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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Supernatural
Titolo Fanfic: MY PEACE OF HEAVEN
Genere: Sentimentale, Romantico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: pandistelle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/04/2013 10:01:42

" C'è che sono un disastro, sia come essere umana che come strega!"
 
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MY PEACE OF HEAVEN
- Capitolo 1° -

Sacramento – California
23 dicembre, ore 10.00

- Dean, non puoi pretendere che due persone si innamorino l'una dell'altra, solo perché tu vuoi che accada. Non è così che funziona, questo dovresti saperlo anche tu, nonostante il tuo considerare noi ragazze un semplice "strumento" ti pare? - chiese Nadja, seduta al tavolo di un piccolo ristorante nei pressi di Sacramento intenta a mescolare il suo fidato mazzo dei tarocchi-

- Oh andiamo Nadja, anche tu credi alla storiella del "principe azzurro in sella al cavallo bianco e vissero tutti felici e contenti"?! Per essere una gitana, sei molto più "sdolcinata" di quanto pensassi! - Rispose di rimando Dean, punzecchiando la ragazza seduta di fronte a lui sapendo molto bene di colpirla nel suo punto debole, ovvero dubitare delle sue doti di veggente, nonostante il suo essere una gitana pura-

- Sono semplicemente realista e dico ciò che vedo, ovvero un fratello maggiore impiccione, che si vuole "intrigare" nella vita privata di suo fratello, forzandolo ad avere una storia con Emily. Ti ha mai sfiorato l'idea, che forse sia Emily che Sam, non sono ancora pronti per stare insieme?! - Disse la gitana con il suo solito tono calmo e pacato, osservando senza alcun imbarazzo Dean che ghignava divertito davanti a lei, lanciando di tanto in tanto fugaci occhiate fuori dal ristorante per accertarsi che il suo "piano" stesse procedendo nel migliore dei modi-

- Stronzate! Conosco molto bene Sam, le ragazze "qualsiasi" come Emily lo fanno impazzire...quei due hanno solo bisogno di un piccolo aiuto da parte MIA. In questo modo potrò andare all’inferno, con la sicurezza che mio fratello è felice e non da solo.

- Le mie carte dicono che...

- Andiamo, abbiamo del lavoro da fare! -Esclamò Dean alzandosi da tavola e baciando affettuosamente Nadja sulla fronte, prima di oltrepassarla e uscire dal ristorante-

- Sei senza speranze! -Disse Nadja esasperata, alzandosi dopo aver radunato i suoi "attrezzi del mestiere" dentro una grande borsa di tela multicolore acquistata in un mercatino multietnico in Utah-

- Lo so!

* * * *

"Diceva un foglio bianco come la neve: Sono stato creato puro, e voglio rimanere così per sempre. Preferirei essere bruciato e finire in cenere che essere preda delle tenebre e venir toccato da ciò che è impuro".
(K. Gibran)

Ho sempre amato la neve, così semplice nella sua forma e pura nel suo candore; la "vita" di un fiocco di neve è molto breve, rapida come il battito d'ali di una farfalla, lento scende dal cielo, si posa al suolo ed infine si scioglie diventando acqua.
In questo momento darei tutto ciò che ho per essere come la neve, che ora lenta sta cadendo dal cielo imbiancando tutto ciò che trova sulla sua strada; l'Impala di Dean ormai non si vede quasi più, basterebbe un mio semplice incantesimo per liberarla da quella spessa coltre bianca ma...almeno la notte di Natale ho promesso a me stessa, che non sarei ricorsa alla magia.
Strega.
E' questo ciò che sono, nonostante in un primo momento io non ci abbia voluto credere.
Una strega, esattamente come mia madre e mia nonna prima di lei.
Il mio "apprendistato" è stato molto lungo e soprattutto difficoltoso, ho lasciato mio padre e la casa in cui ero nata e cresciuta per seguire Sam e Dean, due fratelli cacciatori nella speranza di capire chi ero e quale fosse la mia strada.
Mio padre, già proprio lui.
Fin dal giorno in cui sono nata, non ha fatto altro che mentirmi sulla mamma dicendomi che era morta un anno dopo la mia nascita; io come una stupida ci avevo creduto, fino al giorno in cui Sam e Dean non avevano scoperto la verità, e tutto il mio mondo e la mia vita mi erano crollati addosso come un castello di carte.
Lo avevo perdonato.
Nonostante tutto con il tempo ero riuscita a perdonare mio padre e capire le motivazioni che l'avevano spinto ad agire in quel modo; in passato dei demoni specializzati nella caccia alle streghe, si divertivano a rapire, torturare e poi uccidere tutte le donne, ma anche uomini e bambini dotati di poteri magici.
Mia madre e un manipolo di altre streghe sfidarono apertamente questi demoni, ma vennero sconfitte ed imprigionate in un mondo parallelo a quello dei mortali, di nome Omegamus; spesso mia madre mi appare in sogno e mi parla, indicandomi la via da seguire e incoraggiandomi a non arrendermi mai e ad avere fiducia in me stessa e nei miei poteri.

" Sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle [...]."
(J. Ruskin)"

I miei poteri.
All'inizio riuscivo solamente a praticare semplici incantesimi di breve durata, come per esempio accendere un fuoco o far germogliare un fiore da un vaso senza che il seme fosse stato interrato; adesso invece posso formulare magie di attacco e di difesa, ma anche preparare intrugli in grado di guarire ferite o malesseri.
Secondo le streghe dell'alto consiglio, io ho tutte le potenzialità per diventare una grande strega proprio come mia madre; il problema è che mi manca la fiducia in me stessa e nelle mie capacità.
Da quando mi sono unita a Sam e Dean lasciando forse per sempre la mia casa e la mia vecchia vita, ho imparato si a controllare i miei poteri ma anche la dura vita del cacciatore di demoni; più di una volta infatti sono stata costretta a mentire sulla mia identità, uccidere creature che minacciavano la sicurezza degli esseri umani ma anche la tristezza per non ricevere alcun tipo ringraziamento per ciò che avevo fatto.
Mio padre mi aveva avvertito, essere un cacciatore comporta dei sacrifici.
Perché non gli ho dato ascolto?!
Perché invece di seguire il mio cuore, lasciare la città nella speranza di ritrovare mia madre non sono rimasta a Seattle con mio padre?! Ormai ho perso anche la speranza di ritornare a casa un giorno e realizzare il mio più grande sogno, ovvero diventare una grande attrice di teatro; spesso quando sono sola, mi piace recitare alcune poesie, mi aiuta a sentir meno nostalgia di casa e della mia vecchia vita.
Voglio tornare a casa.
Voglio riabbracciare mio padre.
Io...rivoglio indietro la mia vita.

"Potrei leggere il desiderio d'eternità perfino negli occhi di un pupazzo di neve."
(V. Butulescu)

Freddo.
Sto camminando scalza nella neve fresca, adoro sentire il contatto della nuda terra sotto i piedi.
Mi rinvigorisce e da forza.
Fuori un silenzio quasi irreale la fa da padrone, mentre io passeggio intorno al motel in cui Sam e Dean hanno deciso di alloggiare per trascorrere insieme, per l'ultima volta la notte di Natale.
Tra me e Dean c'è sempre stato una sorta di "attrito" per via dei nostri caratteri troppo differenti, lui mi ha sempre preso in giro per via del mio aspetto da "ragazza qualsiasi" sapendo quanto la cosa riusciva a mandarmi in bestia e perdere la concentrazione, soprattutto quando mi esercitavo con i miei incantesimi...gli stessi che più di una volta, gli hanno salvato il deretano aggiungerei.
Inoltre fin dall'inizio non ha fatto altro che tenere d'occhio me e suo fratello Sam, sorridendoci in modo ambiguo tutte le volte che ci vedeva insieme a chiacchierare, oppure sbucando fuori dal nulla chiedendoci con fare "innocente" se per caso aveva interrotto qualcosa.

"La poesia è una fiamma nel cuore, mentre la retorica è fatta di fiocchi di neve. Come possono fuoco e neve convivere?"
(K. Gibran)

L'unica persona a cui Dean sembrava dare un briciolo di retta, era Nadja una ragazza di origini gitane che lui e suo fratello Sam avevano conosciuto tramite loro padre John; lei e il suo gemello Xavier erano stati di grande aiuto ai due fratelli in quanto "figli" del demone dagli occhi gialli, lo stesso che aveva ucciso la moglie di John Winchester nonché madre dei suoi due figli e Jessica, la fidanzata di Sam.
Xavier il gemello di Nadja era morto da circa tre mesi, sacrificando la propria vita per salvare quella della sorella durante una caccia; proprio a lei era toccato il doloroso compito di riportare il corpo del fratello nella loro terra natia e dargli onorata sepoltura.
Mai una lacrima avevo visto scendere dal viso di Nadja, perché secondo il credo dei gitani la morte non deve essere motivo di dolore, ma di gioia in quanto l'anima del defunto viaggia verso un luogo di pace e riposo eterno.
Ancora mi riesce molto difficile credere, che è stato proprio Dean ad incoraggiare Nadja a "civilizzarsi" al punto tale da convincerla a lasciare la sua gente per seguire lui e suo fratello; tra lei e Dean c'è una sorta di legame, non solo affettivo ma anche spirituale e soprattutto mentale.
Non ci vuole certo un genio, per capire che Dean prova qualcosa per Nadja e viceversa ma...c'è qualcosa che sembra frenare entrambi, ma cosa?!
Probabilmente a causa del "vizietto" che ha Dean di saltare addosso ad ogni singola ragazza che gli capita a tiro purché respiri; lui sa perfettamente che anche con Nadja farebbe la stessa cosa e forse non vuole vederla soffrire per colpa sua.
Non lo so.
Tutto ciò che mi è dato sapere, è che Nadja sembra percepire quando Dean è in pericolo anche a miglia di distanza e le sue "visioni" quasi sempre sono veritiere; se non fosse stato per lei, a quest'ora Dean e Sam sarebbero diventati "cibo" per due terrificanti divinità pagane.
Che strana cosa è l'amore!
Niente di più vero.

"[...] E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera [...]."
(K. Gibran)

Per quanto a mio avviso Dean sia una persona "vuota" dal punto di vista dei sentimenti, invece per la sua famiglia sarebbe disposto a tutto, anche a sacrificare la sua stessa vita pur di vedere Sam felice e al sicuro. Non ha esitato un solo istante a vendere la sua anima, quando suo fratello ero stato barbaramente assassinato in quel micidiale scontro tra "prescelti"; io non appena l'ho saputo, mi sono recata dalle streghe anziane del consiglio nella speranza di poter annullare il patto che Dean aveva stipulato.
Illusa!
Che sciocca sono stata nel credere che la magia, per quanti problemi possa risolvere non può nulla contro la morte, infatti, le streghe neanche con i loro incantesimi più potenti possono sconfinare nel territorio dei demoni; un patto con un demone non si può sciogliere in alcuna maniera, neanche con la magia.
E' questa la regola!
Come si può togliere la vita ad una persona, dopo che quest'ultima l'ha sacrificata in un estremo atto d'amore?!
Sono una buona a nulla, ecco cosa sono io!
Una fallita.
Un disastro.
Non sono buona ne come strega, ne come essere umana!

" Sono le grandi cattedrali della terra, con i loro portali di roccia, i mosaici di nubi, i cori dei torrenti, gli altari di neve, le volte di porpora scintillanti di stelle [...]."
(J. Ruskin)

Sam.
Da quando ha scoperto il patto che Dean aveva stretto con un demone pur riportarlo in vita, non ha fatto altro che cercare un modo per poterlo annullare; addirittura stringendo alleanza con un altro demone di nome Ruby.
Non mi piace!
Ho paura che a Sam possa succedere qualcosa di molto brutto, non mi servono i poteri magici per capirlo; Ruby ha qualcosa che non mi convince, non mi fido di lei ne tanto meno del suo "coltellino magico".
Sospiro.
Mi accorgo solo ora di aver completato il mio giro intorno al motel, e così decido di sedermi vicino alla porta e per essere precisi al lato sinistro di essa.
Alzo lo sguardo verso il cielo totalmente sgombero da nubi e osservo per un istante la luna, che brilla alta nel cielo unita al candore della neve che lenta dal cielo cade.
Lo amo, ebbene si!
Fin dal nostro primo incontro, ho provato in ogni modo a soffocare i sentimenti che giorno dopo giorno sentivo di provare per Sam; tante volte ci siamo ritrovati "pericolosamente vicini", ed quando me ne rendevo conto fuggivo inventandomi le scuse più assurde.
Tutte le volte che Sam mi guarda, sento le gambe farsi molli come gelatina, l'aria inizia a mancarmi ed il mio cuore inizia a palpitare con forza inaudita dentro il petto.
Ho paura.

" La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve." (Maxence)

Paura di rimanere nuovamente da sola, come è successo con Adam che al mio rifiuto di "approfondire" il nostro rapporto mi ha lasciato, andandosi a consolare con un'altra ragazza decisamente più disinibita di me.
Sam è il ragazzo più buono e dolce che io abbia mai conosciuto, lui è perfetto mentre io...io mi sento così maledettamente inadeguata vicino a lui.

- Hey ma allora sei qui! Si può sapere dove sei stata Emily, ero preoccupato. - Esclamò Sam spalancando d'improvviso la porta della stanza del motel in cui lui e il fratello alloggiavano, facendola sobbalzare e guardandola con un'espressone tra l'accigliato ed il preoccupato-

- Si è vero, hai ragione Sam è solo che...avevo bisogno di stare un pò da sola, tutto qua. - Rispose Emily a sua volta, alzandosi da terra e osservando con evidente imbarazzo Sam, il ragazzo che nonostante tutto amava-

- Nostalgia di casa?

- Un po’! Questo è il primo Natale che passo senza mio padre, lontano dalla mia famiglia.

Sorrido.
I miei occhi incontrano quelli di Sam per un breve istante, ed il mio cuore smette per alcuni istanti di palpitare mozzandomi il respiro; lui mi abbraccia attirandomi dolcemente a se, ed io ricambio affondando la testa nel suo petto, nascondendo il viso.
Vorrei poter vivere il sentimento che provo per lui in totale libertà, senza la paura di essere di nuovo abbandonata perché non "all'altezza delle aspettative"; inoltre contro quelle divinità pagane i miei poteri non hanno avuto effetto e mi hanno messa KO nel giro di un minuto.
Sono un disastro, Sam merita di meglio che una frana ambulante come me!
Perché anche lui prova i miei stessi sentimenti, di questo ne sono più che sicura...in più di un'occasione ci siamo ritrovati vicini, Sam mi aveva accarezzato il viso e poi si era avvicinato a me nel tentativo di baciarmi forse, ed io mi ero allontanata subito da lui, spaventata all'idea di dover soffrire nuovamente.
Cretina!
Ecco quella che sono, una povera cretina.
Sono talmente concentrata sulle mie "paranoie" che a malapena mi rendo conto del fatto che Sam dolcemente mi scosta da se, ed io lo guardo non riuscendo a trattenere le lacrime, che subito asciugo con il dorso della mano.

- Che cosa c'è? - Chiese Sam visibilmente preoccupato, posando dolcemente una mano sulla spalla destra di Emily nel tentativo di rassicurarla-

- C'è che sono un disastro, sia come essere umana che come strega! - Esclamò a sua volta Emily, scostandosi dal tocco di Sam come se la sua mano scottasse alla pari di un tizzone ardente-

- Non è vero, con la tua magia hai salvato me e Dean un sacco di volte. I bambini di quella scuola nel Canada, se non fosse stato per te e la tua pozione loro...

- I miei poteri contro quelle divinità pagane non hanno avuto alcun effetto, è stata Nadja a salvarvi non certo io, che sono finita a KO dopo neanche un secondo.

- Tu non sei un'incapace Emily, devi solo avere un pò più di fiducia in te stessa e nelle tue capacità.

- PIANTALA! LA VERITA' SAI QUALE E' SAM?! CHE IO SONO SOLA, ANCHE TU ALLA FINE MI ABBANDONERAI, COME HANNO FATTO TUTTI QUANTI PERCHE' NON ERO ALL’ALTEZZA DELLE LORO ASPETTATIVE!

" Quando la tristezza scende in fondo al cuore, come la neve non fa rumore.
Quando la gioia ritorna nel cuore come il mattino risplende il sole."

Stupore!
Prima che io abbia il tempo di rendermene conto, Sam mi attira nuovamente a se con delicatezza, mi prende il viso tra le mani e infine, con dolcezza infinita mi bacia.
Non so dare un nome alle emozioni che provo in questo momento, il cuore mi dice di abbandonarmi completamente all'amore che sento di provare per Sam, ma la ragione mi dice di fare l'esatto contrario.
Io amo Sam, lo amo con tutto il cuore e l'anima!
Però il solo pensiero di deluderlo, o peggio ancora di non essere IO alla sua altezza è tale da farmi impazzire dal dolore; alla fine però decido di seguire il mio cuore, e senza alcuna esitazione mi abbandono tra le braccia di Sam ricambiando il suo bacio, scordandomi per un lungo ed interminabile momento che siamo fuori dal motel, sotto la neve e che io sto cominciando a tremare per il freddo.
Così come è iniziato quel meraviglioso momento ha fine, infatti, Sam mi scosta leggermente da me, tenendomi però sempre tra le sue braccia e con un cenno del capo mi indica un rametto di vischio posto proprio sotto le nostre teste: Dean.
Sorrido.
Anche se sono lontano da casa e da mio padre, quello di questa sera è stato il più bel Natale della mia vita!

- Io non ti abbandonerò mai, te l'ho promesso ricordi? Io ti amo Emily. - Mormorò Sam in un bisbiglio, affondando il viso tra i capelli rosso scuro di Emily senza mai smettere un solo istante di tenerla stretta a se-

- A-anche io ti amo Sam, però cerca di capire tu... - Provo a dire Emily, la voce un tremulo sussurro d'emozione e gli occhi resi lucidi dalle lacrime che da un momento all'altro minacciavano di uscirle dagli occhi, facendola piangere nuovamente-

- Io cosa?! Fammi indovinare, merito di meglio?

- Esatto. Si insomma guardarmi, non sono niente di speciale...sono un'emerita incapace come strega, neanche come essere umana sono questo granché.

- Sei perfetta!

"Alcuni ricordi sono come i passi sulla neve: prima lasciano il segno ma alla prossima nevicata scompaiono!"

Che cosa?!
No! Non è possibile, io sto sognando!
Davvero Sam, pensa che io sia la "perfezione"?!
Non mi occorrono ulteriori conferme, in quanto Sam si avvicina nuovamente a me e mi bacia cancellando all'istante ogni dubbio ed incertezza dalla mia mente, ma soprattutto dal mio cuore.
Sono felice, per la prima volta dopo tanto tempo.
Forse è vero che non ho molta fiducia in me stessa e nelle mie capacità, però è anche vero che qui con me, adesso sotto un rametto di vischio c'è qualcuno che ha fiducia in me, mi stima e soprattutto mi ama per quella che sono.
Ora anche io, ho trovato la mia "parte di cielo".

* * * *

- AHA AHA AHA! L'ho sempre detto io, che quella "ragazzina qualunque" avrebbe fatto perdere la testa a quel secchione del mio fratellino! - Esclamò Dean euforico, osservando da dietro una finestra Emily e suo fratello baciarsi teneramente sotto il vischio-

- Sam e Emily si sono innamorati l'uno dell'altra, perché era destino che accadesse...non certo per merito tuo, che non hai fatto altro che "impicciarti" della vita privata di tuo fratello e di quella povera ragazza.- Rispose di rimando Nadja sospirando, affiancandolo e reggendo tra le mani due bottiglie di birra di cui una la allungò a Dean-

- Oh per favore Nadja, è la notte di Natale!

- E allora?! Questo non significa, che io non possa dirti apertamente ciò che penso, ovvero che l'amore non è una cosa che può nascere a comando Dean.

- Bhè ad ogni modo, sono felice per loro! Almeno quando "arriverà il momento", potrò andarmene felice, sapendo che mio fratello non è da solo. Buona Natale! - Affermò Dean con un sorrisetto di puro trionfo, facendo cozzare la propria bottiglia di birra con quella della gitana-

- My bueno! Allora, Buon Natale anche a te...Winchester! - Rispose di rimando Nadja sorridendo ed inclinando la propria bottiglia di birra in modo tale che cozzasse a sua volta contro la sua gemella, per poi portarla alle labbra-

 
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