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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bleach
Titolo Fanfic: L'ESORCISTA E IL SOSTITUTO SHINIGAMI
Genere: Comico, Azione, Avventura, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler
Autore: bordeaux galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/10/2013 01:42:23 (ultimo inserimento: 06/04/15)

Uno strano personaggio appare in città, scatendo un vero e proprio "putiferio spirituale"! Come andrà a finire?
 
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UNO STRANISSIMO INCONTRO
- Capitolo 1° -

Prima di iniziare con la fan-fiction vera e propria, come al solito ecco una breve presentazione per eventuali chiarimenti.
Essendo la prima volta che utilizzo l'ambientazione di Bleach sarà possibile, spero di no ma ne dubito, che commetta errori anche grossolani su personaggi, luoghi, tecniche, ecc... quindi cercate di essere comprensivi col sottoscritto!
E questa sarà l'occasione anche per "ripescare" un mio vecchio personaggio (sarebbe più giusto un duo, ma più avanti sarò più preciso) che farà la sua terza apparizione in una mia fan-fiction, completando una trilogia che volevo iniziare da tempo. (Le altre due, per la cronaca, erano "Chiamate un esorcista!" e "Anche qui c'è bisogno di un esorcista")
Ultimo particolare per chiudere: ho messo spoiler tra le annotazioni solo perché l'anime non è mai stato trasmesso in Italia. Quindi niente di eclatante, dopotutto!



Vista da fuori, Karakura era una normale città dell'arcipelago giapponese, con i quartieri commerciali e più recenti nel centro, la zona abitativa nella fascia intermedia e tutt'attorno una zona periferica che man mano diventava meno fitta avvicinandosi alla campagna. Nulla di eccezionale, se non si andava oltre le cose materiali...
Era un concetto che ormai il liceale Ichigo Kurosaki aveva imparato benissimo, da quando aveva incontrato Rukia Kuchiki la prima volta. Dopo aver aiutato quella ragazza, in seguito ad un attacco di uno spirito maligno chiamato Hollow, la sua vita era radicalmente cambiata. Era diventato uno shinigami e da quel momento la sua vita è stata letteralmente stravolta. Usando i nuovi poteri acquisiti, aveva combattuto numerose battaglie, soprattutto durante le sue disavventure all'interno della Soul Society. In seguito avrebbe assunto il titolo di sostituto shinigami, con il compito di vigilare tra questo mondo e l'aldilà.
Ma essendo anche un comune studente giapponese, quella mattina Ichigo si trovava regolarmente a scuola, insieme a Rukia, entrambi con indosso la loro uniforme scolastica grigia. Le prime ore trascorsero in maniera tranquilla, ma poco dopo l'intervallo il cellulare della ragazza iniziò a squillare. Ma non essendo normale telefono, era in grado di percepire la presenza di Hollow nelle vicinanze, ciò mise in allarme i due.
«Di nuovo?» lamentò il ragazzo. «E' già la terza volta questa settimana che ne appare uno... c'è qualcosa che non va?»
«Oh, no!» rispose Rukia, mettendo via il cellulare. «E' solo un periodo in cui sono più agitati del solito. Tutto qui.»
Non troppo soddisfatto dalla risposta della ragazza, Ichigo fu costretto ad abbandonare in fretta la scuola, per inseguire l'Hollow segnalato da Rukia. Eseguita la loro trasformazione, i due si misero subito in marcia verso l'obiettivo.
Seguendo le indicazioni dello shinigami, Ichigo si ritrovò ben presto in una strada laterale, delimitata da alte palizzate di legno. Era una via stretta e poco frequentata, non c'era nessuno nei paraggi a quell'ora, e senza problemi il ragazzo la persorse di slancio, sempre tallonato da Rukia. Poi si preparò a svoltare verso destra, la strada finiva con un incrocio a T, ma all'improvviso un ostacolo gli apparve davanti. Ichigo lo vide solo all'ultimo secondo, era sbucato dal nulla dalla direzione opposta, nascosto dalla palizzata che circondava la strada. Ichigo provò a scansarsi, ma ogni tentativo di schivarlo fu vano: lui e il misterioso tizio si scontrarono al centro della strada, cadendo rovinosamente a terra.
Qualche attimo dopo Rukia li raggiunse e rimase veramente sorpresa da quell'incidente: essendo lei e Ichigo nella loro versione da shinigami, era impossibile per i normali esseri umani vederli, figuriamoci toccarli! Eppure quel tizio comparso senza preavviso non sembrava avere nulla di strano: era un ragazzo di poco più di vent'anni, con i capelli neri e gli occhi castani. Di corporatura media, indossava una maglietta rossa, con una decorazione bianca sulle spalle, un paio di jeans e delle scarpe da tennis chiare. L'unico particolare un po' insolito era una piccola croce di legno che portava al collo con uno spago, che durante lo scontro si era staccata. Appena gli fu possibile però il misterioso individuo si chinò per riprenderla e velocemente la rimise al suo posto.
Osservando poi i suoi tratti somatici, Rukia intuì che si trattava di un occidentale e a quel punto la ragazza ipotizzò che fosse un turista, che per qualche oscura ragione stava correndo nella strada opposta a quella di Ichigo. Quest'ultimo, dopo essersi rimesso in piedi un po' dolorante, dovette trattenersi per non sfogare la sua rabbia sul misterioso personaggio, che ancora stordito si teneva una mano sulla fronte.
«Ma chi è questo idiota?» domandò. Anche lui aveva notato che non era giapponese, soprattutto dai lamenti che emetteva: parlava una strana lingua, completamente sconosciuta per Ichigo.
«Credo che tu abbia abbattuto un innocente turista...» rispose Rukia, leggermente ironica.
«Abbattuto?!?» esclamò il ragazzo. «E' stato lui che mi è venuto addosso!»
Nel frattempo l'occidentale si riprese dalla botta subita e spalancò gli occhi, proprio quando i due shinigami stavano discutendo ad alta voce. A poca distanza da lui c'era il ragazzo della coppia, un giovane di media altezza con i capelli arancioni e gli occhi marroni, di una tonalità più chiara rispetto ai suoi. Di fianco a quest'ultimo intravide la ragazza, di statura medio bassa, che portava i capelli neri con un ciuffo che scendeva in mezzo ai suoi occhi scuri. Entrambi indossavano un kimono nero e questo particolare sorprese non poco il turista. Da quello che sapeva, di solito quel tipo di abito era usato per cerimonie o eventi simili.
«Scusatemi tanto! Non vi avevo visto!» disse l'occidentale in un giapponese più che accettabile. Probabilmente aveva studiato la lingua prima di partire o forse quello non era il suo primo viaggio in Giappone. «Ero di corsa...»
«Tu ci vedi?» chiese sorpreso Ichigo.
«Oh sì! Ma state pure tranquilli: la botta di prima non mi ha offuscato la vista!»
La risposta del turista non fu esattamente quella che il ragazzo si aspettava, ma fece capire a Rukia che l'occidentale non aveva capito nulla sua loro vera identità. Potevano ancora cavaserla, era inutile perdere tempo con quel tizio, ma prima doveva nascondere agli occhi del turista la spada di Ichigo, Zangetsu, che nello scontro precedente era caduta per terra. Non potendo passare inosservata per via della sue dimensioni fuori dalla norma, la ragazza si avvicinò all'occidentale con molta calma, mettendosi esattamente in mezzo tra lui e la spada. Non aveva altra scelta, sarebbe stato assai difficile spiegare perché Ichigo si portava con sé un'arma del genere...
«Non siete ferito, vero?» chiese con una voce molto dolce. Ichigo scuotè la testa davanti a quella scena, la finzione di Rukia era quasi grottesca.
«Oh no, si figuri! Sono ancora tutto intero, per fortuna!»
Solo in quel momento il turista si alzò in piedi e si fece subito notare per la sua statura: aveva un fisico atletico ed era alto un metro e ottantasette, che sicuramente non passava inosservato secondo la media giapponese. «Però, ho fatto proprio un bel volo... ah, adesso ci sono! Ho capito chi siete voi due!»
Un brivido lungo la schiena sconvolse i due shinigami, che davanti a quell'affermazione sgranarono gli occhi e rimasero senza parole. Ichigo strinse i denti per la tensione, che però scomparve all'improvviso esattamente com'era apparsa.
«Siete due spadaccini di kendo, giusto? Mi ricordo di aver visto alcune immagini con dei kimono simili!» commentò il turista sorridendo. In quel preciso momento Rukia ringraziò il cielo per il fatto che il suo interlocutore era un idiota.
«Già, esattamente!» rispose di getto la ragazza. «Ora però dobbiamo proprio andare, siamo un po' in ritardo...»
«Capisco! Però potete darmi una mano? Mi serve un'indicazione per un posto, ma in queste stradine mi perdo così facilmente!»
«Dove deve andare di preciso?» chiese Ichigo.
«Cerco la chiesa del Sacro Cuore, non dovrebbe essere lontana da qui.»
Il ragazzo dai capelli arancioni ragionò qualche secondo prima di rispondere. «Se non ricordo male, è una piccola chiesa bianca in cima ad una collinetta, giusto?»
«Sì, dalla descrizione è quella!» rispose il turista con tono entusiastico.
«Allora non deve far altro che tornare indietro e girare verso sinistra... non può sbagliare!»
«La ringrazio infinitamente!» esclamò l'occidentale arrivando quasi ad abbracciare Ichigo, che però rifiutò quel gesto amichevole. «Ora devo proprio scappare, ma non so che cosa dirvi... nel dubbio, buona giornata!!!»
Detto questo il misterioso personaggio si diede una veloce ripulita ai suoi vestiti e poi ripartì di corsa verso la sua destinazione, sparendo dietro l'angolo da cui era comparso. Ichigo era rimasto così perplesso da quella persona che per diversi secondi restò in silenzio, con lo sguardo fisso nel vuoto.
«Ma questo da dov'è saltato fuori?!?» esclamò poco dopo.
«Ignoralo» ribatté Rukia infastidita. «Sicuramente è un umano dotato di certa forza spirituale, ma il suo livello è così basso che a malapena riusciva a vederci. Ma in fatto di stupidità è veramente impressionante!»
«Secondo me è ancora stordito per la botta di prima» replicò il sostituto shinigami. «Pure io non mi sento ancora del tutto a posto, dopo la craniata che ho ricevuto!»

Giunta la sera, l'unico pensiero di Ichigo del dopocena fu quello di sdraiarsi sul letto per una più che meritata dormita. Dopo aver inseguito un Hollow per tutto il pomeriggio, con tanto di incidente con uno straniero di passaggio, ed essersi liberato di suo padre, che quel giorno era più rompiballe del solito, finalmente il ragazzo poté tornare nella sua camera e trovare un po' di serenità. Ma il silenzio attorno a Ichigo durò solo qualche minuto, esattamente quando Rukia entrò senza il permesso nella camera del ragazzo, con indosso gli abiti "da civile".
Scocciato per la presenza della ragazza, il sostituto shinigami si voltò dalla parte opposta e guardò il panorama oltre la finestra della sua camera, ignorando volontariamente quello che le stava per dire Rukia. Quest'ultima insistette non poco per essere ascoltata, ma Ichigo preferì di gran lunga osservare il cielo. Quella notte la volta celeste era così piena di stelle da essere quasi spettacolare, grazie anche al fatto che il cielo era sgombro da nuvole e la luna era solo una sottile falce argentata.
Ma quel momento di tranquillità fu di breve durata, quando all'improvviso Ichigo e Rukia percepirono uno strano tremore, facendoli sussultare per alcuni secondi. Non si trattava di un terremoto, bensì di due grossi Reiatsu, o forze spirituali, che stavano combattendo tra di loro in un luogo non ben definito. Nonostante fossero solo due picchi di energia di breve durata, la loro intensità fu tale che quelle due forze erano state avvertite anche a molti chilometri di distanza, compresi i due ragazzi nella camera da letto.
Incredulo Ichigo si alzò di scatto e cercò con lo sguardo Rukia, che sembrava addirittura più sbalordita del ragazzo. Era immobile, con lo sguardo puntato verso l'origine di quei Reiatsu.
«Non ci posso credere...»
«Lo so! Mi è venuto un colpo quando li ho percepiti!» commentò Ichigo.
«Non intendevo dire quello, è un altro particolare che... non può essere!»
«Che cosa non può essere?!?»
«Una delle due forze spirituali era simile a quella del turista visto oggi pomeriggio! No, non è esatto... è la stessa, ma molto più intensa!»
Il breve silenzio di Ichigo dopo la spiegazione di Rukia fu eloquente. Essendo la ragazza più esperta di lui nel percepire le forze spirituali, la sua valutazione era più che affidabile.
«Non stai scherzando, vero?»
Lo sguardo serio e inflessibile dello shinigami fece capire a Ichigo che non aveva dubbi a riguardo. Non sapeva perché quell'occidentale fosse giunto a Karakura, ma di certo non poteva essere un normale turista!


Continua...


N.d.A. Non so com'è come prologo, ma cercherò di migliorare nei prossimi capitoli!
 
Continua nel capitolo:


 
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