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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: IL MIO NEMICO
Genere: Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: nicla galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/09/2003 01:22:21

stavolta la marina ha un rappresentante di tutto rispetto...
 
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SCIALUPPA IN MARE!
- Capitolo 1° -

Il mio nemico

Ho sempre fatto di testa mia. Nessuno è mai riuscito nell’impresa di obbligarmi a fare ciò che ritenevo ingiusto…E (anche) se (quando )ho ceduto alle insistenze di chi mi era vicino… l’ ho fatto per amore non per imposizione. Anche in simili casi non ho avuto rimpianti e ho portato fino in fondo il compito prefissatomi. Nonostante la paura, la voglia di fuggire, la tristezza, la solitudine, i dubbi, l’indecisione… Ho portato fino in fondo le cose che ho intrapreso.

Capitolo I – Scialuppa in mare!
Cielo e mare sembravano quel giorno formare un unico manto azzurro… Per fortuna!
Andare per mare, soprattutto nella famigerata zona del ‘Grande Blu’, non era uno scherzo.Le maree, i venti, le rotte, i mostri marini, i pirati… La ragazza dai capelli corti dal bellissimo color arancio sospirò mentre alzava gli occhi dalle carte nautiche che stava consultando all’interno della sua cabina. Almeno il tempo si manteneva bello e non dava problemi…Diversamente dai suoi compagni d’avventura, pensò digrignando i denti e cercando di isolarsi mentalmente dall’impossibile confusione che si scatenava sul ponte.
Tre erano i protagonisti. Tre ragazzi.
Uno, col cappello di paglia, magrissimo, teneva con una mano sulla sua testa un enorme piatto contenente un intero maiale arrosto! Con l’altra mano, invece, tratteneva i suoi avversari e intanto biascicava parole incomprensibili tra i denti…Non poteva fare altro, visto che tra le mascelle stringeva un gigantesco cosciotto di animale non ben precisato.
Gli altri due invece non avevano simili problemi. E lo si SENTIVA!!
“Insomma Rufy, non è solo tuo !! Qui c’è da mangiare per un reggimento ma tu riusciresti ad affamarlo tutto!!” urlava uno strano personaggio dagli scuri capelli ricci e dal lungo naso.
“Piantatela tutti e due!!” sbraitava un alto biondino in giacca e cravatta che in altre circostanze avrebbe potuto sembrare distinto “Questo pranzo luculliano è stato cucinato da me con tanto amore per le mie bellissime Robin e Nami e non vi permetterò di buttare all’aria tutto il mio lavoro per la vostra bestiale ingordigia !!” e incominciò a menare terribili calci, centrando in primis il ‘pinocchio’ che lo affiancava.
Mentre la battaglia infuriava ( cappello di paglia’ aveva accettato di ricambiare le mazzate con evidente piacere) e la giovane rossa si alienava sempre di più, gli altri tre membri dell’equipaggio (perché altri tre ce n’erano) continuavano a farsi gli affari propri.
Un muscoloso giovane dai capelli verdi (!) russava beatamente disteso all’ombra di un agrumeto piantato a poppa. Una bellissima donna dai capelli neri e dai grandi occhi verdi, visibilmente più matura dei suoi compagni, sedeva su una sdraio a leggere un giornale apparentemente indifferente alla rumorosa rissa scatenatasi a bordo.
Infine, uno strano animale, una sorta di piccolo cervo (dal naso blu!) sedeva sulla polena situata a dritta e osservava rapito la distesa marina. Doveva probabilmente apparire ai suoi occhi come qualcosa di completamente diverso dall’ambiente cui era abituato. E sicuramente non gradiva il chiasso che gl’impediva di goderne appieno, come testimoniavano i suoi sbuffi sempre più frequenti.
Fu un attimo. Un osso di grosse proporzioni lo colpì alla testa e il rumore della rissa, giunto alle stelle, ferì le sue orecchie sensibili. Il piccolo e tenero animale subì un’ improvvisa mutazione: una sorta di gigante a metà tra l’umano e il bestiale! E si lanciò sui tre seccatori.
Pochi minuti dopo, ritrasformatosi, risedette placidamente sulla polena.
La bella rossa, che aveva assistito a tutto lo spettacolo dall’oblò della sua camera, sospirò distogliendo lo sguardo dai tre cretini distesi sul ponte con degli enormi bernoccoli in testa.
Forse adesso sarebbe riuscita concentrarsi sulle sue carte nautiche.
Ma non era destino.
E fu proprio colui che aveva contribuito ad ottenerlo che ruppe nuovamente il silenzio.
UNA SCIALUPPA !!! SCIALUPPA IN MARE !!! C’E’ QUALCUNO A BORDO!!” gridò all’improvviso il piccolo cervo rizzandosi sulla polena.



 
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