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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh!
Titolo Fanfic: I CANI E HALLOWEEN
Genere: Romantico, Comico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: ikari-kun galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/11/2012 21:50:51

Seto e Jonouchi a Halloween... Cosa avrà architettato la mente perversa del presidente?
 
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- Capitolo 1° -

Duuuunque è la primissima Puppyshipping che scrivo. Siate clementi ho cercato di fare del mio meglio.


Caramelle. Zucche. Streghe e fantasmi. Si, decisamente Halloween era la festa dedicata al sovrannaturale e all’assurdo per antonomasia. E sempre per antonomasia era la festa in cui i bambini davano libero sfogo alla loro fantasia indossando i costumi più svariati, non necessariamente da mostri classici poi.. era certo di aver intravisto un paio di Black Magician Girl e un Gaia the Fiere Knight nel gruppetto di marmocchi che lo avevano superato. E lui, Katsuya Jonouchi, non poteva negare che i bambini erano terribilmente carini con quei costumi. Ma appunto perché erano bambini! Ancora non capiva come fosse venuto in testa a Seto di organizzare una festa in maschera per l’occasione. Non era mister asociale lui? Dubitava che fosse un’idea di Mokuba, non ce lo vedeva quel bambino a fare richieste simili a suo fratello, ma ora il punto era… come si cavava fuori da quell’impiccio?

*Flashback*-Scusa.. puoi ripetere?-
Ora, non era una novità che spesso gli sfuggissero i particolari di una conversazione e spesso si pentiva di quella carenza di concentrazione, ma stavolta sperava davvero di aver capito male.
-Domani sera ci sarà una festa in maschera a villa Kaiba. Presentati alle 7.-
No. Non si era immaginato nulla, né aveva preso Kuroboh per capri espiatori. Il suo pseudo-ragazzo, che stava tranquillamente leggendo il giornale al tavolo del caffè dove si erano fermati dopo la scuola, aveva proprio detto festa in maschera. Una venuzza pulsò sulla sua tempia alla sua maledettissima non-chalance, ma cercò di autofrenarsi… almeno per il momento.
-Non sei un po’ troppo grande per queste cose?-
Cercò di punzecchiarlo in modo, doveva ammetterlo accidenti, piuttosto debole. Per l’appunto il maggiore dei fratelli Kaiba non fece nessuna piega, anzi ebbe il coraggio di sfotterlo!
-Se avessi studiato un po’ sapresti che perfino i re davano questo genere di feste per aumentare il loro prestigio e, per quanto la cosa in sè non mi interessi, so riconoscere un buon momento per farsi pubblicità. E Mokuba sostiene che mi serve un po’ di svago.-
-Halloween sarebbe quindi nulla più che un’occasione per migliorare gli affari?-
Seto finalmente alzò lo sguardo dal giornale e gli regalò una delle sue solite occhiate. Un misto tra “sai come la penso e fai domande simili?” e “Sul serio, come fai a essere così idiota?”. E lì Katsuya sentì davvero l’irrefrenabile impulso di mollargli un pugno, ma ancora resistette. Dopotutto non c’era nulla di male in una festa. Cibo e bevande gratis a volontà e l’unico che avrebbe fatto una figuraccia sarebbe stato quel maledetto di Seto.. Era troppo semplice, dov’era finita la fregatura?
-Ovviamente sai che io non possiedo un costume…-
-Né hai i soldi per affittarlo, lo so benissimo che credi? A quello ci ho già pensato io, devi solo mettertelo quando arrivi a casa mia.-
Appunto, eccola.
-Cosa ti fa credere che accetterò un costume da te, così a scatola chiusa?!-
Il CEO sfoggiò uno di quei maledetti sorrisetti bastardi (e dannatamente sexy, accidenti agli ormoni!) e sancì la propria condanna.
-Chi sta sopra bonkotsu?-
Jonouchi questa volta non ci aveva pensato due volte a versargli in caffè in testa.
*fine flashback*
E ora eccolo a borbottare mentre si dirigeva a villa Kaiba, maledicendo tutto e tutti senza alcuna distinzione. Dopotutto non gli costava niente andare là e vedere che roba intendeva fargli indossare Kaiba. Al massimo ci sarebbe stata una frattura alle nocche quando si sarebbero scontrate con il suo grugno, e i soldi dell’ospedale non li avrebbe di certo sborsati lui! Ecco come si frega un multimiliardario! Quando arrivò davanti alla villa però non notò nulla di diverso dal solito. Le luci accese erano le solite, non come quelle di una festa, e nessuna macchina extra occupava il vialetto. Che fosse arrivato in anticipo? Isono gli aprì prima ancora che bussasse alla porta, facendolo entrare e indicandogli le scale.
-Il signor Kaiba è impegnato in una telefonata. Ha detto di indossare il costume in camera e di aspettarlo.-
Jonouchi sentì il naso pizzicargli, come se sentisse odore di bruciato. Non era decisamente un buon segno, che tiro mancino pensava di rifilargli il suo compagno? Si diresse verso al camera di Kaiba senza che Isono lo accompagnasse, tanto la strada la conosceva, e ne approfittò per dare un’occhiata in giro. Niente voci sconosciute all’orizzonte, nessun buon odorino a impermeare l’aria.. nulla di nulla. Ma che razza di idea aveva di festa quell’idiota? Chiuse la porta alle sue spalle e osservò sospettoso l’enorme bustone sul letto con busta firmata annessa. In quel momento gli sembrava tanto un pacco-bomba mentre la busta pareva l’unica cosa sicuramente a portata del suo portafoglio. (Aveva sempre una maledettissima paura di rompere qualcosa là dentro e già immaginava come quel maniaco di Seto gliele avrebbe fatte ripagare). La grafia chiara e elegante del Presidente della Kaiba Corp. Se non vuoi pagare tutto il conto della lavanderia farai bene a indossarlo finchè non arrivo. Chiaro e conciso. Kastuya imprecò, buttando giù dal letto i santi del calendario dal 31 Ottobre al 25 Gennaio e guardò nella busta. Inutile dire che le sue urla belluine si sentirono fino al Turtle Game.

Seto Kaiba sfoggiò uno dei suoi ghigni più bastardi, chiudendo la chiamata con Otogi. Doveva ammettere che quel ragazzo aveva un ottimo senso degli affari, forse la prossima volta avrebbe anche potuto promuovere uno dei suoi giochi. Soddisfatto, il presidente si diresse verso la sua camera, congedando le cameriere ancora scosse dall’urlo udito poco prima, e tenendosi pronto ad affrontare il suo ragazzo. Il suo sorriso, se possibile, si allargò ancora di più quando ebbe davanti lo spettacolo di Jonouchi dentro quel delizioso costume da cane maculato marroncino chiaro e scuro. Il collare poi era decisamente di classe. Dovette trattenersi dal non ridere, mentre l’altro si esibiva in uno dei suoi ringhi meglio riusciti.
-Kaiiiibaaaaa!!!!!!!Cosa ti è saltato in testa con questa roba?!-
-Suvvia è solo un costume.. che ti dona molto tra l’altro.-
Il CEO afferrò appena in tempo i pungi, pardon zampe, dell’altro prima che si scontrassero col suo viso.
-Io non mi farò vedere da nessuno vestito così chiaro?!
-Perchè chi altri dovrebbe vederti scusa?-
Kastuya smise di colpo di lottare, fissandolo spaesato proprio come un cucciolo. Probabilmente un Labrador dato i capelli biondi.
-Come.. e la festa?-
-Non ho mai detto che ci sarebbero stati ospiti in più..-
-Mi stai dicendo… che era tutta una menzogna?!-
-Come ho detto: stasera c’è una festa.. ma i soli partecipanti siamo tu.. e io-
Concluse con un sorriso a cui il bonkotsu rispose con uno sbuffo.
-Si certo e da cosa diavolo saresti travestito sentiamo?! E comunque sei arrivato, quindi mi tolgo questa roba!-
Kaiba fece silenziosamente scattare la serratura per poi avvicinarsi alle spalle del compagno.
-Io sono il padrone del cane, e si il costume puoi anche toglierlo… ma non ti ho detto che poi potevi rimetterti i vestiti..-

Il giorno dopo Mokuba si ritrovò alla tavola della colazione un fratello più morto che vivo (per vari motivi non indicati per la sua innocenza) e il rumore di un falò in giardino accompagnato da una risata isterica.

 
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