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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: ADDIO DRAGON...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: kimikiumi galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/08/2003 12:53:13

sono ancora una principiante e sinceramente non so se sia venuta bene... provate a leggere e a dirmi cosa ne pensate
 
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- Capitolo 1° -

Addio...

Era una calda giornata d’estate. Stavo dormendo nel mio letto quando una voce rieccheggiò per tutta la casa.
Ketty:-DRAGON!!! Alzati!!-
Dragon:-Si... Arrivo...-
Mia madre doveva sempre urlare in quel modo per svegliarmi? La sentiva tutto il quartiere e di certo io non volevo che mia madre fosse fonte di pettegolezzi. Lo era già abbastanza e non volevo ancora una volta che i vicini la prendesserò in giro. Era umiliante non solo per me, ma anche per mio padre. Lui però non lo faceva mai vedere.
Sbadigliai rumorosamente e cercai di abituarmi alla forte luce del mattino. Era impossibile svegliarsi di buon umore nella nostra famiglia. Io, mio padre e mia sorella facevamo sempre a botte per un pò di cereali. Ne uscivamo sempre con un occhio nero e qualche bernoccolo in testa. Mia madre si divertiva vederci lottare per il cibo. Noi un pò di meno, perchè il dolore si sentiva durante il giorno.
Toccai il pavimento della mia stanza, parandomi sempre dalla luce del sole. Quella mattina era davvero accecante. Mi avvicinai alla finestra e l’aprì velocemente. Sbadigliai nuovamente e mi incamminai verso la porta del bagno.
Generalmente un bel bagno caldo mi avrebbe svegliato completamente, ma non avevo voglia di aprire l’acqua del rubinetto quel giorno. Mi limitai solamente a pettinarmi e a vestirmi. Ero proprio rintontito quella mattina, non riuscivo proprio a far niente. Ondeggiavo mentre mi infilavo i pantaloni. Mi sentivo ubriaco. Forse avevo bevuto la sera prima, ma mia madre non me l’avrebbe mai permesso.
Uscì dalla porta del bagno e scesi al piano terra dove mi aspettavano gli altri: Mio padre, mia madre e mia sorella Coral. Stavano mangiando come al solito.
Drake:- Era ora che scendessi figliolo... Ti hanno dato dei sonniferi stanotte?-
Dragon:- No... A parte la mamma che mi ha dato l’acqua prima di andare a letto-
Drake:- Hai controllato nell’acqua?-
Dragon:- A dir la verità no... Yawn... Ero troppo stanco...-
Drake:- Era l’acqua...-
Mi sentivo ancora stanco eppure l’unica cosa che ho fatto era alzarmi. Dovevo ancora abituarmi all’ora. Infatti era terribilmente presto. Ma perchè mi hanno chiamato a quest’ora? Io sarei ritornato a letto per la stanchezza se mi era permesso. Coral mi fissò divertita. Non potevo fare niente che lasciarla ridere alle mie spalle. Trovava molto divertente l’idea che io non riuscissi a reggermi in piedi, ma tralaltro chi le avrebbe dato torto?
Coral:- La prossima volta lo sveglio io papi, so come si fà!!-
Dragon:- Sarà sempre la mamma la mia sveglia personale!!-
Coral:- Ma io riesco a svegliarti molto meglio della mamma!!-
Dragon:- Tu prova ancora a buttarmi addosso un secchio d’acqua gelata e ti faccio a pezzi!!-
Coral:- Non lo faresti mai!!-
Mi fece una delle sue solite linguacce mentre mangiava ancora i suoi cereali. Aveva tutta la bocca sporca, ma per una bambina come lei era carino sporcarsi sulle guaciotte perchè tutti dicevano <Oh guarda che carina!!!>. Per me era vomitevole da guardare, ma anche adesso che aveva cinque anni, si metteva ancora a fare certe pagliacciate davanti agli altri. Gli piaceva essere al centro dell’attenzione. A me dava sui nervi. Ma non lo dimostravo. Mio padre era d’accordo con me, ma anche lui se ne stava in disparte.
Io e mio padre eravamo inseparabili. L’anno prima mi aveva portato a fare una gita in barca. Avevamo pescato un essere marino che nessuno aveva mai visto prima e siamo finiti sulle pagine del giornale. Per un periodo di tempo eravamo bombardati di telefonate da parte di parenti, ma poi non si fecerò più sentire.
Non avevamo più parlato dopo che Coral mi aveva fatto ricordare la bacinella d’acqua e preferivo che fosse così. Non mi andava di litigare mentre cercavo di mangiare.
Ketty:- Avete finito la colazione?-
Drake:- Si... Ci vediamo tesoro... Vado a lavorare...-
Ketty:- Perchè hai accettato quell’incarico?...-
Drake:- Ho dovuto... Non potevo lasciarlo...-
Ketty:- Stai attento... Mi raccomando!!-
Mio padre era un ufficiale della marina. Due giorni fa gli avevano mandato una lettera dicendo che avrebbe dovuto formare una squadra di pattuglia segreta. Mia madre si preoccupò subito e cominciò ad urlare come al solito. Adesso tutti lo sapevano, ma nessuno era al corrente di qual’era l’incarico segreto. Mia madre credeva che doveva partire per andare in guerra. Io invece preferivo non curiosare tra le faccende di mio padre, sarebbe stato invadente. Ma non riuscivo a trattenere la curiosità. Era vero che da ieri pensavo di andare nel suo ufficio e sbirciare tra la sua roba, ma non sarebbe stato corretto da parte mia. Quell’incarico non mi piaceva, e io volevo sapere cosa stesse facendo mio padre di così importante. Cominciai a pensare che era arrivata la regina di Alabasta nel nostro paesino, e avevano bisogno di ufficiali forti ed esperti per protteggerla. Ma come al solito il mio intuito era sbagliato. Infatti c’era qualcosa di molto più grande sotto.
Lui prima di andare via si avvicinò a me. Mi mise in disordine i capelli e mi diede un bacio sulla guancia. Io invece lo ringraziai.
Drake:- Mi raccomando Dragon...-
Dragon:- Certo papi!!-
Salutò anche mia sorella e uscì dalla porta di casa, sarebbe tornato verso sera. Io finito di mangiare misi la scodella nel lavabo della cucina e uscì di casa seguito da Coral.
Dragon:- Lasciami stare Coral!! Va a giocare con i tuoi amichetti!!-
Coral:- Ma io voglio stare con te!-
Dragon:- E va bene...-
Gliela davo sempre vinta. Non perchè fosse più piccola di me, ma perchè l’avrebbe detto sicuramente a mia madre e per me erano botte. Mia madre mi picchiava parecchio, mentre mio padre non alzava neanche un dito. Non gli piaceva picchiare i bambini perchè credeva fosse una forma di crudeltà. Mia madre invece diceva che dovevo imparare, ma la mamma è sempre la mamma... Non ci potevo fare niente!
Di mattina andavo sempre al porto a vedere i marinai salpare. A volte li aiutavo anche a caricare e scaricare gli scatoloni e offrivano talvolta qualche caramella. Non era da tanto che lo facevo, ma da quando il mio migliore amico si trasferì non facevo altro che aspettarlo al molo. Mi illudevo che sarebbe tornato.
Coral:- Vai ancora a vedere i marinai?-
Dragon:- Certo... Oramai è diventata un’abitudine-
Coral:- Ma Ozuka...?-
Dragon:- Non ritornerà...-
Coral:- Mi dispiace...-
Coral mi guardò con tristezza. Mi fece fermare e poi mi abbracciò. Era la mia sorellina, non potevo di certo respingerla. Ma lei aveva un senso innato per quelle cose. Sapeva esattamente quando una persona soffriva solo guardandola. Mi dava sicurezza. Non m’inportava quello che dicevano i ragazzi della mia età. Io stavo bene così.
Ad un certo punto si staccò da me e mi diede un piccolo bacio sul naso che mi fece ridere. Io l’abbracciai nuovamente e la strinsi forte. Qualunque cosa sarebbe successo io e lei saremmo sempre stati insieme anche a costo di morire. Avevo paura di abbandonarla. Anche se a volte avrei preferito ucciderla.
Ci staccammo definitivamente e ci incamminammo verso il porto mano nella mano. Trovammo dei ragazzini che si miserò a ridere al nostro passaggio, ma non ci feci caso. Coral ad un certo punto si mise a correre trascinandomi dietro.
Coral:- Guarda Dragon!!-
Dragon:- Cosa?-
Coral:- Guarda!!-
Eravamo arrivati al molo. Alzai lo sguardo per vedere la maestosa nave che era appena attraccata. Non sembrava una nave di pirati e nemmeno una della Marine. La sua prua era decorata in oro. L’albero maestro reggeva sette ponenti vele con uno strano marchio in quella centrale. Raffigurava un drago azzurro. Mi avvicinai ancor di più per vedere i cannoni. Erano il doppio di uno normale e ci poteva stare dentro anche un essere umano. Mi spaventai a quel pensiero. Un uomo si fece vedere e scese dalla nave. Io lo guardai attentamente. Aveva un mantello che copriva anche il viso e dei piedoni enormi.
Coral:- Ho paura...-
Dragon:- Sta tranquilla... Non ti farà niente-
L’uomo si mise a parlare con un marinaio. Gli diede qualche indicazione e si allontanò. Mi passò di fianco sfiorandomi col mantello, mentre tenevo ancora stretto a me Coral che frignava. La tranquillizzai, ma non si schiodava da me.
Dragon:- E’ sparito... Non c’è più Coral-
Coral:- Ne sei sicuro?-
Dragon- Ma certo!! Guardati attorno-
Infatti lo constatò di persona alzando lo sguardo e si calmò completamente. Ci sedemmo sul molo e cominciammo a parlare, ma io ero ancora concentrato su quell’uomo. Mi chiedevo chi fosse e cosa ci facesse nel nostro villaggio. Lasciai ancora la mia immaginazione navigare e pensai che fosse un pirata. Ma cosa ci faceva un pirata qua? Intanto Coral mi parlava ancora.
Coral:- Dragon, tu hai un sogno?-
Tolsi dalla mia mente l’immagine di quell’uomo e risposi a mia sorella.
Dragon:- No... Non recentemente almeno...-
Coral:- Io si!!!... Vorrei viaggiare il mondo e diventare un marinaio!!-
Dragon:- Come mai?-
Coral:- Voglio conoscere gente nuova e mangiare tante cose buone!-
Dragon:- Cosa vuoi mangiare?-
Coral:- Tutto!!!-
Mi misi a ridere all’idea di vedere mia sorella ingozzarsi di cibo, ma poi mi feci serio.
Coral:- Ma mi prometti una cosa?-
Dragon:- Certo! Dimmi pure!!-
Coral:- Se non le farò io queste cose... Puoi farle tu per me?-
Ma perchè parlava in quel modo? Le avrebbe fatte sicuramente!! Era ancora piccola e aveva tutta la vita davanti a sè. Perchè pensava già a quelle cose? Restai zitto, ma riflettei sulle sue parole. Certo che le avrei fatte se le fosse successo qualcosa!
Coral:- Me lo prometti?-
Dragon:- Te lo prometto Coral...-
Coral:- Grazie...-
Mi abbracciò, poi sentimmo un marinaio che ci chiamava e ci voltammo a vedere.
Uomo:- Ehi bambini!! Volete darmi una mano?-
Coral:- Certamente!!!-
Uomo:- Vieni piccola!!-
Coral corse verso l’uomo e l’aiutò a scaricare delle provviste. Per lei erano troppo grandi così corsi in suo aiuto. Dopo mezz’ora ci ringraziò e ci diede delle caramelle mou. Le mie preferite. Ringraziammo gentilmente e ci incamminammo verso casa.
Ci aspettava mia madre, ma con mia grande sorpresa vidi anche mio padre.
Dragon:- Papà!!! Cosa ci fai qui?-
Drake:- Meglio che non te lo dica...-
Mio padre aveva un’aria distrutta. Sembrava come se avesse visto un fantasma. Coral capiì perfettamente cosa aveva mio padre, ma non me lo disse per paura di spaventarmi. Mia madre invece sembrava terrorizzata.
Coral:- Mamma... Cos’è successo?-
Ketty:- Tesoro... Meglio che tu non sappia...-
Ma mia madre non riuscì a completare la frase che da fuori si sentirono degli spari. Coral si nascose fra la braccia di mio padre e la strinse forte a se. Sentiì una donna urlare ed infine ancora spari. Avevo paura. Mia madre si avvicinò a me e mi strinse forte. Sentì Coral piangere e cominciai anch’io. Non capivo perchè piangevo e nemmeno il motivo per il quale avevo bisogno di protezione. Ero abbastanza grande per badare a me stesso.
L’armata speciale della Marine stava già combattendo contro i pirati.Qualcuno da fuori gridò. Stavano chiedendo aiuto a mio padre. Lui si fece serio.
Drake:- Hanno bisogno del mio aiuto... Devo andare a combattere...-
Ketty:- Ma chi sono?-
Mio padre abbassò la voce per non farsi sentire da Coral e poi parlò con mia madre.
Drake:- Pirati... Era da quattro giorni che distruggevano villagi sulla nostra isola...-
Ketty:- Tesoro!!! No!!-
Drake:- Devo proteggere il nostro villaggio...-
Ketty:- Ma lo può fare sempre qualcun’altro!!-
Drake:- Tesoro cerca di capirmi... Così io non potrò difendervi...-
Ketty:- Drake, no!! Non andare!-
Drake:- Tieni Coral...-
Ketty:- Dove vuoi andare?...-
Drake:- Te l’ho detto vado ad aiutare gli altri-
Ketty:- E se ti succede qualcosa cosa faremo noi? Non te lo permetterò!!!-
Drake:- Sopraviverete...-
Ketty:- Te lo proibisco!!
Drake:- Ciao Ketty...-
Si avvicinò lentamente a mia madre mentre sparavano ancora. Lei gli si buttò addosso e lo abbraccio, poi si diederò un bacio. Io mi nascosi per non assistere allo spettacolo tra i miei genitori. Coral invece si staccò da mio padre e si appicicò a me. Non la lasciai andare per tutto il tempo. Dopo qualche minuto colpirono la nostra casa.
Mio padre si staccò da mia madre, corse verso di me e mi disse qualcosa.
Drake:- Cura tua madre e tua sorella...-
Dragon:- Ho paura!!-
Drake:- Shhhhhhhhhhhhhhhhh.....-
Abbracciò me e poi Coral, infine uscì di casa. Io mi staccai un attimo da Coral, ma lei scappò fuori dalla porta.
Dragon:- CORAL!!!!! Ritorna qui!!-
Coral:- Devo stare con papà!!!-
Vidi mia sorella correre il più velocemente possibile tra tutti gli spari. Uscì anch’io di casa mentre mia madre piangeva disperatamente. Mio padre aveva preso un fucile, e sparava anche lui ai pirati.
Dragon:- CORAL!!!!!-
Cominciai a piangere. Era colpa mia che era scappata di casa. Le lacrime erano come dei fasci di luce fra tutti quegli spari. Vidi una donna morire. Mi spaventai a morte. Corsi nuovamente verso mia sorella.
Mio padre si era accorto che Coral lo stava raggiungendo. Si fermò e si voltò indietro per raggiungerla a sua volta. Lui cominciò ad avvicinarsi velocemente, mentre gli spari si facevano sempre più numerosi. Mi abbassai per non essere colpito e ricominciai a correre. Finalmente mio padre reggiunse Coral e l’abbracciò forte a se. Non feci nemmeno in tempo ad esultare, che qualcuno li colpì. Mio padre aveva ricevuto una pallottola sulla schiena protteggendo mia sorella e ne ricevette un’altra ancora sulla scapola. Cominciai ad urlare e piangere.
Dragon:- PAPA’!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! PAAAAPAAAAAAA’!!!!!!-
Mi nascosi dietro ad un barile per non essere colpito anch’io ma la scena che mi si presentò davanti era terrificamnte. Vedevo persone morte e alcune ancora vive, che sparavano ancora. Molte case erano distrutte e la gente non poteva neanche ripararsi. Mi nascosi il viso, poi quando rialzai lo sguardo vidi che nel barile c’era uno strano frutto. Guardai Coral che veniva protetta da mio padre, mi vide che prendevo in mano il frutto e sgranò gli occhi.
Coral:- MANGIALO!!!!!!!-
Non le chiesi il perchè, ma cominciai a divorarlo il più velocemente possibile. Dovevo salvare mio padre e mia sorella. Le lacrime sceserò ancora più velocemente lungo il mio viso, mentre cercavo di finire il più in fretta possibile il frutto. Quando l’ebbi finito una strana scarica elettrica invase il mio corpo e mi sentì strano. Fluttuavo nell’aria. Girai lo sguardo per vedere solamente in quel momento, mio padre e mia sorella che giacevano a terra immobili, con un’enorme chiazza di sangue ai loro piedi.
Cominciai a piangere ancor più rumorosamente. Strinsi i pugni forte a me. Chiusi gli ochhi. Era tutta colpa mia. Avevo lasciato mia sorella sola un attimo. Non potevo sapere che sarebbe scappata fuori per dare un ultimo addio a mio padre. O forse non voleva lasciarlo morire da solo.
Dragon:-Coral... Perchè l’hai fatto?... Perchè? Che cosa ne sarà di me e della mamma? Che cosa faremo senza di te papà a proteggerci? Che cosa dirà la mamma? E io? Papà!! Coral.... PAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA’!-
Qualcosa di inspiagabile successe in quel momento. Il tempo cambiò in una frazione di secondo e cominciò a piovere a dirotto e una potentissima tromba d’aria si formò. Io non mi mossi e la tromba d’aria non mi sollevo neanche di un centimetro. Continuavo a pensare a mio padre e a Coral. Mi ricordai del discorso che mi fece solamente qualche ora prima.
Dragon:- Te lo prometto Coral!!-
La tromba d’aria spazzò via tutti i pirati scaraventandoli in mare eccetto un uomo alto con una lunga barba. Indossava un mantello. Era l’uomo che avevo visto sul molo quella stessa mattina. Mi guardò minacciosamente. Io peggio di lui. Ci guardammo negli occhi solamente una frazione di secondo per vedere che eravamo pieni d’odio verso l’altro. Me l’avrà pagata per aver ucciso mio padre e mia sorella.
Uomo:- Ehi piccolo! Cosa vuoi fare?-
Dragon:- Me la pagherai!! Perchè sei venuto a distriggere il nostro villaggio?-
Uomo:- In uno di questi villaggi si trova un frutto del diavolo potentissimo. Si chiama frutto Tempus-Temp... Sai dove si trova?-
Capì solo in quel momento che l’avevo mangiato io. Ero stato io a provocare il tornado e anche la pioggia. Alzai lo sguardo fisso su di lui.
Dragon:- L’ho mangiato io!-
Uomo:- Brutto moscerino, me la pagherai!!!-
Non capivo come mia sorella sapeva l’esistenza di quel frutto sulla nostra isola. L’avrà trovato un giorno e cercando sulle enciclopedie scoprì cosa fosse. Ma non era quello il momento di pensare a certe cose. Mia sorella e mio padre erano in pericolo! Pensai intensamente ancora al tornado. Ritornò indietro, io mi spostai ed ebbe il tempo per spazzare via l’ultimo pirata rimasto. Poi tornò nuovamente il sole. C’erano parecchi morti, più di tutti erano Marine. Capì solo in quel momento che non avevano mandato i soccorsi.
Dragon:- CORAL!! PAPA’!!-
Quando arrivai i loro corpi giacevano sul terreno immobili. Piansi disperatamente e mi coprì il volto. Era colpa mia se tutto quello era successo. Se Coral non sarebbe scappata di casa forse mio padre sarebbe ancora vivo. O no? Guardai indietro e vidi mia madre correre verso di me.
Ketty:- DRAKE!!!!-
Si accasciò perterra e cominciò a piangere anche lei. Mi abbracciò forte. Sentì che sofriva. Anche io soffrivo. Poi mia madre si avvicinò a mio padre e abbracciò il suo corpo privo di vita. Io invece presi quello di Coral in braccio, e con denti stretti, la portai a casa.
Il giorno dopo ci sarebbe stato il funerale di tutte le persone rimaste vittime durante la battaglia. Io e mia madre non riuscimmo a dormire. La chiesa era stracolma di bare il giorno dopo. Io riuscì solamente a vedere un’ultima volta mio padre e Coral. Quando mi avvicinai alla sua bara sussurai a bassa voce.
Dragon:- Coral... Ti prometto che viaggerò il mondo e conoscerò tutte le persone che esistano... Te lo prometto!!-
Piansi nuovamente. Il corpo di mia sorella venne portato via e anche quello di mio padre. Non vi dimenticherò mai papà e Coral... Vi vorrò sempre bene.

In my dreams I’ll always see your soar above the sky
In my heart there’ll always be a place for you for all my life
I’ll keep a part of you with me
And everywhere I am there you’ll be
Everywhere I am there you’ll be

Mentre venivano portati via, mia madre si avvicinò a me e mi parlò.
Ketty:- Lui avrebbe voluto che tu facessi parte della Marine...-
Dragon:- La Marine ha lasciato tutti gli ufficiali morire.... Che Marine è se non mandano dei soccorsi?!?!?!?-
Ero incazzato con la Marine, incazzato con i pirati. Odiavo praticamente tutti.
Adesso ce l’avevo un sogno. Volevo rivoluzionare l’intero mondo, cambiarlo!! Ma ero solo un bambino... Le mie ambizioni dovevano aspettare fino a quando sarò stato grande e magari il mio sogno si sarebbe avverato. Chi lo sapeva?

Ci sono cose che non si possono interrompere...
La consapevolezza che i sogni della gente...
Sopravviveranno....
Al passaggio da un’epoca all’altra...
E’ qualcosa che durererà per sempre...
Finche la gente avrà sete di libertà.
Il re dei pirati Gold Roger



E' la mia prima fanfic che scrivo...
Non sarà bellissima sicuramente... C'ho provato almeno.
Kimikiumi

 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
sellenegatto - Voto: 07/05/08 01:55
mamma mia, a me è piaciuta tantissimo!!!!!I miei complimenti^_^
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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