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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SGUARDO PENTITO IN UN MONDO FINITO
Genere: Sentimentale, Horror
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: pont94 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/08/2013 01:54:45

Un racconto tratto da un mio fumetto
 
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SGUARDO PENTITO IN UN MONDO FINITO
- Capitolo 1° -

Lei lo guardò con disprezzo.
Ma il suo sguardo, che altrimenti sarebbe risultato freddo e amaro, era addolcito dalle sue lacrime, simbolo dell'amore che ancora affiorava quando gli puntava gli occhi addosso.

Lui ormai era divenuto impassibile, come se il dolore che lo seguì e aggredì per tutto quel tempo fosse penetrato in lui, cristallizzando il suo cuore un tempo pulsante. E da questo freddo cristallo che un tempo pompava energia vitale, ora si riflette tutto l'odio represso, comprimendo e annullando lo spirito ormai morto di lui e devastando quello altrui.

Lei vuole porre fine a tutto ciò: vuole far cessare la vita del suo amato ma non amante, facendo cessare la sua vita, uccidendolo fuori ma prima di tutto dentro. Qui si vede l'ingenuità di lei: non sa che lui dentro è già morto...quasi marcito. Infatti nel suo tentativo di ferirlo lei fallisce, perchè il suo istinto passionale la vincola divorandola dall'interno.
Ma ecco che si ripresenta il ricordo del tradimento di lui: anzichè amare lei, pensava a odiare chi gli aveva fatto del male in passato... pensava prima al suo dolore che all'amore.

Lui era orgoglioso: con lo sguardo fiero e la potenza di un dio era intento ad annientare l'intera esistenza, che si sarebbe così evoluta, anzi regredita, nel nulla assoluto. Nel suo coraggio si intravedeva però un barlume di codardia: non riuscendo a reprimere odio e sofferenza, voleva annullare tutto, cancellare il creato intero, mettendo la sua firma per l'eliminazione del firmamento.

E così fu.

Lei vide il mondo sgretolarsi in figure sempre più piccole, quasi danzanti, come se la precedente staticità dovuta alla loro unione e durata in eterno fosse stata ora eternamente spezzata, e esse possano finalmente danzare e saltellare libere prima della distruzione.
Lei non seppe più trattenersi dall'urlare: un urlo così potente ma così insignificante nel caos scatenato in quell'istante. Lui si pronunciò in una folle smorfia di compiacimento e soddisfazione.
Lei non riusciva a guardarlo. Non più. Così in quel momento avvenne in lei una sorta di fusione degli opposti.
Amore e odio si unirono per darle un impeto incredibile. Cosa che doveva essere caratteristica agli albori dell'esistenza: l'unione di bene e male.

D'altra parte è proprio ciò che sta accadendo: un ritorno alle origini, al vuoto.

L'impeto passionale di lei le diede lo slancio per vincere la distanza da lui. Giunta alla meta si aggrappò a lui, stavolta impossibilitato a respingerla per la tanta foga impressa sulle sue stesse braccia da quelle di lei.

Quello che lei fece non era dettato nè dalla ragione nè dal cuore: puro istinto.

E così lo baciò. Un bacio che in sè avvolse l'ultimo straccio di vita rimasto, quello di loro due, in un vortice di pura estasi spirituale e fisica.

Lei lo guardò: uno sguardo pentito il suo, quello di un colpevole, ma con ancora un pizzico di felicità. Sarebbe morto con lei accanto. Tutto il resto non contava.

E l'universo morì con loro.
 
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