SYUZIN
- Capitolo 1° -
Padrone…umph chi voglio prendere in giro?
Io…Vengo chiamato “sommo” posso vedere persone tremare per una mia sola parola .
Essi si rivolgono a me con tono strisciante , inventandosi ogni più assurda strategia per compiacermi .
Lei… lei, l’unica che con quel tono beffardo mi deride.
Ha trovato un nuovo modo di divertirsi .
Ogni cosa intorno a me , ogni cosa che riguarda me , non può…non deve essere fuori dal mio controllo!
Padrone..tsk addomesticare un animale è un compito duro .
La catene che indossa per lui non sono altro che un lieve fastidio che si dimentica in fretta.
Padrone…tsk addomesticare un animale è un compito lungo.
Occhi dorati , occhi dorati che simboleggiano l’eresia della sua esistenza .
Eresia ,quale parola più adatta per descrivere questo compito?
Ogni qual volta qualcuno, di questo noioso mondo, parli di lui è come uno sputo .
È una fortuna che pronuncino poco il suo nome , dato che dalle loro stupide bocche sarebbe solo un insulto!
Padrone…padrone di che cosa?
Di quelle piccole mani che si aggrappano a questo mondo e alla vita con forza e tenacia?
Padrone di che cosa? Di quella risata che sembra rimbombare in questo mondo vuoto e noioso?
Oppure… padrone di questa assurda sensazione che si è insinuata dentro di me?
Padrone…possedere…dominare….nessuna di queste parole…
Io non possiedo nulla di lui … NULLA!
Oppure…anche quest’ultimo pensiero è un errore?
*-Tu mi ricordi tanto il sole-*
*-Ho raccolto questi fiori per te…-*
*-Daiii vieni con me!-*
Ma uno più di tutti sovrasta il silenzio di questo luogo …
*-Konzen!! Hey Konzen!!-*
Mi disarma…il mio nome, pronunciato…urlato così.
Nessun titolo onorifico , tanto diverso da quei mendicanti “sommo konzen” .
Cos’è ciò che vi leggo in fondo? Una nota simile a quelle che a volte sento nella voce di Bosastu … ma non capisco.
Padrone di che cosa quando la notte lo sento strisciare silenziosamente dentro al mio letto , a volte lasciandosi scappare un debole singhiozzo mal celato , con una mano sfiora i miei capelli per poi addormentarsi placidamente .
Padrone di che cosa quando invece di scacciarlo in malo modo a volte sulle mie labbra appare un lieve sorriso e ascoltando il suo respiro mi riaddormento?
Non so perché ma ho la vaga sensazione che la vecchiaccia direbbe che sono un idiota…
Sinceramente penso di non essere padrone nemmeno di una risposta.
So solo che quel giorno ho sentito il desiderio di dire…di urlare che lui era MIO.
Che quel visetto idiota , quella voce fastidiosa , quell’incontenibile esuberanza mi appartengono .
E quanto è vero il mondo tutti i fastidi e i grattacapi che mi impediscono di lavorare e che mi lasciano tanto sfinito da non avere la forza di annoiarmi hanno un solo proprietario …
Konzen Douji
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