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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Il Signore degli Anelli (The lord of the rings)
Titolo Fanfic: LA GUERRA DEGLI ANELLI
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: s-tarja galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/09/2003 09:35:15

chi sei davvero issehiril , perche nonostante i dolori che attanagliano il tuo cuore e il tuo triste passato riesci ancora a brillare come una stella?
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

È la prima fanfic che pubblico , ed ho scelto proprio questa tra le diverse opzioni perché la ritenevo la migliore , almeno dal punto di vista stilistico e di contenuti , anche se non è certo la mia preferita , per quanto essa sia nel mio cuore .
Non mi resta che augurarvi buona lettura chiedervi numerosi commenti e critiche ,il confronto e le correzioni sono sempre benaccette e costruttive, scrivete numerosi , grazie
La vostra
Tarja

CAPITOLO 1. UN SOGNO E UN INCONTRO QUANDO IL MALE RIAPPARE

Camminava con passo leggero su una superficie fluttuante e nera come il carbone , solo una tenue luce da una fonte nascosta mostrava i riflessi di ciò che era sotto di lui facendolo apparire come un tranquillo mare notturno, per il resto oscurità , oscurità solamente , la cosa che come poche riusciva a incutere timore al suo cuore impavido, una dolce brezza gli raggiunse il viso facendogli socchiudere gli occhi e smovendo piccole ciocche dei suoi liscissimi capelli biondi come l’oro e morbidi come la seta, appena riaprì gli occhi qualcosa era cambiato , una grande luna piena risplendeva all’orizzonte ,un’ombra si stagliava al centro del rotondo biancore ,presto si schiarì come se splendesse di luce propria , una figura magra e slanciata ,avvolta in un mantello bianco , la testa coperta da un cappuccio ,gli dava le spalle ,improvvisamente si voltò di scatto verso di lui ... una donna ... era una donna dai capelli rosso- bronzei che le scivolavano sul petto fluenti e ondulati ,in una folata di vento il cappuccio le si accomodò sulle spalle, due accennate orecchie a punta le sporgevano tra le bronzee ciocche ... un elfo ... i suoi occhi blu scuro lo fissavano come se potessero esplorare con un solo fuggente sguardo tutta la sua anima , la sua espressione si fece triste e malinconica nel guardarlo :- D-Dama Galadriel ?–balbettò lui intimidito dalla presenza... eppure ella ormai era salpata dai Porti Grigi ed aveva raggiunto le Terre aldilà del Mare da molto tempo , cosa altro poteva turbare il cuore della potente Dama Elfica? :-Saes ...Bridhon...(ti prego... Principe)- sussurrò con tono melanconico... quella voce ...non era la Dama ... in effetti i capelli erano di un colore differente e anche gli occhi , i lineamenti erano molto simili ma non uguali, altrettanto solenni e immutabili ma più giovani , non adulti come quelli della Dama. Improvvisamente sentì qualcosa di gelido e viscido avvolgergli le caviglie e salire lungo le sue gambe e il suo corpo , iniziò a dimenarsi e a chiedere aiuto ma non un suono uscì dalla sua bocca ... chiuse gli occhi temendo la fine , li riaprì di scatto quando sentì una mano vellutata afferrare con decisione la sua ... la dama dai capelli rossi ...solo mentre lo traeva in salvo si rese conto della sua pelle candida ,lievemente più rosea sulle guance ,socchiuse nuovamente gli occhi per un istante , quando li riaprì erano presso un ruscello , immersi nelle fredde acque fino alla caviglia , le candide e leggere vesti di lei si lasciavano lievemente trasportare dalla corrente, tutt’intorno a loro solo alberi illuminati dalla tenue luce del plenilunio . Lui continuava a scrutare lo sguardo impenetrabile di quella Dama , continuando a stringerle la mano con cui lo aveva tratto in salvo :- chi sei? – le sussurrò sfiorando con un dito le ciocche di bronzei capelli che le attorniavano il volto ,lei accennò un sorriso e gli sfiorò una guancia con la mano ... improvvisamente tutto si offuscò e alle orecchie di lui parve giungere una voce da un altro mondo...

***

-Legolas!- una voce cristallina e senza età raggiunse le orecchie dell’elfo destandolo dal suo sonno –Legolas!- si mosse dalla posa in cui si era addormentato, su quel ramo di quella robusta quercia situata in un angolo del giardino della Regia di Bosco Atro dove viveva , e cercò con lo sguardo ai piedi dell’albero chi lo avesse chiamato ,subito scorse una figura familiare –Madre!- esclamò sorridendo e scendendo con un leggero balzo dall’alto ramo. La strinse lievemente a se , ma poi si ritrasse :- oh... perdonami- disse con imbarazzo e accennando un inchino , la Regina sorrise accarezzando con dolcezza la liscia guancia del figlio che sorrise appoggiando la mano sulla sua :- non ti devi formalizzare quando siamo soli figlio mio...- gli disse sorridendo , poi gli prese la mano e lo portò fuori da sotto l’ombra della quercia :- c’è un tuo amico ...- disse l’elfa sorridendo :-ah si?- chiese Legolas incuriosito–e chi è?- lei gli strizzò l’occhio :- presto lo scoprirai figlio mio...- e con la vitalità di una ragazzina trascinò il figlio fino a un piccolo piazzale dove , su una panchina ricavata da un tronco di un albero morto , sedeva una figura dalle vesti bianche coperte da un mantello grigioverde di stoffa elfica e un cappello bluastro dalla punta ricurva verso il basso ,nella mano sinistra reggeva un lungo bastone ,Legolas sgranò gli occhi :-Mithrandir!- esclamò l’elfo dirigendosi verso lo stregone che sorridendo si alzò allargando le braccia verso di lui :-Legolas! Mio buon amico!- esclamò Gandalf abbracciando amichevolmente l’elfo che ricambiò l’abbraccio ,quindi si voltò verso la madre che sorrise a entrambi :- ti ringrazio , Maestà , di avermi permesso di vedere il Principe – disse Gandalf inchinandosi lievemente verso la Dama che sorridendo disse- gli amici di mio figlio sono sempre i benvenuti , ora scusatemi ma mi congedo , a presto – e dopo un lieve inchino verso il figlio si allontanò avviandosi a palazzo . I due vecchi amici si sedettero sul prato e Gandalf accese la sua lunga pipa :-ah...Legolas , vecchio amico mio- disse ironicamente tirando una boccata di fumo – più il tempo passa più divento vecchio , e tu sei sempre uguale ... mi chiedo se sia giusto...-Legolas lo fissò divertito :-beh... questa non ti aiuta di certo- disse sfilando dalle labbra dello stregone la pipa e portandola alle sue :-Non sapevo fumassi, amico mio!- affermò sorpreso Gandalf ,Legolas tirò una boccata –beh ... infatti non fumo- disse in preda a una tosse convulsa .Gandalf non poté fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata e diede qualche pacca sulle giovani spalle dell’elfo che si riprese presto. Il vecchio stregone continuava a ridere di gusto quando Legolas gli porse una domanda:- che ti porta qui? Gandalf?- - niente in particolare , a dirti la verità volevo solo sapere che succedesse da queste parti ...- - capisco...- disse Legolas stendendosi sull’erba e fissando il cielo- ma secondo me non la racconti giusta...- Gandalf accennò un sorriso e fissando il cielo sussurrò :- chi può dirlo...- poi rinforzò la voce- beh in effetti ho qualche notizia ce l’ho, sai chi è tornato dalle Terre aldilà del Mare per rendere omaggio al piccolo Principe di Gondor, Eldarion figlio di Elessar ?-Legolas fissò incuriosito il sorriso del vecchio stregone :- Chi ?- - Sire Elrond ,Dama Galadriel e Sire Celeborn ...- rispose Gandalf . Legolas sgranò gli occhi ... Dama Galadriel ... La Fanciulla del sogno ... forse la potente Dama avrebbe potuto spiegargli il significato di quella visione?...le riflessioni dell’elfo furono interrotte da una domanda di Gandalf :- e tu? Cosa ti fa crucciare amico mio?- Legolas scosse la testa e si alzò in piedi- Nulla Gandalf ... nulla...mi chiedevo solo se ... se tu ma avresti accompagnato a rendere omaggio al piccolo Principe di Gondor , così che io possa , cogliendo l’occasione , incontrare i passati i regnanti di Lothlorien e il Sire di Gran Burrone...- Gandalf rise sommessamente :- sapevo che me lo avresti chiesto, Legolas- e detto ciò si alzò .- Quando partiremo?- chiese Gandalf :- stasera chiederò l’autorizzazione di mio padre, penso che domattina stessa potremo partire.- rispose Legolas ,Gandalf annuì :-bhe sarà ora di tornare a Palazzo ...- aggiunse Legolas e detto ciò i due si avviarono verso la Regia .
Quella sera si riunirono nella grande sala dei banchetti della Reggia , a un lungo tavolo erano seduti molti elfi ,nobili di Bosco Atro e GranBurrone, a capotavola era seduto il Re Thranduil , alla sua destra il principe Legolas e al fianco di Legolas la Regina ,alla sinistra del Re sedeva l’ospite, Gandalf. Dopo la cena i convitati rimasero al tavolo a discutere ,giovani fanciulle elfo continuavano a servire vino da anfore di pregiatissima terracotta lavorata. Legolas si rivolse ai genitori :- Padre mio, Madre mia , vorrei chiedere la vostra autorizzazione per partire alla volta di Minas Tirith per andare a recare omaggio al giovane principe Eldarion figlio di Elessar ,erede al trono di Gondor , accompagnato da Gandalf. – Il Sire e la Dama di Bosco Atro si fissarono per qualche istante , poi si rivolsero con espressione serena verso il figlio e Gandalf :- Niente in contrario alla vostra partenza, e recate a Sire Elessar e Dama Undomiel , Nonchè al Principe Eldarion ,i più sentiti omaggi dai Signori di Bosco Atro- disse Thranduil ,poi sorrise nuovamente alla moglie e le prese la mano e si rivolsero nuovamente ai due :- faremo preparare le vostre cavalcature per domani mattina , così che possiate arrivare il prima possibile a MinasTirith.- disse la Regina , Legolas e Gandalf ringraziarono con un piccolo inchino , dopo di che si congedarono dal banchetto ,la mattina dopo sarebbe iniziato un lungo viaggio.

***

Il sole era da poco sorto quando due servitori portarono al Principe la sua cavalcatura Arod ,Legolas gli fu in groppa con un agile balzo , presto a lui si unì anche Gandalf su Ombromanto ,Nel piazzale davanti alla Regia si salutarono per l’ultima volta con Thranduil e sua moglie :- siate prudenti !- disse quest’ultima avvicinandosi al cavallo del figlio e stringendo la mano di Legolas – figlio mio , stai attento , so l’importanza che ha per te questo viaggio...- Legolas , intuendo a ciò a cui si riferisse la madre le sorrise e , chinandosi leggermente su di lei le diede un bacio sulla fronte , lei sorrise consapevole che il gesto del figlio non era molto formale , lo stesso fece Legolas ,che poi ,portando una mano sul cuore e poi rivolgendola verso il padre lo salutò , anche Gandalf salutò con un inchino i Regnanti di Bosco Atro dalla groppa di Ombromanto , dopo di che partirono alla volta di Minas Tirith ,La Torre Bianca.

***

Dopo diversi giorni di viaggio giunsero in fine alla vista della Bianca Torre, nel cuore di entrambi i viandanti non poté fare a meno di scaturire un sorriso, nonostante un cielo lattiginoso incupisse un po’ l’atmosfera . Così , incitati i cavalli giunsero più velocemente alle imponenti porte della città ,le varcarono tutte fino a raggiungere quelle della cittadella e dopo poco raggiunsero il palazzo. Ad attenderli in pompa magna alla piazza della fontana c’erano Re Elessar e consorte in persona, il primo non sembrava affatto cambiato ,aveva sempre un aspetto fiero ,i capelli castani gli scendevano sulle spalle ,coperte da un mantello di fine stoffa grigia, e venivano smossi leggermente da una leggera brezza; Dama Arwen manteneva il suo aspetto elegante ed eterno , i capelli corvini le scendevano fluenti sino alla schiena , creando un equilibrato contrasto con la stoffa argentea della sontuosa veste. Erano accompagnati da un contingente di una decina di guardie in armatura e da alcune ancelle , vestite di fini abiti in seta dai colori pastello, che componevano il seguito della Regina e una di esse , al fianco della Dama ,portava in braccio il Principe Eldarion, un bellissimo bambino dagli occhi azzurri e dalla pelle candida , con dei morbidi riccioli che gli scendevano sulla fronte , il paffuto viso era sorridente e sereno. I due cavalieri scesero dai loro cavalli e si inchinarono alla famiglia reale ,Sire Elessar e Dama Undomiel prendendosi per mano si avvicinarono ai due sorridendo ,entrambi salutarono Gandalf chinando leggermente il capo ,il vecchio stregone ricambiò ugualmente il saluto ,poi salutarono Legolas ,Aragorn lo salutò con un sorriso e un lieve inchino , che il principe elfico ricambiò, con Arwen invece si scambiarono il tradizionale saluto dei nobili elfici , accarezzandosi delicatamente con il dorso della mano la guancia dell’altro a vicenda e poi portandosi la propria mano sul cuore. Finiti i convenevoli il Sire di Gondor disse:- è un piacere incontrarvi nuovamente amici miei, spero il viaggio non sia stato troppo faticoso.- - Ne abbiamo affrontati di assai più faticosi- rispose Gandalf sorridendo , poi l’attenzione
dei quattro venne catturata da una risatina infantile ;Arwen ,Aragorn ,Legolas e Gandalf si votarono verso l’ancella che reggeva tra le braccia il piccolo Principe Eldarion, che ridendo , tendeva le piccole braccia verso la madre. Arwen fece segno all’ancella di avvicinarsi e, preso il bimbo imbraccio le diede il permesso di tornare dalle altre così ella ,dopo un inchino , si congedò .- Cari amici – disse Arwen sorridendo – vi presento il principe Eldarion , erede al trono di Gondor – Gandalf e Legolas accennarono un lieve inchino verso il piccolo che sorrise mostrando due dolci fossette sulle guance :- se mi posso permettere, Sire...-disse Gandalf ,ma Aragorn lo fermò:- che nessuno dei miei amici mi chiami Sire o altri con altri titoli , poichè solo il titolo è cambiato in me .- L’Elfo e lo Stregone annuirono sorridendo ,poi Gandalf continuò :- dicevo ,amico mio, se mi è permesso , mai ho visto un bambino così bello!- -Concordo...- disse Legolas sorridendo. Eldarion tese una manina verso lo Stregone che gli porse un dito , il bambino lo afferrò ridendo e movendo le gambe , Gandalf non potè fare a meno di sorridere. –Non mi sembra il luogo più adatto per intraprendere una conversazione , amici miei- disse Aragorn, gli altri annuirono , due servi si avvicinarono ai cavalli per prendersene cura , ma Ombromanto nitrendo scappò via ,i servi guardarono spaventati Gandalf che invece non aveva un’espressione arrabbiata come temevano , ma sorridente :- non temete- disse- il mio cavallo fa sempre così.- più sollevati i due presero il cavallo di Legolas e lo condussero nelle stalle; mentre i quattro ,seguiti dalle ancelle e dalle guardie, rientravano a Palazzo.

***

Dopo essersi rifocillati ,lavati e cambiati i due ospiti furono ricevuti dai Sovrani in una sala abbastanza informale .Era una stanza dall’alto soffitto e dalle pareti bianche ,addobbate di grandi e preziosi arazzi variopinti ,la fresca aria crepuscolare che entrava da un’anta aperta delle grandi e lavorate finestre dalle rifiniture in ferro veniva riscaldata in prossimità del camino dal tepore del fuoco, un tappeto preziosamente intrecciato copriva il freddo pavimento in cotto davanti al camino , ai lati del tappeto ,disposte a semicerchio, si trovavano alcune sontuose poltrone ,ricoperte da un soffice velluto bordeaux .Nella parte retrostante le poltrone si trovava un’imponente tavolo in legno di mogano da dodici posti, con relative sedie , imponenti sedie nello stesso tipo di legno, sia sedie che tavolo avevano dei fini intagli floreali sui bordi .
Aragorn sedeva sulla poltrona più vicina al camino , sulla destra, indossava una lunga veste blu di velluto leggero , provvidenziale per le temperature né troppo fredde né troppo calde delle sere di fine estate, dei pantaloni dello stesso colore e degli stivali neri di pelle ,fissava con sguardo assorto la scoppiettante fiamma del camino roteando in mano un calice che conteneva del vino rosso , i capelli sciolti gli ricadevano sulle spalle e teneva dietro l’orecchio qualche ciocca perchè non gli ricadesse sul viso dandogli fastidio, negli occhi grigi si rifletteva l’allegro scoppiettare del fuoco .
Sul tappeto sedeva elegantemente Arwen , l’ampio vestito di velluto rosso si era accomodato sul tappeto formando con l’alternarsi delle pieghe un suggestivo gioco di chiaroscuri in continuo mutamento grazie al continuo cambiare della luce della fiamma , i lunghi capelli corvini , raccolti in una treccia ,scendevano morbidi su una spalla , sulle gambe , accovacciate a farfalla sotto le pieghe del vestito ,sedeva il piccolo Eldarion, vestito con un grazioso completo azzurro, che giocava sorridendo con la madre ,le guanciotte paffute erano lievemente rosse per il calore dl fuoco , i boccoli castani rilucevano alla luce della fiamma di mille riflessi chiari ,le risa del piccolo Principe risuonavano nella stanza dando un senso di serenità ai presenti.
Il vecchio Gandalf sedeva nella poltrona vicina a quella del Re, la lunga chioma candida scendeva sulla veste lunga bianca e semplice abbottonata davanti , a malapena le scarpe si intravedevano da sotto la veste ,le vecchie mani robuste ma rugose reggevano un calice simile a quello che teneva Aragorn, guardava sorridendo a sua volta i sorrisi sui volti del principe Eldarion e di sua madre che giocavano spensierati sul tappeto.
Legolas stava in piedi ,dietro una poltrona , leggermente chino su di essa appoggiando gli avambracci sul morbido ma robusto schienale , i biondi capelli ,morbidi come la seta scendevano fluenti sulle spalle dietro le orecchie lievemente a punta ,scivolando leggeri e armonici sulla morbidezza del velluto beige della casacca , lunga fino a sotto il ginocchio ,a maniche lunghe ,dalle discrete finiture in tessuto verde, una cinta di cuoio stringeva leggermente la vita e le gambe erano coperte da una pesante calzamaglia marrone coperta in parte dai classici comodi stivali elfici di pesante tessuto, fissava il fuoco con sguardo assente , rivedendo in alcuni dei più chiari bagliori della fiamma del camino gli splendidi riflessi della chioma appartenente alla misteriosa dama apparsagli in sogno quando si era addormentato sulla vecchia quercia nel vecchio giardino della Reggia di Bosco Atro, ma qualcosa lo distolse dai suoi pensieri ,notò il piccolo Eldarion , sotto lo sguardo vigile di Arwen muoversi a carponi con sicurezza verso il padre ,Aragorn , vedendolo arrivare sorrise prendendolo poi tra le braccia , dopo aver posato al lato della poltrona il calice, lo mise in grembo e lo guardò sorridendo ,sfiorandogli con un dito la morbida guancia vellutata, il bimbo , sorridendo , si accovacciò appoggiandosi al petto del padre e rimase li tranquillo , traendo tranquillità dalle carezze e dal respiro regolare del padre .Gandalf ruppe il silenzio: –Dunque , cari amici , non sapete quanto la mia gioia sia grande nel vedervi finalmente felici ,tuttavia una cosa mi preoccupa : mi è stato detto che nel pomeriggio sarebbero giunti i signori di Lothlorien e il Sire di Gran Burrone, come mai non sono ancora giunti?- Aragorn rispose :- sapevo che subito avrebbero proceduto verso Minas Tirith , non so perchè stiano tardando , considerando il tempo del viaggio avrebbero dovuto essere qua nel primo pomeriggio di ieri...- - probabilmente stanno solo tardando ,non c’è da preoccuparsi- disse Arwen avvicinandosi alla poltrona del marito e appoggiandosi sul morbido bracciolo ,Aragorn le cinse la vita sorridendole :- probabilmente hai ragione – Arwen gli sorrise di rimando .Il piccolo Eldarion sbadigliò rumorosamente ,i suoi genitori lo guardarono sorridendo , poi Arwen lo prese in braccio e sfiorandogli il paffuto viso con la candida e vellutata mano gli sussurrò :- su piccolo, è ora di andare a dormire...- e detto ciò si congedò con un inchino e uscì dalla stanza .Legolas si sedette sulla poltrona su cui fino a poco prima era appoggiato , scosse la testa con aria grave :- non vorrei sembrarvi pessimista , ma ho come un brutto presentimento...- disse continuando a fissare il fuoco ,Aragorn annuì :- ciò non mi rincuora , Legolas , i tuoi presentimenti , amico mio , sono spesso giusti ... Grazie di aver aspettato che Arwen uscisse per rendercene partecipi ...- Legolas scosse la testa:- non ringraziarmi ,prima o poi anche lei ne dovrà esser messa a conoscenza, per il momento non mi sembrava il caso turbare la sua felicità ...- Aragorn annuì ,Gandalf rivolse lo sguardo al di fuori di una delle grandi finestre :- spero solo che giungano presto ... Grande è la saggezza degli Eldar , spero che loro possano illustrarci il significato dei nostri presentimenti...Sono sicuro che quando anche i Tre saranno insieme riusciremo a comprendere...- sia Aragorn che Legolas annuirono ,dopo di che lo stregone si alzò :- bhe , si è fatto tardi –disse – io torno in camera , ho proprio bisogno di riposare ... non sono più giovane come una volta ...-Aragorn gli sorrise e si alzò :- bhe , sarà meglio che anch’io raggiunga Arwen... è tardi ...-Legolas non si mosse :- se permettete –disse – io preferirei restare un altro po’ qui ... ho bisogno di riflettere .- sia Aragorn che Gandalf lo guardarono preoccupati :-bhe allora buona notte...- disse Aragorn accennando un saluto con la mano :- Buon riposo...- Aggiunse Gandalf :- grazie , buona notte anche a voi ...- disse l’elfo , salutandoli con la mano , i due uscirono chiudendo l’imponente porta alle loro spalle .Legolas rimare a fissare il fuoco con sguardo assente la fiamma che ardeva nel camino ,ripetendosi in mente la domanda che lo assillava da alcuni giorni ormai : “chi sei, Dama dai capelli rossi? quando si incontreranno le nostre strade perchè il tuo mistero mi venga in fine svelato?”.
I tuoni iniziarono a scuotere il cielo portando con loro giù a terra una pioggia abbondante che rese umida e fredda l’aria .

***

Quella notte una carrozza portata da due cavalli correva velocemente verso Minas Tirith , un cocchiere improvvisato incitava continuamente i cavalli spronandoli a correre sempre più veloce ,non molti lo avrebbero riconosciuto in quella situazione , ma la sua nobiltà era comunque inconfondibile nonostante fosse ferito , era Elrond Mezzelfo ,incitava con disperazione i cavalli , incurante del sangue che gli scorreva dallo spacco del labbro , da graffio sul sopracciglio , e dal profondo taglio sul braccio , doveva correre , per avvertire il Re di Gondor del pericolo che tutta la Terra di Mezzo correva .Un altro elfo , anch’esso nobile nonostante le ferite e le abrasioni sulla candida pelle e un rivolo di sangue che gli scendeva lungo la tempia e un lungo taglio sulla mano, si affacciò dalla piccola finestrella della carrozza, era Sire Celeborn :- quanto manca a Minas Tirith ?!- urlò ad Elrond – non molto –rispose questi a voce alta – come stanno le Dame?- - La mia Sposa sta bene –rispose mantenendo il tono alto- ma Dama Issehiril non ha ancora ripreso conoscenza...- Elrond annuì :- andrò più veloce che portò!- Celeborn annuì :- Grazie – e detto ciò rientrò il busto e la testa nella carrozza e si rivolse alla moglie :- Mia cara , come sta Dama Issehiril?- gli chiese guardando la Dama dai lunghi e ondulati capelli rosso- bronzei svenuta con la testa appoggiata sulle gambe della moglie ,il volto leggermente graffiato e la traccia di sangue lasciato da una freccia da poco tolta dalla spalla sulla bianca veste . Galadriel le sfiorò la fronte con la mano :- non si è ancora ripresa , spero si senta meglio presto- disse , nella voce della Dama , solitamente tranquilla in qualunque situazione ,si avvertiva una vena di preoccupazione ,si portò dietro l’orecchio lievemente a punta una ciocca dei dorati capelli ondulati , rivelando una lieve abrasione sulla fronte , ma purtroppo non era l’unica ferita che la dama stava sopportando ,le braccia erano piene di tagli e un lungo graffio sulla schiena che continuava a sanguinare ,tuttavia la sua bellezza era immutata splendeva ancora come una stella ,Celeborn le prese delicatamente la mano :- non temere – le sussurrò – presto arriveremo a Minas Tirith e la Issehiril sarà salva...- Galadriel annuì :- lo spero ... presto i Tre saranno riuniti , spero loro possano scoprire il motivo per cui Issehiril sia stata coinvolta ... e soprattutto spero che grazie a loro si scopra in cosa tutti noi siamo coinvolti ...-Celeborn annuì e continuò a fissare fuori , dove la pioggia scendeva senza sosta e i fulmini illuminavano a sprazzi la fredda oscurità della notte .
Quasi un’ora passò quando la carrozza raggiunse le porte della grande città , nonostante qualche problema creato dalle guardie per entrare ,risolto non senza difficoltà , si avviarono lungo le strade bagnate della città verso il palazzo reale .

***

Era notte fonda quando una guardia bussò nervosamente alla porta della camera da letto di Sire Elessar e Dama Undomiel , Aragorn si destò dal suo sonno irrequieto , svegliando con lui Arwen , L’uomo si avviò alla porta ed aprì :- che succede ?- chiese preoccupato alla guardia che si trovava davanti :- Pe- perdonatemi Sire ...- balbettò questi – ma Sire Elrond di GranBurrone è giunto in compagnia di altri Nobili Elfi ,non vi so dire l’identità di questi ultimi , al momento sono all’infermeria del Palazzo , erano feriti , dicono di aver subito un attacco ... volevano vedervi ...- Aragorn sgranò gli occhi , un urlo soffocato dallo stupore si avvertì nella stanza ,Aragorn si voltò di scatto verso Arwen e vide la sua espressione sorpresa e spaventata , il Re si voltò nuovamente verso la guardia :- Sveglia Gandalf lo Stregone e il Principe Legolas e riferisci loro ciò che hai riferito a me , sbrigati – la guardia annuì , si mise sull’attenti e poi si avviò a svolgere il suo compito . Aragorn lo seguì con lo sguardo finche gli fu possibile , poi rientrò nella stanza dove vide Arwen intenta a vestirsi , lei gli rivolse uno sguardo veloce ,poi disse :- sbrighiamoci , sono molto preoccupata ...- Aragorn annuì e si rivestì , quando furono pronti si avviarono velocemente verso l’infermeria .

***

Quando Legolas e Gandalf giunsero nella stanza dell’infermeria dove si trovavano Elrond , Galadriel e Celeborn trovarono con loro anche Aragorn e Arwen ; il primo scrutava il cielo con sguardo triste ,appoggiato al davanzale della finestra , Arwen invece era seduta ,in lacrime su una sedia al fianco del letto dove era seduto con la schiena appoggiata alla testiera suo padre Elrond ,aveva un braccio fasciato e una piccola benda gli copriva la fronte fino al sopracciglio, con una mano le sfiorò la guancia :- non piangere figlia mia - le sussurrò dolcemente –guariremo presto, non temere- . Sul letto accanto sedeva nella stessa posizione Galadriel, con il busto e le braccia fasciati , vestita di una semplice vestaglia bianca ,le gambe coperte da delle lenzuola, al fianco di quel letto ce ne era un altro , disfatto ma vuoto ,in piedi appoggiato alla parete poco distante si trovava Celeborn ,con i pochi graffi ben medicati, la ferita alla mano fasciata e lo sguardo assorto . Legolas , senza badare ai convenevoli si avvicinò stupefatto ai nuovi giunti:- Oh Valar! che è successo?- tutti si voltarono verso di lui , che poi , calmandosi un po’ su scusò :- perdonate la mia irruenza , ma ero preoccupato per voi ... comunque è un piacere vedervi salvi ...- detto ciò fece un lieve inchino e si appoggiò con la schiena al muro:- anche per noi è un piacere è un piacere vederti di nuovo Principe Verdefoglia , ci spiace che solo in una simile situazione si sia verificato il nostro incontro...- disse Galadriel con espressione grave , Gandalf prese una sedia da un angolo e si sedette :- Spiace anche a noi la situazione in cui le nostre strade si siano nuovamente incontrate , ma vi prego , Signori , spiegateci l’accaduto...- disse con tono serio e preoccupato , Elrond annuì e si schiarì leggermente la voce :- siamo stati attaccati ...- cominciò- dopo aver passato il Branduin ,diretti vesto est , ci è stata tesa un’imboscata ...- la voce dell’elfo si fece tremante , tanto che non riusciva a continuare :- da chi?- lo incalzò Aragorn , Elrond abbassò lo sguardo :- da dei ciechi cavalieri neri dal finissimo odorato, che grazie ad esso si orientano , le loro voci sono urla stridule come il fendere di una spada, la loro presenza atterrisce ogni forma di vita tranne i loro oscuri destrieri ...Sono otto ,non sono se vivi ne morti... ombre di loro stessi e del potere che bramavano... sono...- la sua voce si fermò come se si rifiutasse di pronunciare quel nome - ... i Nazgul ...- lo stupore e il terrore affiorarono sui volti dei presenti, Legolas si portò con incredulità una mano tremante alla fronte , ma furono interrotti dal bussare di un guaritore che entrò nella stanza e salutò con un inchino i presenti , in particolare al Re e alla Regina di Gondor , poi disse rivolgendosi a Galadriel , Celeborn e Elrond :- Signori ,la Dama che viaggiava con voi è stata medicata, ora riposa , ma mentre i curatori la medicavano ha balbettato qualcosa nel sonno ... non era nella nostra lingua ... qualcosa tipo : “ saes...brid ...saes bridho ...”- Legolas sgranò gli occhi :- ha detto “Saes Bridhon “?- chiese con una vena di preoccupazione , il guaritore annuì :- si , penso di si ...- Legolas sentì l’inquietudine e il nervosismo aumentare i battiti del suo cuore , eppure continuava a ripetersi che era improbabile che fosse lei , solo una coincidenza , ma più se lo ripeteva più credeva che il ripeterselo fosse vano e più continuava più si chiedeva perchè avesse queste reazioni al solo pensiero della Dama , quando la sua attenzione tornò al luogo in cui si trovava :- e ora sta bene ?- chiese Galadriel con una vena di preoccupazione nella voce , ben pochi avevano mai avvertito quel tono uscire dalle eteree labbra della Dama , tanto che non fu indifferente ai presenti . – Bene – disse il guaritore – presto si riprenderà , ha perso però molto sangue , non dovrà sforzarsi ...- Galadriel annuì e sorrise al guaritore :- grazie – disse , il guaritore , lievemente imbarazzato dall’eterea serenità del sorriso della Dama si congedò con un profondo inchino dai presenti e uscì, nella stanza , per qualche minuto calò il silenzio misto alla preoccupazione ,finchè la taciturna atmosfera non fu rotta da Gandalf che si rivolse a Celeborn :- non sapevo portaste una Dama con voi , di chi si tratta ? Chi è costei ?- , il Sire abbassò lo sguardo :- Ella è un Elfo incontrata oltre il Mare , nacque a GranBurrone , ma lasciò la Terra di Mezzo dopo la fanciullezza ,quando terminò la sua istruzione ,discende dai primi tra gli Eldar che raggiunsero la Terra di Mezzo ...- - questo penso basti...- disse Galadriel – non c’è molto altro da dire , solo l’importanza che Ella ha per noi... e per me ...si dice che gli elfi migrino seguendo il desideri del loro cuore alla fine di trovare la pace ... bhe ... io penso che la pace si possa raggiungere in vari modi , neanche il più saggio potrà mai elencarli tutti , ma io credo che ... ad aiutarmi a raggiungere la pace sia stato anche il suo affetto e la sua guida ...Ella prima di me era tornata nelle terre al di là del Mare per trovare ciò che al suo cuore mancasse , così mi ha aiutato nella mia ricerca ...-Celeborn non potè fare a meno di annuire al discorso della Moglie :- l’affetto che lega questa Dama e la mia sposa è assai profondo...- aggiunse. - Tanto ci avete parlato di questa Dama – disse Aragorn – potreste ora rivelarci il suo nome e cosa le è accaduto di tanto grave perchè fosse ricoverata separatamente rispetto a voi ?- Galadriel sorrise lievemente nel pronunciare il nome della Dama :- il suo nome è Issehiril ...- Gandalf accennò sorpresa nel suo sguardo :- assai nobile e questo nome , e chi lo porta se gli rende giustizia ...- Galadriel annuì :- nessuno meriterebbe un tale nome quanto lei ...grande è la conoscenza che nelle biblioteche di GranBurrone ha appreso , ma la sua sapienza è saper scrutare fino in fondo l’anima di una persona con un solo sguardo ...- Legolas si ripetè in mente quella frase più volte :“scrutare fino in fondo all’anima di una persona con un solo sguardo...”era proprio come si era sentito in quella visione, quando Elrond prese la parola:- ricordo quando Ella partì da GranBurrone ... era una dei più giovani e sapienti Elfi , ma dovette seguire il desiderio del suo animo e migrare a ovest ... oltre il Mare , nelle Terre Sacre ... devo dire che mi dispiacque ...- Arwen annuì :- anch’io lo ricordo ... era davvero giovanissima quando finì i suoi studi e partì ...che ferite le sono state inferte durante l’attacco ?- chiese Arwen rivolgendosi al padre :-è stata colpita da una freccia alla spalla ...una freccia Morgul... io la estrassi e la curai per quanto potei , con ciò che potei , ma per fortuna trovammo delle erbe durante il viaggio e riuscii a curarla in modo che si potesse poi curare la ferita come se fosse una ferita da normale ferita da freccia …comunque , conoscendo le grandi capacità rigenerative degli elfi penso che tra un paio di giorni starà bene …- Aragorn annuì :-capisco – mentre Legolas , traeva un vago senso di inquietudine d quella informazione , fra un paio di giorni le sue domande avrebbero trovato una risposta, che fosse lei la Dama dai capelli rossi comparsagli in sogno?
Giunse il tempo per Galadriel ,Celeborn e Elrond di riposare, allora Gandalf ;Legolas, e i Signori di Gondor si congedarono e lasciarono la stanza per recarsi nelle proprie .

***

La mattina dopo un guaritore entrò nella stanza dell’infermeria dove Elrond ,Celeborn e Galadriel avevano trascorso la notte , un po’ impressionato dall’austerità del loro sonno li destò e controllo loro le ferite , si sorprese nel vedere che erano quasi totalmente rimarginate . Poi si rivolse a Dama Galadriel con un inchino :- Mia Signora , la Dama che viaggiava con voi ha ripreso conoscenza , chiede di voi e se potete raggiungerla…- Galadriel sorrise e annuì , così congedandosi momentaneamente dal Marito e da Elrond raggiunse la camera dove su un morbido letto dalle lenzuola bianche giaceva Issehiril : i fluenti capelli rossi si accomodavano morbidi e sinuosi sul cuscino , lo sguardo assorto fuori dalla finestra , le bianche lenzuola la coprivano fino al busto e l candide braccia si stendevano ai lati del busto su letto . Quando Galadriel aprì la porta,Issehiril si girò di scatto ,provocandosi un dolore lancinante alla spalla ferita , vedendola in preda i dolori ,Galadriel le si avvicinò rapidamente :- come stai ?- le disse sedendosi sul bordo del letto , la preoccupazione della Dama traspariva dal suo sguardo, Issehiril le sorrise nascondendo momentaneamente il dolore :- potrei stare peggio , per fortuna Sire Elrond ha trovato quelle erbe per curare l veleno delle armi Morgul …- Galadriel annuì sorridendo ,sfiorandole con le dita il volto, poi disse :- sai , mia cara , a mia insaputa , qui a Minas Tirith , ospite del Re, vi è un Principe Elfico proveniente da Bosco Atro , il suo nome è Legolas Thranduilion ,quando il guaritore è venuto informarmi delle tue condizioni di salute , ieri sera , ho avvertito nel suo sguardo inquietudine e preoccupazione , tu lo conosci ?- Issehiril negò con la testa :- no , mi spiace , non credo di conoscere nessuno che porti quel nome …- dopo qualche istante di silenzio si udì bussare alla porta :-Avanti!- esclamarono contemporaneamente Galadriel e Issehiril , la porta si aprì ed entrarono Elrond e Celeborn. Issehiril chinò leggermente la testa in segno di saluto , i due , quasi totalmente guariti , se non per qualche fasciatura , si avvicinarono al suo letto con un sorriso etereo e tranquillo sul volto :- come stai,Dama Issehiril?- le chiese Elrond , lei sorrise :- ora molto meglio … grazie soprattutto alla tua sapienza ,Sire Elrond…vi devo la vita- - non ringraziarmi ,Issehiril , sono sicuro che tu avresti fatto lo stesso per me …- rispose Elrond ,Issehiril annuì sorridendo , poi Celeborn prese la parola :-abbimo riferito l’accaduto al Re di Gondor , era sorpreso quanto noi , quando ti sarai ripresa, chiederemo un colloquio con il Re in cui discuteremo più approfonditamente dell’accaduto ,sempre che tu voglia parteciparvi …- Issehiril annuì :- aiuterò come potrò …- Elrond le sorrise e lo stesso fece Celeborn , e , dopo un inchino si congedarono da lei e da Galadriel recandosi in altre stanze .

***

Qualche giorno passò e la convalescenza di Issehiril finì ,spesso Elrond , Galdriel e Celeborn erano andati a trovarla , ma finalmente la sua ferita era guarita e poteva finalmente uscire d quella camera . Così , in una fresca mattina di metà settembre decise di andare nel giardino della Reggia , in compagnia di Galadriel .Issehirli indossava una lunga veste di velluto blu , dalle ampie maniche e dalle bordature ricamate d’argento , il colore scuro faceva apparire ancora più chiara la pelle candida della dama , i capelli le scendevano ondulati dietro le orecchie a punta e sul viso le labbra rosee si aprivano in uno spensierato sorriso . Galadriel indossava una lunga veste bianca , avvolta da un leggero mantello dello stesso colore .Camminavano con tranquillità nel vasto giardino , circondato da un lungo porticato , sul lato opposto all’ingresso un’altra porta portava a un imponente edificio facente anch’esso parte del Palazzo , la biblioteca .Mentre passeggiavano tranquillamente dall’ingresso giunse un servitore che si avvicinò con passo svelto alle due dame , giunto al loro cospetto si inchinò profondamente , poi si rivolse Galadriel :- Dama Galadriel , vostro marito Celeborn desidera parlarvi ,non so di cosa si tratti , ma voleva vedervi urgentemente .- Galadriel annuì , poi si voltò leggermente verso Issehiril che le sorrise :- non temere , amica mia…-le disse la Dama dai capelli rossi – raggiungi pure Celeborn , io posso continuare a passeggiare da sola .- . Le due si congedarono con un inchino e Galadriel seguì il servo , varcò la porta di ingresso e presto scomparve agli occhi di Issehiril . La Dama dai capelli rossi si guardò attorno con circospezione , poi , appurato il fatto che non ci fosse nessuno si avvicinò a un albero e spiccò un agile balzo verso il ramo più basso , al quale si appese per le braccia , poi , nonostante l’impaccio dell’ampio vestito blu ,appese le gambe al ramo e dondolando un po’ si diede lo slancio adeguato per salire sul ramo, appena vi fu saldamente seduta , con le gambe a cavalcioni ,appoggiò la schiena al tronco e rimase a fissare i luminoso celo lattiginoso che si intravedeva tra le fronde .

***

Quella mattina Legolas si era svegliato presto ,e appena aveva potuto si era diretto in biblioteca, voleva distrarsi dal pensiero della Dama di capelli rossi e sperava che la lettura potesse aiutarlo , passò gran parte della mattinata a rovistare , naturalmente col permesso di Aragorn , per la biblioteca , in cerca di qualcosa che avrebbe totalmente assorbito la su attenzione , ma non la trovò , ogni volta che provava a concentrarsi si ritrovava ripetersi in mente le insolute domande che riguardavano la misteriosa Dama : chi era? Con che potere li era comparsa in sogno?Perché a lui? E soprattutto , era lei la Dama che viaggiava in compagnia di Dama Galadriel ?Si disse che era meglio fare due passi all’aperto , così uscì e vagò un po’ per il giardino antistante la biblioteca, fermandosi poi sotto le fronde di un grande albero , socchiuse gli occhi e tentò di svuotare la sua mente da ogni pensiero , quando….

***

Issehiril guardava il cielo dondolando leggermente le gambe , restando a cavalcioni sul ramo , quando un forte colpo di vento scosse le fronde, sbilanciando Issehiril che , perdendo l’equilibrio , precipitò al suolo con un piccolo urlo , solo quando aprì gli occhi , che aveva serrato per la paura , si rese conto di essere caduta addosso a qualcuno .

***

Quando Legolas riaprì gli occhi , dopo che qualcosa , dopo un forte colpo di vento ,era caduta su di lui dal ramo dell’albero che lo sovrastava, si trovò sul viso una ciocca d morbidi capelli rossi , li scostò delicatamente e poi guardò cosa o chi gli fosse caduto addosso e notò che , distesa su di lui , giaceva una esile figura dai capelli rossi e dal vestito blu . Il suo cuore cominciò a battere violentemente … che fosse … non era il momento di pensarci , ci si doveva prima appurare se stesse bene , chiunque ella fosse .Le bussò delicatamente sulla spalla , come destata da un sonno improvvisamente , sollevò di scatto la testa per veder su chi fosse caduta , i suoi occhi fissavano con sorpresa quelli di Legolas ,che , incredulo , si rese conto che colei che da giorni tormentava i suoi pensieri le era finalmente davanti … o meglio … di sopra …Data la situazione e l’imbarazzo provato da entrambi Issehiril si spostò rapidamente da sopra l’elfo e restò seduta sul prato , scotolando la polvere dalle spalle, Legolas le si sedette di fronte e le chiese con imbarazzo :- stai bene?- Issehiril annuì timidamente :- s-si …- Quella voce … per quanto titubante e timida ormai era certo che quella fosse colei che stava cercando – e … e tu?- continuò timidamente la fanciulla elfo destando Legolas dai suoi pensieri :- ah … bene grazie…- - mi spiace , sono mortificata – disse Issehiril alzandosi in piedi e battendo le mani sul vestito per mandar via la polvere :- Non preoccuparti , non è successo niente- disse Legolas alzandosi in piedi … gli sembrava incredibile , aveva incontrato la Dama dai capelli rossi nell’ultimo posto dove pensava di incontrarla e in modo del tutto imprevisto , ma non poteva permettere che il suo stupore gli facesse dimenticare le buone maniere , facendolo apparire un maleducato, si inchinò leggermente verso la Dama e s presentò :- io sono Legolas , figlio di Tranduill , Principe di Bosco Atro , al tuo servizio mia Signora … posso avere l’onore di sapere il tuo nome , mia Dama ?- le disse :- Issehiril …- rispose lei , completamente catturata dallo sguardo blu profondo dell’elfo che le stava davanti sorridendole lievemente – il mio nome è Issehiril … è un piacere conoscerti ,Principe Legolas – disse accennando un inchino :- chiamami Legolas , Issehiril …- Le disse scandendo lentamente le parole , come incredulo di avere davanti a se colei su cui aveva focalizzato da giorni le sue attenzioni .- come desideri , Legolas …- disse lei accennando un sorriso ,innocente e spensierato , che mozzò il fiato del biondo elfo davanti a lei – bhe , devo ammettere che non avevo mai conosciuto un principe in queste circostanze …- continuò Issehiril sorridendo , a quella frase non poterono fare a meno che scoppiare entrambi in una cristallina risata che smorzò la tensione.

Spero abbiate gradito la lettura e che continuerete leggendo il prossimo capitolo , si accettano suggerimenti di qualsiasi sorta , grazie
Vostra

Tarja

 
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