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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Devil May Cry
Titolo Fanfic: WHAT HAVE YOU DONE NOW?
Genere: Azione, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: One Shot, Lemon, Yaoi
Autore: nel-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/04/2013 18:14:31

Attenzione: DantexNero
 
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- Capitolo 1° -

Titolo: What have you done now?
Categoria: Devil May Cry
Autrice: Nel-chan
Desclaimers: Tutti i personaggi riportati non sono di mia proprietà. La storia non è a fini di lucro. Situazioni puramente causuali.
Personaggi: Dante, Nero
Genere: azione (ce n'è poca, ma c'è XD); erotico, slice of life
Raiting: rosso
Avvertimenti: yaoi, lemon






La neve cadeva incessante sulla foresta di Mitis. Non sembrava nemmeno più quella landa verde e soleggiata di un tempo.
Ora solo ghiaccio e silenzio facevano da padroni. Mi alzai il cappuccio tentando di proteggere ulteriormente la pelle. Il freddo pungente iniziava a seccarmi le labbra, rompendole in migliaia di taglietti fastidiosi.
Continuai comunque ad avanzare affondando, ad ogni passo, le gambe nella neve.
Dopo una buona mezz'ora di cammino il mio braccio demoniaco iniziò ad illuminarsi. Ci mancavano solo loro!
Pensavo erroneamente di averli sterminati tutti al villaggio che precedentemente avevo attraversato.
Mi voltai e rimasi di stucco.
Alle mie spalle c'erano una ventina di Frost.
Alzai lo sguardo.
Come avevo previsto quei codardi avevano portato compagnia.
In volo c'era uno stormo di Mephisto.
-Non è proprio giornata...-, sospirai sguainando la Red Queen, affondandola nella neve, per poi darle gas.
Aggrottai le sopraciglia e corsi verso i demoni.
Ci fu uno scambio di schivate ed attacchi, ma i miei colpi andarono tutti a segno, fino a quando non sentii un dolore lancinante provenire dal basso. Dietro di me si materializzò un Mephisto, pronto a scoccarmi addosso un'altra lancia. Barcollai leggermente in avanti. Non potevo di certo soccombere ora. Estrassi velocemente l'arma dal plesso solare e la rilanciai contro il mittente, prima che questo potesse ribattere.
Dal mantello nero che lo proteggeva cadde la sua vera forma.
Attivai il braccio demoniaco e, prendendo Mephisto per la coda, lo scagliai verso i suoi simili, ammazzandone per lo meno cinque.
Prontamente presi la Blu Rose ed iniziai a sparare contro il bozzolo di ghiaccio che un Frost si era creato per recuperare le forze.
Lo ruppi senza fatica e feci piazza pulita di quei demoni grazie al mio braccio.
Ne rimanevano sette.
Mi affrettai a raggiungere un albero. Corsi verso l'alto, su quella corteccia, e mi lanciai addosso al demone del ghiaccio affondando la lama nella sua testa.
Stavo per attaccare nuovamente quando tutto divenne offuscato.
Il Frost mi bloccò le gambe congelandole e, dietro di me, Mephisto era pronto a darmi il colpo di grazia.
Udii solo tre colpi di pistola, poi, il buio.
Una sensazione di caldo avvolse il mio corpo. Stavo bene, in pace con me stesso. Non volevo svegliarmi, aprire gli occhi e scoprire di essere morto.
Un crepitio però, mi riportò alla realtà.
Accanto a me c'era un camino acceso. Quell'odore di legna bruciata mi pervase dandomi per un istante una lieve speranza.
Mi appoggiai sui gomiti cercando di mettere a fuoco la figura che mi dava le spalle, intenta a lavorare in piedi, di fronte ad un tavolo.
Sicuramente un contadino del villaggio, sentendo trambusto, era corso a vedere e mi aveva dato le necessarie cure.
- Ehi teppistello!- Quella voce odiosa mi fece rabbrividire.
L'uomo si voltò sogghignando, avvicinandosi a me.
- Te le hanno date di santa ragione eh!-
- Dante...che diavolo ci fai qui!-
L'uomo prese una bacinella e la appoggiò al tavolino accanto al mio letto.
- Avanti...ti devo medicare Nero...-
- Tu non mi tocchi!-
Solo allora notai che i miei addominali erano fasciati.
- Sono ferite che si rimarginano da sole, come sempre...-
- Queste no...- interruppe lui. - Quei Mephisto avevano caricato le lancie con dei trypoxylus...-
La mia faccia inebetita lo fece ridere di gusto.
- Non è una brutta parola ragazzino! E' una tipologia di demone, sono piccoli insetti, colpendoti ti hanno infettato...non saresti morto certo, ma nemmeno ti saresti sentito bene...-
Ora faceva pure il saccente...
Si sedette accanto a me ed iniziò a togliermi la fascia leggermente sporca di sangue.
- A chi hai rubato questa topaia?-, gli domandai guardandomi attorno.
Facendo una veloce analisi erano più o meno 30 metri quadri di polvere e legna, con un letto singolo, un camino e un tavolo.
- Era del custode del bosco, prima che venisse mangiato dai demoni...-
I miei pensieri si spostarono su Kyrie. Tutto questo era solo un'inutile perdita di tempo, dovevo andare a salvarla.
- Non bendarmi, devo partire subito...-
- Non la salverai mai se ti batti contro quei pazzi già ferito, non trovi?-
E aveva anche questo potere Dante. Il potere di conoscermi meglio di chiunque altro.
Vidi per la prima volta la ferita. Era un piccolo foro annerito dal sangue coagulato. L'epidermide attorno era di un colore violaceo e mi spaventai per un attimo.
Accuratamente mise le bende sporche in ammollo nell'acqua pulita, che non tardò a diventare rosata.
Si accomodò nuovamente accanto a me facendomi alzare le braccia al cielo, bendando nuovamente con garze pulite, il mio addome.
- Bene...- disse l'uomo - Ti dovrò fare da bambinaia ancora per un pò...-
- COSA?! FORSE TU NON HAI BEN CHIARA LA SITUAZIONE A FORTUNA!-
Lui si alzò e raggiunse il tavolo. Si voltò poi, con qualcosa in mano.
- Pizza?-
Da dove diavolo l'aveva tirata fuori adesso la pizza?!
- NO GRAZIE! VOGLIO SOLO ANDARMENE!-
Mi alzai raccattando le mie cose e mi diressi verso la porta. Dante, però ,prontamente mi si parò davanti.
- Tu non vai da nessuna parte...- e mi spinse lontano dall'unica via di fuga.
- Sei davvero un piccolo punk!- disse aggrottando la fronte.
Avevo il braccio demoniaco fuori uso dato dall'effetto dell'infezione, ma quello umano lo usavo ancora bene.
Presi la Blue Rose e venni preso dalla spavalderia.
- Spostati o ti conficco una pallottola in testa!-
Lui alzò gli occhi al cielo.
- Come se mi uccidessi...-
Iniziò ad avanzare verso di me e la mia presa intorno alla pistola iniziò a farsi meno salda.
Si fermò solo quando la canna era ben premuta contro il suo petto.
Ci fu un attimo di silenzio, i miei occhi fissavano i suoi, immobili.
Poi prese il sopravvento. Mi afferrò il braccio umano, voltandomi e portandolo dietro alla mia testa, mentre con l'altra cingeva la mia vita. Nel mentre che lui faceva la sua mossa, mi spostai la pistola dal braccio "sano" a quello demoniaco, puntandola alla tempia dell'altro mezzo demone.
- Sparo!-
- Fallo!-
Avanzò di qualche centimetro, facendo sbattere la parte sinistra della mia faccia contro il muro. Ce lo avevo addosso e potevo sentire indistintamente il suo membro turgido contro i miei glutei.
Che razza di imbecille poteva eccitarsi in una situazione del genere!
Sentì il suo braccio lasciare libera la mia vita per andare ad appoggiarsi sopra la mano che stava per farlo fuori.
Improvvisamente il suo respiro caldo e pesante investì il mio orecchio e tremai. S'impossessò del lobo ed io, come un idiota, abbassai la guardia...e la pistola.
Mi voltò violentemente e il rumore della mia Blue Rose lasciata cadere a terra con noncuranza mi avvertì che ero fregato.
Intrecciò le mie dita alle sue, facendo scivolare le mie braccia contro il muro, verso l'alto, mentre prepotentemente la lingua dell'uomo si insiduò nella mia bocca. Mi dimenai per allontanarlo da me. Mossa alquanto inutile. Le sue labbra calde scesero sul mio collo, dandomi il tempo di boccheggiare. Perchè devo ammetterlo, iniziava a mancarmi l'aria.
Passò le sue mani ruvide sui miei fianchi, per poi accarezzarmi la panci
Ma il suo obbiettivo era di certo un'altro. E lo raggiunse poco dopo.
Mi slacciò i pantaloni, abbassandoli, ed io non ebbi più la forza di combattere.
Scese con la bocca, dandomi baci caldi sulla benda, poi sul basso ventre e poi raggiunse il mio membro che, a dirla tutta, richiedeva particolari attenzioni.
Quella diligenza mi fu data nell'esatto attimo in cui lui, Dante, mi privò anche dell'intimo e lo prese in bocca. Quelle succhiate mi mandarono in estasi. Strinsi con ambedue le mani la folta chioma bianca dell'uomo ed alzai la testa al cielo, strizzando gli occhi. Non mi accorsi nemmeno dell'alto acuto di piacere che feci.
Lui continuava imperterrito, mentre con la mano andava ad esplorare anche le zone più basse, fino ad arrivare con un dito al mio ano.
In quel momento spalancai gli occhi. Si stava spingendo troppo oltre. Feci per staccarlo, ma lui mi prese su una spalla e mi scaraventò sul letto.
Mi ritrovai con il volto contro il cuscino, inerme verso la sua figura che mi sormontava. Sentii il rumore della sua cintura cadere a terra, poi, il suo petto ruvido contro la mia schiena.
Presi tutta l'aria che potevo prima che iniziasse a penetrarmi.
Erano spinte troppo rudi e troppo secche per me, che era la prima volta.
Strinsi le lenzuola lasciando che lui muovesse i miei fianchi come meglio gli aggradava.
Mi sculacciò pure il bastardo. Questa era un'umiliazione troppo grande per me, dovevo fare qualcosa, e subito. Sgattaiolai in avanti, staccandomi dal suo membro, poi mi voltai.
Mi guardava divertito ed incuriosito.
- Non ti stai divertendo?-, mi chiese.
Ricambiai il sorriso, prima di avvicinarmi per tirargli un pugno in pieno viso. Dante si mise seduto, con la mano sulla guancia appena colpita.
- EHI!-
Ma non lo feci parlare; doveva stare zitto, zitto! Perchè in realtà mi stava iniziando a piacere e volevo continuare a sentirlo dentro di me, ma stavolta con il mio ritmo.
Mi sedetti sopra di lui. I nostri sguardi si incrociarono nuovamente.
Lo spinsi all'indietro, serio come non mai, mentre lui continuava a sorridere.
Scivolai sopra di lui, fino alla fine, ed iniziai a muovermi lentamente.
Lo sentivo che gli piaceva. I suoi gemiti così rochi, adulti, mi eccitavano maggiormente.
- Non...sapevo avessi...questa dote...ragazzino...-
-TACI...CAZZO!-
Continuai a prenderlo, aumentando di tanto in tanto il ritmo, poi lui decise di aiutarmi, avvolgendo il mio membro pieno di desiderio con la sua mano. Era troppo, l'apice del mio piacere si riversò sul suo petto, mentre la mia mano demoniaca mi coprì la mano, onde evitare di urlare e attirare così gente e demoni.
Non feci in tempo a riprendermi che lui si rimise in posizione seduta, le mani salde sui miei glutei e la sua bocca contro il mio orecchio.
Diavolo, stava venendo.
Stringeva forte il mio sedere, tanto che quei segni mi rimasero per giorni, facendomi saltellare. Mi morsicò la spalla, mentre io mi strinsi a lui e lo sentii. Il suo seme caldo inondarmi, farsi spazio in me. E Dio era una sensazione indescrivibile.
Finalmente tornammo ad essere due persone ben distinte, staccandoci.
Guardai i miei vestiti sparsi sul pavimento mescolati ai suoi.
- Tieni...- disse lui, porgendomi la Red Queen. - Te l'ho riparata...-
Non sapevo nemmeno che fosse rotta.
- Grazie...- Sospirai non volendo effettivamente andare via da li.
Lui si rivestì soddisfatto.
- Parti domani mattina...intesi?-
Annuii a quella domanda.
- Dove vai?-
- Ragazzino, io ho altre cose da fare...-, disse per poi abbandonarmi.
Che tipo! Pensai tra me e me avvicinandomi al tavolo.
Con sorpresa vidi una rosa rossa con sotto un biglietto.
" Non preoccuparti teppistello, ti starò sempre dietro!"
Lo ammetto, ci misi un paio di minuti per capirne il senso, per questo persi il controllo e ribaltai la casetta...
 
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