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Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Supernatural
Titolo Fanfic: BROKEN SOUL
Genere: Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, One Shot
Autore: pandistelle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/04/2014 13:57:11

L'ho già perso una volta, quando allo scadere del patto i segugi infernali erano venuti a reclamare la sua anima.
 
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BROKEN SOUL
- Capitolo 1° -

Lentamente, mi avvicino a una delle finestre della stanza del motel in cui alloggio.
Scosto piano le sottili tende di cotone verde scuro.
Guardo fuori.
E' arrivato l' autunno.
Il vento con la sua furia trasporta ovunque le foglie morte cadute dagli alberi.
Alla mia sinistra, un gruppo di bambini gioca a rincorrersi dietro una lunga fila di automobili parcheggiate.
Li osservo per un lungo momento, poi distolgo lo sguardo.

Sospiro.
Mi volto.
Guardo mia sorella Layla, che sta preparando la colazione.
Un profumo delizioso di pan cake si diffonde per la stanza arrivando fino alla mie narici.
Bevo un lungo sorso di caffè, dalla tazza che stringo fra le mani.
Nel mentre, il mio stomaco comincia a brontolare reclamando a gran voce del cibo.

Da quanti giorni sono, che non faccio un pasto decente?
Non me lo ricordo.
Ormai ho perso la cognizione del tempo.
Da quando Dean è scomparso insieme a Dick Roman, ho smesso di contare i giorni.
Le settimane.

Vorrei dire a mia sorella, di smetterla di cucinare così tanto per me.
Fin da quando è nata, sono stata io a prendermi cura di lei.
Ho dovuto farle da madre e padre, oltre che sorella maggiore.
Nostra madre era morta, e nostro padre rinchiuso in una clinica psichiatrica.
L'ho cresciuta.
L'ho amata.
L'ho protetta.

Ora invece, i ruoli si sono stranamente invertiti.
Adesso è Layla a doversi occupare di me.
Sono stati i nonni a chiederle di tornare da Parigi, in quanto erano preoccupati per me.
Da quando Dean non c' era più, io ero cambiata diventando una sorta di automa.

Mangiavo poco o niente.
A malapena dormivo.
Le uniche cose che facevo, era cacciare e fare ricerche.

Dean non era morto.
Era scomparso, e del suo corpo non c' era traccia.
Quindi c' era ancora una speranza di ritrovarlo vivo.
Oppure morto.

E' stato questo pensiero a farmi andare avanti fino ad ora.
Altrimenti, sarei impazzita. Questo è poco ma sicuro.
Come mio padre.
Fino a quando non avrei ritrovato il suo corpo, non avrei smesso di cercare Dean.
Io non farò come mio padre.
Non soccomberò al dolore e alla disperazione come ha fatto lui.

Mi siedo a tavola.
Appoggio la tazza di caffè ormai diventato freddo sul tavolo.
Layla smette di cucinare e mi si avvicina, sorridendomi dolcemente.
Nella mano destra, ha la mia spazzola.
Si posiziona alle mie spalle, e comincia a pettinarmi i capelli.
Ha sempre amato farlo.

La lascio fare, tenendo lo sguardo fisso sulle mie mani.
Odio farmi vedere in questo stato.
Così maledettamente disperata e vulnerabile.
Layla non dice nulla.
E' mia sorella e non mi ha mai giudicato.

- Dovresti andare a trovare Sam e Selvaggia, sai a loro farebbe molto piacere.

La voce di mia sorella, rompe il silenzio.
Sospiro.
Dopo la scomparsa di Dean, Sam aveva deciso di smetterla con la caccia.
Naturalmente Selvaggia, aveva appoggiato la sua decisione.
Ora vivevano una vita normale, ed erano felici insieme.

Ho i loro numeri di telefono.
Abbiamo mantenuto i contatti, nonostante le nostre vite abbiano preso direzioni opposte.
Ora come ora potrei chiamarli e dire loro, che uno di questi giorni sarei passata a trovarli.
Ma non lo faccio.

Non sono arrabbiata con Sam e Selvaggia.
Sono felice per loro, davvero.
Ma è proprio questo il punto.
La loro felicità, avrebbe alimentato ancora di più il mio dolore per la scomparsa di Dean.
Sarebbe stato come buttare del sale, su una ferita ancora aperta.
Il dolore sarebbe stato tremendo, difficile da sopportare.

Sam lo sa.
Ne lui ne Selvaggia, mi hanno mai imposto nulla.
Ogni tanto ci sentiamo telefonicamente.
Io li rassicuro, dico loro che sto bene.
Mento a loro, ma soprattutto a me stessa.

- Se lo facessi, dopo soffrirei ancora di più Layla. Non avrebbe senso, aggiungere dolore ad altro dolore.

Mia sorella non risponde.
Le mie parole, vengono inghiottite dal silenzio.
Sospiro.
Layla finisce di spazzolarmi i capelli, raccogliendoli in una coda di cavallo alta.
Non insiste oltre.
Sa che non cambio idea facilmente.

La guardo, tornare ad occuparsi della colazione.
Dalla credenza tira fuori i piatti e le posate per i pancake.
Io invece mi alzo e torno a guardare fuori dalla finestra.
Appoggio la fronte contro il vetro freddo, socchiudendo gli occhi.

- D' accordo, come vuoi. Però non allontanare da te le persone che ti vogliono bene Ellen. Dean non vorrebbe questo.

Dean è tutto per me.
L'ho già perso una volta, quando allo scadere del patto i segugi infernali erano venuti a reclamare la sua anima.
E' stato orribile.
Ma per lo meno in quell'occasione, avevo un corpo su cui piangere.
Questa volta invece è diverso.

Dean è scomparso insieme a Dick Roman.
Non so dove sia finito.
Le mie ricerche non hanno portato a nulla.
Ho parlato con streghe e stregoni.
Invocato angeli.
Ucciso e torturato demoni, al solo scopo di estorcere loro qualche informazione.

Tutto inutile.
Nessuna creatura umana o no, ha potuto aiutarmi.
Mi sono rivolta a degli sciamani, vecchi amici di mio padre.
Sono entrati nel regno dei morti.
No hanno trovato l' anima di Dean.
Quindi, non tutto è perduto.
Forse.

- Ho un ritardo, di tre settimane.

Non so perché l'ho detto.
Le parole mi sono uscite di bocca senza volere.
Mi giro nuovamente verso mia sorella.
Vedo Layla, smettere di apparecchiare la tavola e guardarmi trattenendo il fiato.

Abbasso lo sguardo.
Mi stringo nelle spalle, guardando ovunque tranne che nella direzione di mia sorella.
Il mio ciclo mestruale, è sempre stato regolare.
Mai un ritardo o problema.
Questa volta però è diverso.

All'inizio, ho dato la colpa allo stress e la tensione.
Poi al cambio di stagione.
Due settimane erano passate, mentre il dubbio di essere incinta si insinuava sempre più nella mia testa.
Ho sempre usato il cerotto.
Ma nessun metodo anticoncezionale, è infallibile.

Ho comprato un test di gravidanza.
Però, non ho avuto il coraggio di farlo.
L'ho nascosto in bagno, in una delle credenze.
Ho paura del risultato, che sia esso positivo oppure no.

Layla mi si avvicina, posando entrambe le mani sulle mie spalle.
Non è preoccupata, ne tanto meno arrabbiata.
Al contrario, mi sorride rassicurante.
Non mi chiede, se ho fatto o meno un test di gravidanza.
Le basta guardarmi, per capire.
In fin dei conti, è mia sorella.

- Vieni, andiamo in bagno a fare il test. Non ti preoccupare Ellen, andrà tutto bene.

Siamo chiuse in bagno da un bel po'.
Io seduta sul gabinetto.
Mia sorella, appoggiata con il sedere al lavandino.
Il test di gravidanza, poggiato sulla mensola davanti allo specchio.
Aspettiamo.

Non so che cosa provo. In questo momento, sto vivendo sentimenti contrastanti.
Da una parte, spero con tutto il cuore che il test sia negativo.
Io sono sola, Dean è scomparso.
Un bambino deve poter crescere con entrambi i genitori.
Non vorrei mai che nostro figlio, crescesse come me e Dean.
Senza madre e con un padre quasi sempre assente oppure folle, al punto da non ricordarsi neppure il suo nome.

Dall' altra però, vorrei che il test fosse positivo.
Non avrei rinunciato a mio figlio, per nulla al mondo.
Dean era scomparso, ma non del tutto.
Una parte di lui, cresceva dentro di me. Non sarei stata più sola.
In mezzo a tanta dolore e sofferenza, c' era anche qualcosa di meraviglioso.
Forse.

Il timer sulla mensola trilla all'improvviso.
E' il momento.
Tra poco scoprirò, se sono incinta oppure no.
Layla mi guarda.
Io faccio la stessa cosa, vorrei alzarmi ma non ci riesco.

- Ti prego sorellina, controlla tu. Io non ne ho il coraggio.

Ho paura.
Sia del responso, che della delusione nel caso in cui il risultato del test fosse negativo.
Mia sorella per fortuna, pare intuire il mio stato d' animo.
Sorride, per poi avvicinarsi alla mensola e prendere in mano il test di gravidanza.

Io aspetto.
L' attesa più lunga di tutta la mia vita.
Sul viso di mia sorella, si alternano ogni volta espressioni diverse e indecifrabili.
Non so cosa pensare.
In compenso, sono pronta al peggio ma anche all'eventualità di essere incinta.

- Il test è negativo.

Sobbalzo, come se qualcuno mi avesse appena dato uno schiaffo.
Il respiro mi si blocca in gola, e il cuore smette di battere per alcuni istanti.
Non sono incinta.

Abbasso lo sguardo.
D' istinto, porto entrambe le mie mani all'altezza del ventre.
Per un breve istante, mi sono illusa di avere trovato un valido motivo per andare avanti una volta per tutte.
Un figlio.
L' ultimo regalo di Dean, prima della sua scomparsa.

Invece no.
Dentro di me, non sta crescendo nessun bambino.
Sono sola, ora più che mai.
Con me stessa, e il mio dolore per la scomparsa del uomo che amo.

Layla mi chiama, invocando il mio nome.
Io non le rispondo.
Sono come in trance, non vedo o sento niente.
O meglio, non voglio.

Vorrei piangere.
Urlare, distruggere tutto.
Qualsiasi cosa, pur di sfogare la rabbia, il dolore e la frustrazione come mi porto dentro.
Invece, non faccio nulla di tutto questo.

Mia sorella si inginocchia davanti a me.
Lentamente, mi attira verso di se e mi abbraccia.
Io appoggio la testa sulla sua spalla, chiudendo gli occhi.
Mi sento così sola.
Così vuota.

- Mi dispiace Ellen.

Non rispondo.
Mi limito ad abbracciare Layla più forte.
Avverto poi qualcosa di umido bagnarmi gli occhi e poi le guance.
Piango in silenzio, non emetto alcun gemito o lamento.

Volevo questo bambino.
Lo desideravo con tutto il cuore.
Solo adesso me ne rendo conto.
Che egoista sono stata a sperare, anche se per un breve istante che quel maledetto test fosse negativo.

Mia sorella inizia a parlare.
Dice qualcosa riguardo degli esami del sangue da fare e una visita più accurata.
I test di gravidanza non sono affidabili al 100%.
Difficilmente però sbagliano, specialmente quelli comprati in farmacia.

A me però non interessa.
Io non voglio fare visite o esami.
Voglio solo il mio bambino.
Lui però non c'è, ne ci sarà mai.
Devo farmene una ragione.

- Anche a me. Non sai quanto.

Sospiro.
Con delicatezza, allontano mia sorella da me, ponendo fine al nostro abbraccio.
Mi alzo, asciugandomi le lacrime con il dorso della camicia che indosso.
Vado davanti allo specchio e guardo la mia immagine riflessa.

Devo andare avanti.
Sono una cacciatrice di demoni, non posso lasciarmi andare alla disperazione. Dean è scomparso, questo è vero.
Ma io lo ritroverò, non smetterò mai di cercarlo.
Questo è poco ma sicuro.

So cosa è il dolore.
L'ho provato sulla mia pelle un sacco di volte.
Ma non gli permetterò di avere la meglio.
Riuscirò a trovare Dean, ovunque si trovi.
Non mi importa quanto tempo ci vorrà.
Io ci riuscirò.



 
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