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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ultimate Muscle (Ultimate Muscle: The Kinnikuman Legacy)
Titolo Fanfic: -I LOVE YOU,MY LADY..
Genere: Sentimentale, Romantico, Erotico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, What if? (E se...), Lemon
Autore: narobin galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/02/2015 17:20:42

Prima notte di nozze della coppia:RobinxAlisa..con una piccola modifica temporale,infatti siamo a cavalllo tra 700-800!BUONA LETTURA!
 
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- Capitolo 1° -

Quello poté definirsi il giorno peggiore della mia vita…il mio matrimonio.

Ora ero Lady Mary Kathreen Alison Mask e non più Alisa..

La mia nobile famiglia, i Macintosh stava andando a rotoli e l’unica soluzione, proposta da Sua Maestà, la regina in persona -quanto odiavo quella brutta vecchiaccia - ,era quella di sposare uno dei giovani rampolli ancora nubili della Congrega.

Sono stata costretta a sposare un uomo a me sconosciuto, che ho visto a malapena due volte. Ricordo ancora quando mio padre e mia madre me lo comunicarono. Da quel giorno, non riuscii più a sorridere, neanche quando le servitrici di casa mia mi avevano infilato il candido vestito da sposa, ero e sarei rimasta apatica e con gli occhi spenti per sempre.

Eppure in molti libri avevo letto che il giorno più bello nella vita di una donna era proprio il matrimonio, con l’abito ,la chiesa , gli invitati….tutte eresie..

I loro toni erano severi, e non più dolci e amorevoli come quelli. In quel momento e ancora oggi , li odio. Se mi avessero davvero amato avrebbero salvaguardato i miei sentimenti e non quelli del loro portafogli. Piansi, piansi tutte le lacrime che avevo in corpo, rimanendo quasi vuota dentro.


Procedo lenta verso la mia nuova camera, il mio neo sposo mi precede e mi indica la via, nel lungo corridoio della sua villa. Mi sento spaesata e ho molta paura per quello che succederà appena varcata la soglia di quella porta. Insomma era la prima notte di nozze e un uomo come Robin Mask non avrebbe voluto di certo dormire.
Su Robin Mask il mio sposo, conosco poche cose ma quelle cose mi erano bastate per farmi provare un senso di paura e di vuoto ancora più grande di quello che provavo già.Sapevo che era molto intelligente e che conosceva molte lingue e che aveva studiato tanto,sapevo che era un viaggiatore,era stato in India,Cina ,addirittura in Africa e in America...ovunque. Ma sapeva anche che era un uomo poco casto e pio-come tutti gli uomini-,girava voce che era stato a letto con tutta la corte di Sua Maestà che contava almeno una settantina di donne.


Per tutta la durata dei festeggiamenti non ho proferito parola con lui, e lui ha fatto lo stesso con me, l’unica e prima volta che ho udito la sua voce è stato nel giuramento e nelle promesse in chiesa. La sua voce era fredda e impassibile, e non faceva traspirare nessuna emozione; così come il portamento. Aveva sentito delle voci a riguardo su questo genere di comportamento che caratterizzava il casato –più antico e importante di Inghilterra, tra l’altro- d’appartenenza.

Era il perfetto uomo nordico:capelli biondi legati in un codino basso per l’occasione, occhi azzurri e un viso senza imperfezioni e pulito ,al mio contrario che avevo il viso pieno di lentiggini.

Io non voglio concedermi a lui, ad un uomo che io non amo e di certo non mi importa di venire meno ai miei doveri di consorte. Non voglio essere trattata come un oggetto di piacere e di riproduzione e questa è una cosa che chiarirò da subito, al diavolo la fallocrazia che la fa da padrona.

Siamo arrivati e io mi sento come una condannata a morte. Lui apre la porta e con un accenno di sorriso mi invita ad entrare, sa le buone maniere per fortuna e si presenta come un gentiluomo.

Entro e osservo attentamente la camera,è molto bella e spaziosa. L’arredamento è sulle tinte del bianco panna e oro; c’è un letto matrimoniale a baldacchino dei colori del resto dell’arredamento.Noto anche un tavolo con della frutta e con dei dolci,come se il pranzo non fosse stato già abbastanza ricco.

Mi invita con un gesto della mano a sedermi sul letto e a fare come se fossi a casa mia, io però non riesco a mettermi a mio agio perché quella non è casa mia e non volevo che lo fosse. Mi siedo comunque spaesata sul letto,stando col naso in su per osservare l’affresco sul soffitto.

Mio marito intanto stacca le medaglie dall’uniforme e l’appoggia su quella che dovrebbe essere la sua toiletta personale a destra della stanza,la mia è a sinistra di fronte alla sua.

Si libera della giacca dell’uniforme, rimane in camicia e si sbottona i primi due bottoni mostrando un corpo statuario e ben curato.

Poi si siede su una poltrona e comincia a guardarmi negli occhi attentamente per una manciata di interminabili secondi,ma dopo un po io volto il capo,ha uno sguardo insostenibile non so per quale motivo.

Lui se ne accorge e sorride,cos’ha da ridere?!

-Siete una delle poche persone che sono riuscite a guardarmi negli occhi per più di dieci secondi,My Lady-mi dice.

Io alzo un sopracciglio e non gli rispondo,non so cosa dirgli e non sapevo come interpretarle e come sentirmi.Con quelle parole forse voleva farmi un complimento..,o forse voleva farmi una contumelia…

-Vi sentite bene?-mi chiede rimanendo però impassibile e freddo.

-Si..-rispondo a bassa voce e con il capo chino,forse per timidezza.

-Dormite così?Con il vestito da sposa?!-

-E a voi cosa importa!!Tanto comunque non mi concederò a voi,mettiamo le cose in chiaro!-gli urlo stizzita, sapevo benissimo ciò che voleva e non c’era neanche bisogno di usufruire di certi loschi trucchetti.

Lui sospira e mi guarda con lo stesso sguardo di prima.-Quanti anni avete?-mi chiede.

-16..-bonfonchio io.

-Allora è tutto chiaro..-risponde accavallando le gambe e accendendo una sigaretta.

-Cosa?!-sbotto ancora più stizzita,fregandomene di fare la figura della maleducata.

-Siete un’adolescente…-e da brava adolescente secondo il suo parere ero nervosa e capricciosa con gli ormoni a mille,questo è quello che avevo capito.

-Perché voi quanti anni avete?!-

-21,mia signora..-mi dice con un tono di superiorità e di freddezza.

Un adulto…bene,la situazione era peggiore di quanto mi aspettassi.Ora chissà cosa avrebbe preteso da me.


Rimaniamo in silenzio,non proferiamo parola.Eravamo partiti con il piede sbagliato.Io però sono nervosa comunque e mi sto trattenendo dal piangere, improvvisamente mi sento tutto lo stress e il resto accumulato nell’arco di un mese.

-Conoscete il francese?-chiede per raffreddare la situazione,suppongo.

-Si,ma non mi è permesso parlarlo..-

-Il tedesco?-

-Mi è vietato anche il tedesco-

-Chi ve lo vieta,My Lady? –non capisco proprio dove voglia andare a parare.

-I miei genitori..-rispondo,mi sento una bambina…ma io lo sono che diamine!Io sono solo una bambina ai suoi occhi

-I vostri genitori non sono qui…e poi voi avete ormai lasciato il nido di casa vostra.I vostri genitori non esistono più,ora ci sono io e io non ve lo vieto..-

-Ciò non significa che io debba disubbidire ai miei genitori-sottolineo io acida.

Lui ghigna divertito e sospira -Il faut vous fuir, mademoiselle, je le sens bien : j’aurais dû beaucoup moins attendre ; ou plutôt il fallait ne vous voir jamais*..- ecco mi sta prendendo quasi in giro e sta mettendo a dura prova i miei nervi sfidando la mia pazienza,solo così si spiega il perché si sia messo a recitare “Julie ou la Nouvelle Héloïse” il mio libro preferito poi.

-è altamente vergognoso!Vi prego di smetterla!-niente lui se ne frega e continua anche dopo che gli ho urlato contro,tanto che poi mi metto a recitarla anche io.
- Vous savez que je ne suis entré dans votre maison que sur l’invitation de madame votre mère. Sachant que j’avais cultivé quelques talents agréables, elle a cru qu’ils ne seraient pas inutiles, dans un lieu dépourvu de maîtres, à l’éducation d’une fille qu’elle adore. Fier, à mon tour, d’orner de quelques fleurs un si beau naturel, j’osai me charger de ce dangereux soin, sans en prévoir le péril, ou du moins sans le redouter. Je ne vous dirai point que je commence à payer le prix de ma témérité : j’espère que je ne m’oublierai jamais jusqu’à vous tenir des discours qu’il ne vous convient pas d’entendre, et manquer au respect que je dois à vos mœurs encore plus qu’à votre naissance et à vos charmes. Si je souffre, j’ai du moins la consolation de souffrir seul, et je ne voudrais pas d’un bonheur qui pût coûter au vôtre.- poi ci fermiamo e ci sorridiamo a vicenda.Ammetto che in fin dei conti non è così male,e forse sto anche per cambiare idea.

Si alza e io lo seguo con lo sguardo,prende un grappoletto d’uva e si siede accanto a me.Io non mi ribello anzi mi fa quasi piacere,non me lo spiego…forse è tutta colpa di quel sorriso.

Ho un certo languorino,e vedere quell’uva succosa non aiuta a farmela passare.Al pranzo ero rimasta in astinenza dal cibo come voleva la tradizione.

Prese un acino e me lo porto alla bocca,ma poi se lo mangiò lui.Ne prende un altro e ripete nuovamente il gesto e io metto un finto broncio.Ne prende un altro ancora ma stavolta appena si avvicina alle mie labbra lo mangio subito e gli mordo anche le dita e ci facciamo un’altra shignazzata.

Robin si alza e prende un pasticcino e me lo porge.

-Prendete,so che avete fame..-mi dice con gentilezza.

-No..grazie comunque.-

-Vi assicuro che è buonissimo,è al cioccolato bianco e fragole…-mi tenta.

-Va bene..vi ringrazio..-lui sorride,e lo faccio anche io.Si risiede accanto a me e mi osserva senza malizia.Ora non ho più paura e mi sento mmeglio..non riesco a capire come può essere successo che prima avevo paura e ora le uniche emozioni che provo sono tranquillità e sicurezza.

In pochi morsi mi divoro quel pasticcino delizioso,avevo una fame.

-Vi chiedo scusa per il comportamento di prima…-chiedo scusa,sapevo di aver sbagliato.

-Figuratevi..e poi non avete tutti i torti,siete stata costretta a sposare un perfetto sconosciuto andando contro a tutto ciò che credevate,infrangendo i vostri sogni personali..-non gli lascio finire la frase che scoppio a piangere portandomi le mani al volto.Hacolto nel segno,tutto ciò che ha pronunciato era la dura verità,e come lui sapesse tutto questo io non ne ho idea.

-Non piangete…-mi porge un tovagliolo che io prendo asciugandomi le lacrime.

-Scusate..-mi scuso,era diventata una situazione imbarazzante almeno per me.

-Non scusatevi..diamoci del tu-mi tranquillizza,e io cerco di andare avanti.

-Va bene…sai tu sei molto fortunato ad essere nato maschio…-gli confesso,era quello che pensavo veramente.

-E perché mai…?-mi chiede incuriosito,aggrottando le sopracciglia.

-Beh..voi uomini potete cambiare donna quando e come vi pare e piace senza farvi problemi,potete parlare come vi pare e piace e poi..-le parole mi muoiono in gola .-Senti…se io ti annoiassi,prenderesti un'altra donna?-chiedo preocupata mordendomi il labbro inferiore,cercavo solo certezze nella mia insicurezza.

-Certo che no,sciocchina..-dice accarezzandomi il viso con il dorso della mano.

-ah no..?-rispondo stupita.

-Non trovi che sia una cosa immorale e irrispettosa nei confronti di un’essere umano?-mi fa notare.

-Ora che ci penso..-per molte persone l’avere più donne era una cosa normale,ma per me non lo era mai stato,aveva ragione mia madre a dire che ero diversa,e ora mi faceva piacere il fatto che anche Robin è diverso dagli altri.

-Cosa ti piace di più di una donna..?-gli pongo un’altra domanda,sto cominciando ad adorare la sua voce,il suo modo di parlare e di pensare.

-Il sapere trasmettere emozioni con un solo sguardo…-lo adoro punto…è così profondo,si vede che ha studiato molto.Fatto sta che arrossisco di colpo,lui se ne accorge e continua a sorridermi.

Rimaniamo in silenzio,io abbasso la testa per non far vedere il mio rossore,ma lui cerca comunque il mio sguardo e lo incontra.

Poi all’improvviso faccio una smorfia di dolore.Le scarpe strette e il corpetto stretto quanto le scarpe cominciano a farsi sentire.Tra un litigio,una risata e un sorriso avevo ancora il vestito da sposa con gli accessori addosso.

-Cosa c’è?-mi chiede preoccupato.

-Niente di che..-lo rassicuro.

-Ti ricordo che questa ora è casa tua,e hai tutto il diritto di sistemarti come meglio credi e come vuoi-mi ricorda.

Sono ancora un po insicura ma poi mi levo le scarpette bianche e sento un sollievo non idifferente,cosa che il mio neo sposino capisce al volo.

-Vedi..ti senti già meglio no?!-dice sorridendomi mostrando la sua dentatura bianca e perfetta. -Sai una cosa..adoro le tue lentigini..-mi dice con tono sensuale.


Ci avviciniamo l’uno all’altra,io chiudo gli occhi e sento le sue labbra morbide e sottili sulle mie,e la sua lingua che danza con la sua,ci lasciamo trasportare dal brivido dell’emozione.Io mi irrigidisco per un attimo,ma poi mi rilascio andare.

Lui mi scoglie i capelli e lascia cadere la mia folta chioma sulle mie spalle.In un attimo sgancia la gabbia e toglie la gonna facendomi rimanere in biancheria intima.

Io intanto gli sbottono la camicia,tremando dal piacere del suo respiro caldo sulla mia pelle.

Mi scioglie i nodi del corpetto e lascia in mostra i miei piccoli seni mentre si inebria del profumo dei miei capelli,poi ritorna ai seni e li bacia avidamente lasciandomi anche dei succhiotti.

La sua camicia vola via,poi si toglie anche gli stivali e mi sussurra in un orecchio
-sei sicura di volere andare fino in fondo?-è gentile e premuroso a chiedermelo,io annuisco con la testa e andiamo avanti.

Lui si slaccia la cintura dei pantaloni e io mi lasco cadere a peso morto sul letto.

Poi lui mi segue e sta attento a non schiacciarmi. Gli accarezzo i pettorali mentre le nostre lingue si incontrano.

Mi slaccia le mutande e mi ritrovo completamente nuda per la prima volta davanti ad un uomo e mi irrigidisco.

-Alisa..andrà tutto bene,ti giuro non sentirai alcun dolore…solo un immenso piacere e amore..-quando pronuncia il mio nome sussurrando vado in estasi,e mi lascio cullare dalle sue dolci e innamorate parole.

Con una mano mi stimola il clitoide,facendomi provare sensazioni nuove mentre con l’altra mi accarezza il ventre.

La mia pelle è sudaticcia e i miei capelli sono scomposti,mentre lui è ancora perfetto…è un Dio ai miei occhi.

Si fa scivolare anche il resto della biancheria,rimanendo anche lui nudo,e il che è ancora più eccitante.

Scende con la lingua fino alla mia intatta femminilità e comincia a leccarla.

-Questo..è ..è scandaloso-dico con voce rotta dal piacere.

-Non devi pensare che sia scandaloso,tutto quello di scandaloso che succederà da oggi in poi in questo letto ,rimarrà in questo letto,promesso.-mi sorride ancora una volta,prima di penetrarmi dolcemente.

Non so come,non sento dolore ma all’improvviso un qualcosa scende per la mia coscia…era il sangue dell’imene ormai andato,ma alla persona giusta,e solo li mi accorgo di non essere più vergine.

Forse mi sarei dovuta sentire vuota,ma ebbi l’effetto contrario.La mia anima si era riempita e questo solo grazie al mio Lord.

Le spinte si fecero più intense,e quando raggiungo l’orgasmo,mi sento rinata.

Alla fine lui si stende affianco a me e ci guardiamo negli occhi scambiandoci un’ennesimo bacio,per poi abbracciarci e sussurrarci parole dolci.

-I love you,My Lady-


 
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