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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: BRICIOLE DI PENSIERI
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: otrebor galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/05/2002 15:43:06 (ultimo inserimento: 26/03/03)

...pensieri...
 
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Briciole di pensieri
- Capitolo 1° -

Come al solito quel giorno andò al parco.
Si sedette sulla panchina più isolata, all'ombra di un albero di marusticani i cui frutti erano ormai rossi e maturi.
Posò lo zaino. Lo aprì. Ne estrasse il sacchetto con il pranzo che gli aveva preparato suo padre quella mattina: niente di eccezionale, solo qualche panino, una bottiglietta d'acqua e un po' di cioccolato… Non era molto, considerando che non mangiava dalla sera prima, ma a lui bastava… anzi, a dir la verità non aveva molta fame e pensava che non avrebbe mangiato tutto. Cominciò a mangiare.

C'era poca gente quel giorno al parco, forse perché vi si era recato un po' prima del solito, forse perché ormai era arrivata l'estate e le lezioni erano praticamente finite.

Addentò il secondo panino pensando ad alcune amiche a cui teneva molto nonostante non le conoscesse da molto tempo… fece uno squillo a ciascuna per far loro sapere che le stava pensando… Dannazione! Una ha il telefono spento!
…poi… d'un tratto… senza alcun motivo apparente… senza sapere bene neanche lui come, si ritrovò, di nuovo, a pensare a ciò che ormai da parecchi mesi l'ossessionava…
Forse era stata proprio quella situazione a farglielo tornare alla mente: l'essere in un grande parco da solo, mentre alcune delle persone a lui in quei giorni più care si trovavano a centinaia di chilometri di distanza…

Era una bella giornata, soleggiata, calda, ma con una leggera brezza rinfrescante; nonostante ciò cominciò a vedere ogni cosa intorno a lui all'ombra di una luce pessimista…
Si sentiva come quell'ago di pino, caduto e seccato lì, isolato da tutti gli altri…
Si chiedeva come facesse quel grande abete alto almeno trenta metri a resistere ad una vita solitaria…
Invidiava quel gruppo di amici là in fondo che scherzavano e si divertivano, lanciando gridolini e schiamazzi…
Lui invece era lì, seduto su quella panchina, in disparte come uno spettatore in ultima fila nel teatro della vita…

Si tolse gli occhiali, pensando che, probabilmente, di lì a poco avrebbe pianto… gli era già successo ultimamente, ma quella volta non accadde.
Osservò un grosso piccione maschio che ne rincorreva un altro più giovane, ingrossando il collo ed emettendo minacciosi suoni gutturali per scacciarlo e difendere il proprio territorio e le proprie femmine…
Osservò un giovane padre che giocava con suo figlio… parlavano una lingua a lui straniera… non sembrava inglese, forse era svedese…

Pensava e osservava tutte queste cose. Non era passato neanche un quarto d'ora da quando si era seduto su quella panchina di buon umore, ma già non se ne ricordava quasi più.

Osservava e pensava tutte queste cose mentre masticava l'ultimo morso del suo terzo panino…
Poi, prese l'agenda e cominciò a scrivere: "Come al solito quel giorno andò al parco"…
 
Continua nel capitolo:


 
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