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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles)
Titolo Fanfic: CHIBI-EASTER
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: mikiturtle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 31/03/2013 18:25:05

Auguri di Pasqua con i Chibi!
 
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- Capitolo 1° -

Chibi-Leo, di anni sette, si svegliò dopo una pacifica lunga notte di sonno. Sapeva cosa doveva fare. Era una sorpresa molto speciale per il maestro Splinter. Si strofinò i residui di sonno dagli occhi ramati e tirò un lembo di una coperta.
Su di lui, nel suo lettino a castello, ronfava Chibi-Raph, per l'appunto.
-Raph!- chiamò l'azzurro: -Svegliati, è ora!-.
Il rosso grugnì e strattonò la coperta dal fratellino per accoccolarsi nel suo giaciglio caldo. Chibi-Leo sbuffò giocosamente e si arrampicò sulla scaletta per ritentare. Era un giorno molto importante.
-Dai, svegliati! Ricordi oggi che giorno è?-.
-Mmh...- biascicò l'altro: -Sensei-.
Chibi-Leo sorrise: -Infatti! Coraggio, svegliamo anche Don e Mikey!-.
La porta si spalancò e i due fratellini osservarono altre due piccole figure sulla soglia dell'entrata: Chibi-Don teneva per mano il piccolo Chibi-Mikey, di anni quattro.
-Non ce ne bisogno! Andiamo!- fece sorridente il viola.
-Festa! Festa!- esultò l'arancione, saltellando come una molla.
Chibi-Raph gli scagliò il cuscino pesantemente sul viso, con un broncio sulle labbra.
-Zitto! Vuoi svegliare il maestro e l'intera New York?!-.
L'arancione aggrottò la fronte e guardò il fratellino intelligente, il quale sospirò esasperato. Il piccolo bimbo di cinque anni, infatti, non aveva capito il concetto del fratello di anni sette.
-Mikey, non si parla ora, capito?-.
L'interpellato annuì lentamente e mosse rapidamente la codina, sempre eccitato.
-Andiamo. Il maestro si sveglierà solo tra due ore!- disse Chibi-Leo.
Balzò giù dal lettino, seguito da un ancora insonnolito Chibi-Raph...

In cucina, le quattro tartarughine afferrarono un polveroso libro di cucina dalla credenza. Avevano chiuso la porta per non far rumore ed evitare l'infiltrazione della luce sino nella stanza del maestro Splinter.
-Allora- fece Chibi-Leo, con la pagina giusta: -Ricordate cosa dobbiamo fare, no?-.
-Mangiare?- chiese Chibi-Mikey, con infinita dolcezza.
Chibi-Raph sbuffò e gli tirò le codine della bandana arancione, facendolo guaire sonoramente. Immediatamente Chibi-Leo bloccò il fratellino focoso in un abbraccio, così come Chibi-Leo tappò la bocca al più piccolo.
Rimasero con il fiato sospeso per qualche minuto: potevano udire solo i respiri morbidi provenienti dalla camera del padre e i rintocchi dell'orologio del salotto.
Erano solamente le cinque del mattino, dopotutto.
-Silenzio! Solo questo dobbiamo essere in grado di mantenere!- sussurrò Chibi-Leo.
Il suo fu un rimprovero, anche se a tono appena impercettibile.
Chibi-Mikey, piagnucolò solo per ricordare che non amava essere privato dell'aria da respirare. Il fratellino dalla maschera viola si scusò e lo accarezzò in testa, solo per calmarlo e ci riuscì alla grande.
-Raph?- chiese Chibi-Leo.
L'interpellato sbuffò e abbracciò il fratellino, per scusarsi. Chibi-Mikey ridacchiò e strofinò la guancia contro i suoi piccoli pettorali, con grande amore fraterno.
-Bene- sorrisero all'unisono gli altri due.
-Allora, Leo- fece poi Chibi-Don: -Cosa avresti scelto per il maestro?-.
L'azzurro sorrise immensamente e indicò una didascalia sul libro ingiallito: erano delle piccole tartarughe di cioccolato. Sembravano abbastanza facili da preparare e in più, avevano la fortuna di essere in possesso della ricetta.
-Carine!- constatò Chibi-Don, raggiante: -Mettiamoci al lavoro!-.
-Io, cucinare!- squittì Chibi-Mikey, con grande determinazione.
-Non dire sciocchezze!- tuonò il rosso: -Sei troppo piccolo!-.
-No!- ribatté l'altro, infuriato: -Papà insegnato me!-.
Non era ancora in grado di parlare con un filo logico, perché conosceva meglio il giapponese. Splinter, però, gli stava impartendo delle lezioni supplementari per incrementare l'apprendimento verso la scrittura e la lettura.
-E sentiamo, saresti in grado di cucinare?- schernì Chibi-Don, a braccia conserte.
Chibi-Mikey si poggiò la mano sul petto: -Sì!-.
Salì con un rapido balzo agile sulla sedia, avendo un totale e libero accesso al tavolo. Ordinò di prendere un mestolo di legno, dell'acqua calda, il barattolo della Nutella e un po' di latte.
-Ecco, abbiamo gli ingredienti- disse Chibi-Leo: -Ora sai come procedere?-.
-Mochiron- squittì l'arancione con un "certo" in giapponese.
-Ok... purché il sensei non abbia un'intossicazione...- borbottò Chibi-Raph...

***********************************

Splinter si svegliò esattamente alle sette del mattino. Percepiva una strana aura felice all'interno della tana e curiosamente, si alzò dal suo futon. S'infilò il kimono, lisciandosi il ciuffo sotto il mento.
Annusò l'aria e il suo sopracciglio destro si inarcò. Ridacchiò e s'infilò la mano nella manica sinistra del kimono; inspirò profondamente e uscì dalla sua stanza. Il suo pensiero fu un controllo sui suoi piccoli bambini.
Si avvicinò alla loro stanza e si accigliò quando vide i quattro letti vuoti. C'era Orsetto sul pavimento e Reddy (l'orsetto di Chibi-Raph) ancora sulla coperta. Sentì un mormorio infantile e una luce filtrante dalla soglia della porta della cucina.
-Mi chiedo cosa sia tutto questo movimento- ridacchiò.
Si diresse lentamente verso la luce, desideroso di sapere cosa stessero combinando i suoi piccoli bambini.

-Coraggio! Puliamo tutto!- ordinò Chibi-Leo.
La cucina era un vero disastro: Chibi-Raph aveva tutto il musetto sporco di cioccolato, troppo goloso per non leccare la terrina sporca. Chibi-Don, invece, era completamente appiccicaticcio di zucchero.
Chibi-Leo si stava dannando per rimuovere le macchie di cioccolato dal pavimento, mentre Chibi-Mikey aveva finito di incartare i cinque cioccolatini (grandi quanto un mandarino), in una bella carta da regalo gialla con i pallini viola.
Aveva legato il sacchettino con un bel nastro bianco, tutto contento e soddisfatto del suo regalo. Gli brillavano gli occhi e non vedeva l'ora di sapere se Splinter avrebbe accettato o meno il loro regalo...
-Mikey!- chiamò Chibi-Leo: -Coraggio, dacci una mano!-.
L'arancione annuì e saltò giù dalla sedia, afferrando uno strofinaccio consumato. Piccolo e veloce com'era, non c'impiegò molto a rimuovere un'ostinata macchia di cioccolato sul pavimento.
Chibi-Donnie sciacquò frettolosamente le stoviglie sporche, mentre Chibi-Raph era di guardia. Chibi-Leo, al contrario, si occupò di rimettere il ricettario nel suo posto giusto. Sorrise e spalancò gli occhi all'allarme del fratellino con la bandana rossa.
-Il maestro sta arrivando!-.
Tutti annuirono e si affrettarono a spegnere la luce, nascondendosi sotto al tavolo della cucina, buoni e in silenzio.

Come previsto, la porta si aprì dolcemente, rivelando la figura di Splinter. I piccoli erano in silenzio e ridacchiarono quando la luce venne riaccesa nuovamente. Videro le zampe paterne avvicinarsi lentamente al tavolo.
-Leonardo? Raphael?- chiamò dolcemente: -Donatello? Michelangelo?-.
Il piccolo Chibi-Mikey stava per balzar fuori, quando Chibi-Donnie lo avvolse strettamente al petto, bloccandogli i movimenti. Lo fissò con uno sguardo autoritario, giusto per fargli capire che non doveva muoversi.
-Figlioli?- chiamò nuovamente il topo, un po' più preoccupato.
Chibi-Leo sospirò e fece il segno dell'O.K.
I quattro uscirono allo scoperto abbracciando il loro adorato papà, all'altezza delle cosce. Chibi-Mikey rimase in disparte, con le mani dietro al guscetto. Era molto sorridente e fissava dolcemente gli occhi castani paterni.
-Auguri, papà!- esclamarono i tre Chibi di sette anni.
-Otōsan no negai!- squittì Chibi-Mikey con "auguri papà" in giapponese.
Splinter sorrise alla perfetta pronuncia del suo piccolino e li abbracciò dolcemente, baciandoli in fronte. I quattro bimbetti si disposero in fila orizzontale, mettendo ben in mostra la loro differenza di statura.
-Watashi no kodomo o motsu- rispose Splinter con "grazie, figli miei".
Chibi-Mikey annuì e saltellò sul posto, eccitato al massimo. Il padre s'inginocchiò dinanzi a loro, infilando una mano nella manica sinistra del suo kimono. La luce della curiosità fece brillare i loro occhioni.
-Papà non si è dimenticato, figlioli miei- ridacchiò: -Oggi è Pasqua-.
-Nemmeno noi- sorrisero i tre.
-Īsutā!- gridò Mikey, riferendosi alla Pasqua detta in giapponese.
-Vedo che ricordi tutte le nostre lezioni, Michelangelo- sorrise Splinter.
-Hai!- rispose il piccolo.
Splinter fece comparire nelle mani pelose quattro uova di cioccolato al latte, avvolte in una carta pari al colore delle bandane dei suoi piccoli. Consegnò il regalo azzurrato a Chibi-Leo, il rosso a Chibi-Raph, il viola a Chibi-Don e l'arancione a Chibi-Mikey.
-Grazie, papà!- esultarono i piccoli: -Anche noi abbiamo un regalo per te!-.
Chibi-Leo fece l'occhiolino al fratellino dalla bandana arancione, il quale fece un passo avanti e consegnò il sacchettino giallo. Gli occhi paterni si gonfiarono di lacrime di commozione: quello era stato il più bel regalo di Pasqua...

Mangiarono le uova, si divertirono con Splinter; si allenarono con gioia, enfatizzando l'amore e la famiglia. Non era stato nulla di particolare: solo delle uova e dei cioccolatini ma per i cinque Hamato si era trattato di ben altro.
Quei regali erano stati più preziosi di qualsiasi tesoro materiale: erano stati forgiati con l'amore e l'affetto. Valeva il pensiero e anche se il cioccolato per Splinter risultò un po' troppo amaro, egli lo mangiò felicemente.
Fece sedere i suoi bambini sulle ginocchia, raccontando loro di quanto fosse stato immensamente felice ad aver avuto la possibilità di ricostruirsi un nuovo legame, precedentemente spezzato con la morte di Hamato Yoshi.
E ogni risata, ogni sorriso, ogni abbraccio furono per Splinter la miglior Pasqua del mondo...

The End!

 
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VOTO: (3 voti, 5 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 5 commenti
darkshell - Voto: 01/04/13 12:03
Splendida storia cioccolatosa! Complimenti, è bellissimo il modo in cui hai scritto il rapporto fra i Chibi, perfettamente in tono con la loro piccola età! Che dolce il puccioso Mikey che ha 4 anni! Me lo immagino mentre è tenuto nella mano di Don!
Bellissima! Auguri anche a te!
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megarockgirl - Voto: 31/03/13 21:41
Che doooolceeeeee!!!!!!!!!
Una Pasqua davvero indimenticabile!!! *w*
Bravissimo!!!
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mikiturtle 31/03/13 21:19
Accetto i suggerimenti! Direi che il traduttore mi tradisce sempre! :P forse dovrei considerare qualche sito più attendibile, ma grazie!
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isaryhamato - Voto: 31/03/13 21:02
Wow!!!! Splendida storia di Pasqua!!! E come sempre con le mie adorate Chibi-turtles!!!!! Sono tenerissime che vogliono fare delle tartarughine di cioccolato per il loro sensei!!!! :) E chibi-mik è veramente tenero!!!! :)
Complimenti, veramente una splendida one-shot di Pasqua! :)
Piccole correzioni sul giapponese:
- Auguri si dice Omedetoo (gozaimasu)
-Watashi no kodomo o motsu, be non posso dirti esattamente come andrebbe corretto, io non l'ho mai sentito e ho cercato tra le lezioni che ho e non dice niente, comunque Watashi no kodomo è singolare, bisogna aggiungerci - tachi per fare il plurale, ma io so che significa il mio bambino (figlio), non sono certa che vada bene usato nella frase che intendi tu, o motsu non lo conosco, dato che la tua versione italiana della frase è con la virgola, penso ci voglia sempre arigatou.
Perdona se metto sempre le correzioni, lo so sono una rompipalle, ma sono fatta così quando si tratta del giapponese! XD
Comunque complimenti ancora per la storia! :)
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mikiturtle 31/03/13 18:25
Buona Pasqua a tutti!
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