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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: RIFATTA
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: sango86 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/09/2003 18:18:26

è sempre lo stesso racconto ma con l`aiuto di elena l`ho sistemato un pò e l`ho reso + leggibile.. giudicate voi!!!
 
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SEMPRE LA STESSA STORIA SOLO HO CAMBIATO ALCUNE COSE!
- Capitolo 1° -


06/01/2000



Giorgia era sempre stata una ragazza allegra, spensierata, altruista e gentile. Aveva solo 13 anni quando la sua vita si capovolse improvvisamente a causa di forze maggiori e sconosciute. Nella fredda notte del 6 Gennaio 2000 fu portata d’urgenza all’ospedale di Melegnano, con un forte mal di testa e crisi epilettiche. In pediatria non riuscirono a diagnosticarle niente di preciso facendole perdere solo del tempo, che in quei minuti era più che prezioso. Quindi sua madre Lucia decise di portarla al Policlinico di Milano, maggiormente competente in neurologia, dove le diagnosticarono un emorragia cerebrale in corso. Doveva essere operata d’urgenza: il tempo stringeva inesorabilmente!! Mentre Giorgia era sotto i ferri, sua madre e suo padre sedevano immobili nel corridoio dell’ospedale.
Lucia, nel suo pianto, guardava di fronte a sé quella fredda e spoglia parete dell’ospedale, e inspiegabilmente decise di pregare a Dio per aiutare l’anima di sua figlia e le mani agili dei chirurgi per salvarle la vita.
Lo stesso suo padre Stefano.
Dopo una straziante notte di attesa il dottor Colombo comunicò ai genitori le condizioni di Giorgia, tutt’altro che felici. Per Stefano e Lucia sapere che la loro unica bambina era in coma, in una fredda stanza d’ospedale dove con alte probabilità non ne sarebbe uscita viva, fu un duro colpo. Molti erano gli amici che andavano e venivano da quel triste reparto del capannone beretta, ma tra quelli più importanti vi erano sua sorella Tiziana e la sua migliore amica Giulia.
I giorni passavano e ogni Sabato Tiziana si recava in ospedale per sedersi accanto a quel lettino, dalla coperta azzurra di lana che ricopriva una sagoma apparentemente senza vita, per leggerle una poesia da lei stessa scritta. Una poesia nata con l’intento di tenere compagnia a Giorgia in quel lungo e sordo silenzio.

Giulia, dal canto suo, le scrisse una lettera molto profonda ed ogni giorno, uscita da scuola, andava a farle visita, ogni momento era assai prezioso per stare con lei.
Entrambe continuarono imperterrite a sostenere Giorgia, benché le notizie non accennavano a migliorare.
Intanto arrivava Marzo. Gli uccellini, appollaiati sugli alberi appena fuori dalla finestra di Giorgia, cominciavano ad intonare le prime note primaverili in modo allegro e giocoso. Ma l’aria che si respirava al di qua del vetro della finestra era completamente diversa. Le persone più care erano tutte intorno a lei, magari nella speranza di un suo risveglio.
Ma ecco che arrivò il fatidico giorno; le parole del medico furono crude ma semplici:”già da qualche ora, Giorgia ha ormai cessato le sue funzioni vitali, solo le macchine la tengono in vita, abbiamo l’obbligo di sapere quali sono le intenzioni dei familiari riguardo alla sua sorte ”.
Durante l’intero discorso il silenzio era calato come un velo opaco su ogni presente. Era quel silenzio assordante che di solito precede il pianto straziante. Tutti si abbracciarono e cercarono di farsi forza vicenda. Si pensò che la speranza fosse l’ultima a morire, quindi i genitori decisero di tenerla ancora in vita.

Il tempo sembrava non scorrere, un solo minuto durava un’eternità dentro a quelle mura.
Nonostante la calda stagione, le visite si svolgevano regolarmente poiché tutti avevano capito che lo spirito di Giorgia era ancora li con loro, attaccato al quel corpo, ormai senza vita. Infatti a volte, se scrutata con occhio attento, sembrava accennasse anche a un sorriso di gratitudine.

Luglio fu uno dei mesi peggiori; il caldo era talmente afoso e pesante che pareva penetrasse fin dentro le ossa, per poi scioglierle completamente.

Sabato 5 Agosto, proprio il giorno del suo quattordicesimo compleanno, Lucia e Stefano permisero finalmente a Giorgia di liberarsi del suo corpo, scappare da quelle fredde mura d’ospedale e intraprendere un viaggio emozionante alla ricerca di un mondo migliore.
I funerali si svolsero con uno spirito diverso: Giorgia non era morta, Giorgia era semplicemente da qualche altra parte ad aspettare paziente le persone da lei amate.
Vi parteciparono numerose persone, per la maggior parte gente sconosciuta ma con un comune obbiettivo: dare l’ultimo addio ad una ragazza, vittima della sua stessa vita.

Ci accorgiamo di non aver mai confessato le nostre emozioni e i nostri veri sentimenti ad una certa persona solo quando è lei stessa ad andarsene: sembra una regola d’oro per tutte le persone che ci lasciano senza preavviso.

Si dice che durante il funerale l’unica persona assente fu Giulia, la sua migliore amica:

è proprio vero che le persone più importanti della nostra vita se ne vanno nei momenti di maggior bisogno: questo brano è dedicato alla persona che era la più importante della mia vita.

Giulia ti dedico questa storia e ti ringrazio per quello che hai fatto per me.
Non so per quale strano motivo ma ultimamente mi torni spesso in mente, quindi colgo l’occasione per chiederti scusa per i torti che ti ho fatto.
Ma ancora mi domando il perché del tuo completo odio verso di me…
Con amore Sango_





 
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