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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Teenage Mutant Ninja Turtles (Tartarughe Ninja)
Titolo Fanfic: GHOST WORLDS
Genere: Sentimentale, Azione, Avventura, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC, AU, What if? (E se...)
Autore: mikiturtle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/11/2013 15:56:31 (ultimo inserimento: 26/11/13)

Le tartarughe ninja sono quattro... ma con un quattro che non fa parte dei vari universi che abbiamo sempre visto...
 
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FRATELLI
- Capitolo 1° -

New York. Una grande città, con enormi grattacieli, dalla popolazione multietnica e dalle varietà di scelte. Accompagnata da un sistema fognario diverso da quello che siamo abituati a conoscere, cela solo un piccolo segreto.
Una famigliola ninja, creatasi diciassette anni fa, grazie a un mutageno. Casa Hamato vive fra le mura di mattoni di questo labirinto maleodorante, con soli pochi amici come contatto con il mondo esterno...
La nostra storia inizia in una normale domenica sera, del 10 novembre...

-Allenamento uguale miglior capo. Miglior capo uguale protezione famiglia!- ripeteva continuamente la tartaruga spadaccina chiamata Leonardo.
Al centro del dojo, i suoi brillanti occhi ramati seguivano il profilo di un nemico invisibile, specchiandosi nell'argento delle doppie katana. Una seconda tartaruga, dalla maschera di un rosso acceso, batteva la sua gonfia rabbia nel sacco da box, dando lievi sguardi seccati alla ricerca estrema della perfezione del primo.
-Non ti stanchi mai di ripetere sempre la stessa cosa, Leo?-.
L'azzurro sorrise, continuando ad allenarsi: -E' fondamentale essere attenti per evitare fallimenti!-.
-Certo!- ironizzò il focoso, pulendosi gocce di sudore con il dorso della mano: -Come il fatto di prendere l'intera responsabilità mondiale sulle spalle!-.
Leonardo cercò di non badare all'ultimo commento, ma la rabbia non poté che crescere nel suo petto da giovane condottiero. In fondo, sapeva che queste erano le stesse parole che Splinter gli aveva ripetuto un sacco di volte. Eppure, la ricerca continua di proteggere anche a costo della vita era troppo forte.
-Direi che Raph ha un punto!- fece una terza voce, calma e dolce.
I due fratelli guardarono la terza tartaruga aggrappata al pilastro del salotto, a testa in giù, mentre saldava una resistenza elettrica per qualche nuovo progetto geniale. Don non aveva la minima idea del "sangue al cervello".
-Stavi ascoltando?- chiese Leonardo, rilasciando uno sbuffo di stanchezza.
Donnie chiuse la manopola della fiamma ossidrica, alzando il paraocchi e scendendo dalla sua postazione con abile balzo, annuì.
-Era impossibile non farlo- disse, voltandosi verso la stanza del sensei: -A proposito, so che domani o dopodomani andremo in Giappone-.
-Giappone?- esclamò Raph, con evidente stupore: -Cavolo! Perché nessuno me lo ha detto?-.
-A dire il vero- ridacchiò Don: -Te lo abbiamo ripetuto circa 745 volte questa settimana, a ripetizione. Ma tu non hai ascoltato-.
-Non mi mettere con quel... demonio di Yano!- ringhiò Raphael: -Anzi, dov'è? Ha saltato nuovamente l'allenamento!-
Don e Leo si scambiarono uno sguardo angosciato. Sapevano che non c'era niente da fare per correggere le orrende abitudini di Yano... o meglio, Tiziano. Era il quarto fratello più giovane e non solo! Era maleducato, dispettoso e adorava all'impazzata far soffrire gli altri. Nessuno in casa Hamato riusciva a capire per quale motivo fosse tanto oscuro... nessuno.
-Sono stufo dei suoi comodi!- sbottò Raphael: -Noi sudiamo e lui se la spassa chissà dove!-.
Tutto si ridusse in un attimo... Un sibilo si avventò dietro la tartaruga focosa, la quale percepì un freddo brivido lungo la schiena. Il luccichio della lama del Sai rifletteva pericolosamente vicino alla gola del 17enne. Don e Leo sbiancarono quando riconobbero quella fatidica maschera nera.
Era lui... Tiziano.
-Sempre a lamentarti, Raph?- schernì con voce bassa e letale, mantenendo il Sai vicino alla gola: -O a sparlare di me-.
Il focoso respirò affannosamente, sperando che il Sai non avrebbe perforato la sua trachea. Chiudendo per un momento gli occhi, si sentì la potente aura negativa di Tiziano allontanarsi dalle sue spalle, solo per prendere posto dinanzi a lui. Occhi di un nero pece, pelle militare piuttosto scura, una cicatrice sulla guancia sinistra. Identico come i suoi fratelli, la sua arma era la Tanto. Ne portava due di diverse lunghezze sul fianco destro.
-Giappone, avete detto?- scherni, lanciando il Sai al suo proprietario: -La cosa mi entusiasma-.
Fece un passo solo per guardare maliziosamente Leonardo: le loro altezze erano diverse, così come il modo di pensare, dopotutto.
-Smettila di comportarti in questo modo- mormorò freddamente l'azzurro, rinfoderando le katana.
-E perché?- ghignò l'altro, mettendosi a braccia conserte: -Mi temi, forse? Che codardo! Come può il sensei averti nominato leader se te la fai sotto?-.
Le dure parole colpirono il maggiore, il quale inspirò ed espirò in cerca della calma. Il suo fratello minore era davvero perfido, quando voleva. Don e Raph fulminarono Tiziano con delle occhiatacce, ma questo non impedì al giovane di continuare a offendere Leo.
-Non ho ancora capito perché c'è così tanto odio in te- disse Leonardo, con tono calmo.
-E ricominciamo!- ruggì Tiziano, gonfiando di rabbia i suoi bicipiti scolpiti: -Rompi sempre con questa storia! Io non provo alcun odio! Non posso essere solo me?-.
-Il "solo te" ci ha sempre fatto ritrovare nei guai!- sbottò Leo, con voce più stesa: -A causa dei tuoi furti, la polizia è quasi arrivata a scoprire la nostra tana!-.
-Furti?!- urlò la tartaruga giovane: -Come ti permetti? Quei ladri avevano un lauto bottino fra le mani e io ho solo impedito che la facessero franca!-.
Donatello fece un passo avanti: -Forse le tue intenzioni erano buone, Yano... ma questo è un disonore per il Bushido!-.
-Chi se ne frega del Bushido, dannazione!- ringhiò il nero: -Se io non ci fossi, questa squadra cadrebbe! Mi chiedo perché il topo non abbia scelto me come leader!-.
-Porta rispetto al maestro!- ruggì Raphael: -Non osare chiamarlo con un nome generico!-.
-Perché no!- ghignò Tiziano: -Lui non mi rispetta a dovere... e perché io dovrei farlo?-.
-Non sei che un moccioso indisciplinato- concluse Leonardo, girandosi di spalle: "A volte mi chiedo se siamo davvero fratelli...".
-VI ODIO, SI' LO AMMETTO!- gridò Tiziano, afferrando le sue Tanto per conficcarle nel sacco da box di Raphael...

***********************************

Giappone, Ohara, 1 km da Kyoto

Gli abeti più alti si stagliavano maestosamente contro un cielo nuvoloso, allungandosi sino a un orizzonte gremito di edifici moderni. La pace di questa radura era senza pari, perfetta come nascondigli o per meditare. Un tempio di legno, dalla tipica architettura giapponese (o meglio, con quel classico tetto dalle punte all'insu), era in cima a circa dieci scalinate di antica pietra.
Tutt'intorno non c'erano che alberi... eppure, accanto a un fiume dall'acqua pura, una casa di legno e mattoni risiedeva proprio qui. La porta di questa bicocca si aprì dolcemente, permettendo a un giovane ragazzo 18enne di entrare spavaldamente, con un fascio di legnetti per il camino sulle spalle.
-Ehi, sensei! Sono tornato!- sbuffò, gettando il suo bottino sul pavimento, con un sonoro "crash".
Corti capelli neri, occhi castani. Il volto tipicamente orientale. Indossava una casacca nera, con bordature bianche, pantaloni aderenti e stivali sin sotto al ginocchio, tutto in nero. Il ghigno sulle sue labbra svanì quando una figura comparve dalla cucina.
La casa non era molto grande. Era composta da un salotto con un'ampia finestra con tendine bianche, dove il pavimento era ricoperto da un bianco tatami. La cucina presentava una vecchia cucina a legna, un mobile di bambù che conteneva stoviglie e cibi che non utilizzavano il frigo, un tavolo con tre sedie e un'altra finestra, che sboccava sul fiumiciattolo. Al piano superiore, poi, vi erano tre camere da letto, con finestre, armadietti di legno e futon, più un bagno con una misera vasca.
La povertà regneva in questa abitazione.
-Sei rincasato presto, Katsuro- mormorò la vocina giovanile: -Il maestro sta meditando-.
L'altro sbuffò: -Chi ti ha chiesto niente, Keiichi! Che prepari per cena?-.
-Pesce. Oggi ne ho pescato in abbondanza- sorrise l'altro, mostrandosi timoroso.
Indossava un kimono bianco, con un pantalone aderente nero. I suoi piedi con due dita erano scalzi. Sul suo volto capeggiava un'allegra maschera bianca che risaltava gli occhi di cristallo quanto ingenui, dalle corte code. La schiena mostrava un guscio poco rigonfio verde salvia, mentre la vita era cinghiata da una cintura di stoffa bianca, come le bordature della casacca, dalle ampie maniche.
Quattordici anni e l'aspetto di una tartaruga umanoide.
-Bene. Mettici più riso per me- mormorò Katsuro: -E smettila di fissarmi! Vai a preparmi il bagno e i vestiti puliti!-.
Keiichi annuì, correndo velocemente al piano superiore. Una grossa cicatrice a forma di "x" era sul suo zigomo sinistro, segno di un abuso o di una ferita passata.
-Non tollero simili atteggiamenti verso tuo fratello, Katsuro- giunse la voce autoritaria e ferma di un uomo.
Capelli brizzolati, una barbetta proveniente da sotto il labbro inferiore. Un kimono arancio spento, lungo sino alle gambe, avvolte in un paio di pantaloni neri. Tipici sandali da giapponese erano ai suoi piedi e sotto la mano destra un bastone di legno gli impediva di zoppicare visibilmente.
-Hai, Kenshin-sempai...- rispose il giovane, con rabbia: -Ma non è colpa mia se mi fa sempre arrabbiare!-.
Il sensei scosse negativamente il capo e si avvicinò: -La tua rabbia ti acceca e ti spinge ad arrecare male alle persone innocenti. Ti ho già perdonato una volta, ricordalo-.
-Hai...-.
-Adesso, dedicati al tuo corpo e chiedi scusa a tuo fratello- concluse Kenshin.
L'altro non rispose e se ne andò dritto al piano superiore, intravedendo il fratellino intento a riempire la vasca con acqua calda. Fissò il carapace con odio, incapace di credere che avesse realmente un legame familiare con...
"Una specie di mostro!" ringhiò mentalmente...



Angolo dell'Autore

E' passato molto tempo da quanto ho aggiornato con l'ultima storia, che ho accantonato per idee scarse. Spero che questa vi piaccia!
 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (4 voti, 6 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 6 commenti
Rif.Capitolo: 5
wiam-uzumaki
25/12/15 23:43
E poi??????? (Curiosa)
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Rif.Capitolo: 4
4turtlelove - Voto:
24/11/13 15:58
Bella!!Questa storia mi piace sempre di piú e poi in fondo...Yano non é cosí cattivo....però povero Keiichi...spero stia bene!!! Aapetto il prossimo!!!
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Rif.Capitolo: 1
megarockgirl - Voto:
21/11/13 21:47
Sei tornato anche qua!!! ^^
Finalmente!! E con una bellissima storia!! Bravo, mi intriga moltissimo!!
Anche se devo dire che Tiziano mi sta già sui ********!!
Keiichi invece è assolutamente adorabile, tenero cucciolotto!!
Vabbè che altro dire? Aspetto il seguito!! Vai così fratellino!!
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Rif.Capitolo: 2
4turtlelove - Voto:
20/11/13 13:21
Bello!!Mi chiedo come fai ad avere sempre delle idee diverse una piú bella dell'altra...complimenti!!Aspetto il prossimo!!
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Rif.Capitolo: 1
mikiturtle
17/11/13 21:45
Grazie! Era da un po' che non scrivevo e ora ho buttato giù questa storia! Eh!
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Rif.Capitolo: 1
4turtlelove - Voto:
17/11/13 19:36
Bhe...che dire curiosa!!Mi piace!!Non vedo l'ora di leggere il seguito ^ ^ bella!!
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