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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: Y.A.N.A
Genere: Sentimentale, Avventura, Fantascienza
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, What if? (E se...)
Autore: emy-ed galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/12/2016 18:23:28 (ultimo inserimento: 21/12/16)

Siccome non c'è la fanfic su Doctor Who, ne metto una mia! La storia di una ragazza e del suo incontro con un uomo, non ordinario.
 
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L'ULTIMO RACCONTO
- Capitolo 1° -

Yana.

Questo era il suo nome.
Il nome che le diede sua madre.

Una madre che aveva amato moltissimo, fino al giorno in cui lei morí.

Anche quella sera, come tutte per quindici anni, le aveva raccontato la favola dell'uomo con la cabina blu, o semplicemente da lei chiamato "Dottore".

Non aveva un nome. Sapeva solo che il suo pianeta d'origine era Gallifrey e che dopo l'ultima grande guerra del tempo, contro i dalek, aveva "preso in prestito" un T.A R.D.I.S. (Time And Relative Dimension In Space).

Aveva piu' di duemila anni e quattordici rigenerazioni alle spalle. Pensando al War Doctor e la stessa decima rigenerazione. Quella sera peró le raccontó l'ultima avventura:

"Yana, ricordi quando ieri sera ti ho detto che il Dottore è costretto a darsi la morte per quattro miliardi di anni, pur di riuscire a rompere con solo l'aiuto dei suoi pugni quella parete di azbantio, quattrocento volte più duro del diamante, spesso sei metri ?"

"Si" le rispose.

"Sai cosa trovò alla fine? Gallifrey! Il suo pianeta natale. Oh figlia mia, non sai quanto era arrabbiato con quelle persone."

"E Clara invece? É morta? O la salvata?" chiese Yana.

"Facendo credere loro chi fosse l'ibrido, ha fatto sí che Clara venisse estratta dalla sua linea temporale, un istante prima che morisse, ma é sospesa temporalmente, e priva di battito cardiaco, perció per evitare una frattura nel continuum, deve tornare nella sua linea temporale. Il Dottore peró fugge con Clara attraverso i Chiostri, le catacombe dei Signori del Tempo, sede centrale del database della Matrice, la più grande rete informatica di Gallifrey. Lì, il Dottore aveva incontrato i temuti guardiani del luogo, che gli rivelarono la profezia dell'ibrido, inducendolo a scappare da Gallifrey."

"Povero Dottore, mi dispiace tanto" diceva a sua madre, mentre le scendeva qualche lacrima.

Lei l'asciugó il viso e poi continuó:

"Peró nel frattempo Clara ha saputo che il Dottore è rimasto intrappolato per più di quattro miliardi di anni, poiché ha capito che a tenerlo prigioniero sono stati i Signori del Tempo, e che svelando l'identità dell'ibrido avrebbe perso ogni potere contrattuale su di loro e non avrebbe potuto riaverla indietro."

"Ma questi Signori del Tempo fanno proprio schifo, mamma!" continuó versando qualche lacrima.

Poi la madre riprese:

"I due riescono a fuggire a bordo di un altro TARDIS e la ragazza nota che il suo battito cardiaco è ancora fermo, segno che la sua morte non puó essere cancellata e deve necessariamente avvenire, ma al Dottore non importa. Pur di fuggire dai suoi persecutori, porta tutti e due alla fine dell'universo, ferma il TARDIS e mentre parla con Clara sentono bussare quattro volte!"

"Ma perche' sempre quattro volte? Mi fa pensare quando mi hai raccontato di come sarebbe morto il decimo dottore...quella profezia...mi vuoi far morire di nostalgia mamma?" le chiese.

La madre rispose:

"No tesoro...lì trova Ashildr, ultimo essere vivente rimasto, e il Dottore l'accusa di essere l'ibrido, metà umano e metà Mire. Lei a sua volta insinua che il Dottore stesso potrebbe esserlo, forse metà umano e Signore del Tempo, prima di formulare un'altra ipotesi: magari l'ibrido non è propriamente un individuo, ma un'entità formata da due persone, ovvero il Dottore e Clara, pericolosa perché il primo, pur di riaverla indietro, sta rischiando di distruggere l'universo."

"Ma io pensavo che fosse Missy invece di Clara. Mamma dimmi che Ashildr si sbaglia!" le disse un po' alterata.

"Sarebbe bello, ma il Dottore decide di abbandonare Clara e di cancellarle i ricordi con il blocco-psichico" riprese.

"No...é come quella volta con Donna Noble!" la interruppe.

Ma la madre continuó:

"Non proprio come lei ma con un congegno...lei peró riesce a fermarlo, non vuole perdere i momenti passati con lui, che ritiene i più belli della sua vita. Decidono allora di proseguire senza sapere chi dei due perderà i ricordi dell'altro a causa del blocco-psichico...tocca al Dottore, perché si é reso conto che il suo affetto per l'amica l'ha spinto troppo oltre, perció le dice addio e poco dopo si risveglia nel deserto."

Yana piangeva, non capiva...come sempre si immedesimava in quelle storie che le raccontava sua madre.

"E finisce cosí? Si rivedranno qualche volta!?" diceva singhiozzando.

E la madre le rispose:

"Il Dottore, privo di ogni ricordo di Clara, si ritrova con un uomo che gli dice che una sua amica gli ha dato il compito di portarlo in un diner ed entrando non riconosce l'amica nella cameriera e le racconta che stava cercando una ragazza di cui sapeva solo il nome *Clara*. Poi all'improvviso ricorda...c'era giá stato con Amy e Rory."

"I Pond!" la interruppe.

"Si proprio loro. Non li ha mai dimenticati...La ragazza ha ascoltato l'intera storia e dopo averlo salutato, il Dottore non si accorge della scomparsa dell'edificio, perché in realtà é il TARDIS rubato che ha cambiato forma per camuffarsi. Clara gli dice addio e decide di tornare su Gallifrey per ricollocarsi nella sua linea temporale, affrontando l'inevitabile morte, ma prima vuole sfruttare appieno la sua condizione di sospensione temporale viaggiando e vivendo altre avventure con Ashildr. Il Dottore trova poco lontano il suo TARDIS, che Clara ha riportato lì da Londra, trovandovi un nuovo cacciavite sonico ed un messaggio che gli ha lasciato sulla sua lavagna: "Corri, sapientone, e sii un Dottore".

"E finisce cosí? Non so...non la va a raggiungere? Non va a trovare qualcuno? Lui non puó stare da solo. Ha bisogno di qualcuno che lo fermi!"

"Tesoro lui é il Dottore, ci sará sempre qualcuno a vegliare su di lui...come ho fatto io e altri che hanno raccontato la sua storia...e come farai tu bambina mia!" le disse mentre tossiva.

"Mamma ma io non sono brava a raccontare favole come te."

"Quando incontrerai la persona giusta a cui dirle vedrai che le parole ti usciranno da sole."

Dicendole questo abbracció la figlia e si diedero la buona notte.

Appena si mise sul letto, sentí la porta di casa aprirsi.
Era suo padre, tornato dal turno all'ospedale.
Allora lei, sbirciando dalla porta della sua stanza, lo vide che baciava la moglie e le sistemava le flebo.
Aveva un cancro ai polmoni e purtroppo la chemioterapia non aveva funzionato.

Le restava poco da vivere. Peccato solo che con il padre non aveva tutto l'affetto che le dava la madre, forse perché era sempre al lavoro e l'unica compagnia che aveva era lei.

A scuola ogni tanto parlava con qualcuno, ma non era la stessa cosa.
Ogni notte prima di dormire pensava sempre a come sarebbe stata la sua vita senza la madre.
E come ogni volta si addormentó senza trovare risposta.



 
Continua nel capitolo:


 
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