LA STORIA DEL GUERRIERO.
- Capitolo 1° -
^_^
Un fantasy ispirato a un gioco!
ah-ah!
Prologo generale.
Il regno Hydeland.
Un luogo di pericolo è potere.
Da quando si scoperto la porta che porta al regno dei draghi.
Maghi, Streghe, Guerrieri di ogni tipo è razza sono accorsi come falene richiamate dal fuoco.
Questi spericolati non temono di morire per appagare i loro interessi personali.
Dunque benvenuti
Primo prologo: il guerriero.
In una casa in montagna.
“Mamma ho portato la legna...?”
Tutta via non vi risposta.
Il robusto ragazzo cercava di capire cosa succedeva.
Tutta via posando la pesante catasta di legno.
Sentiva un odore che non gli piaceva.
L’ odore del sangue.
Mentre prendeva la pesante ascia che usava per tagliare la lega cercava di capire.
Poi capi.
La montagna era franata.
È sotto una grossa roccia vi era il unico parente!
Sua madre.
Cade in ginocchio è piangeva come un bambino.
Poi senti un voce.
“Piangi come un moccioso è dire che sei ormai un uomo!”
Se pur schiacciata la donna era ancora viva.
“Aspetta mamma ti tiro fuori!”
Fece in modo convulso.
“Lascia perdere piccolo!”
Fece la donna.
“No, ti tiro fuori!”
Fece lui mentre gli sanguinavano le mani cercando di alzare la roccia.
“Ascolta...”
Tutta via vedeva che non ascoltava.
“Maledizione dannato orso vuoi ascoltare!”
È qui grido con tanta forza che sembrava tutta tranne in fin di vita.
“Vedi il cammino, tira fuori la terza pietra, troverai degli attrezzi se vuoi aiutarmi.”
Il ragazzo un po’ sbigottito decise di obbedire.
Dal cammino si apri una specie di botola.
“Mamma ma cosa questa roba?”
Mentre non capiva.
È guardava cosa ci fosse.
“Ma quale attrezzi questa è armatura!”
È qui la mamma sorrise.
“E’ un armatura molto speciale, è magica come quelle delle fiabe che ti piacciono tanto.”
Fece mentre il figlio cercava di usare il contenuto delle botola per tirarla fuori.
“Figliolo per favore indossala se vuoi salvarmi!”
Fece la madre che vedeva che il figlio usava la spada corta come un improvvisata zappa.
“Senti mamma non dire idiozie!”
Mentre non voleva ascoltarla.
“Porca miseria, Ivan indossa quella armatura!”
Urlo tanto forte che le condizione peggioravano.
“No, mamma, non parlare va bene la indosso!”
Il ragazzo legato alla madre decise di cedere.
Era un armatura a piastre con un grosso scudo su cui vi era un grosso toro in rilievo.
La sua imponete mole sembrava adesso quello di un gigantesco guerriero.
“Lo sapevo ti sta’ benissimo se un uomo adesso, metti l’elmo adesso!”
Il ragazzo non capiva tutti queste stramberie.
Tutta via obbedì.
“Adesso vivi figlio mio!”
Fu come un ruggito è la montagna frano.
Un mare di detriti mangio tutto.
“Avete sentito il lato nord della montagna è franato!”
Fece un viandante in una taverna.
“Chi se ne frega!”
Fece un nano che beveva un calice di birra.
“Aiuto un mostro!”
Entro uno dei calmerie della locanda che sbarro la porta della locanda rifugio per i vivandi pellegrini.
Tutta via neppure la robusta porta in quercia rinforzata in acciaio nanico battuto poteva fermare la creatura che la apri.
Cavalcava un enorme pantera con i denti a sciabola.
La figura era coperto da un mantello nero.
Si vedeva solo la testa coperto da un elmo con due corna ricurve.
“Desidera signore?”
Fece l’oste che non sapeva cosa fare con una figura tanto imponente.
“Vorrei del latte caldo da bere, della carne ben cotta di vitello per me, è della carne cruda di maiale per il mio amico!”
Mentre indicava con l’indice la sua bizzarra cavalcatura.
“I soldi c’è gli ai?”
Fece l’oste.
È si vide davanti un piccolo pepita.
“Presto ragazzo fai accomodare il signore!”
Mentre il valore della pepita faceva sparire ogni paura.
Lo squarterò obbedì senza fiatare.
Mentre portava l’imponente figura coperta di un armatura a piastre a una tavola.
Lo sgabello nonostante fosse una solido sgabello in quercia.
Fece un rumore sinistro quando la figura si sedette.
Il ragazzo guardava le mani dell’uomo, erano enormi infatti il calice da un litro con il latte caldo fu presso come se fosse un bicchiere.
Poi senti il suo sguardo vitreo che lo puntava.
“Senti ragazzo conosci un posto dove si può riparare il mio scudo?”
Mentre si toglieva l’elmo.
“Dovete andare alla capitale del regno di Hydeland: li vive Morgana capace di riparare tutto!”
Mentre continuava ad avere paura.
“E brava?”
Mentre inizio a mangiare ciò che aveva ordinato.
“Certo il suo negozio è il migliore!”
Mentre pregava che lo facesse andare via.
“Grazie!”
È gli diede una mancia.
“Questo è per l’informazione!”
È lo vide che andò al banco.
“Spero che basti per la porta.”
Lascio un'altra piccola pepita sul banco è parti.
Lasciando di stucco i presenti.
continua...
Scheda personaggio.
Nome Ivan
Cognome Toro.
Razza: madre Umana – Padre: non umano.
Altezza: 282 cm con armatura 330 cm
Peso 400 kg con armatura 450 (possiede un pesante scudo spesso trenta centimetri, alto quasi come lui che copre i 2/3 del corpo, la sua spada è fatta in modo da resistere alla sua potenza!).
Età 25anni.
Passatempo: dipingere paesaggi, poesie.
Segni particolare: dopo aver indossato l’armatura il corpo è aumentato ed dotato di forza anormale: la forza di base si assesta normalmente sulle 100 tonnellate, quanto più dura uno scontro, tanto più forte diventa, e non sembrano esserci limiti a tale incremento, inoltre, sembra che non si stanca mai e la sua resistenza sembra illimitata quanto la sua forza.
Genere di combattente: è esperto formidabile di combattimento ravvicinato, indossa una armatura a piastre, le sue armi sono una spada corta a una mano è grosso è robusto scudo essendo abile anche nella difesa è nei contrattaci, questo gli permette di sollevare i nemici o quant' altro può trovare nelle vicinanze per porre lo sconto a suo vantaggio.
Il suo punto debole è che lento, dovuto all’ armatura che né frena i movimenti.
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mosterdragon
kisame999
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continua....
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