più felice era vedere Davide ridere.
Quando ride è stupendo! Di solito il suo volto è freddo e tagliente…ma ora il suo sorriso è davvero intenso, non posso credere che il sorriso di una persona così fredda sia terribilmente caldo.
“Sentite non sarebbe ora di parlare di cose serie?!” brontolò all’improvviso un Davide nuovamente freddo. Tutti smisero di ridere. Con fare deciso si sedettero attorno al tavolo. Nuovamente l’atmosfera si fece molto tesa, tutti si guardavano negli occhi.
“Sarah posso sapere la tua risposta?” domandò Davide, guardandola fissa negli occhi.
“Prima però…voglio chiedervi alcune cose.” rispose Sarah senza indugiare.
“Cosa vuoi ancora sapere?” le chiese Alessandro mentre posava sul tavolo delle tazze di cioccolata fumante.
“Voi mi avete detto che io sarei l’ultimo light-angel…ma vorrei comprendere chi siete voi e come avete fatto ha diventare così!!” i suoi occhi guardavano i loro volti tristi.
“Devi sapere che le nostre famiglie sono dei casati molto antichi, risalgono al periodo descritto nella leggenda. Forse per questo siamo cresciuti in maniera diversa dagli altri ragazzi…” rispose Marco mentre stracciava una cartina.
“Infatti noi tutti siamo stati educati nelle arti marziali, nell’uso di tecnologie più avanzate e anche nelle arti magiche….” Continuò Alessandro con il volto rattristato.
“Ho capito ma come conoscete così tante cose….”
“Nelle nostre famiglie si tramandano in generazioni dei libri che raccontano e spiegano chi siamo e perché siamo qui…” replicò Davide.
“Noi siamo stati scelti dalle nostre armi per trovare l’ultimo discendente dei light-angels.” Aggiunse Marco.
“Come sarebbe a dire?” domandò Cesare che per tutto il tempo ascoltava con grande interesse.
“Le nostre armi hanno una loro volontà, non sappiamo come o perché ma sono sicuro che siano state loro a condurre Sarah a noi.” Disse Alessandro mentre sorseggiava la cioccolata.
“Sei contenta?” chiese Marco.
“Un ultima cosa….siete sicuri al 100% che io sia….”
“Io credo che tu lo sia davvero….certo dovremmo constatare le tue reali possibilità.” Parlò Davide con voce distaccata.
“Ora puoi risponderci?” domandò con voce dolce Alessandro.
“D’accordo. Non so neppure io cosa sia giusto fare, tanto meno non vorrei cambiare la mia vita…”
In quell’attimo un fulmine cadde vicino casa, la sua luce illumino i loro volti ma così facendo, tutti notarono quanto dolce e triste era l’espressione della ragazza. La pioggia scendeva più rapidamente, picchiettando violentemente sul vetro della finestra.
Sarah si alzò in piedi e lentamente si avvicinò alla finestra, guardava fuori, tutto intorno alla casa era vivo e comprese che ciò che stava per dire avrebbe segnato la felicità o l’infelicità di molte persone. Quei pochi istanti sembravano eterni, tutti volevano sapere e capire la risposta di Sara.
“Io…..” una piccola voce interruppe quel silenzio.
“Ueeeeee, Ueeeeeeeeeeee, Ueeeeeeeeeeeee!!!” in quell’attimo la piccola Lori si svegliò, così facendo Alessandro corse a prenderla, ritornò dai suoi amici con in braccio Lori.
“Scusate….”disse Alessandro con tono imbarazzato.
“Non preocupparti!” rispose Cesare.
Sarah si avvicinò alla bambina, la guardò con occhi molto dolci le accarezzò la guancia e in quell’attimo ogni dubbio sparì.
“Io accetto!” rispose la ragazza guardando ancora Lori.
“O.k. ora sei una di noi.” Rispose Davide con il solito tono freddo.
“Benvenuta! Ti troverai bene con noi!!” disse Marco con tono allegro.
Le loro facce esprimevano gioia e felicità, i loro occhi brillavano di una nuova luce. Tutti erano felici, ma solo Cesare rimase in silenzio, doveva assolutamente chiedere una cosa, così si fece coraggio: “Sentite io vorrei allenare Sarah nelle arti marziali!”
Dopo neppure un secondo Davide rispose: “D’accordo, dovrai essere severo. Ma dovrai anche rendere il suo fisico agile e scattante.”
“Va bene!!!” rispose Cesare con il solito sorriso.
In tutta la casa si sentiva aria di festa, anche se fuori pioveva all’interno si poteva sentire il tepore di una vera famiglia.
“Io vado a casa!!” gridò Sarah.
Come si girò una luce le accarezzò i capelli facendoli brillare come seta.
“T’accompagno!!” disse Cesare alzandosi di scatto dalla sedia.
“No, non serve! Posso tornare anche sola!!” rispose Sarah mentre si allacciava le scarpe.
“Sei sicura?” chiese Alessandro.
“Certamente! Ora vado!!”
“Ehi, ma non ti vergogni andare in giro così?” domandò Marco.
“Non ci sono problemi!!” rispose Sarah con un sorriso a trentadue denti.
Salutò tutti e poi corse fuori, non voleva restare un solo minuto di più! Voleva solo tornare dal suo Tiger, abbracciarlo e mettersi a piangere. Si, piangere perché in solo due minuti la sua vita non le apparteneva più ed a questo pensiero le lacrime cominciarono a rigarle il volto.



CONTINUA........
Spero che vi piaccia!!! Ringrazio AV per avermi dato un incoraggiamento!! Spero di ricevere commentini!!!

Bacioni luciana ^______^









 
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