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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: E...VISSERO FELICI E CONTENTI?
Genere: Sentimentale, Romantico, Avventura, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC, What if? (E se...)
Autore: numerya galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/03/2014 19:44:44

Dal prologo:Anni trascorsi a pensare a lui e come fosse stato se.Quel “se” che avrebbe cambiato molto.La sua vita soprattutto.
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -




-E….Vissero felici e contenti?....-


* Prologo*



Occhi lucenti saettarono lungo la strada, in cerca di lei, la trovarono per puro caso, per pura fortuna, ma quando la puntarono , il cuore riprese a battere, riprese nuovamente a tamburellare forte, a farsi sentire. Eccola era li, era come lui la ricordava. Aveva tormentato i suoi sogni per anni, aveva tormentato i suoi pensieri, facendogli rimpiangere i gesti mai fatti e le parole mai dette, ma adesso, il tempo avrebbe risolto ogni cosa. Tutto sarebbe ritornato al posto giusto, tutto sarebbe ritornato a come era stato lasciato, lei tra le sue braccia, le sue labbra sulle sue, lei al suo fianco, lei con lui. L’osservò mentre camminava tranquillamente , sorrideva e teneva attaccato all’orecchio quello strano oggetto Babbano, che lui ancora doveva imparare ad usare. Sorrideva al suo interlocutore, sorrideva…Nuovamente il cuore fece rumore, bussò, e lui cercò di zittirlo , ma non ci riuscì. Ci aveva provato per anni, stando lontano da lei, uscendo dalla sua vita, ma era stato tutto inutile, lui aveva continuato a chiedere di lei, aveva continuato a chiedere di quella donna. Si stava avvicinando sempre più. Con passo lento, ancheggiando , e gettando i capelli al vento. Era la perfezione manifestatasi donna, era la SUA donna. Improvvisamente quel passo fu interrotto da un imprevisto che fu di suo vantaggio. Il tacco che si spezza e lei che , imprecando, con ancora l’aggeggio all’orecchio cerca di sistemarlo. Ma non può, troppi passanti che potrebbero vederla. È sempre stata attenta alle regole, sempre preparata a non infrangerle, sempre rispettosa di tutto. Sorride Lui, guardandola, mentre prende la scarpa tra le mani, e cammina senza di essa. I passanti la guardano incuriositi e lui non riesce più a trattenersi. Esce dal suo nascondiglio , si rivela, si rivela a lei. I loro occhi si incrociano, nuovamente. Lei si blocca, e farneticando qualcosa , interrompe la comunicazione , porta l’aggeggio nella borsa, lo sigilla bene li, per dedicare del tempo a Lui, che è li, fermo. Sguardo fiero, alto, più di lei, come lo era sempre stato. Sorriso stupendo che si disegna sul volto e brividi che le percorrono il corpo. Anni trascorsi a pensare a lui e come fosse stato se…. Quel “se” che avrebbe cambiato molto. La sua vita soprattutto. Ma quel “SE” era rimasto solo un “ se” e nulla più. Sorrise anche lei, felice di vederlo, felice di riaverlo li.
“Hai bisogno di aiuto?” Quella voce. Che aveva creduto di aver dimenticato, ma si era sbagliata. Era come lei aveva sempre immaginato e ricordato. Era la sua voce, la voce che le aveva sussurrato parole dolci, parole dure, parole…
“Ho rotto un tacco e dovrei ritornare a casa…” lui Abbassò lo sguardo divertito. Divertito di ascoltare nuovamente lei, rivolgersi in quel modo, come se non fosse mai accaduto nulla, quando invece qualcosa era accaduto. Rialzò nuovamente lo sguardo su di lei, che gli sorrise, e li nuovamente il cuore bussò , e mandò messaggi che lui gettò via.
“Ti accompagno” Sussurrò lui, e sfoderando quell’eleganza che faceva parte della sua natura, aprì la porta di quell’auto nera che ormai era divenuto il suo mezzo di trasporto giornaliero. Lui che non aveva mai apprezzato nulla del mondo Babbano , adesso era li, a usufruirne delle sue tecnologie, anche se con difficoltà. Perché era stata lei a fargli apprezzare ogni cosa di quel mondo, era stata lei ad aprirgli gli occhi e fargli notare quanto simili erano tra di loro i maghi e i Babbani. E lui aveva accettato quella visione, si era integrato, viveva in quel mondo come se fosse uno di loro e doveva ringraziare lei. Entrambi salirono in auto.
“Francis cambio di programma” Sussurrò lui piano, dando nuove indicazioni al suo Chauffeur che partì per condurlo a destinazione. Un silenzio imbarazzante scese in quell’auto e più volte si scambiarono sguardi sfuggevoli, segreti, sorrisi imbarazzati e sorrise nascosti. Lei non parlò , e lo stesso lui. Quel silenzio era snervante, era la prova che le parole da dire erano troppe e un viaggio di soli cinque minuti non sarebbe bastato.

 
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