- Capitolo 1° -
Titolo: Did it again Categoria: Devil May Cry Autrice: Wratty Desclaimers: Tutti i personaggi riportati non sono di mia proprietà. La storia non è a fini di lucro. Situazioni puramente causuali. Personaggi: Dante, Nero Genere: erotico, slice of life Raiting: rosso Avvertimenti: yaoi, lemon
N.A.: Pur essendo nata come one-shot sono in un dubbio esistenziale...la continuo? ._. Più che altro mi sembra irrisolta la questione tra Trish e Nero XD Bho magari scrivo un'altra one-shot solo con loro due che si battibeccano per Dante...non lo so ci devo pensare! Intanto vi lascio la ff con il quesito...ò_ò perchè sennò potrei anche farla a più capitoli...akdnswhdfafjbfe....porco Arkham non lo sò...*sbatte la testa contro la tastiera*...scusate per la crisi, mi dileguo in un angolino...buona lettura, Nel
L'ho fatto di nuovo. Ci sono cascato ancora. Nascosto in quelle rosse lenzuola che odoravano di lui, rimanevo immobile, con il fondoschiena ancora dolente. Ma non importava, ero travolto dalla lussuria, il dolore passava in secondo piano. Dopo una notte così, che cosa ci si poteva aspettare? Chiudendo gli occhi potevo ancora toccare quei muscoli tumidi, quegli addominali troppo ben definiti. Lo scrosciare dell'acqua mi fece capire subito dov'era. Non sono mai stato io a pretenderlo, anzi, lo rifiutavo sempre recitando la parte dell'irritato. Ma questa volta sarebbe stato diverso. Questa volta Dante era la preda. Mi alzai nudo dal letto, avvicinandomi alla porta del bagno. Fortunatamente per me non dovevo fare molta strada, visto che si trovava adiacente alla camera. Non volevo che Lady o Trish scoprissero questa clandestinità. Le donne sono pettegole, la notizia sarebbe giunta a Fortuna in una manciata di minuti. Facendo attenzione ad ogni piccolo movimento, aprii la porta. Dovevo fare a piano sennò addio sorpresa. Ghignai tra me e me vedendolo intento a massaggiarsi la testa, oltre il vetro della doccia, dandomi le spalle. Mi bloccai però, in mezzo alla stanza. La mia sicurezza venne meno per colpa di due glutei perfetti. Perchè doveva essere così dannatamente lui! Avvampai come un ragazzino, ricordando la notte trascorsa. Le gambe intorno al suo collo e le sue mani aggrappate alle mie cosce, la fronte imperlata di sudore, i respiri profondi e l'odore acre del sesso. Mi avvicinai alla porta vetro e la aprii con delicatezza. Ero dietro di lui, quella montagna di muscoli e nervi tesi. Mi sentivo cosi piccolo, forse a causa dei vent'anni che ci separano. Con le mani aperte andai a picchiare tutti e due i glutei, facendo un forte rumore. Lui sobbalzò, girandosi sorpreso. -Nero? Che diavolo fai?-, mi chiese aggrottando la fronte. Risposi spingendolo contro le piastrelle azzurre della doccia. Ancora una volta lui mi fissava con aria interrogativa. Come ci si sente, Dante, a non capirci più niente? M'impossessai di un capezzolo, abbracciando l'addome dell'altro. Gli davo veloci morsi e lente lappate. - Ehi teppistello, non ho voglia ora...- Balle. Tu hai sempre voglia. Ovviamente non glielo dissi. Mi limitai a fissarlo corruciato, non mollando la mia presa. Sbuffò, alzando gli occhi al cielo. - Ma che stai tentando di fare, eh?-, mi chiese spazientito, alzando il mio viso da sotto il mento, usando l'indice. Guardai alla mia destra, confessando. - Per una volta, volevo...comandare io...- - Ah si?-, disse lui ridendo. - E faresti tutto tu? Senza le mie mani che ti toccano?- Il bastardo iniziò ad accarezzarmi i pettorali, provocandomi un brivido. Intanto l'acqua continuava a scendere, ed ormai ero completamente bagnato. Mi attirò a se baciandomi, mentre le sue mani percorrevano la mia schiena, fino a raggiungere il mio sedere. Lo imprigionò in due morse strette, che erano le sue mani, sfidandomi. - Davvero...vuoi comandarmi?-, mi domandò nuovamente in un ghigno di vittoria, mentre aveva l'intero controllo del mio corpo. Iniziò a strusciare il volto contro il mio collo, baciandomelo. Dio, quella barbetta. Quel lieve ed inconfondibile solletichio che mi procurava ogni volta era sempre ben gradito. Si abbassò leggermente con l'intento di prendermi per le cosce ed alzarmi, sbattendomi violentemente contro il vetro della doccia che vibrò. Le mie gambe erano ben strette attorno alla sua vita e le mie mani affondavano nella sua chioma bianca. Mi divaricò leggermente i glutei con le mani che mi sorreggevano, ed iniziò a strusciare il suo membro contro il mio. Mi tappai la bocca con la mano demoniaca perchè sapevo già che di li a poco mi sarei messo ad urlare. Continuava imperterrito a succhiare il mio petto in diversi punti, lasciando il segno del suo passaggio con piccole macchie violacee. - Da...Dante smettila...si vedono...poi quelli...- Lui sorrise, guardandomi. - Meglio, cosi la gente capisce a chi appartieni...- Non feci in tempo a ribattere che lui si spinse in me. E non mi diede un attimo di tregua. Le sue mani contro il vetro e le mie ben aggrappate al suo collo. Lo mordevo, graffiavo, perchè sapevo che gli piacevo così. Lui ansimava il mio nome contro il mio orecchio, alternando versi gutturali a gemiti . Improvvisamente però, preso dal piacere, diede una botta con la mano contro il vetro. Sentii la lastra frantumarsi dietro la mia schiena in piccoli pezzi che andarono a spargersi sul pavimento. Prontamente però, Dante si girò di scatto e tutto d'un tratto mi ritrovai contro le fredde piastrelle bagnate. Il getto costante dell'acqua, ormai fredda, ora colpiva in pieno la schiena dell'uomo. Ma non credo gli importasse molto, visto che stava prendendo me. Continuò dunque le sue spinte, motivato più di prima a concludere in bellezza. Il mio membro strusciava contro il suo basso ventre, duro e caldo per l'attesa. Lo notò anche lui ed iniziò a masturbarmi velocemente, stringendolo con potenza, come se gli appartenesse. Affondai i denti nella sua spalla per smorzare l'urlo di piacere. Venni non appena lo sentii riversarsi in me. Mi premette la testa contro la sua spalla, riprendendo fiato. Dopodichè, a mio malgrado, si staccò da me e sentii nuovamente la terra sotto i piedi, o per meglio dire, l'acqua. - Che bel casino...-, disse lui guardando il bagno allagato e i vetri sparsi per terra. Cercai di schivarli raggiungendo la porta. Sbirciai fuori sperando non ci fosse nessuno nei paraggi. - Ah Nero, un'ultima cosa...- Mi voltai per ascoltare. - Trish è nella camera accanto già da due o tre giorni e mi ha detto che la notte non riesce a dormire per i tuoi gemiti...visto che starà li ancora una settimana, vedi di trattenerti...- - COSA!- Divenni rosso, viola, arancione, blu e chissà quanti altri colori. Stavo morendo d'imbarazzo mentre quell'idiota se la rideva di gusto. - QUINDI TU LO SAPEVI!-, esclamai contro Dante. Lui mi raggiunse, chiudendo con un lieve gesto della mano la porta alle mie spalle, che precedentemente avevo socchiuso. - Certo, ragazzino...almeno adesso la smetterà di assillarmi con le sue proposte indecenti...-, confessò ammiccando. Mi sentìì per un'istante l'ira della donna contro. - Bella mossa scemo...- Detto ciò, lo abbandonai a sè stesso e mi rintanai in camera sua, chiudendo bene a chiave la porta alle mie spalle. Non è saggio mettersi una donna contro...specialmente se è del tipo di Trish... |
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