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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles)
Titolo Fanfic: LOVE AND ANGER...
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: 4turtlelove galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/09/2013 13:36:42

Raphael è molto arrabbiato e triste...solo l'amore della sua famigli saprà risollevarlo...
 
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- Capitolo 1° -

Raphael corse su per le scale più veloce che poteva,doveva distruggere qualcosa, prendere a calci qualcuno,urlare per sfogare la sua rabbia racchiusa…
Aprì la porta della sua stanza richiudendola subito dopo facendola sbattere sulle travi di legno e in fine chiudendola a chiave.
Prese i suoi sai dalla cintura e li sbatté con violenza sul freddo pavimento,poi dette un forte calcio al muro e in fine prese il cuscino per soffocare l’urlo di rabbia che non riusciva più a trattenere.
Urlò per più tempo che poté finché il fiato non gli finì nei polmoni.
Il rosso si tolse il cuscino dalla faccia visibilmente più calmo,poi con un gesto lento si tolse la maschera e la ripose sul comodino sedendosi sull’amaca e massaggiandosi la testa.
Avrebbe voluto piangere ma probabilmente non si ricordava più come si faceva dal tanto tempo che era passato dall’ultima volta.
“Perché non posso essere come gli altri?” si chiese sentendo un gran nodo allo stomaco…

Pochi minuti prima nel dojo…

-Mikey alzati immediatamente- gridò furioso il rosso dodicenne disteso sul tappeto del dojo con il fratellino seduto sul guscio.
- Fammici pensare…-Rispose beffardo l’altro mettendosi il dito sul mento –No…-
-Mikey se non ti alzi ora io…-
-Tu cosa Raph?-
-…Io ti spezzo in due- rispose il secondo furioso senza neanche pensarci.
-Che stà succedendo qui?- chiese Leonardo appena entrato nella stanza seguito da Donatello incuriosito dal baccano e stupito alla scena che gli si presentava davanti.
Michelangelo ghignò –Stò insegnando a Raphael le buone maniere- rispose semplicemente.
L’azzurro rise –Bhe allora auguri!-
-Non è divertente Leo- disse Raphael appoggiandosi un pugno sotto il mento.
Leonardo sospirò incrociando le braccia.
–Esattamente che cosa è successo Mikey?- chiese incuriosito Donatello.
L’arancione mostrò che Raphael era vestito e armato,pronto per uscire –Voleva svignarsela il Belindo- scherzò alzandosi dal fratello e facendo in modo che si potesse rialzare.
-Raph…è vero?- chiese Leonardo con sguardo deluso quasi come un amorevole padre che si preoccupa del figlio.
Raphael stette zitto un secondo poi dopo essersi rimesso in piedi rispose con un grugnito –Non sono cose che ti riguardano grande capo –
Leonardo scosse la testa stufo –Raph è mezzanotte …dove credevi di andare e inoltre lo sai che il maestro non vuole che usciamo finche non saremo abbastanza pronti…-
-E quando lo saremo Leo tra 5\10 anni?Io non intendo aspettare così tanto…quando è giorno le persone ci potrebbero vedere di notte è troppo pericoloso… ma allora non usciremo mai…-
Raphael aveva solo dodici anni come i due fratelli minori mentre Leonardo ne aveva già compiuti tredici da pochi giorni.
I quattro fratelli infatti avevano solo pochi giorni di differenza l’uno dall’altro,tra l’azzurro e il rosso c’era una settimana,tra quest’ultimo e il fratello viola ce n’erano tre mentre tra quello e l’arancione solo uno.
Per Raphael quella settimana passava stranamente lenta,più di tutte le altre, e gli sembrava che il fratello sfruttasse quei giorni per fargli la ramanzina del maggiore…
-Raph- intervenne questo –Anche io non vedo l’ora di uscire da qui …ma scappare la sera tardi non è decisamente il modo migliore-
-Uff…io non ce la faccio più- scoppiò il rosso gridando e girandosi verso il suo sacco da box iniziando a prenderlo a pugni e calci violentemente con i denti stetti -…qui dentro soffoco…non ce la faccio…è sempre la stessa cosa tutte le volte,tu hai sempre ragione io sempre torto,tu sei quello saggio io quello immaturo,tu quello grande io quello piccolo,tu il preferito e io…- e ad ogni parola era un pugno.
-No,Raph questo non lo devi dire…- lo rimproverò amaramente Leonardo –Io non sono il preferito…-
-E allora perché sei tu il capo e devi sempre correggermi,tutti mi correggono…io sbaglio sempre non faccio mai niente di giusto,sono un incapace…io mi odio,io odio tutti!!!- urlò il rosso prima di mettersi a correre su per le scale infuriato più che mai cercando di trattenere la sua rabbia.
Michelangelo guardò il fratello focoso correre in camera sua sbattendo la porta –Leo,Don,perché Raph è sempre così arrabbiato?Non lo capisco,non ho mai visto nessuno come lui…- disse mentre il fratello genio gli accarezzava dolcemente la testa mentre l’azzurro continuava a fissare la porta chiusa della stanza del fratello rosso preoccupato per il suo strano stato d’animo.
-Raphael ha un animo molto turbato- intervenne il maestro appena entrato nel dojo e avendo assistito alla scena non potè nascondere la sua tristezza –Leonardo,Donatello,Michelangelo, non è colpa vostra per quello che è successo questa sera,purtroppo questo è il carattere di vostro fratello e anche dopo molti anni di meditazione non si può cambiare una persona…in tutti questi anni ho cercato di osservarlo e cambiarlo tramite questa arte ma non ho mai visto nessuno così giovane e così corrotto dalla rabbia come lui e probabilmente potrà cambiare solo col tempo…dobbiamo essere pazienti e cercare di non fargli fare cose di cui poi potrebbe pentirsene…-
I tre fratelli lo ascoltavano rispettosamente inginocchiati davanti a loro padre.
-Ma papà- chiamò Donatello con aria infantile e innocente guardando con i suoi bei occhi nocciola il padre dinanzi a lui –Raph stà diventando…cattivo?- chiese un po’ timoroso di sapere la risposta.
Il maestro lo guardò avvicinandosi al ragazzino e strofinandogli la mano sulla testolina –Cattivi vuol dire non amare e non avere alcun senso della giustizia,figliolo, e Raphael ci vuole incredibilmente bene anche se probabilmente non ce lo dirà mai e anche se questo non può definirsi completamente un pregio lui è quello che tra voi quattro tiene più alla giustizia…Raphael non è cattivo Donatello,io ho letto nel suo animo …e ha un cuore buono-
Michelangelo alzò la mano come se fosse stato a scuola –Papà,papà..- chiamò ingenuamente.
Il ratto sorrise –Dimmi Michelangelo-
-Papà- iniziò il giovane un po’ rattristato –Lo sappiamo che Raph non è cattivo…e che ci vuole bene,e anche noi gliene vogliamo…ma sembra sempre così triste…-
Il maestro si rimise ritto e smise di accarezzare la testolina del figlio genio per accarezzarsi il pelo del mento –Credo che Raphael si senta solo e forse non abbastanza amato…-
-Crede che io sia il tuo preferito padre- ammise Leonardo che aveva iniziato a chiamare il padre così da quando aveva compiuto i tredici anni.
Il sensei si rattristò a quella frase –Io vi voglio bene allo stesso modo a te,a Raphael,a Michelangelo e a Donatello…se ho scelto te,Leonardo,come leader è perché sei il più grande e il più adatto per guidare i tuoi fratelli…anche Raphael sarebbe stato un ottimo leader se non fosse stato per alcuni elementi nel suo comportamento che non potevo assolutamente ignorare…-Splinter sospirò chiudendo gli occhi e cercando di percepire l’aura del suo secondo figlio,tutto sembrava essere tornato alla normalità e l’aura oscura che aveva avvolto la sua casa fino a pochi momenti prima si era trasformata in un’aura di tristezza e rimorso.
-Ora è meglio che vada a vedere come sta Raphael…non voleva dire quelle cose…- disse dopo pochi secondi di silenzio.
-Maestro- lo chiamò Leonardo alzandosi in piedi e rincorrendolo fino ad afferrargli la manica del kimono –Possiamo venire con te?- chiese dolcemente.
Il sensei guardò negli occhi il giovane ninja come per valutare la sua richiesta poi gli venne un idea.

Raphael era seduto sulla sua amaca con le gambe incrociate,strinse forte a sé il suo cuscino rosso affondando la faccia in esso e chiuse gli occhi triste “Non voglio essere Raphael Hamato…voglio essere come Leonardo…io lo odio…ma gli voglio troppo bene come posso dire di odiarlo?Mikey…come posso essere arrabbiato con lui per avermi impedito di uscire…e Donny…lui non mi ha mai fatto niente …”
In quel momento senti qualcuno che bussava alla sua porta.
Il rosso posò il cuscino –Chi è?- chiese.
-Siamo noi,Leo,Mikey e Donny- rispose la saggia e dolce voce di Leonardo –Dai facci entrare Raph…vogliamo solo parlare- spiegò in fine vedendo che il fratellino focoso non rispondeva.
Raphael aspettò un altro secondo poi fece un balzo giù dall’amaca e aprì il chiavistello della porta poi tornò nella sua posizione sull’amaca con il cuscino nuovamente tra le braccia.
Il musino verde mela di Leonardo si fece avanti un po’ timoroso guardandosi intorno per poi fermare i suoi occhi color rame sul giovane fratellino.
Dopo di lui entrarono anche Michelangelo e Donatello che fecero la stessa cosa senza richiudersi la porta alle spalle.
-Ehi- disse semplicemente Leonardo.
-Ehi- rispose Raphael con voce piuttosto bassa e malinconica.
Ci furono diversi attimi di silenzio poi Michelangelo corse tra le braccia del fratello rosso appoggiando i gomiti sulle sue ginocchia mentre tenere lacrime scendevano dai suoi occhi azzurri –Scusa Raphie …non volevo fare la spia-
Il rosso cominciò ad accarezzare amorevolmente la testa color verde acqua del fratellino –Non dire così Mikey …non è colpa tua…non dovevo comportarmi così…non è colpa vostra se in questa famiglia non servo a niente…-
In quel momento anche Leonardo e Donatello si strinsero forti ai due fratelli mentre dagli occhi color miele di Raphael scendevano piccole lacrime,era molto tempo che non sentiva quel caldo contatto bagnato sulle guancie e doveva ammettere che non gli faceva affatto dispiacere.
-Non dire così Raph…tu sei indispensabile qui- disse Donatello stringendo forte al petto del fratello rosso la sua testolina color verde oliva.
-Già- affermò Leonardo anche lui abbracciato al fratellino –Senza l’allegria di Mikey,la dolcezza di Donny e senza la tua forza interiore la nostra famiglia si sgretolerebbe…-
Raphael cercò di stoppare le lacrime e parlare senza troppi singhiozzi –E se non ci fossi tu che ci impedisci ogni volta di fare stupidate e ci guidi…non so come faremmo…Leo…mi spiace…cambierò…- disse abbassando lo sguardo triste.
In quel momento una mano pelosa gli prese il mento per alzarlo e poterlo guardare negli occhi pieni di lacrime –Figliolo- disse la voce calma di suo padre –Nessuno qui vuole che tu cambi,ma solo che impari a controllarti…ma ricorda,noi ti vorremo sempre bene…- e dicendogli quelle dolci parole accolse tutti e quattro i suoi figlioli nel suo kimono.
-Vi voglio bene – sussurrò Raphael chiudendo gli occhi e stringendosi più forte alla sua famiglia.
-Anche noi Raph…anche noi…- gli rispose dolcemente Donatello appendendosi al collo del fratello dalla pelle verde bottiglia.
“Cambierò…cambierò lo giuro…non so quando ma diventerò migliore,solo per la mia famiglia…lo farò solo per loro…finché non accadrà proteggerò i miei fratelli e mio padre…è una promessa” e pensando tutto questo il giovane dodicenne abbracciava la sua famiglia sapendo di essere stato davvero fortunato e che un giorno…anche se lontano sarebbero usciti dalla tana e avrebbero visto tutto ciò che realmente li circondava…ma fino a quel giorno Raphael avrebbe dovuto starsene tranquillo e non cacciarsi nei guai …in fondo di tempo per cacciarsi nei guai ce ne sarebbe stato tanto in futuro…

The end


 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
4turtlelove 23/09/13 15:47
Grazie...quando ho deciso di iniziare a scrivere questa storia mi sembrava di essere arrabbiata col mondo itero ma soprattutto con me stessa...mi piace scrivere,mi aiuta a calmarmi!! :)
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megarockgirl - Voto: 22/09/13 21:48
Bellissima one-shot, complimenti!!! Molto dolce ma soprattutto profonda, hai descritto benissimo i sentimenti di Raphael.
Mi è piaciuta molto davvero. Ottima storia!!
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