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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: SOLITUDINE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: ray-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/09/2003 20:02:04 (ultimo inserimento: 06/11/03)

shounen-ai; la mia prima ff(woow!!) ray x kei ^____^
 
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-CAPITOLO 1-
- Capitolo 1° -

SOLITUDINE

-…-:parole; ”…”:pensieri; (…):commenti miei

Era sera oramai, nell’albergo c’era una gran confusione, provocata soprattutto da quattro ragazzini. Uno di loro, che aveva dei grossi occhiali rotondi sul capo, stava lavorando al suo computer portatile e sembrava molto intento a fissare lo schermo. Altri due ragazzini stavano parlando al telefono con qualcuno: quello biondo mise giù la cornetta e scosse il capo sconsolato; infine, un’ultima presenza: un altro ragazzo, più alto degli altri e di sicuro più taciturno, stava appoggiato al muro con le braccia incrociate e ogni tanto alzava lo sguardo per osservare la situazione, ma senza mai dire una parola.
Uno degli uomini che stavano dietro il bancone si avvicinò al ragazzo in questione
-scusi signorino, lei è Kai Hiwatari, giusto?- chiese con tono calmo
-si..-rispose schietto il ragazzo
-ebbene, mi è stato detto di consegnare solo a lei questa lettera- gli porse una busta completamente bianca e sigillata; Kai alzò lo sguardo
-chi gliel’ ha data?-chiese con un filo d’ansia che non trasparì che dal suo tono
-non so chi fosse…-alzò lo sguardo cercando di pensare -…era un ragazzino…e parecchio agitato pure-
-non importa- Kai chiuse in fretta la conversazione, ringraziò e si mise ad osservare quella busta, come se contenesse le risposte a molti interrogativi.
Stava per aprirla, quando gli altri tre ragazzi gli si avvicinarono e fu costretto a metterla in tasca.
-nulla di nuovo- disse sconsolato Takao, guardando i compagni scuotere il capo.
-------------------------------------------------
Mezzanotte. Ognuno era nella propria stanza: Takao, Max e il prof. K parlavano ancora, ma nelle loro voci non c’era la solita euforia, e poi c’era Kai.
Lui era steso sul letto, con le braccia incrociate dietro la nuca e fissava la finestra: la sua stanza era stranamente vuota: di solito lui e Ray dividevano la stanza insieme, ma…non sarebbe più successo dopo quella tremenda giornata.
Flashback----------
Era un caldo pomeriggio primaverile, l’aria era limpida e il cielo pieno di nuvole bianche e soffici come panna. Takao e Max erano andati a prendersi un gelato in centro, il professore era davanti al suo inseparabile PC, Kai era steso sull’erba a pensare, o meglio ad approfittare del momento in cui i T-M (Tanto Mongoli) erano fuori, per riposare la mente.
Qualcosa però interruppe i suoi pensieri e gli fece aprire gli occhi
-K-Kai…?-
Ray gli era davanti: guardava in basso e c’era una nota di insicurezza nella sua voce
-P-posso..posso chiederti…ehm…parlarti?- chiese balbettando
Kai non rispose, alzò semplicemente le spalle e Ray capì che quello era il suo modo di dargli il permesso di parlare.
-..e..ecco…vedi…è..è importante…per me…io…io-
-cosa vuoi?-
La sua voce così fredda lo intimorì, ma allo stesso tempo lo spinse a parlare, a dirgli tutto indifferentemente: era stato a pensarci tutto il giorno, e alla fine aveva deciso di parlargli a tutti i costi.
-io credo che…che…tumipiaci…- disse tutto d’un fiato, per paura di perdere il coraggio e così non riuscire più a dire una sola sillaba.
Kai lo guardò stranamente, come se non avesse capito, ed invece aveva capito benissimo: non ci poteva credere…era impossibile…
-Ray..?- era come insicuro, come se non sapesse se ridere o urlare.
-…s..si…?- Ray non si aspettava certo una confessione, ma il suo cuore batteva tanto forte da fargli quasi male.
-..scusa se te lo chiedo, ma,…sei impazzito?- le sue labbra si contorsero in una smorfia, mentre Ray si sentiva mancare il fiato.
-non ho tempo per certi scherzetti…o forse era solo un pesce d’aprile, beh, se è così, sei in ritardo, caro mio…se proprio devi prendere in giro qualcuno fallo con Takao quando torna- detto questo, quasi urlandogli in faccia, tornò a rilassarsi.
“Lo ha preso per uno scherzo! No, ditemi che è un incubo, crede che io stia solo scherzando, non ci crede!” Ray sentì le parole di Kai rimbombargli più volte nella testa, ed ora?
Sentì le gambe tremargli e il cuore battergli sempre più forte, gli occhi gli bruciarono vedendo Kai tornare ad abbassare lo sguardo, come se con lui ora avesse chiuso di parlare. Dentro di sé sentiva solo una gran rabbia e una grande tristezza, tanto da non potersi contenere. Sentì che le lacrime lo vincevano e che gli rigavano le guance rosse fuoco.
-BRUTTO SCEMO, NON STAVO AFFATTO SCHERZANDO!!!- gridò con quanto più fiato aveva nei polmoni e, voltandosi, se ne andò di corsa verso la sua stanza.
“Scemo! Scemo! SCEMOOO!!!” corse il più velocemente possibile, non poteva più stare lì, non voleva affatto restare, non badò neppure alle persone che urtava mentre correva, non gli importava; aprì la porta della stanza che divideva con quell’insensibile di Kai e raccolse tutte le sue cose dentro il solito zaino.
“Insensibile bastardo, come fa ad essere così privo di umanità?! ED IO COME HO FATTO A CREDERE CHE AVREBBE CAPITO?!?! SONO SOLO UNO STUPIDO!!!”
Le gambe gli cedettero e si trovò sul freddo pavimento a piangere mentre stringeva a sé il cuscino con tutte le sue forze.
Kai era rimasto senza parole (non che di solito ne avesse molte!!>o< ) , non pensava dicesse sul serio, anzi!
Più tardi, quando stava rientrando in camera, pensava di doversi scusare con Ray per il suo comportamento, ma quando entrò non c’era più nulla di Ray, nemmeno l’ombra.
Fine flashback----------
Kai inspirò profondamente, si sentiva in colpa per quello che era successo e benché avessero cercato ovunque, non avevano trovato Ray da nessuna parte.
Si ricordò infine della busta che gli era stata consegnata poco prima: la tirò fuori dalla tasca e, strappandone il bordo, estrasse il foglio che conteneva, aprendolo.
Riconobbe subito la scrittura del suo ex-compagno di stanza e si sentì mancare il respiro.

‘Ciao Kai,
come va?
Sei ancora arrabbiato?
Me ne vado, non cercatemi, tanto sarà tutto inutile; per non farvi preoccupare vi dico solo che ricomincerò a viaggiare, probabilmente tornerò per un po’ in Francia, starò bene…e chissà, magari un giorno ci rivedremo…
Non so se tu questo lo vorrai…
Kai…perdonami, non volevo dire quelle cose..non fraintendermi, mi dispiace solo del fatto che tu non mi abbia capito e che ora nulla sarà più come prima…già…scusami.
È solo che dovevo dirtelo a tutti i costi, avevo bisogno di dimostrare a me stesso che potevo…che potevo parlarti e che avrei avuto il coraggio di dirti ciò che provo..
So cosa starai probabilmente pensando: povero ragazzino che dà retta ai suoi ormoni di quindicenne e dice cavolate a tutto spiano.
Mi dispiace anche per questo.
Però ci ho pensato sai, tutte le notti, e mi dicevo che forse non era giusto, che non era la cosa giusta da fare e da dire, ma più pensavo così, più mi rendevo conto del contrario.
Per me non è stato affatto facile decidere di parlarti, ma tu hai distrutto tutto, trattandomi come se stessi solo dicendo un sacco di cavolate!
Con te e con gli altri ho passato dei momenti bellissimi…da quando sono partito dal mio villaggio non avevo mai conosciuto dei ragazzi in gamba come voi, che avete una marcia in più…mi dispiace anche di questo: di non essere alla tua altezza, di essere un ragazzino debole e che ascolta il suo cuore invece di essere forte come te; ho provato a copiarti, per avvicinarmi di più a te, ma non ci sono riuscito…scusami…scusami se ho parlato e con quelle parole ho “distrutto” una parte di te…potrai mai perdonarmi Kai? Lo farai?
Forse no…non sei obbligato infondo…
Ascolta, lo so che non è possibile metterci una pietra sopra e fare finta di niente, ma ti chiedo una cosa sola: non odiarmi.
Ti prego, sarebbe una cosa ancora peggiore di oggi pomeriggio!
E anche se per te sarà difficile da accettare, sappi che ti voglio bene: ieri, ora e sempre…
Mi mancherai, lo sai?
Non so più che dirti, ora è meglio che vada…
…Addio Kai…
Ray
p.s.:un’ultima cosa…sorridi ogni tanto…perché sono sicuro che ne sei capace e che il tuo sorriso è veramente bello…non farlo per me, anzi, fallo soprattutto ora, così non dovrai pensare che c’è qualcuno che ti guarda, ti ammira…sempre…”

Kai strinse fra le mani quel pezzetto di carta, sentendo un sentimento di rabbia ed odio verso sé stesso, per quello che aveva fatto al suo amico. L’unico nel gruppo con cui si potesse parlare senza che ti dicesse contro o ti deridesse per il proprio comportamento.
Tornò a stendersi e guardò il letto di fronte, così vuoto: di solito Ray ci saltava sopra dopo una doccia e si metteva a scrivere su un diarietto, leggeva o gli parlava.
Era tutto così silenzioso…
“Che cosa sto pensando?! Questo non è affatto da me! Perché mi importa di quel ragazzino? Perché l’ ho trattato male?! Infondo chi poteva pensare che dicesse sul serio?! E poi il torneo è finito ed io non ho più bisogno di lui…” spense la luce del comodino e chiuse gli occhi cercando di non pensarci e di riposare, anche se gli fu parecchio difficile.
Dall’altra parte del mondo, intanto, un cuoricino piangeva ancora, perché poche ore prima gli erano state strappate le ali.


fine???



Scusate, non so se devo continuarla o no! ^__^’’ Ditemelo voi!
Ah, non so quanto tempo ci si metta ad arrivare in Francia dal Giappone (credo che si trovino lì, ma sinceramente non ci ho mai pensato veramente! XP), perciò mi scuso se sono così disinformata!
I personaggi, per vostra fortuna, non appartengono a me!!!
Vi è piaciuta??? Vi prego lasciatemi qualche messaggino sul fermo posta!!!






 
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