torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Transformers
Titolo Fanfic: LA CAMISA NEGRA
Genere: Introspettivo, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC, AU, What if? (E se...)
Autore: msfly galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/12/2013 22:00:33

Riflessioni di Delta Ride su Specter e viceversa, quando erano ancora a Buenos Aires.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
1
- Capitolo 1° -

Momento di, ahem, "noia scritturale". Non ha senso l'averlo scritto, o almeno io non credo che lo abbia. Insomma, chi se ne importa dei Ride in esilio a Buenos Aires? Nessuno. Io però ho tirato fuori questa cosa lo stesso. Vedete voi.




Mentre dava l’assalto ad un altro drink, Delta Ride pensò con una certa cupezza a quanto quel divertimento a cui lei e gli altri si stavano dando fosse totalmente ingiustificato.

Suo marito era a Cybertron, il suo amante era a Cybertron, aveva delitti su delitti di cui rispondere, e tutto quel che faceva era rimanere a Buenos Aires a spassarsela con Airachnid, i suoi figli, e…

Fece un sospiro, completando il pensiero con “…E…con un uomo la cui compagnia è tutto meno che raccomandabile”.

Spectrus Specter, l’ingannatore. Non sapevano molto l’uno dell’altra, eppure avevano avvertito entrambi il feeling che si era creato quasi immediatamente tra loro, quello che si crea tra due persone dai caratteri affini.

C’era una sorta di corrente sotterranea che passava tra loro, che portava lui a prendersi alcune libertà, e lei a lasciare che se le prendesse. Nulla di serio, ovviamente, ci sarebbe mancato solo un altro uomo a complicare ancor di più la sua vita sentimentale, ma si era lasciata tranquillamente massaggiare il collo qualche sera prima…appena poche ore dopo averlo conosciuto…

Aveva mai concesso ad un uomo di avvicinarsi così a lei, senza che fosse lei stessa a spingerlo a farlo? No. Non che ricordasse.

Dandogli una breve occhiata mentre lui utilizzava quel suo sguardo bruciante sulle malcapitate ragazze -future vittime della sua grande capacità di seduzione- che avevano la sventura di avvicinarglisi troppo, Delta Ride si sorprese a pensare che chissà, se fosse stata single con uno del genere avrebbe potuto partire all’avventura e non tornare più.

Fuggire, fuggire…lo aveva fatto spesso. Mai in battaglia, non era codarda in quel senso, ma sentimentalmente…eh si…in quei casi la fuga non era un’opzione poi così vergognosa.

E non sarebbe stato nemmeno troppo complicato convincerlo, visto come se l’era mangiata con gli occhi fin dalla prima volta che aveva posato lo sguardo su di lei. Non che Delta credesse che, per qualche assurdo motivo, Specter potesse essere cotto di lei come il povero Hot Shot. Ma sapeva anche che, se gli avesse detto “andiamo”, sarebbe stato “andiamo”.

Sarebbe stato qualcosa totalmente senza impegno. Pura e semplice connessione, più l’indubbio divertimento di visitare posti mai visti, venire a contatto con altre razze e…combinare guai. Arrivando in quell’universo Delta Ride ci aveva quasi ripreso gusto.

Spectrus intercettò l’occhiata di Delta Ride, e mentre ordinava un altro drink per sé stesso ed uno anche per lei, pensò ancora una volta a come sarebbe stato partire con lei senza una meta precisa a combinare disastri e realizzare la propria vendetta…

Oh, lui intendeva svolgere bene il suo “lavoro” di ingannatore. Chiaro. Ci teneva alla pelle, e se Delta Ride voleva sbrogliare l’intricata matassa da lei stessa creata per risolvere col marito andava aiutata; ma ciò non toglieva che man mano avrebbe potuto rendersi conto che non valeva la pena di sforzarsi tanto.

Erano simili, loro due. Avevano un passato da spie in comune, avevano la stessa spietata sensualità…si, anche la figlia, Megatryde, ce l’aveva…ma era una cosa diversa.

Diede un’occhiata anche a lei, che stava ballando…si muoveva in modo assai aggraziato, e moltissimi sguardi erano su di lei…non che ci fosse da stupirsi. Megatryde, come Delta Ride, era bellissima.

Era un’altra per cui avrebbe valso la pena sforzarsi un minimo cercando di sedurla, si disse. Smise di guardare la ragazza danzante dopo un po’, per portare il drink a Delta Ride.

- pensierosa,eh?

- un altro drink…giusto ne avevo bisogno.

Mentre lui le si sedeva accanto ed iniziavano a bere, la musica cambiò.

“Tengo la camisa negra, hoy mi amor estas de lutto
Hoy tengo en el alma una pena y es por culpa de tu embrujo…”


- le femme con cui sei stato potrebbero dedicarti questa canzone, sai?

Spectrus fece un lievissimo sorriso arrogante. - idem la moltitudine di mech cui tu avrai spezzato la Scintilla, letteralmente e non.

“…Hoy sé que tu ya no me quieres
y eso es lo que mas me hiere
Que tengo la camisa negra
Y una pena que me duele
Mal pareceque solo me quedé
Y fue para todita tu mentira
Que maldita suerte la mia
Que aquel dia te encontré…”


- non sono così spietata - sorrise Delta Ride, con uno scintillìo negli splendidi occhi azzurri che la contraddiceva in pieno.

- come no, come no…

- mento solo se devo farlo, non perché mi piace.

Specter si alzò in piedi, tendendole una mano nell’invitarla a ballare. - sicura? - scesero rapidamente in pista - io ho perduto il conto delle Scintille che ho spezzato, e tu? Hai mai iniziato a tenerlo, o hai preferito non farlo e, semplicemente, non pensarci?

“…Por beber del veleno malevo de tu amor
Yo quedé moribundo y lleno de dolor
Y desde que tu fiuste yo solo tengo
Tengo la camisa negra porque negra tengo el alma
Yo por ti perdì la calma
Y casi pierdo hasta mi cama
Cama cama caman baby
Te tengo con disimulo
Que tengo la camisa negra y debajo tengo el difunto…”


Ballavano senza badare agli sguardi altrui, particolarmente a quelli di Magnus, che li osservava scuotendo il capo quasi allibito. Con tutto quel che c’era da sistemare lei ballava…e con quel…quel…oh, non era in grado di trovare una definizione. E per di più sembravano avere una certa intesa.

- mai iniziato. Non ci ho mai badato troppo.

Specter la fece girare su sé stessa. - evidentemente sei abituata al fatto di catturare la Scintilla altrui con un’occhiata, come faccio io. Cadete tutte ai miei piedi, e quando mi provate una volta…

Delta Ride rise. - ti dirò…con me non ha funzionato - gli sussurrò all’orecchio.

“…Tengo la camisa negra ya tu amor no me interesa lo que ayer me supo a gloria
Hoy me sabe a pura
Miércoles por la tarde y tu que non llegas ni siquera muestras señas
Y yo con la camisa negra y tus maletas en la puerta…”


- mi avrebbe piacevolmente stupito il contrario. Ascoltami…che ne dici di fare una gita in barca?

- quando?

- domattina. Così sistemiamo gli ultimi dettagli del nostro piano.

Il buonsenso avrebbe suggerito di non accettare.

Ma Delta non era in vena di dare retta al buonsenso.

- sia.

“…que tengo la camisa negra y debajo tengo el difunto…”
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
msfly 12/12/13 18:41
Già, lo credo anche io. Ma tutto sommato dai, Spectrus si è trovato un'altra bella gatta da pelare....xD
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

teresastern - Voto: 12/12/13 18:14
Sappiamo tutti come è andata a finire :D a meno che non mi debba aspettare delle sorprese future direi che questi due malvagi hanno infine dovuto rinunciare alla tanto sospirata vacanza. Peccato credo si sarebbero divertiti alla fine!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: