INTOLLERANCE
- Capitolo 1° -
-Povero me…- sospirò Leonardo, a tavola con tutti: -Sono così goloso di pasta ma… non posso mangiarla…-.
I piatti fumanti di spaghetti al pomodoro causavano un certo dispiacere nel leader, il quale era costretto a mangiare solo del riso.
Splinter, difatti, gli aveva promesso che avrebbe cercato della pasta senza glutine.
-Suvvia, Leo! Non è mica la fine del mondo!- schernì Donnie, al suo fianco.
Raph avvicinò il suo volto al leader, mostrandogli come divorava una generosa forchettata di maccheroni fumanti. L’azzurro sbuffò e si apprestò a inghiottire l’ultimo boccone di riso, sorseggiando dell’acqua.
Mikey, allegramente, portò in tavola del formaggio, rallegrando soprattutto l’ex-maestro Yoshi. Era risaputo che i topi avessero un debole per i latticini.
Come l’arancione servì delle generose porzioni, il senso del gusto assaporò finemente il sapore notevole del cibo, causando un gemito sonoro di Michelangelo.
-Mikey, metti qui il formaggio!- lo riprese Leonardo, la cui fetta era stata troppo piccola.
Per tutta risposta, l’arancione s’infilò in bocca un nuovo pezzo gigante, afferrando il piatto con il formaggio per poi scappare nel salotto.
-Ah, cavolo! Così lo mangerà tutto!- si lamentò Donnie, chiedendo scusa per rincorrere il fratellino.
Leo e Raph lo imitarono e corsero via…
Mikey era nascosto dietro al divano, approfittando delle luci spente.
-Sono il Mikster delle ombre!- schernì, scrutando la situazione.
In fretta o un po’ troppo velocemente, il piatto con il formaggio gli fu prelevato violentemente dalle mani, mentre altre due paia di mani gli bloccarono braccia e gambe. La luce si accese e Mikey emise un grido da ragazzina.
Era stato inchiodato in terra. E le facce sghignazzanti dei suoi fratelli lo guardavano vittoriosi.
-Bene. Il formaggio è nostro!- schernì Raphael.
-Uffa, non è giusto!- si lamentò l’arancione.
-Mikey, sei troppo goloso di formaggio, ammettilo! Almeno, fai la grazia di farlo avanzare per il sensei!- sospirò Donnie.
-Leo, tu non mi difendi?- piagnucolò l’arancione.
-Mi dispiace, ma meglio se il formaggio non capiti fra le tue mani-.
Mikey roteò gli occhi, sorbendosi le risate dei suoi fratelli maggiori…
Qualche ora più tardi, i nostri eroi si sedettero sul divano a guardare un film horror, che prevedeva sparatorie sanguinose e grida terrificanti.
-Mi raccomando, figlio miei, non fate troppo tardi- ricordò saggiamente Splinter: -La formazione comincerà alle sette-.
-Hai, sensei!- risposero le tartarughe, senza nemmeno staccare gli occhi dalla tv.
Il topo dal kimono magenta scosse dolcemente la testa, prima di sparire dietro la porta shoji raffigurante vari samurai dalle armi identiche ai nostri mutanti.
“Ragazzini!”, ridacchiò nel pensiero, pronto per meditare, come suo solito.
-Ah, questa scena è epica!- enfatizzò Raph, assaporando lo sparo di una pistola.
-Sei sadico, per caso?- chiese Donnie, un po’ inorridito dall’estrema violenza del film: -Oh… questo fa schifo!-.
-Questo film è per veri uomini, fratello!- rispose il rosso, pompando un pugno in aria.
Leonardo scosse il capo e dette uno sguardo al fratellino fin troppo in silenzio. La tv proiettava le luci e le ombre sul suo volto, ma i suoi occhi erano persi.
-Mikey, tutto a posto?- chiese, perplesso.
L’altro annuì stancamente e accoccolò la testa nello schienale del divano. L’azzurro fece le spallucce e tornò a vedere il film, stringendo il cuscino al petto…
Quasi trenta minuti dopo, Raphael non aveva ancora ceduto al sonno per vedere il film estremamente violento. Donnie era prossimo ad abbandonarsi alla sonnolenza, mentre Leonardo era ancora piuttosto vigile.
I titoli di coda seguirono l’ultima scena del film, causando una leggera rabbia nel focoso delle tartarughe. Spike sonnecchiava nel suo guscio, appoggiato su un tavolino, con la foglia d’insalata accanto.
-Cavolo, bel film!- sogghignò: -Potrei prenderci spunto!-.
-Piantala!- si lamentò Donnie, sbadigliando.
Mikey non era addormentato e stiracchiandosi, fece per alzarsi, quando un sordo dolore lo strinse il fianco sinistro. Rimanendo a bocca aperta, cadde pesantemente sul divano. I suoi fratelli si preoccuparono immediatamente.
-Mikey, che succede?- s’allarmò Donatello, subito al suo fianco.
L’arancione portò le ginocchia al petto, continuando a stringersi il fianco con estremo dolore.
-Raph, chiama il sensei! Ora!- ordinò Leonardo, sentendosi terribilmente inutile.
Il rosso non se lo fece ripetere due volte e corse immediatamente nella camera del sensei.
-Mikey, che cosa fa male?- chiese il genio, passando in modalità “dottore”: -Com’è possibile? Stava bene prima!-.
-F… fianco s… sinistro…!- piagnucolò l’arancione, mettendosi una mano sulla bocca: -V… vomitare!-.
Leonardo spalancò gli occhi e portando un braccio sul suo guscio, lo accompagnò immediatamente in bagno, mentre Raph e Splinter giunsero. Donnie gli spiegò quel poco di informazioni che aveva raccolto, con un difficile magone di tristezza in gola…
Nel laboratorio, Mikey venne disteso sul lettino, ancora nel dolore terribile. La sua fronte era appiccicosa di sudore, ma Leonardo notò immediatamente qualcosa di strano.
-E’ la mia impressione o il fianco sinistro di Mikey è gonfio?-.
Splinter osservò, annuendo: -Sì, è vero. Ma non vedo ferite o lesioni-.
-A questo punto, mi converrà analizzare un campione del suo sangue- espresse il genio: -Datemi solo circa cinque minuti e sapremo i risultati-.
La siringa sterile inspirò il suo flacone con il sangue di Michelangelo, il quale si addormentò, sfinito dal dolore e dalla debolezza…
Poco più tardi…
-Ho i risultati!- gridò Donnie, svegliando dolcemente Mikey: -Coraggio, fratellino, apri gli occhi-.
In fretta, Leo, Raph e il sensei accorsero sul luogo, pronti per ascoltare. Un bianco foglio di carta era stretto fra le dita della mano destra di Don, il quale aveva un’espressione indecifrabile.
-Come va, Mikey?- chiese Raphie, con Spike sulla spalla destra.
-Fa ancora male, ma di meno-.
-Donatello, figliolo, spiegaci cosa affligge Michelangelo, per favore- chiese il sensei.
Il viola annuì e cominciò a leggere i risultati: -Da quello che ho scoperto, il dolore è caratterizzato alla milza, più gonfia, rispetto al normale-.
-E’ spappolata?- squittì un Mikey inorridito.
-No, no. E’ sana, solo infiammata e non ci crederete, ma sapete qual è la causa?- continuò il genio.
Un scuotimento generale negativo delle teste.
-Un’intolleranza alimentare- ridacchiò il genio: -Mikey è intollerante al lattosio e ai suoi derivati-.
Sgomento, prima che Raphael scoppi a ridere sonoramente: -Mikey non mangerà più formaggio?-.
-Esatto. Ma l’intolleranza prevede anche le uova- spiegò ancora il genio, guardando il minore: -Questa “disfunzione” è chiamata “Intolleranza alimentare del Colon Irritabile” e interessa la milza-.
-Ma io ho bisogno del latte e delle uova! Come farò senza la mozzarella filante sulla pizza, o i gelati, o la nutella… o… che ne so!- piagnucolò l’arancione.
Leonardo, ridacchiando lo abbracciò: -Beh, finalmente capirai cosa significa non poter mangiare qualcosa che ti piace-.
Tutti scoppiarono a ridere quando Mikey fece la linguaccia e aggrottò la fronte.
Fratelli 1, Mikey 0…
The End
Angolo dell'Autore
Come mi è venuta in mente questa storia, non lo so neppure io! XD
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Bravo!