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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Saiyuki
Titolo Fanfic: GOODBYE
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: youkai-ayako galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/08/2003 11:19:58

cm finirebbe il gaiden?ke cosa ne sarrebbe stato di konzen e gli altri?leggere per saperlo!^_^
 
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GOODBYE
- Capitolo 1° -

AVVISO IMPORTANTE: sono veramente dispiaciuta, ma per tutti coloro che leggeranno questa fic dovranno come minimo sapere come finisce Saiyuki Gaiden, poiché si tratta di una possibile conseguenza al manga che Kazuya Mineruka ha lasciato in sospeso. In ogni modo i dati sono anche reperibili se leggete la spiegazione della poesia ' Puppet' s heart ', sempre scritta dalla qui presente autrice. Detto questo buona lettura, a chi leggerà, da Youkai.

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Tenpo cercò a lungo un rimedio per riportare Goku in sé. Nel piccolo studio del maresciallo il silenzio era rotto solo dai passi agitati di Kenren e dal respiro affannoso del demone. Sdraiato sul tavolo il bambino continuava a sudare, accudito dal suo tutore Konzen Doji. "Non ce la fa più" pensò tra sé asciugandogli la fronte. Nei suoi occhi vi era segnato un'evidente preoccupazione che non era mai comparsa sul suo impassibile volto annoiato. " Se solo mi avessi dato retta quando ti dissi di tornare sulla terra..." si morse il labbro inferiore. Era debole, lo aveva sempre saputo. Non aveva talento per vivere come Tenpo o Kenren. Noia mortale: l'unico sentimento che aveva provato fino al giorno in cui aveva incontrato Goku.
" Splendi come il Sole!" gli aveva detto...ma non era lui il Sole.
- Ho trovato qualcosa! - Kenren quasi ingoiò la sigaretta, mentre Konzen si alzò con uno scatto facendo cadere all'indietro la sedia. Persino Goujun, ancora loro ostaggio non poté fare a meno di abbandonare i proprio pensieri per rivolgere uno sguardo incuriosito al maresciallo.
- Ne sei sicuro? Non sarà un fiasco come l'ultima volta? - domandò Kenren ripensando all'ultimo libro che avevano considerato: in breve diceva di uccidere il malato!
- Sembra quello giusto, pare proprio riferito a Goku: ' L'anima è nata ed esce dalla sua origine. La sua natura è allenata ad acquisire virtù..."
- Assomiglia ad una sorta di documentario...-
- Sarà stato scritto da qualcuno che lo ha seguito sin dalla nascita. - seduto per terra questa volta era stato Goujun a parlare - Forse la stessa persona che gli ha imposto il dispositivo di autocontrollo, probabilmente una delle cinque divinità supreme, solo loro avrebbero avuto abbastanza forza per fermarlo.
- Come fai a sapere certe cose? - domandò Kenren dubbioso.
- Sono il Re dei draghi dei mari dell'Ovest. Nell'archivio imperiale abbiamo anche noi alcune informazioni a proposito... (Sarà vero? Mah...so solo che è veramente il Re dei draghi dei mari dell'Ovest. Nd Youkai)
- Tenpo, continua a leggere. Non m'importa niente del suo passato, voglio solo sapere come salvarlo. - tagliò corto Konzen. Il Maresciallo dapprima rimase sbalordito da quelle parole. Mai prima d'ora il dio si era preoccupato per le sorti di qualcun altro. Sorrise, sfogliando velocemente il libro fino alla pagina desiderata.
- Ecco: " La sua potenza è spaventosa e il suo istinto ribelle lo rende un pericolo per la pace che regna tra i due mondi. Esso è il simbolo del caos, l'unico modo per fermarlo e imporgli un sigillo: il Kinko. Composto dall'aura divina, il Kinko è un dispositivo di autocontrollo che solo gli dei possono creare. La sua creazione comporta tuttavia l'uso di un'enorme forza sacra, che solo i cinque dei supremi detengono." (L' ho sparata alla grande, non credeteci! Nd Youkai)
- In altre parole? - domandò Kenren con l'espressione di chi non aveva capito niente.
- In altre parole nessuno di noi è capace di creare il Kinko, ma mi chiedo se usando la forza di tutti e tre...-
- Anche se ci riusciste perderete come minimo l'immortalità, anche la vita se vi consumate troppo. - commentò Goujun. Voleva dissuaderli da quell'assurda idea, voleva proteggerlo.
- E' probabile, sempre che Kanzeonbosatsu non diventi improvvisamente generosa e decida di aiutarci. -
- Scarta subito quest'ipotesi. Se avesse voluto avrebbe potuto aiutarci già da prima. Quella ha qualcosa in mente...- con occhi preoccupati tornò a guardare Goku. Respirava sempre più a fatica e sembrava che il suo respiro si sarebbe fermato da un momento all'altro. " Mi ero sempre sentito così annoiato " pensò tra sé " E non ho mai pensato a cosa potessi fare per combattere la noia. Poi ho cominciato a vivere, ed è stato grazie a te " accarezzò dolcemente il volto del bambino " Non sono io il Sole..."
- Voglio aiutarlo. - disse semplicemente. Tenpo e Kenren sorrisero, annuendo.
- Pazzi! - gridò loro Goujun - Siete pazzi! Consumerete parte della vostra forza, come pensate di battere Ritouten e le oltre 2000 guardie qui fuori?! -
- Moriremo lo stesso, anche tu l'avevi detto, no? - rispose tranquillo Kenren. Goujun stava per replicare, ma Tenpo lo precedette.
- Se lo lasciassimo morire allora tutto ciò che abbiamo fatto fin'ora sarebbe stato vano, non credi? E poi preferisco sacrificare la mia vita per Goku piuttosto che lasciarla nelle mani di quelli là fuori. -
Goujun non aggiunse altro. Pazzi, erano tutti pazzi. Ma dentro di sé si chiese se avrebbe preferito essere un pazzo, ma libero, o vivere un'eterna vita imprigionato nella tirannide di qualcun altro. Non voleva accettare la propria risposta.
I tre unirono le forze, che si trasformarono velocemente in un'aura dorata. Konzen lentamente posò una mano sulla fronte del demone. E il diadema comparve.
Si accasciarono al suolo, esausti. Guardandosi l'un l'altro sorrisero.
- Sapete, sembrate più belli senza quei brufolotti sulla fronte. - commentò Kenren. Non erano più dei.

- Ritouten-sama, cosa facciamo adesso? Sembra che non abbiano intenzione di rilasciare gli ostaggi. -
- Dai l'ordine d'attacco. - rispose implacabile il dio.
- Ma...gli ostaggi? - domandò preoccupato il subordinato. Dopotutto Goujun era il loro comandante.
- Non mi hai sentito? Ti ho detto di attaccare, e se gli ostaggi sono d'intralcio uccideteli. - (Quanto mi sta sulle palle!!! Nd Youkai)
- S-sì, Ritouten-sama...- l'uomo se ne andò, senza contestare. Se avesse insistito probabilmente sarebbe potuto anche morire. " Prima ucciderò Tenpo e Kenren, poiché loro sono gli unici che possono combattere. E poi..." sghignazzò, compiaciuto dai propri crudeli piani " Vedrai Son Goku, ti farò provare un'agonia che mai ti saresti lontanamente immaginato. Sarà la mia vendetta per avermi portato via quest'occhio " Lentamente tastò la benda. Il dolore provocato dal contatto incrementò ulteriormente la sua ira e sete di vendetta. ( Che babbeo...Nd Youkai)

- A quanto pare hanno deciso di attaccarci - li avvisò Tenpo sbirciando dalla finestra.
- Ahhh, non vedo l'ora! Vi rendete conto?! Finalmente possiamo uccidere! - L'entusiasmo di Kenren era tale da sconvolgere i presenti. Solo Tenpo, imperturbabile come al solito sorrise. Si ricordò delle parole che il generale gli aveva riferito poco tempo fa.
" Onestamente. Chi vuole essere un combattente celeste? Ogni qualvolta che pensi 'Lo voglio uccidere!', non puoi! " Gli aveva detto durante un combattimento. E ora si poteva sfogare.
- Che ne facciamo di lui? Lo portiamo dietro? - domandò Konzen indicando Goujun.
- NOI lo portiamo dietro. TU resti qui insieme a Goku, in attesa che si svegli, ok? -
- Starai scherzando, spero, generale dei miei stivali!-
- Calma, calma! - cercò di tranquillizzarli Tenpo - In ogni caso, Konzen, credo che Kenren abbia ragione. Dopotutto solo noi due possiamo effettivamente combattere, senza contare che per Goku è più sicuro che qualcuno gli stia vicino quando si sarà risvegliato. Non credo che gli sia rimasta molta forza, e penso che sarebbe felice di ritrovare te. -
- In altre parole state dicendo che sono un peso...-
- Sbagliato, ti stiamo solo dicendo di fare la tua parte. Io e il maresciallo siamo gli attaccanti, perché penso che nessuno di noi abbia l'intenzione di morire senza combattere, il caro re ha compito di ostaggio, anche se dubito fortemente che se ne cureranno, e tu sei l'infermiere. - Konzen lanciò uno sguardo agghiacciante al generale, che evitò accuratamente. I loro pensieri furono però interrotta da dei tonfi al portone principale. L'assedio era cominciato.
- Allora noi andiamo. - concluse il maresciallo.
- Tenpo, Kenren... - chiamò per l'ultima volta Konzen. I tre si guardarono a lungo, quasi riuscissero a scorgere i pensieri degli altri. Tutti e tre sapevano cosa li aspettava, ma c'era determinazione e voglia di libertà nei loro occhi. - ...ci vediamo presto. -
- Sì, a presto. - Maresciallo e generale se ne andarono, portandosi dietro Goujun. Quel loro 'presto ' sarebbe durato ben cinquecento lunghi anni.
Konzen rimase da solo insieme al bambino. Dormiva ancora, ma il respiro era tornato regolare. Imprecando gli si sedette vicino aspettando, mentre all'entrata del palazzo dell'ex-maresciallo Tenpo stava per scoppiare una battaglia disperata.

- Allora che hai intenzione di fare? - chiese Tenpo a Kenren, ma era ovvio che in quella domanda casuale si nascondeva l'intento di sdrammatizzare la situazione. Dopotutto, quello poteva essere il loro ultimo dialogo amichevole.
- Prima uccido quel bastardo di Ritouten, poi penserò alle guardie che lo difendono. - Rispose pacato il generale. Che falsa tranquillità, pensò Goujun.
- E' un piano estremamente semplice - commentò sorridendo. " Dove lo trovano l'umorismo anche in certi momenti? " si chiese Goujun. " Si stanno praticamente suicidando! ". Ma tutti sapevano già come sarebbe andata a finire, eppure combattevano, per morire liberi.

- Ritouten-sama, la porta principale è stata abbattuta. Nella sala d'ingresso ci sono due dei ribelli, Tenpo e Kenren, e tengono in ostaggio il re dei draghi dei mari dell'Ovest, il signor Goujun. -
- Molto bene, cominciamo pure da loro. - disse avviandosi verso la sala.

- Guarda un po'. Il vecchio rimbambito in persona. Quale onore messer Ritouten! -
- Risparmia le tue stupide battute, generale Kenren. O forse dovrei chiamarti ex-generale. - guardandoli si accorse che qualcosa non andava. - Come mai non siete più dei? -
- Dovresti seguire il nostro esempio invece di imbruttire il tuo muso da maiale con quella ridicolissima figura da geometra a forma di quadrato deforme come il tuo cervello bacato, ammesso che quella tua faccia da cretino possa essere più brutta di quella che ti ritrovi. Senza contare quella orrenda barba ispida che sembra un cespuglio trascurato da millenni. E poi ci sono quei boccoli che ti ritrovi per capelli probabilmente non lavati dalla nascita. Senza alcun dubbio tutti quelli che ti sono vicini saranno già morti per il fetore che la tua testa d'imbecille emana. - ( Vi prego leggetelo fino alla fine anche se so che è difficile, ma io ci ho messo tutto il mio odio per scriverlo. Nd Youkai)
- Ce la sta mettendo tutta, eh? - domandò sarcastico Goujun. Benché Tenpo premesse la sua spada alla sua gola l'ironia non riusciva ad evitarla dopo quella lunga dichiarazione del generale.
- No, credo che gli venga spontaneo dire certe cose. -
- Scherza quanto ti pare, Kenren. Perché tra poco non potrai neanche respirare. -
- Intendete dire che non v'interessa di cosa potrebbe succedere agli ostaggi? - chiese con falsa sorpresa Tenpo. - Allora diamo inizio alle danze! -
Allontanò la spada dalla gola del re dei draghi, mentre i soldati avevano cominciato ad accerchiarli.
- Vattene via, se non vuoi morire. Temo che Ritouten non abbia nessunissima intenzione di abbandonare il tuo posto quale Re dei draghi, e tu sicuramente sarai un intralcio. - gli sussurrò piano. Goujun lo guardò con aria perplessa. Il fatto che l'avesse liberato, senza il timore che lui potesse essergli nemico non se l'aspettava proprio.
- Fa attenzione! - gridò all'improvviso Kenren. I soldati avevano cominciato l'attacco. Tenpo si accorse troppo tardi del soldato che lo stava attaccando alle spalle con una lunga spada. Cercò di voltarsi il più velocemente possibile e contrattaccare, ma la spada che aveva in mano fu presa con uno scatto da Goujun, che senza un attimo di esitazione la puntò nella direzione del maresciallo. Un attimo dopo il soldato era accasciato a terra privo di vita, ucciso dal re dei Draghi.
- G- Goujun...ah, g- grazie...- balbettò Tenpo, ancora scosso dall'azione. Ma proprio quando si voltò il corpo del protettore gli cadde tra le braccia. Sulla sua schiena vi erano conficcate tre frecce. Tenpo non si era accorto che lo stavano attaccando contemporaneamente da due direzioni, ed entrambi gli attacchi erano stati fermati da quello che poco prima era il loro ostaggio. A costo della propria vita.
- Goujun...? - chiamò allibito il maresciallo. - Goujun! Perché...perché l' hai fatto?! -
Perché? Perché lui lo ammirava, ammirava quel maresciallo così fiero, forte e anche gentile. Per lui era una persona fantastica, era un esempio per tutti. Anche i suoi stessi soldati lo ammiravano e rispettavano. Sapeva che l'arrivo del generale Kenren gli avrebbe portato un mucchio di guai, come alla fine era successo. Per questo lo guardava con occhio storto. ( Eh, Kenren, Kenren, dovresti riguardare quel tuo caratteraccio...Nd Youkai)
Avrebbe voluto dirgli tutto questo, ma sapeva che ormai non ne aveva più il tempo. Stava morendo. Sputò sangue, cercando si dire le sue ultime parole.
- Anch' io...anch'io sono...pazzo... - disse infine chiudendo gli occhi rossi, per sempre, mentre un sorriso di libertà e soddisfazione si increspava sulle labbra macchiate di sangue.
- Goujun... - mormorò piano il maresciallo, avvicinando a se il corpo esamine del suo protettore. Anche Kenren, nonostante non sia mai scorso del buon sangue tra i due, non poté fare a meno di rattristarsi per la sua morte improvvisa. Eppure era morto difendendo ciò che gli era più caro. - Goujun...ho capito. -
- Questo è ciò che accade ai traditori! - minacciò Ritouten incapace di trattenere una risata maligna. - Andate ed uccideteli, se non volete fare la sua stessa fine! -
Spaventati dalle minacce, i soldati tornarono subito all'attacco, ma questa volta Tenpo e Kenren erano pronti a riceverli, mossi anche dalla rabbia.
- Nessun rimorso, maresciallo? -
- L'unico mio rimorso è di non essere impazzito prima, generale. - E la festa di sangue incominciò.

Altrove Konzen Doji camminava impaziente per il piccolo studio del maresciallo, lanciando talvolta uno sguardo preoccupato a Goku. Anche a quella distanza udiva il clamore della battaglia che infuriava all'ingresso. Solo la consapevolezza di poter essere d'intralcio lo frenava dall'impulso di correre da Tenpo e Kenren. Tornò a sedersi vicino al bambino. Si chiedeva se avrebbe potuto rivedere quegli occhi dorati e quel volto gioioso e ingenuo prima che la morte giungesse per separarli. Sebbene il suo cuore lo sperasse, sapeva che sarebbe stato molto doloroso il loro addio. Solo in quel momento si accorse di quanto avrebbe voluto sentire il proprio nome pronunciato con quella fastidiosa insistenza che solo Goku poteva avere.
" Ci si accorge del vero valore di qualcosa solo nel momento in cui la si sta per perdere " dicevano sul mondo terrestre. Era dannatamente vero.

- E' la prima volta che lo dico, ma ormai sono allo stremo. - sussurrò il generale Kenren al compagno. - Tu come ti senti Tenpo? -
- Come te. Le braccia mi fanno male e sono coperto di graffi e graffietti. - mormorò come risposta il maresciallo. - Siamo alla fine, vero? -
- Allora contrattacchiamo per l'ultima volta usando tutte le nostre forze, sei pronto? - Kenren diede un'occhiata d'intesa all'alleato. Quello sorrise in tutta risposta.
- La parola 'fine' sta per essere scritta sulle nostre lunghe vite... - dichiarò infine Tenpo. E il loro ultimo disperato attacco cominciò. Lanciandosi nella marea di soldati che li circondava attaccarono con una forza che nessuno degli avversari avrebbe immaginato, ma anche quella alla fine venne meno. Decine di spade e lance li colpirono, uccidendo due dei migliori guerrieri del Cielo.
Chiunque li avesse guardati non avrebbe mai pensato che fossero stati uccisi, perché accasciati senza vita al suolo i due sorridevano.
- Questi due maledetti...! - imprecò Ritouten tirando un calcio ai loro corpi mentre passava. Gli avevano fatto perdere tempo, ucciso centinaia e centinaia di soldati, ma quello che era insopportabile era quel disgustoso sorriso soddisfatto sulle loro labbra. Quello non riusciva proprio a sopportarlo. - Forza guardie! Dobbiamo ancora catturare Konzen Doji e quel demone Son Goku! -
- Ma signore, centinaia dei nostri soldati sono stati uccisi e quelli rimasti sono esausti! Non ce la faremo a battere il Seiten Taisei ! -
- Idiota non ti ricordi che quel maledetto era in fin di vita quando lo hanno portato via?! Non dovete temerlo, e neanche Konzen Doji. Egli non è mai stato addestrato a combattere. - si voltò, cominciando la sua caccia. L'ultimo ordine impartito prima della ricerca fu molto strano per i soldati che lo seguivano. - Voglio che per il momento li lasciate vivi. Deciderò io quando ammazzarli. -

Konzen si svegliò di soprassalto. Si era addormentato, quelle ultime ore erano state molto tese e il suo fisico sembrava risentirne. Si guardò intorno cercando la ragione del suo risveglio. Non c'era niente di anormale in quella stanza. Tutto era in disordine, tipico di Tenpo. Sorrise ironicamente, " Certo che anche il mio ufficio non può proprio definirsi 'ordinato' da quando è arrivato questo qua" pensò guardando Goku, ancora addormentato. Nella quiete della stanza Konzen ripensò ai brevi giorni passati insieme. Improvvisamente si accorse del perché si era risvegliato. La quiete, il silenzio, la battaglia all'ingresso era finita, e insieme ad essa anche...
Ci furono rumori di passi sulle scale, e Konzen dovette abbandonare i propri pensieri per poi ritrovarsi a faccia a faccia con Ritouten.
- Finalmente vi abbiamo trovati. Vi siete nascosto qui mandando i vostri compagni a combattere a costo della vita, questo sì che è meschino. - disse Ritouten. Konzen non parlò, sarebbe stato inutile sprecare fiato con quella canaglia. Ma sebbene non proferisse una sola parola Ritouten provava un gran senso di odio, causato da quegli occhi violetto pieni di superiorità e disprezzo - Catturatelo! -
Alcuni uomini robusti presero Konzen per le braccia, impedendogli di muoversi. Konzen non oppose resistenza. Era meglio se fosse morto prima che Goku si risvegliasse, non voleva vederlo triste...
- NON TOCCATE KONZEN!! - si voltarono verso la voce. Goku si era destato e ora con occhi feroci minacciava gli avversari. Si è risvegliato, pensò Konzen con un misto di sollievo e preoccupazione. Il bambino tentò faticosamente di alzarsi. - Non toccatelo maledetti! -
Ritouten pose Konzen davanti a sé, premendogli una lunga katana affilata alla sua gola.
- E che cosa vorresti fare Seiten Taisei? Non vorrai che succeda qualcosa di irreparabile al tuo tutore, vero Son Goku ? - sorrise malignamente nel vedere i movimenti del bambino bloccarsi a quelle sue parole. Nei suoi occhi riusciva a leggervi odio e disperazione. E' il momento di cominciare la festa, pensò.
- Attaccatelo...- disse ai suoi uomini. - ...ma senza ucciderlo. -

- Aspettate, non potete alzarvi! Anche se abbiamo guarito la ferita avete perso troppo sangue per muovervi in questo modo! - esclamò una delle infermiere.
- Ti ho detto di dirmi dove sono andati! Rispondimi o sarò costretto a farti male! -
- Ma mi hanno ordinato di lasciarvi riposare e...- si spaventò vedendo quegli occhi furiosi, decidendosi finalmente a parlare. - Ecco...sono al palazzo del Maresciallo Tenpo... -
Si mise subito in movimento, nonostante il nuovo braccio gli facesse molto male. ( Avete capito chi è? Nd Youkai)

Goku ormai era accasciato a terra, allo stremo delle forze. Perdeva sangue dappertutto, sia dalle labbra sia dai numerosi tagli inferti sul suo debole corpo. Stringeva i pugni e digrignava i denti, ma non poteva fare niente, non finché Konzen era in pericolo. Non gli importava di cosa avrebbero fatto a lui, ma se avessero provato a torcere un solo capello a Konzen li avrebbe uccisi, anche se fossero stati migliaia di avversari. A poca distanza il dio osservava impotente. I suo sentimenti di odio e disprezzo verso la propria debolezza gli torturavano l'animo. Cercava in ogni modo di togliersi di dosso quelle mani robuste che lo tenevano, senza risultato, ed ora non poteva fare altro che stare a guardare, mordendosi il labbro, sanguinando.
- Fa male, vero Son Goku? Consideralo un risarcimento per quello che mi hai fatto. - Ritouten notò che il ragazzo era allo stremo, e non riusciva a muovere neanche un braccio. Decise di finirla. - Voi! Tenetelo stretto! Anche se non ha più forze, non si sa mai cosa potrebbe combinare. -
Ansimando Goku lasciò che gli bloccassero le gambe e le braccia, mentre Ritouten ordinava ai suoi uomini di sistemare Konzen Doji proprio davanti al bambino, in modo che lo potesse vedere chiaramente. Konzen intuì le intenzioni perfide di quel dio, mentre nella mente risuonava una frase che gli aveva detto Goku tempo fa.
" Quando ti incontrai la prima volta ho pensato che tu fossi molto bello. E che saresti stato ancor più bello se avessi sorriso! Ma credo che sia impossibile..."
Senza sapere perché sorrise, il suo primo vero sorriso per il bambino. Con occhi dolci cercò di rassicurare Goku, quasi stesse dicendo 'Non ti preoccupare, ci rivedremo ancora '. Il piccolo ricambiò lo sguardo, ma non c'era alcun sollievo sul suo volto, solo una profonda disperazione. La spada in mano a Ritouten trafisse il cuore del dio. Goku pianse e gridò, un grido straziante che gli morì in gola, ma Konzen sorrideva ancora, continuava a rassicurarlo che si sarebbero rivisti. Senza motivo, i ricordi più felici tornarono in mente al bambino, gli pareva di sentire le voci di Tenpo, Kenren e Konzen mentre commentavano i fiori di ciliegio.
" Lo sapete" diceva Kenren" i fiori di ciliegio sul modo terrestre sono più belli di quelli quassù."
" Però sono lo stesso tipo di albero, no?"
" Ma quelli laggiù sono cresciuti diversamente" aveva risposto Tenpo alla domanda di Konzen"Quelli laggiù sono più liberi"
"...davvero, mi piacerebbe vederli. " Dopo quella dichiarazione Goku si era ripromesso che un giorno avrebbe portato Konzen a vedere i fiori di ciliegio sulla terra. Un giorno. Ma quel giorno non era venuto, e non sarebbe arrivato più.
La rabbia lo accecava e la disperazione lo torturava. Non riusciva ad opporre alcuna resistenza, debole com'era. Per tenerlo fermo le guardie gli torcevano le braccia, ma a Goku non importava, il dolore fisico non era comparabile a quello del suo cuore.
Ritouten si avvicinò con la spada sporca di sangue, sbeffeggiando il bambino dai feroci occhi dorati.
- Del resto l'avete voluta voi. - puntò la spada sotto la gola del piccolo - Se non vi foste immischiati avrei potuto conquistare facilmente il titolo di imperatore utilizzando la mia "bambola assassina". Ma non vi preoccupate, anche in queste condizioni riuscirò a conquistare il mondo Celeste. Nataku è un ottimo strumento di potere e quando non mi servirà più morirà come tutti gli esseri eretic...! -
Non finì di parlare, il suo corpo era stato trapassato da una katana che lui conosceva molto bene. Si voltò incontrando un paio di occhi feroci e sprezzanti. Occhi dorati.
-...Na...Nataku...tu...-
- E così io sarei solo uno strumento per te, vero? Se non ti servo più basta lasciarmi morire, poiché in quanto ad essere eretico la mia vita è limitata. Del resto lo immaginavo. - disse il principe dio della guerra, con tono freddo. - Sapevo che il tuo amore nei miei confronti era solo illusione, ma mi hai cresciuto in modo che non mi ribellassi mai a te. Eppure oggi ti sei tradito, oggi hai mostrato apertamente i tuoi sentimenti. -
- Na...taku...maledetta...bambola...! - questa volta il principe della guerra colpì direttamente il cuore. Così Ritouten morì, per sempre. Tutte le guardie scapparono via, correndo ad avvisare i superiori di ciò che era accaduto. Nella piccola stanza piena di sangue rimasero solo Goku e Nataku.
Il piccolo demone prese tra le mani tremanti il corpo di Konzen, mentre fiumi di lacrime scendevano dagli occhi dorati. Senza bisogno di parole Nataku comprendeva bene cosa stesse provando l'amico, lasciandolo piangere, disperato. Si inginocchiò e lo strinse tra le braccia, senza parlarsi, perché questo era il suo metodo per consolare le persone.
Non tardò molto perché nella piccola stanza accorressero soldati e funzionari del re. Nataku lanciò un'occhiata furiosa a tutti quelli che osavano avvicinarsi.
- Lasciateci stare! - ordinò. Uno dei funzionari del re si fece avanti.
- Non possiamo lasciare le cose così come stanno. Egli ha ucciso decine di celestiali e per giunta davanti all'imperatore (è un riferimento al vero manga Nd Youkai), non può andarsene impunito. -
- Nonostante la sua posizione, neanche lei può contestare gli ordini di sua Altezza, principe Nataku. Tuttavia l'imperatore è disposto a perdonarle l'uccisione di suo padre a patto che lei continui a servirci come principe della guerra. - aggiunse un'altro
- Non potete ucciderlo, non vi è permesso farlo! - obbiettò Nataku. Poi all'improvviso capì.
- Infatti sarete voi, principe Nataku, a porre fine a questa tragedia. - Certo, pensò, la solita ' bambola assassina ', colui che destinato a uccidere i nemici del mondo celeste. A loro non importavano affatto se ciò l'avrebbe turbato. No, non si sarebbero preoccupati, perché lui non aveva sentimenti: era solo una bambola.
- Non lo farò mai! - gridò in preda alla sua furia. Non l'avrebbe fatto, l'unico che l'aveva tenuto sotto il suo potere per quei lunghi anni era morto, e ora non avrebbe obbedito più a nessuno. Sarebbe stato libero, e finalmente avrebbe mantenuto la promessa fatta a Goku: fargli conoscere tutti gli angoli del Paradiso, e anche quel posto meraviglioso sul Mondo Terrestre...(Vi ricordate la puntata in cui incontrano Shien? Ecco il posto è quello a cui si riferisce il dio. Nd Youkai)
- Obbedirà! Se non lo farà saremo costretti a punire anche lei! -
- NO! - all'improvviso Goku respinse Nataku con una forte spinta, facendolo cadere a terra. Aveva feroci occhi dorati.
- Go- Goku? -
- Cosa credi di fare? Prima hai tentato di uccidere Ten-chan, Ken nii-chan e poi ci hai provato con me. E ora perché vorresti aiutarmi? - disse con occhi gelidi. Nataku non sapeva cosa rispondere, era vero, dopotutto era colpa sua, ma ora voleva sinceramente aiutarlo.
- Goku asp...! - cercò di spiegargli. Troppo tardi. Il bambino si lanciò contro di lui. Istintivamente il Dio della guerra alzò la katana cercando di difendersi. Goku venne scaraventato contro il muro, perdendo conoscenza.
- Molto bene, principe Nataku. E ora gli dia il colpo di grazia...- gli ordinarono i funzionari dell'imperatore. Ma il dio non si muoveva, ancora incredulo. La katana cadde dalla sua mano, mentre tratteneva a stento lacrime di amara separazione.
- Principe Nataku! Cosa aspett...?! -
- Un momento. - si voltarono e videro arrivare la divinità Kanzeonbosatsu, seguito dall'aiutante Jiroushin. Tutti si inchinarono davanti alla dea, mentre parlava con tono deciso, per niente turbata dalla morte del nipote. Sembrava che se l'aspettasse. - Quando questo bambino venne portato sul Mondo Celeste dissi che mi sarei presa la sua responsabilità, sebbene l'abbia affidato a mio nipote Konzen Doji, e quindi ritengo che debba essere io a deciderne la punizione. -
- Ma, divina Kanzeonbosatsu! Non possiamo lasciare vivo un itan pericoloso come lui! -
- Allora, se volete così tanto la sua morte, morirà...- fece una pausa poi il suo sguardo incrociò gli occhi vacui del Principe della guerra - ...tu che ne pensi Nataku? -
Il dio alzò lo sguardo. Gli stava chiedendo che punizione dare a Goku?! Come poteva chiederlo proprio a lui? Certo che non voleva che morisse! Ma l'unica alternativa era...
- ...rinchiuderlo. - disse sommessamente, ma quelle parole furono ben udite da tutti i presenti. Dopotutto però era preferibile quella punizione alla sua morte. Se lui fosse morto non si sarebbero incontrati più.
- Cosa?! -
Kanzeonbosatsu sorrise, soddisfatta.
- Mi sembra una buona idea. Almeno così in futuro potrà scontare i suoi errori. - alcuni funzionari cercarono di obbiettare, insoddisfatti dalla decisione, ma la dea li congedò. - Ritiratevi e andate a comunicare la mia decisione all'imperatore. -
Quando se ne furono andati ordinò a Jiroushin di portare via il demone in attesa di rinchiuderlo sulla terra e insieme si avviarono, lasciando il principe della guerra solo con i propri pensieri. Non avevano sentito ciò che Goku gli disse prima di perdere conoscenza, nessuno l'aveva sentito tranne Nataku.
" Grazie di tutto..." gli aveva detto. Quella frase continuava a risuonargli nella mente, mentre per la prima volta pianse.

- Kanzeonbosatsu, sta dicendo qualcosa nel sonno. - informò Jiroushin con il bambino in braccio. La dea si accostò alle labbra del piccolo. Stava chiamando Konzen, mentre dagli occhi chiusi scendevano lacrime.
" Sei riuscito davvero a diventare il suo Sole..." pensò tra sé sorridendo.
- Posso chiedervi una cosa Kanzeonbosatsu? Avete intenzione di fargli dimenticare anche vostro nipote? - chiese Jiroushin dopo che la dea si allontanò dal demone.
- La cosa è inevitabile...- fece una pausa, riflettendo, poi con un sorriso soddisfatto aggiunse - ...tuttavia penso che possiamo rinchiuderlo in un posto dove potrà vedere sempre il Sole...-
"...fino al giorno in cui ritroverà il suo..." pensò infine. Ma non lo disse, non era ancora giunto il momento perché Jiroushin lo sapesse. Doveva ancora aspettare.

Il principe Nataku lentamente perse il suo cuore. La tragedia avuta inizio con le ambizioni di un solo uomo finì e con essa ebbe fine anche questa lunga storia. Tutto era finito.
Per rincominciare cinquecento anni dopo.

Rinchiuso in una grotta un paio di occhi dorati si aprirono, un nuovo giorno era arrivato. Vide il Sole sorgere, la luce solare che tanto ammirava e desiderava. Si accorse che stava piangendo, nonostante non ne conoscesse il motivo. Aveva avuto un lungo sogno, molto importante, ma non se lo ricordava più. Lo rendeva triste, molto triste, poiché sapeva che con quel sogno se ne era andato anche qualcosa di veramente importante per lui. " Voglio ricordarlo! Perché mi hanno rinchiuso qui? Cosa ho fatto di male?" tutte queste domande lo assillavano da quando era stato mandato in quella fredda grotta. " Tiratemi fuori di qui! "
Sentì un rumore di passi, poi vide il suo Sole.
- Ehi, sei tu quello che continua a chiamarmi? - quella persona aveva qualcosa di familiare...
- Cosa intendi dire? Io non ho proprio chiamato nessuno! Tu piuttosto...chi sei?- ...i suoi capelli erano splendenti come il Sole...
- E' perfettamente inutile che tu menti, ti ho sentito benissimo. La tua insistenza è fastidiosa, quindi finiscila. - ...come il suo Sole. - Non ho altra scelta. Ti porterò con me. -
Gli tese le mani, il bambino allungò istintivamente le sue. Le catene che lo sigillavano si sciolsero.
Quella persona gli aveva donato un mondo splendente, splendente ancor di più del Sole. Eppure non era la prima volta, in passato qualcun'altra aveva portato la luce nel suo cuore. Non sapeva perché, ma seppe di aver ritrovato ciò che attendeva da tanto tempo, seppe di aver ritrovato colui che aveva perduto da cinquecento anni.

"Ci rivedremo..." e allora ti mostrerò i fiori di ciliegio.

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Ho finito anche questa lunghissima storia! Giuro che stavo per piangere quando ho fatto uccidere Konzen...ç___ç. Vi prego, se vi è piaciuta commentate! E se non vi è piaciuta commentate lo stesso! Chiedetemi pure spiegazioni!
A presto!
By Youkai



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