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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Transformers
Titolo Fanfic: Black Blooded Love II
Genere: Avventura, Drammatico, Fantascienza, Dark, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: OOC, AU, What if? (E se...)
Autore: msfly galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/05/2013 09:04:00 (ultimo inserimento: 28/05/13)

al peggio non c'è mai fine.
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

-…è così…mi dispiace, Sacerdotessa, mi dispiace veramente tanto…

Arachnis si era portata le mani davanti alla bocca, era pietrificata dallo shock.

- hai…hai fatto un buon lavoro, Yblis - riuscì a dire - è stato un bene che tu me l’abbia detto subito.

- Sacerdotessa?

Arachnis era a pronta a chiudere la comunicazione, le mani le tremavano. Ma non poteva perdere il controllo di sé, non ancora. - si, Yblis?

- le…le faccio ancora le condoglianze…il s-suo compagno e sua figlia non meritavano di morire così.

- ti ringrazio. Ci risentiamo.

Arachnis chiuse la comunicazione, e le gambe non la ressero più. Si accasciò a terra e pianse, pianse, e pianse ancora. Era la Sacerdotessa di Nimph, ma quel titolo non significava essere privi di emozioni, tutt’altro. E se anche di solito la sorella maggiore di Airachnid sapeva dominarsi, una notizia del genere era veramente troppo.

Il suo compagno e sua figlia erano morti entrambi.

Morti per un’improvvisa collisione con un asteroide che non aveva lasciato loro scampo.

Morti tutt’a un tratto.

Morti senza senso, e senza che lo meritassero, sempre che ci sia qualcuno che davvero meriti di morire in modo così stupido.

- ma perché, eh…? Perché?! - gridò, badando di non farlo troppo forte così che nessuno la sentisse - perché proprio loro, perché adesso? - singhiozzò, portandosi una mano al ventre. Suo figlio, che sarebbe nato tra due giorni, non avrebbe conosciuto né suo padre né sua sorella. E dire che fino a dieci minuti prima pensava che fosse Soundwave, ad avere dei problemi…

Un enorme dolore iniziò improvvisamente a propagarsi dalla camera di gestazione in tutto il corpo. Arachnis cercò di contenere le grida, ma alla fine non ce la fece più. Dapprima pensò di aver iniziato prematuramente l’espulsione della protoforma, ma aveva già avuto una figlia, ed il tipo di dolore non era lo stesso… anche se stava effettivamente espellendo il suo bambino.

Svenne per il dolore nel momento in cui il portello della Zodiac si apriva, e qualcuno entrava.




- niente da fare, Lord Megatron. La Sacerdotessa ha perso la protoforma - sentenziò Knock Out - mi chiedo cosa le sia accaduto. La perdita della protoforma può avvenire o per un grave shock fisico o per uno sconvolgimento emotivo tale da disattivare le funzioni di alimentazione e sviluppo della camera di gestazione.

Soundwave, anche lui presente al capezzale di Arachnis, non disse niente. Aveva da poco dovuto accettare di possedere delle emozioni, cosa della quale Arachnis era meritevole per la maggior parte, e adesso rimpiangeva di non poter tornare indietro. Con le emozioni arrivava anche l’empatia. L’identificazione con le altre persone.

Anche Soundwave, per quanto ne sapeva, aveva da poco perduto la sua bambina. In modo assolutamente atroce, per di più. Quindi capiva fin troppo bene cosa Arachnis stesse provando, e non gli piaceva affatto, come non gli piacevano tutto quel rimorso e quel senso di colpa schiacciante che lo tormentavano da quando aveva visto il proprio volto riflesso sul visore.

Se ripensava a quella notte moriva ancora di vergogna. Aveva pianto come una stupida protoforma, mandando al diavolo ogni dignità davanti ad una donna!

Pur accettando le emozioni, nell’orgoglio Soundwave non era cambiato.

E sprezzantemente sopportava la croce che si era messo da solo sulle spalle, Marchiatura e tradimenti di Arcee inclusi. Anche quelle erano cose che si era andato a cercare, e per sua sfortuna “chi cerca trova”.

Aveva capito che forse Arachnis aveva ragione, che forse verso Arcee provava…qualcosa. E che quel “qualcosa” era simile a quel che in passato aveva provato per la madre della sua compagna, la cantante della Resistenza, Symphony, che l’aveva colpito molto quando ancora andava a scuola.

Peccato che l’avesse capito solo adesso, e che avesse terminato Symphony molto tempo fa quando era stato ritenuto necessario mandarla offline. Altro motivo per cui Arcee comprensibilmente lo odiava.

- se anche l’avessi sentita gridare prima non sarebbe cambiato nulla, Soundwave - disse Dreadwing - se è come dice Knock Out la protoforma era insalvabile.

- è già tanto aver salvato la madre - commentò Knock Out - l’autoterminazione spontanea della protoforma è stata di una violenza tale che se non l’avessi portata qui subito avremmo perso anche la Sacerdotessa.

Megatron non osava immaginare quale sarebbe stata la reazione della Sorellanza di Nimph in quel caso. Se la vice di Arachnis, chiunque fosse, non fosse stata ragionevolmente disposta ad ascoltarli i decepticon si sarebbero trovati contro gli eserciti di centinaia di pianeti. E con gli autobots, e la M.E.C.H. capeggiata da Nefertari Sely ed Airachnid non era proprio il caso.

Arachnis socchiuse i begli occhi dorati, dallo stesso taglio di quelli della sorella ma non con lo stesso spirito ad animarli. - che cosa…cos’è successo…- chiese, con appena un filo di voce. I mech fecero un veloce scambio di sguardi, e alla fine fu Megatron che decise di darle la brutta notizia.

- Arachnis…- pose delicatamente la sua enorme mano su quella piccola ed esile della libellula - la tua protoforma…ha subito un’autoterminazione spontanea. Mi dispiace - guardò gli altri - ci dispiace. Abbiamo fatto quel che abbiamo potuto, puoi credermi.

Sembrava che il mondo non volesse smettere di crollarle addosso. Prima marito e figlia, ed ora anche la protoforma in arrivo. C’era dell’altro, pensò disperatamente, che poteva perdere?

- vi credo - sussurrò - e vi ringrazio per avermi aiutata. Nimph vi benedica - aggiunse, dopo una breve esitazione.

Infatti si chiedeva come avesse potuto Madre Nimph fare questo proprio a lei, che oltretutto era la sua Sacerdotessa. Che avesse fatto qualcosa di sbagliato, e che quella fosse la sua punizione?...no. Nimph era una madre. E “madre” significa “amore”.

Era dura, anzi durissima accettare quel che le era accaduto, ma le vie degli dei sono imperscrutabili, e se Nimph e Primus avevano voluto così un motivo doveva esserci.

- è stato Soundwave a portarti qui - aggiunse Megatron. Arachnis osservò il suo vecchio amico…non aveva detto nulla a nessuno di quel che era accaduto la notte in cui Soundwave aveva tentato di imporle una connessione.

- allora grazie Soundwave. Davvero.

Il mech annuì, per poi voltare le spalle a tutti ed andarsene. Arcee aveva ricominciato a connettersi con…bah. Con qualcuno. E non aveva intenzione di mettersi ad urlare di dolore davanti a tutti.




Se non avesse avuto bisogno di connettersi con Wheel Jack per non impazzire, Arcee avrebbe abbandonato la Jackhammer già da un pezzo.

Non perché Wheel Jack la trattasse male, ma perché non ce la faceva più a stare rinchiusa. Prima nella base M.E.C.H., poi nella Nemesis, ora lì dentro. Era troppo, troppo.

Ed il pensiero di Sunshine continuava a tormentarla senza scampo, nonché quello di Jack in ospedale quasi ucciso da Nefertari.

Nefertari…quella strega l’avrebbe pagata cara. Ed Airachnid con lei.

Improvvisamente la Jackhammer subì un violento scossone, ma cosa stava succedendo?! …che Soundwave alla fine li avesse trovati? Che per non dover subire anche lui nuovo dolore ad ogni connessione avesse deciso di costringerla a ritornare alla Nemesis?

Wheel Jack ebbe appena il tempo di sovraccaricare, e di farla sovraccaricare, prima di doversi staccare da lei per vedere quale fosse l’origine di quello scossone iniziale e degli altri che stavano facendo tremare l’astronave.

- ma che diavolo…?!!

Il tetto della Jackhammer venne tagliato da una lama che creò un passaggio dal quale una femme sconosciuta, una terrena che non recava alcun simbolo, saltò nell’astronave e sparò fulmineamente un colpo a Wheel Jack.

- sta’giù.

La donna rivolse poi lo sguardo verso Arcee, e sentendo la distorsione della sua traccia biologica che rivelava inequivocabilmente la Marchiatura da parte di Soundwave fece una smorfia.

- ho avuto pena di lui in passato, ma questo è veramente troppo - disse, sputando le parole una dopo l’altra col tono secco che avrebbero potuto avere i colpi di una mitragliatrice - prego per lui che non l’abbia fatto apposta. Per quanti problemi può avere, aveva già rovinato abbastanza le nostre vite in passato.

Ad Arcee il viso di quella donna risultava in qualche modo…familiare. Non sapeva dire perché.

E conosceva Soundwave, sapeva cosa le aveva fatto, e non parlava del Marchio. Ma chi era?

- chi sei? - le domandò Arcee. La donna si portò una mano alla Scintilla e parve intristirsi.

- te lo dirò se verrai via con me - guardò Wheel Jack - …ti costringeva, Arcee?

La guerriera autobot scosse la testa, stupita che quella donna conoscesse il suo nome. - no. Mi ha portata via dal mech che mi ha Marchiata. Mi ha salvata dalla pazzia, perché quando mia figlia è morta ed ho saputo che lui aveva terminato mia madre non ho voluto più saperne di connettermi con lui.

La femme fece una faccia strana a quelle parole. “Soundwave ha terminato mia madre”…

Si avvicinò ancora ad Arcee, passando il dito sui segni delle frustate. - è stato Soundwave.

- si - sussurrò la donna - non posso allontanarmi da qui. Impazzirei se non mi connettessi a qualcuno, e nessun altro dei miei compagni sa che non sono nella Nemesis.

Wheel Jack era ancora a terra, segno che la sconosciuta picchiava duro. Un insecticon piombò nell’astronave, ed Arcee si preparò a sparargli.

- no, buona. È un amico - la fermò la donna - sta con me…- pensò a qualcosa che dovette disgustarla, dalla faccia che fece - so che l’idea ti farà schifo come lo fa a me, ma…se venissi via e sbrigassi con lui quelle faccende di connessione saresti libera di muoverti.

Arcee trasalì. Connettersi ad un insecticon non era esattamente una delle sue ambizioni, ma se avesse voluto dire riprendere a muoversi liberamente…andare da Jack…era la sua guardiana. Jack aveva bisogno di lei.

Ma prima voleva sapere chi accidenti fosse quella donna. - verrò se mi dici il tuo nome.

Di nuovo lei si intristì, chissà per quale motivo. - …chiamami Disharmony - salì sull’insecticon e le tese la mano - andiamo.

Arcee non la conosceva, ma istintivamente nonostante l’arrivo brusco si fidava di Disharmony. E poi, voleva sapere come faceva ad essere a conoscenza del suo passato. - d’accordo. Ma dovrai spiegarmi parecchie cose.

L’insecticon prese il volo. - forse più cose di quante immagini, piccola mia - bisbigliò Disharmony tra sé e sé. Il rumore delle ali coprì ogni sua parola.

 
Continua nel capitolo:


 
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