Manga e Anime
creata dalla serie "TRANSFORMERS":
"Arte, mio unico amore"
una fanfiction di:

Genere:
Introspettivo
Avvisi:
OOC - AU - What if? (E se...) - One Shot
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
-

Conclusa: Sì

Fanfiction pubblicata il 07/11/2013 15:57:15
 
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Questa volta non so sul serio perché mi sia venuto in mente di scrivere una cosa del genere.
In fin dei conti ormai la coppia Spoke/Airachnid è bella che andata, lui è e resterà sposato con Deathstar, eccetera eccetera, però ecco…boh.
Insomma, questo è il risultato. Vedete voi.


“l’Arte per sé stessa, in tutte le sue forme”.
Che fosse pittura, scultura, poesia, che fosse la danza, il canto o riguardasse la musica, Spoke Ryder l’amava. Amava tutto ciò che fosse Arte.
L’arte della guerra. Della tortura. Nonché l’ars amandi. Ultimamente aveva avuto modo di aggiungere ad essa nuove sublimi tecniche.
- a che stai pensando?
Il ragazzo si voltò verso la sua bella amante, Airachnid. Il lenzuolo bianco che la copriva sommariamente faceva di lei una visione veramente artistica, per come la pensava lui. Ora come ora, ammirare la perfetta posizione del braccio disteso sopra la sua testa, mentre l’altro era piegato sotto di essa, non lo stancava mai.
La sua amante e la sua musa, ad insindacabile elezione. Almeno finché non ne avesse trovata una ancor più perfetta.
- all’Arte.
- ma perché te l’ho chiesto… - Airachnid fece per voltarsi dall’altra parte, ma Spoke la fermò con un gesto della mano.
- ferma lì.
Airachnid lo guardò perplessa, ma data la secchezza dell’ordine era meglio obbedire e limitarsi ad osservare le azioni di Spoke Ryder che, senza curarsi di coprirsi ( e perché mai avrebbe dovuto? Erano soltanto loro due nella stanza, e per snello che fosse il suo fisico era assolutamente perfetto) si era alzato dal letto e diretto verso la cassapanca. Le pesanti tende rosso sangue facevano si che la luce del sole che filtrava nella stanza assumesse un colore rosso che rendeva l’atmosfera tanto sensuale quanto inquietante.
Per i due amanti, comunque, era sensuale e basta. Era praticamente impossibile trovare qualcosa che “inquietasse” il figlio di Delta Ride, che anche a detta di Delta stessa era decisamente eccentrico; quanto ad Airachnid, la quantità di energon delle vittime delle sue torture avrebbe riempito il Mediterraneo.
- si può sapere che vuoi fare? - Airachnid era curiosa, ed anche leggermente irritata. Le era difficile dover obbedire in silenzio a chiunque, e lo era in particolar modo dover obbedire ad un ragazzo che in forma umana dimostrava si e no vent’anni mentre lei, come Delta, era una donna fatta e finita. Spoke tirò fuori una tela da pittore e gli acquerelli.
- ritrarti.
Airachnid sollevò un sopracciglio. - …così come sono?
Spoke Ryder non le rispose neppure, iniziando a dipingere. Evidentemente si, intendeva dipingerla così com’era. - non muoverti.
Airachnid rimase ferma come le aveva detto. Ora all’irritazione si aggiungeva anche il sentirsi lusingata. Le piaceva ricevere attenzione, anche in questo modo piuttosto insolito.
Non era innamorata di lui. E Spoke Ryder non era innamorato di lei.
Airachnid era la sua sola ed unica musa, ma non la sola amante pur essendo quella “ufficiale”. La vedova nera, osservandolo con i suoi occhi che anche in quella forma avevano mantenuto il solito balzellante colore viola, rifletté sul fatto che per Spoke la donna della sua vita era e sempre sarebbe stata sua madre, per quante ragazze e donne potesse accogliere in camera e per quanti ritratti potesse fare a lei. Magari si sarebbe anche impegnato con qualcuna, un giorno. Magari l’avrebbe sposata, avrebbero avuto dei figli, ma in fondo… L’Arte e Delta Ride, questi erano gli amori di Spoke Ryder, e che nella sua testa erano un tutt’uno.
Soprattutto da quando aveva saputo delle sue vere origini, il ragazzo riteneva sua madre la più grande opera d’arte di due dei, Primus ed Unicron insieme. E forse non aveva tutti i torti.
Era a lei che Spoke Ryder pensava mentre riproduceva la figura di Airachnid sulla tela, con una perfezione ed una velocità impossibili.
Non nutriva una possessività ossessiva verso sua madre, l’unica cosa che voleva era poterle restare accanto, che fosse sempre fiera di lui e che fosse felice. Non gli importava se sarebbe stata felice con Megatron, che era suo marito nonché padre di Spoke, o con Soundwave. O magari con un altro uomo ancora.
Bastava che l’uomo in questione fosse in gamba e degno di lei, pure se sarebbe stato sempre inferiore. E che la facesse sorridere, perché Spoke Ryder aveva sempre pensato che quando Delta sorrideva non ci fosse nulla di più bello nell’Universo.
Airachnid non si curò di chiedergli come stesse venendo il dipinto, sapendo che nella sua trance artistica lui non le avrebbe risposto.




FINE
 
 
 
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