CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -
In lontananza sento chiaramente il rumore del mare, non ho problemi ad immaginare le onde schiantarsi di continuo in prossimità degli scogli. I miei piedi affondano nella sabbia, la sento tiepida sotto le dita e questo mi causa un leggero brivido lungo la schiena.
Una brezza leggera proveniente dal mare mi scompiglia i lunghi capelli che sono castani esattamente come i tuoi. Ti ho sempre ammirato fratellone, perché fin dalla mia nascita ti sei preso cura di me senza mai abbandonarmi un solo istante.
Nostro padre che ha deciso di buttare all’aria la sua vita, preferendo l’alcool alla famiglia e soprattutto ai suoi figli. Io avevo quindici anni all’epoca ma ricordo perfettamente quanto mi raccontasti il fatto, odiavi nostro padre ma soprattutto…odiavi te stesso, per non essere stato in grado di fermarlo.
Sei stato tu Jack a prendermi in braccio appena nata, nonostante i medici avessero diagnosticato profonde lesioni ad entrambi gli occhi. Purtroppo il Signore mi ha privato fin dalla nascita dell’uso della vista, tu però non ti sei mai arreso anzi…hai cercato per quanto possibile di farmi avere una vita normale. Non ho mai potuto vedere il tuo viso fratellone, però tutti mi hanno sempre parlato della nostra grande somiglianza.
So di essere solamente una teenager e che ancora non conosco la vita e il mondo come te, però ti ammiro moltissimo Jack. Non me lo hai mai detto ma io so perché hai scelto di studiare medicina e diventare il più bravo neurochirurgo di Los Angeles.
Lo hai fatto solo ed esclusivamente per me, affinché io potessi un giorno vedere tutte le cose meravigliose di cui tu mi hai sempre parlato. Tu sei mio fratello Jack ma non solo, sei anche i miei occhi e soprattutto la mia famiglia.
Ero con te il giorno in cui Sarah ti ha lasciato per un altro uomo, dopo il matrimonio avevi insistito tanto affinché venissi a vivere con te e la donna che avevi sposato. Sarah era una persona eccezionale, che tu avevi salvato con un intervento a dir poco straordinario e rischioso allo stesso tempo.
Non le era mai pesato il fatto di doversi prendere cura della “cognata cieca”, neppure lei mi aveva fatto mancare nulla. In pochissimo tempo eravamo diventate ottime amiche, poi però i nostri contatti si erano interrotti bruscamente e di lei non seppi più nulla.
Hai sofferto moltissimo per causa sua Jack, io me lo ricordo molto bene in quanto sono stata io a darti un motivo per andare avanti. Anche adesso che siamo finiti su quest’isola dimenticata da tutto e tutti, ci sosteniamo a vicenda come abbiamo sempre fatto.
Tu sei il “capo” per tutti coloro che come noi sono riusciti a scampare alla morte, il giorno dello schianto tu mi hai protetto facendomi scudo con il tuo corpo prima di finire nella giungla.
A volte hai paura di non essere all’altezza del ruolo di leader, me lo confidi praticamente ogni giorno soprattutto alla sera quando ci ritroviamo nelle grotte oppure sulla spiaggia davanti ad un falò.
Tra le tue braccia fratellone mi sento sempre al sicuro forse un po’ troppo, visto che tutte le volte mi addormento con la testa poggiata sulle tue gambe. Sawyer mi prende spesso in giro a causa di questo mio atteggiamento “mammone”, non a caso proprio due giorni fa mi affibbiato il nomignolo di “little kitty”.
- Marie! Ti avevo detto di restare alle grotte, c’è troppo sole e i tuoi occhi sono molto delicati.
- Stai tranquillo fratellone, ho gli occhiali da sole quindi posso stare qui tutto il tempo che voglio.
- Dove li hai trovati?! Non ricordo che nella tua valigia ci fossero occhiali da sole…a meno che tu non li abbia rubati a qualche morto.
- Molto spiritoso Jack, se proprio lo vuoi sapere me li ha regalati il tuo “rivale” in amore.
- Smettila, non è affatto il mio rivale in amore!
- E io sono la Statua della Libertà! Andiamo Jack sono tua sorella, la spiaggia è grande e le voci corrono.
Il primo round si conclude con la mia vittoria, lo capisco dal tuo silenzio…del resto chi tace acconsente no?! Faccio per alzarmi e tu subito capisci quali sono le mie intenzioni, in quanto accorri in mio aiuto afferrandomi per un braccio.
Mi posi delicatamente una mano sulla spalla sinistra, io sorrido e subito dopo ti abbraccio con affetto. Certe volte di romperei la testa con una dozzina di noci di cocco, però non avrei mai il coraggio di farlo perchè ti voglio bene Jack. Se sono sopravissuta allo schianto su quest’isola lo devo soprattutto a te, alla tua forza e soprattutto all’affetto che ci lega.
- Dai vieni con me!
- Con te? E dove?!
- A fare una passeggiata sulla spiaggia, prima però mettiti questa sulle spalle. Hai avuto la febbre fino a qualche giorno fa, sei ancora convalescente.
- Jack ormai ho quasi diciotto anni, non sono più una bambina a cui devono togliere le tonsille.
- Marie?
- Si?! Che cosa c’è?!
- Grazie.
Se c’è una cosa che non sopporto di te Jack è quando mi ringrazi senza motivo, che cosa ho fatto questa volta per meritarmi un tuo “grazie”?! Questo probabilmente è uno dei tanti fantomatici “misteri dell’isola” come li chiama Locke, ad ogni modo tenendomi stretta a te cominciamo a camminare lungo la spiaggia.
Insopportabile, pignolo, insicuro e moltissime volte testardo e odioso fino all’invero simile…però anche molto dolce e sensibile. Di chi sto parlando?! Di te Jack, la persona più importante in assoluto per me…mio fratello maggiore.
|
|
