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Nagisa Hazuki sorrise guardando, leggermente soddisfatto, quelle linee rosse che solcavano i suoi polsi.
Sapeva che era sbagliato, si che lo sapeva, ma non poteva fare a meno di essere felice della sua opera.
Era stanco, se non esausto, di quella situazione.
Nessuno se lo sarebbe aspettato da lui, Nagisa, il ragazzino energico, sempre allegro e sorridente ma si sa', spesso chi è troppo allegro ha solo bisogno di aiuto.
Stava scivolando lentamente nella depressione e nessuno se ne sarebbe accorto.
Aveva dovuto salutare quello sport che lo appassionava e aveva perso i suoi amici.
Aveva bisogno di aiuto, era cosciente anche di questo, ma in quel momento l'unica cosa che lo faceva tornare, anche per pochi secondi, felice erano proprio quei solchi sulla pelle.
Si asciugò le lacrime che avevano iniziato a rigargli le guance, con la meno che ancora reggeva la lametta.
Si alzò dal freddo pavimento su cui era seduto per prendere disinfettante e bende, pronto per il solito trattamento che avrebbe coperto quelle <i>linee rosse</i>.



FINE