torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles)
Titolo Fanfic: HELP ME BROTHER!
Genere: Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU
Autore: 4turtlelove galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/03/2014 17:59:36 (ultimo inserimento: 14/04/14)

Mikey sta male, tutto sembra risolversi ma qualcosa va storto...
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
"ANDRà TUTTO BENE"
- Capitolo 1° -

Mikey guardava il soffitto facendo scorrere le dita tra le morbide coperte che lo coprivano fino al bacino.
Il secondo dito della mano sinistra picchiettava sul materasso con un certo nervosismo.
I due occhi azzurri, saettavano dal soffitto alla porta aperta del laboratorio del fratello, nel quale si trovava sdraiato sul lettino.
La flebo accanto al lettino gli era sembrata quasi un fantasma in quei giorni.
L’aveva seguito ovunque: in cucina per la colazione,pranzo e cena, in bagno e, per quelle poche volte che gli era permesso andarci, in salotto a guardare la TV.
L’arancione sospirò un po’ innervosito.
Era ormai una settimana che lo tenevano chiuso in casa,senza fare allenamenti o lavori pesanti.
Non gli era neanche permesso di andare in giro per casa da solo anche perché non era al massimo delle forze fisiche e a dir la verità non sembrava neanche stesse migliorando.
Il suo colorito già chiaro in quei giorni si era ancora più sbiadito e faticava a reggersi in piedi.
Don gli faceva almeno tre visite al giorno, senza contare quelle che si aggiungevano se il povero arancione aveva il minimo dolore.
Mikey strizzò gli occhi un po’ accecato dalla forte luce che c’era nel laboratorio.
Quasi come per ricordarsi del motivo per cui era lì si sfiorò delicatamente la ferita al bacino sentendo la benda ruvida che gli avvolgeva il busto.
Chiuse per un attimo gli occhi ricordandosi della domenica prima, trascorsa sui tetti della “Grande mela”, con il vento in faccia e i sui fratelli in torno a lui.

Era stata una bella serata.
Raph,Leo,Don e Mikey quella sera si erano divertiti come non facevano da settimane.
Raph e Leo non avevano litigato neanche una volta, né si erano sgarbati come loro solito.
Il fatto era che il maestro la settimana prima li aveva caricati di allenamenti e di compiti sul Giapponese per punirli del ritardo di della loro ultima uscita e gli aveva impedito di uscire la sera.
Ma quella domenica le tartarughe erano riuscite a liberarsi dai compiti e a convincere il sensei a farli uscire.
Verso mezzanotte però la situazione si era capovolta.
I quattro fratelli avevano scoperto i Purple Dragon in un vialetto di Central Park mentre infastidivano un gruppo di ragazzini che stavano alla pista di skateboard.
Era partita la lotta,così quasi per “sport” all’inizio…
Come sempre erano in vantaggio sugli avversari ma, improvvisamente, un biondino dalla cresta a spazzola tirò fuori dal giubbotto una pistola…BANG…
Tutto rallentò nella mente di Mikey.
Leo sgranava gli occhi dopo aver appena steso il suo ultimo avversario.
Don stava più lontano ma osservava la scena non capendo cosa stesse accadendo.
Raph stava immobile,paralizzato dietro al povero Mikey che intanto si era accasciato a terra con le mani sul bacino ansimando.
Fece un ultimo respiro mentre sentiva i rumori che si materializzavano nella sua mente.
Non capiva se fossero urla o cos’altro…ma erano sicuramente i suoni più orribili che avesse mai sentito…
Si era svegliato qualche ora dopo nella tana già bendato con tutti attorno.


Mikey riaprì gli occhi.
Fissò per un attimo l’orologio sulla parete sopra la porta: sette e dieci.
Sbuffò ancora chiedendosi dove fosse finito quel perfettivo del suo fratello maggiore.
Era uscito dieci minuti prima per andare a prendergli un bicchiere d’acqua e non era ancora tornato.
“Quanto chi vuole per prendere un bicchiere d’acqua?” si chiese alzandosi lentamente dal letto mentre i giramenti di testa tornavano a tormentarlo.
Si attaccò al tubo di ferro che teneva su la flebo e si tirò su, dirigendosi poi verso la porta tirandosi dietro (come sempre) la sua “bellissima” flebo.
Percorse il corridoio che portava alla cucina sorreggendosi con l’aiuto del muro.
-Nonono-
La voce di Leo risuonò per il corridoio.
Mikey si fermò di colpo dietro la porta della cucina mettendosi in ascolto.
-Dimmi che non è vero- continuò il leader che teneva un bicchiere d’acqua vuoto in mano e gesticolava rivolto al genio che lo guardava un po’ spaventato –Ti prego dimmi che…-
-Leo…- lo interruppe bruscamente Raph che era dietro di lui e sembrava più preoccupato che arrabbiato ma cercava di dimostrare il contrario –Smettila di fare l’idiota!-
-Raphael- lo riprese accigliato Splinter zittendo il secondo figlio che incrociò le braccia cercando di trattenere la rabbia che gli percorreva tutto il corpo –Donatello ti prego continua-
Il genio annuì timidamente poi continuò: -Non pensavo che la situazione si sarebbe capovolta in questo modo…pensavo che…dopo una settimana anche senza una trasfusione tutto si sarebbe ristabilito…ma…Mikey…sta peggiorando…gli serve urgentemente una trasfusione…anche perché il sangue che ora c’è nelle vene di Mikey è contaminato…“vecchio”…se non gli verrà fatta una trasfusione…potrebbe…m-mo-morire…-
Un singhiozzo sfuggì dalla bocca di Mikey che non avrebbe potuto sopportare un’altra parola.
Si mise una mano sulla bocca per stoppare i singhiozzi ma fu inutile.
-Mikey- Raph balzò in piedi dalla sedia sulla quale stava seduto e si precipitò verso il minore.
Prima che il rosso potesse arrivare alla porta l’arancione la chiuse con forza e, con le poche forze che gli rimanevano, si strappò con disperazione la flebo dal braccio destro e si staccò dal muro per raggiungere l’uscita della tana.
Correva con tutte le forze che aveva in corpo ma per quanto si sforzasse il suo passo era lento e la povera tartaruga inciampava in ogni cosa.
Ora era in salotto.
Forse non ce l’avrebbe neanche fatta a raggiungere lo schienale del divano per sorreggersi ma in quel momento voleva solo scappare.
Allungò la mano per aggrapparsi ai morbidi cuscini color porpora ma due forti braccia salde lo afferrarono da dietro per i fianchi prima che potesse raggiungere il divano.
-Lasciami- gridò Mikey mentre due calde lacrime gli percorrevano le guance –Lasciami andare-
Cercò di dare una gomitata alla figura che lo teneva ma fu inutile.
Raph lo teneva saldo a sé, quasi in una specie di abbraccio.
Senza ascoltare il fratellino cercò di sollevarlo da terra ma il minore continuava a dimenarsi non dandogli tregua nonostante le sue forze ormai scarse.
Allora gli mise un braccio attorno al collo mentre con l’altro gli teneva l’addome poi lo trascinò di forza nel laboratorio di Don.
-Mikey- chiamò subito dopo averlo messo seduto sul lettino e essersi messo acanto a lui scuotendolo per le spalle –Mikey smettila!Calmati!-
Dopo gli ultimi tentativi di liberarsi la giovane tartaruga si arrese scoppiando a piangere, affondando la faccia nel petto del fratello e iniziando a singhiozzare.
“Ti odio” pensò tra la disperazione “Ti odio,ti odio!”
Non sapeva esattamente a chi lo stava dicendo, aveva solo bisogno di dirlo.
Forse si riferiva a quel Purple Dragon che gli aveva sparato una settimana prima.
Ma era sicuro che se si stava veramente riferendo a quel tipo gli sarebbero sicuramente scappate qualche altre parolina non molto carina.
Forse si riferiva alla sua situazione attuale o forse a sé stesso…ma non ne era sicuro.
Raph avvicinò le labbra all’orecchio del fratellino e sussurrò: -Mi dispiace…dovevo proteggerti…-
Mikey smise per un attimo di singhiozzare.
Non era colpa di Raph se si era beccato quella pallottola nel fianco.
L’arancione scosse leggermente la testa.
Stava per ribattere quando si accorse che Don,Leo e Splinter erano nella stanza che li guardavano.
Gli occhi dei tre erano semichiusi in un espressione addolorata.
Ma non c’era compassione nei loro sguardi…solo tristezza e comprensione.
Mikey tirò su col naso mentre si staccava con dolcezza dalla spalla del maggiore.
Fece dondolare i piedi avanti e indietro mettendo le mani tra le cosce e guardando in basso poi esclamò schiarendosi la gola ma con ancora le lacrime agli occhi: -Allora…che si fa?-
Tutti guardarono Don che ora aveva tra le mani un blocco di appunti.
Guardò il fratellino e subito dopo Raph poi rispose gettando brevi occhiate anche al foglio: -Ci serve…una trasfusione…e Raph…è l’unico donatore compatibile…-
Raph guardò Mikey e per un attimo i loro occhi si incontrarono.
“Non posso lasciarti Mikey” disse tra sé e sé con amarezza mentre sorrideva al fratellino e gli accarezzava la testa.
Aveva sempre odiato gli aghi, fin da piccolo faceva di tutto per evitare le vacinazioni che il maestro li obbligava a fare tutti gli anni.
Odiava quella minuscola puntina che gli infilavano nell’avambraccio ed era capace di tirargli via litri di sangue.
-Ok- sorrise alla fine Raph cercando di non tremare mentre accarezzava il guscio di Mikey –Quando..?-
Don esitò un attimo poi lo guardò negli occhi e rispose decisamente più rilassato: -Domani..-
________________________________________________________
-Mikey- Leo era appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate e lo sguardo fisso sul pavimento.
I due ora erano soli nel laboratorio del fratello.
Splinter,Don e Raph erano andati in cucina e presto sarebbero tornati per preparare il laboratorio e trasformarlo in un mini ambulatorio.
-Mi spiace- continuò –Dovevo gettarmi verso di te e coprirti…ora sarei io lì sul quel lettino-
Leo strizzò gli occhi cercando di non farsi notare dal minore.
Mikey rise tanto che Leo sorpreso lo guardò confuso.
L’arancione continuò a ridacchiare poi chiese ironico:-A quanto pare è un difetto di famigli sentirsi in colpa per cose che non potevate prevenire eh?…prima Raph poi te…ci manca solo Don e siamo tutti a posto…-
Leo lo guardò ancora più sconvolto.
-Intendi- chiese –Che anche Raph…-
Mikey annuì sorridendo poi ornò malinconico –Non potevate far niente…per tutta la vita da quando eravamo piccoli vi siete presi cura di me…ma Leo…ho diciassette anni…e anche voi li avete…dovete comportarvi da ragazzi e smetterla di comportarvi da genitori…soprattutto tu Leo…lasciaci fare i nostri sbagli, lasciaci farci del male…possiamo solo imparare…-
Leo scoppiò in una risatina frenetica quasi divertita –Sai che non ne sono capace Mikey-
Il minore sorrise e annuì.
L’azzurro si avvicinò al lettino e accarezzò amorevolmente la testolina del fratellino e aggiunse: -Ora è meglio andare a dormire…domani sarà una giornata faticosa…-
-Si- rispose semplicemente Mikey facendosi aiutare dal maggiore a distendersi sul letto.
Leo lo coprì mentre gli occhi azzurri del minore continuavano a seguire i suoi movimenti.
Il leader sorrise e gli dette un bacio sulla fronte poi gli sussurrò:-Buonanotte-
Mikey restò fermo con la flebo nuovamente attaccata al braccio –Notte Leo- poi prima che chiudesse la porta aggiunse –Ehi Leo…grazie…intendo…di prenderti sempre cura di me…di noi…-
Il leader sorrise leggermente compiaciuto –L’ho fatto ora e lo farò sempre Mikey…notte-

Raph guardava il vuoto completo del salotto.
Tutti erano oramai andati a dormire da un pezzo.
Ma lui no…non riusciva a prendere sonno.
Insomma…gli aghi…Mikey!
Stava sul divano a gambe incrociate,i gomiti appoggiati sulle ginocchia e gli avambracci incrociati l’uno con l’altro.
Il nervosismo lo stava mangiando vivo dall’interno.
Non poteva farcela ancora.
Guardò l’orologio.
Mezzanotte e mezza.
Doveva andarsene a fare un giro.
Era l’unico modo per calmarlo.
In fondo se fosse uscito per solo un’oretta o due non se ne sarebbe accorto nessuno no?
Sarebbe tornato quando ancora tutti dormivano e nessuno avrebbe sospettato niente.
Mise una mano sullo schienale e con un gesto svelto si buttò dall’altra parte dirigendosi verso la porta.
-Non riesci a dormire?- la voce di Leo risuonò tranquilla prima di mostrare l’immagine della tartaruga dalla benda azzurra appoggiata alla porta della cucina.
-Leo- esclamò Raph sorpreso –Io..non…non ti avevo visto…-
-Sei agitato per domani giusto?- chiese il maggiore avvicinandosi sempre con le braccia incrociate, quasi non l’avesse sentito –Gli aghi ti mettono ancora il terrore…non è così?-
-Non mi mettono “il terrore”- rispose seccamente il rosso –Solo che non mi piacciono-
Leo fece una risatina scuotendo la testa, poi diventò più serio.
Fece una breve pausa e ricominciò: -Non ti impedirò di uscire…sarebbe inutile- Raph si mordicchiò il labbro inferiore –Per le due a casa ok?Io sarò qui ad aspettarti…-.
Il focoso sorrise –Promesso-
–Ma- aggiunse –Se ritardi di un solo minuto ti faccio pentire di non essertene andato via per sempre-
Raph rise divertito –Non potrei farti questo…scommetto che piangeresti come un bambino-
Leo sbuffò –Sta zitto tu!- poi guardò l’orologio –Ora corri prima che cambi idea…il tempo passa!-
Il focoso non se lo fece ripetere e si precipitò verso la porta che dava sulle fogne.

Don si svegliò di soprassalto.
Aveva fatto un sogno orribile: erano nella sala operatoria che aveva allestito qualche ora prima, nella stanza c’erano Mikey e Raph sdraiati su due lettini uno vicino all’altro.
Stavano per fare la trasfusione quando improvvisamente Leo si era alzato dalla sedia sulla quale era seduto urlando che Raph aveva cambiato il gruppo sanguineo la notte prima perché non voleva farsi pungere dagli aghi.
Don aveva pensato che il leader fosse diventato pazzo ma poi si era accorto che aveva ragione.
Il viola si strofinò l’occhio col pugno chiuso, poi guardò nella direzione del fratellino che dormiva tranquillamente sul lettino.
Quando lui,Raph e il sensei erano tornati dalla cucina Mikey già dormiva.
Allora si erano limitati a spostare un po’ di cose ma poi se ne erano andati tutti a dormire, mentre lui si era addormentato sulla sua scrivania.
Si sentì la gola secca, aveva bisogno di bere.
Si diresse in punta di piedi verso la cucina e aprì il frigorifero.
Era l’una e quarantacinque.
Senza neanche prendere un bicchiere attaccò le labbra alla bottiglia e bevve quanta più acqua riuscisse a inghiottire.
Quando si staccò fece un grande sospiro e si asciugò la bocca col dorso della mano.
Aveva una strana sensazione nello stomaco.
-Don- una voce proveniente dal divano lo distrasse dai suoi pensieri.
-Leo?- chiese incuriosito vedendo la sagoma del maggiore appollaiata sulla poltrona che era stata girata verso la porta della tana –Che ci fai sveglio?-
-Potrei farti la stessa domanda- sorrise l’altro deciso a non rivelare il vero motivo della sua presenza lì a quell’ora.
Don si avvicinò e si sedette sul divano vicino a lui.
–Sei nervoso vero?- chiese il genio.
Leo annuì –Tu non lo sei?-
Don alzò le spalle –Un po’- mentì.
-Come sta Mikey?- chiese il leader preoccupato.
Don sospirò senza togliergli gli occhi di dosso poi rispose: -Dorme…ma le sue condizioni peggiorano…ha bisogno di una trasfusione-
Leo annuì sconsolato.
Non poteva credere che sarebbe davvero successo qualcosa al suo fratellino.
Guardò l’orologio: mancavano cinque minuti alle due.
Aggrottò la fronte frustrato.
Don se ne doveva essere accorto perché quasi immediatamente gli chiese: -Tutto bene Leo?-
L’azzurro scosse la testa come per riprendersi e farfugliando rispose: -Emm…io…emm…si…certo-
Il genio non ne fu convinto ma non fece altre domande.
“Raph” ripeté innervosito Leo tra sé e sé.
Passarono cinque minuti silenziosi,troppo silenziosi.
La porta della tana non si aprì.
Altri dieci minuti.
“Dove diavolo è finito quella testa calda?”
-Leo- lo chiamò Don dopo un lungo silenzio –Andiamo a dormire?-
Il leader scosse la testa –Io dopo…tu vai-
-Ma non voglio che resti qui da solo- protestò il genio restando seduto.
Leo rise assonnato:-Vai a dormire…domani sarà una giornata faticosa-
Don si imbronciò come un bambino e non si mosse: -Dov’è Raph?- chiese improvvisamente.
L’azzurro lo guardò sbigottito.
-Sono passato davanti alla sua stanza…- spiegò il genio –Non l’ho sentito russare-
-Magari- cercò di spiegare il leader –Era sveglio…come me a pensare…-
-No- esordì semplicemente Don –Sappiamo bene tutti e due che se fosse così lui sarebbe qui in sala seduto a bordo divano…non gli piace stare in camera sua quando è agitato…non ha abbastanza spazio per sfogarsi…-
Leo si morse il labbro poi guardò l’orologio: due e venti.
Ora iniziava seriamente a preoccuparsi.
-A che ora doveva tornare?- chiese il genio intuendo tutto.
Il leader si mise una mano sulla fronte –Alle due-
Don sgranò gli occhi poi tirò fuori il suo tarta-celulare e compose il numero del fratello focoso.
Squillò.
Nessuno rispose.
-Leo…- sospirò un po’ spaventato –Non è che…preso dalla paura…bhe lui è scappato…?-
L’azzurro scosse la testa… non poteva averlo fatto…gliel’aveva promesso che sarebbe tornato –No…Donny lui…lo sai…non lo farebbe…-
Don non ne era sicuro.
Prese il cellulare e digitò alcuni tasti e sullo schermo comparve la scritta: “Rintraccia dispositivo”

Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Mi spiace per l'assenza ma ho avuto tanto da fare e in questo periodo ero un pò a corto di idee.
Spero che questa storia vi piaccia ^-^
Buona domenica!
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (4 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
dragonturtles - Voto: 19/08/14 03:09
Bellissima storia,Devo ammettere che sei proprio bravo.......mi dispiace x mikey però continua così !!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 3
darkshell - Voto:
14/04/14 17:23
Questo capitolo va molto meglio, brava, però, purtroppo, sono costretta a darti qualche altro noioso consiglietto! (non uccidermi, ti prego!!!!!).
Non dimenticare i ":" prima di iniziare un discorso.
Appena lasci parlare un personaggio, concludi la frase e aprine un'altra se devi far continuare un'altra battuta.
Come qui:
-E perché dovrest…?- cominciò Don diffidente ma Splinter lo precedette –Il vostro è un gesto molto nobile, siete sicuramente dei ninja onorabili - disse sorridendo mentre i due si inchinavano –Ma non posso chiedervi un sacrificio del genere…-

Quando Don ha detto: "E perché dovrest...", spezza la frase così:
-E perché dovrest…?- cominciò Don diffidente.
Splinter, però, lo precedette: –Il vostro è un gesto molto nobile, siete sicuramente dei ninja onorabili; ma non posso chiedervi un sacrificio del genere…-.
Te lo dico perché questa storia è ben costruita e merita davvero! Se correggi solo questi minuscoli errori, sarà ancora più leggibile e mi terrà maggiormente incollata allo schermo!
Eh! Eh!
Ad ogni modo, i complimenti li meriti sul serio. Mi piace moltissimo questa storia, amica!
Continua così!
Ma che cavolo, sono l'unica a seguirti?"
GRRRR! Ciao!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 2
darkshell - Voto:
03/04/14 14:20
Veramente bel capitolo, solo che c'è stata una piccola carenza. Hai dimenticato di descrivere meglio Aki e Zeshin e il luogo dove Raph si è risvegliato, magari aggiungendo cosa era accaduto esattamente al momento della caduta.
Vai così!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

Rif.Capitolo: 1
darkshell - Voto:
23/03/14 21:12
Evviva! Una storia su Mikey! Per favore, continuala che già così mette i brividi!!!!! WOOOW!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: