LA CYBER ARMATURA
- Capitolo 1° -
So che è un po' corto, ma prima volevo vedere se poteva piacere a qualcuno. Buona lettura!
Mare aperto. A 10000 metri di profondità
Nonostante le tonnellate e tonnellate di acqua che invadeva ogni angolo delle profondità marine, il luogo era perfettamente asciutto. La gigantesca città non aveva subito danni da parte del mare. Un gigantesca cupola ricopriva tutto lo spazio urbano. Il buio era totale, ma per chi avesse potuto vedere senza l'intervento della vista, avrebbe osservato strutture che ricordavano molto la Grecia Antica. Tuttavia dire che il buio fosse totale non era esatto. Un gigantesco edificio a forma di piramide azteca o maya era illuminata all'interno da una misteriosa luce verde. Una pietra dai contorni irregolari, benché tanto piccola da stare in pugno chiuso, illuminava tutta la gigantesca sala, tra la zona che il corpo dell'unico visitatore ricopriva con la sua ombra. Le pareti ed il soffitto erano decorati da strane scritture, tutte formate da lettere a loro volta formate da linee perfettamente verticali od orizzontali. Il visitatore aveva davanti a sé un piccolo altare di forma rettangolare che arrivava all'altezza della sua vita. L'occhio destro dell'uomo era verde, lo stesso tono della pietra luminosa che teneva in mano, l'altro era dorato.
- Prima l'Eremita delle Sei Vie. Dopo di lui Senju Hashirama e Madara Uchiha. Ma adesso nessuno di loro è più in questo mondo. E presto tutta l'umanità li raggiungerà. Dopo diecimila anni finalmente questa città tornerà alla superficie ed oltre. Eremita... il tuo trucchetto non è servito a niente... e gli altri due sono stati soltanto un breve e piccolo contrattempo. Adesso non mi resta che trovare la mocciosa allenata dal quinto Hokage, il fratello di Itachi Uchiha e la forza portante dell'enneacoda...
Per Sakura era stata una delle giornate più faticosa degli ultimi tempi. Dopo aver passato in esame tutti i suoi pazienti ed trascorse le solite tre ore in biblioteca nella sezione dedicata alla medicina, doveva cercare dei fiori per delle tisane. Non fu difficile trovare il posto esatto e si mise subito a lavoro.
- Raccolti questi fiori - disse - devo dedicarmi un po' anche agli allenamenti.
- Una bella ragazza come te non dovrebbe faticare così tanto! - disse una voce alle sue spalle.
Sakura non conosceva quella voce, e si girò allarmata e pronta ad attaccare. Il personaggio che si trovò davanti era un ragazzo di circa la sua stessa età, vestito da motociclista. Portava sulla fronte anche un paio di occhiali da aviatore. I suoi capelli erano formati da gigantesche ciocche ed aveva gli occhi azzurri.
- Tu chi sei? - domandò Sakura impugnando un kunai.
- Calma! Calma! Mi chiamo Valoon. Mi sembra ovvio che tu voglia conoscere il nome di un ragazzo bello come me! - fu la risposta. La ragazza non sapeva se la stesse prendendo in giro o se stesse facendo sul serio. Il ragazzo continuò: - Sono venuto a prenderti. Usare il termine RAPIMENTO mi sembra esagerato. Perché tu verrai con me senza fare storie, vero?!
La risposta non si fece attendere: Sakura lanciò il kunai, che Valoon evitò con grande facilità; ma non era preparato all'immediato attacco successivo. Sakura, con un salto pazzesco, si mise tra il nemico ed il sole. Il ragazzo per istinto chiuse gli occhi. Benché alla cieca, evitò il pugno di Sakura, che finì per colpire il terreno da cui si alzò un enorme polverone.
Quando la polvere si diradò, del terreno sotto Sakura non restavano che grandi frammenti rocciosi.
- Che brava! - fu la reazione di Valoon, battendo le mani alla rivale, sghignazzando - Se non mi lasci scelta...
Valoon estrasse un rotolo che sciolto mostrò scritture di parti delle comuni armature. Valoon si morse un dito e passò il sangue sulle lettere verticalmente.
- TECNICA DEL RICHIAMO INORGANICO! - si alzò un leggero fumo che a Sakura ricordò la tecnica per evocare gli animali. Subito dopo vide Valoon circondato da un'armatura che ricordava i robot dei cartoni animati: gambiere, busto, casco e copribraccia altamente tecnologici.
- Che razza di armi sono? - esclamò Sakura.
- Se vieni qui te lo mostrerò subito! - fu la risposta di Valoon.
Conscia della possibilità che potesse essere una trappola Sakura si gettò verso l'avversario pronta a sferrare un altro pugno. Valoon non si mosse. Caricò semplicemente un pugno con il braccio destro e colpì l'aria che lo divideva da Sakura. La corsa della ragazza si arrestò: per un attimo le sembrò che un muro invisibile davanti a lei la fermasse, dopodiché sentì una forza incredibile spingerla indietro accompagnata da forti ventate. La spinta della ragazza si fermò contro un albero, proprio all'altezza di un ramo morto. Sakura colpì con la spalla sinistra il ramo che si conficcò nella carne. Il ramo si spezzò e rimase incastrato nella spalla, mentre ricadeva al suolo.
Sakura, tenendo la mano destra sulla spalla che sanguignava copiosamente, disse: - Che cosa hai fatto?! -
Per tutta risposta, Valoon alzò al cielo il braccio destro, come per mostrare meglio la sua arma alla luce del sole. Dopo un momento di silenzio, disse: - Dubito che voi della Foglia abbiate simili portenti - poi aprì le braccia come farebbe un presentatore nel invitare a salire su un palco un personaggio famoso - TI PRESENTO LA CYBER ARMATURA! Contro questo gioiellino, la tua forza fisica è quella di un bambino in fasce. Arrenditi! O dovrò farti ancora parecchio male!
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