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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Teenage Mutant Ninja Turtles (Tartarughe Ninja)
Titolo Fanfic: SHINOBI ACCADEMY
Genere: Sentimentale, Horror, Azione, Drammatico, Avventura, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC, AU
Autore: darkshell galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/05/2014 21:46:24 (ultimo inserimento: 21/06/14)

Un'Accademia nasconde un segreto ai suoi studenti, ma quando Leo, Raph e Don scoprono tutto...
 
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ORRIBILI SCOPERTE
- Capitolo 1° -

Leonardo continuava a controllare che ogni cosa fosse stata messa nella sua borsa nera da viaggio. Non poteva credere che poteva finalmente frequentare qualcosa che avrebbe sempre voluto vedere...
L'Accademia di Ninja Shinobi.
Lui e i suoi fratelli avrebbero sicuramente onorato maggiormente il nome del maestro Splinter, loro padre adottivo e qualsiasi cosa avrebbero affrontato pur di rendere orgoglioso il loro( già sin troppo orgoglioso!) paparino topo.
"Non manca nulla!" commentò, infine.
Alla sua porta si udirono due tocchi morbidi; Leonardo si rimise in piedi, poggiando la borsa che si era messo a controllare sul tatami cobalto sul lettino.
Sapeva a chi apparteneva quelle morbide mani ingegnose.
Dopo qualche secondo un paio di occhi nocciola fecero capolino, inquadrati da una maschera viola su una pelle verde oliva.
"Donatello" salutò allegramente: "Domani sera è il grande giorno!".
"Sì e non vedo l'ora! Possiamo contribuire a lottare i Demoni Shinobi che infestano Cloud City! Mi sento così entusiasta!".
Leonardo annuì, perfettamente d'accordo e non poté che attendere anche la terza tartaruga secondogenita, ossia, Raphael, il maestro dei Sai.
"Secondo voi che tipo di magia ci insegneranno?" domandò, entrando.
"Sicuramente quella in base al programma del primo anno e ai nostri Chi" rispose Donnie.
Leonardo annuì e lasciò correre il suo sguardo su una piccola fotografia a colori racchiusa in una cornice di radica di noce. C'era una piccola tartarughina di un anno in pannolino e con occhi brillanti quanto azzurri.
"Sarebbe stato un bellissimo giorno anche per Mi-chan..." commentò con tristezza: "Sono quasi quattordici anni che non c'è più...".
Raph e Don si scambiarono uno sguardo malinconico e si avvicinarono al fratello che maggiormente risentiva la mancanza del bambino salito in cielo dopo una tremenda polmonite virale e gli appoggiarono la mano sulla spalla.
"Sono sicuro che ci starà guardando da lassù" sussurrò Donnie, mesto.
Raphael strinse i pugni, inspirando profondamente; odiava davvero che anni addietro nessuno era stato in grado di aiutare il loro piccolo fratellino e nonostante fosse un ricordo dell'infanzia, lo ricordavano bene.
Michelangelo Hamato, detto Mi-chan.
"Figlioli" chiamò una voce dolce e anziana.
"Maestro Splinter" s'inchinarono gli altri tre, all'unisono.
Il topo si fermò dinanzi e li osservò con immenso orgoglio: Leo era il più alto e Don il più basso; Raph il più muscoloso ma tutti e tre possedevano determinazione, forza e umiltà.
"Domani è il grande giorno... o meglio, la grande sera. Mi raccomando, siate disciplinati e dimostrate quanto valete".
"Hai, sensei".
Il topo annuì ma il suo sguardo castano ricadde sulla foto che Leo stringeva nella mano destra; un senso di tristezza lo assalì e non poté ignorarlo.
Il raggio di sole, l'ultimo figlio nato con parecchio anticipo... sempre malato...
Destinato forse alla morte in giovanissima età?
"Siete stati scelti perché avete dimostrato quanto valete al Tribunale Ninja" continuò, raccogliendo la foto: "Vi attenderanno molte battaglie".
"Siamo pronti anche a morire con onore" rispose subito Leo.
"E' così che ci ha insegnato, maestro" annuì Don.
"E i guerrieri fanno sempre di tutto per assicurarsi la vittoria, sconfiggendo il male e proteggendo i più deboli".
Splinter li abbracciò intensamente e augurando loro una buona nottata, si ritirò nella sua camera, meditando con la foto di Mi-chan stretta al petto...


"Leo?".
La tartaruga spalancò immediatamente gli occhi, mentre l'energia azzurra che l'avvolgeva si dissolse, rilasciando piccoli granelli di magia. In posizione meditativa, con le gambe incrociate, guardò la figura alla sua destra.
"Donnie... che succede?".
Erano trascorsi due anni da quando avevano salutato il maestro Splinter, dopo essere entrati in un portale rosato, nato al centro del dojo della loro casa.
Non capiva perché continuava a rivedere quel ricordo tanto malinconico.
"Ci è arrivata una lettera".
"Da parte di chi?" fu la rapida risposta dell'azzurro, ora in piedi.
Don la afferrò dalla cintura nera che assieme alle gomitiere, ginocchiere e polsini completavano lo stesso equipaggiamento che avevano anche Leo e Raph.
"C'è scritto..." disse, sgranando poi gli occhi: "E'... è del maestro Splinter!".
Erano due anni che non ricevevano una lettera dal loro papà e non avevano saputo nulla di lui, né come mettersi in contatto. Avevano vissuto nell'oblio dell'ignoranza, pregando che nulla fosse accaduto di male.
Don l'aprì con mano tremante, mentre Raph fece capolino all'ultimo momento.
La stanza di Leo, come tutte del resto, non era molto grande. Aveva delle mura di pietra come il pavimento, una finestrella con delle sbarre, candele come luce, un lettino sotto al muro, una scrivania di legno.
Come una prigione medioevale.
Del resto, l'Accademia era molto dura.
"Una leggera?" disse il rosso, a braccia conserte: "Chi ci scrive?".
"Il sensei" rispose Leo, con voce appena percettibile.
Raph spalancò gli occhi e si avvicinò a Donnie, strappandogli il foglio ingiallito dalle mani con foga.
"Ehi! Guarda che avresti potuto strapparla!" ringhiò il genio, infastidito.
Raph non lo ascoltò nemmeno e si schiarì la gola, iniziando a leggere.

Cari figli miei,

sono due anni che non ho più vostre notizie, nonostante le lettere che spedisco. Sono molto preoccupato e nemmeno con la meditazione riesco a sentirvi o vedervi: mi aiuto con i ricordi ma non è la stessa cosa. Come state? Mi mancate molto, figlioli.
La situazione a New York sta cambiando: c'è una guerra in corso, combattuta con carri armati e cannoni ma i nemici non sono umani. Fanno parte di un esercito alieno, chiamato "Triceraton", Repubblica Indipendente dei Triceraton, per precisare.
Ho bisogno di voi; la nostra casa è in pericolo e non so più se posso continuare a opporre resistenza a una segreta stirpe di sacerdoti che vogliono stanare e uccidere tutti noi Shinobi.
Il loro nome esatto è Oni...
Vi prego, figli miei... se questa lettera vi è giunta, allora significa che sono già stato catturato. Vi amo e sempre vi avrò nel mio cuore.
Il vostro maestro Splinter


Il tempo si era fermato. Tutto aveva smesso di proseguire il suo lento cammino.
No... non potevano affatto crederci... no, davvero...
Il maestro Splinter poteva anche essere morto, catturato chissà da quanto tempo e soprattutto da chi!
"Dice la data?" mormorò la voce incrinata di Leo.
Raph visionò per l'ennesima volta lo stesso foglio che avrebbe desiderato saperlo come uno scherzo di pessimo gusto. No... nessuna data e negò debolmente.
Un giorno triste...
"Venite... andiamo nel giardino... a prendere dell'aria" propose Donnie, miseramente.
Nessuno obiettò il contrario e si trascinarono lungo un corridoio di pietra, costeggiato da piccole finestrelle arcuate, protette da grate e illuminato da una serie di tizzoni ardenti sorretti da anelli di ferro fra i mattoni di pietra.
Varcando un ultimo portone sempre aperto, dove dell'aria fredda circolava sempre, si ritrovarono nello spiazzale erboso che rassomigliava molto a un bosco selvatico.
L'Accademia non era che un castello medioevale, costeggiato da un bosco immenso dalle molte leggende sulla popolazione demone che vi viveva lì e coperta da un costante strato di fitta nebbia.
Infatti, il cielo mai era limpido o pulito, ma sempre e solo nuvoloso o piovoso.
Leonardo inspirò profondamente, poggiando la mano su un tronco nodoso accanto a cespugli scuri e ricchi di spine: si sentiva semplicemente a pezzi.
"I... io" mormorò con voce tremante: "Davvero non so cosa pensare. Vorrei questa lettera fosse solo un falso... uno scherzo!".
Donnie che la stringeva ancora nella mano le dette un piccolo sguardo ma anche se avrebbe voluto concordare con suo fratello maggiore, la calligrafia di Splinter riconosciuta menzionava il contrario.
"Dobbiamo tornare a New York!" esclamò Raph, con i nervi a fior di pelle.
"Ma non possiamo lasciare l'Accademia! E' proibito!" ricordò Donnie: "Anche se... vorrei evadere da questa prigione!".
Leonardo alzò semplicemente lo sguardo troppo appesantito dalle lacrime non versate: era di spalle e ciò favoriva a nascondere la sua voglia di singhiozzare. Fu proprio in quel momento che sentì uno strano scricchiolio alla sua sinistra.
I suoi fratelli minori stavano ancora litigando quando furono zittiti da un "shhh" molto autoritario. Don e Raph non fiatarono nemmeno!
Leonardo ridusse gli occhi a due fessure e si sporse alla sinistra, cercando di individuare la velocissima figura che, adesso, stava muovendosi troppo veloce. Solo le foglie si muovevano o qualche ramo più alto.
"Chi va là?!" ringhiò Raphael, rabbioso: "Esci fuori!".
Donatello sentì un fiato gelato contro il suo collo ma si voltò giusto in tempo per evitare un luccichio sinistro contro la sua gola: subito Raph fece la cavallina sul suo guscio e colpì il nemico con un calcio a piedi uniti, mentre Leo lo saltò addosso, bloccandolo al terreno, sedendosi sopra.
Ancora in terra, Donnie accettò l'aiuto di suo fratello, rimettendosi in piedi.
"Stai bene, fratello?" chiese Raph, guardando poi il leader.
Leonardo era del tutto impallidito: bloccato sotto di lui vi era una creatura dalla pelle cadaverica, occhi sanguinanti e accerchiati da pelle leggermente marcia, tagliata o mancante.
Sulle braccia e sulle gambe la pelle tesa e invecchiata creava come un avvolgimento a spire che alternavano la visualizzazione delle ossa e dei muscoli.
Molte delle dita erano ossa o unghie e la bocca dell'essere era sanguinante, capeggiata da canini aguzzi.
"Mio Dio!" esclamò Don, inorridendo.
Ali nere di pipistrello erano sulla schiena dell'essere supino sul terreno umido: ma c'era anche un guscio con scuti mancanti e incrinati... la sua coda era lunga trenta centimetri e indossava una tuta priva di maniche che terminava con un pantaloncino nero sino alle cosce.
"Le... Leo ma che cosa è questo... essere?" gemette Raph, disgustato.
Il leader stava solo respirando a fatica ma con ancora gli occhi spalancati guardò tremante i suoi fratelli, come un bambino indifeso, ancora incredulo.
"E... e' una tartaruga come noi... un demone in... putrefazione...".
Don e Raph emisero respiri corti, totalmente sbigottiti...

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (14 voti, 14 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 14 commenti
Rif.Capitolo: 14
larapink - Voto:
25/05/14 15:44
Si entra nel vivo dell'azione. Nel migliore dei modi. WOW
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Rif.Capitolo: 13
larapink - Voto:
23/05/14 22:14
Dialoghi perfetti. Colpi di scena. Bellissimo. Ma come fai? BRAVISSIMA!
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Rif.Capitolo: 12
larapink - Voto:
21/05/14 15:48
Insomma. Sarà un demone. Sarà sanguinolento. Ma come fai a rendere sempre Mikey adorabile? :D
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Rif.Capitolo: 11
larapink - Voto:
21/05/14 15:46
Ma quanto lo stimo qui Raphael? Che bel capitolo!!! Un bacio :*
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Rif.Capitolo: 10
larapink - Voto:
21/05/14 15:44
Ok. Questa Chikara e la sua gatta mi stanno ufficialmente sulle scatole. tutt'altra storia per questo Cody, invece, anche se si chiama Saki! Brava!
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Rif.Capitolo: 9
larapink - Voto:
15/05/14 13:12
Mi-Chan adottato da Oroku Saki! WOW!!!
E questo Mashimi è da prendere a calci...
Bravaaaa!!!
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Rif.Capitolo: 8
larapink - Voto:
15/05/14 13:10
Complimenti! Hai una fantasia che ci ha regalato una storia semplice ma ben articolata. Adesso scopriamo le origini del piccolo Mi-Chan... Bravissima! :*
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Rif.Capitolo: 7
larapink - Voto:
15/05/14 13:06
Tra ricordi ed avventura, la storia si fa ancora più interessante. E se prendo chi ha osato profanare la tomba del piccolo Mi-chan... meglio se non lo dico! XD
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Rif.Capitolo: 6
larapink - Voto:
15/05/14 13:01
Un altro bellissimo capitolo! La parte finale con le baby turtles è dolcissima. Sempre brava, cara imoto-san!
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4turtlelove - Voto: 11/05/14 20:39
Oddio che bella storia *^*
Mi piace tantissim, le descrizioni sono stupende e poi il tutto si fa interessante...
Non vedo l'ora che arrivi il prossimo capitolo!
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