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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: ALLA RICERCA DEL FIUME DELLA NOTTE
Genere: Drammatico, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Autore: axa89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/10/2012 16:55:51

da secoli l'uomo segue le vie dell'acqua per necessità e per spirito di avventura ,per la voglia smisurata di conoscenza che c'è in noi .
 
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INCONTRO CON IL TIMAVO
- Capitolo 1° -

Liberamente tratto dal documentario "alla ricerca del fiume misterioso" del National Geographic.

Acque cerulee sgorgano vivaci dal terreno in un placido laghetto di color acquamarina in un piccolo angolo di paradiso a poche decine di chilometri dalla città di Trieste ,dal laghetto esce fuori un corso d'acqua cristallino che si và a unire ad altri due rami che nascono da altrettanti laghetti come questo per formare un unico corso che sfocierà da li a poco nel mare con grande volume di acque,questo fiume è il protagonista della nostra storia:il Timavo.
Il Timavo è uno dei fiumi più affascinanti e misteriosi del mondo,dopo un lungo e oscuro corso sotterraneo ricompare all'improvviso vicino al mare giusto in tempo per confondere le sue acque con quelle del canale Moschenizza e del Locavaz e formare un estuario che tributa all'Adriatico tra Monfalcone e Duino-Aurisina segnando il confine tra le provincie di Gorizia e Trieste e non solo:tra Friuli e Venezia Giulia.
Questo apparentemente brevissimo corso d'acqua di appena 2 km che nasce da tre sorgenti vicine nasconde un segreto;quello che gli abitanti del luogo vedono non è altro che un tratto del vero corso del fiume,che è ben più lungo e dalle origini ben più remote.
Tutto inizia qui a circa 70 km da Lubiana capitale della Slovenia e a 40km da Trieste nelle ultime propaggini delle alpi Giulie sul versante occidentale del Monte Sneznik o in Italiano Monte Nevoso (1796 m chiamato così a causa delle abbondanti precipitazioni di carattere nevoso che investono la montagna) in Val Malacca nel Turkove škulje da piccole sorgenti carsiche di tipo Valchiusano (sorgenti controllate da un sifone naturale che sgorgano in maniera intermittente)tra i boschi, un piccolo e anonimo fiume localmente conosciuto come Reka ( semplicemente fiume in lingua slava) viene alla luce;godendo delle precipitazioni abbondanti di quella regione il Reka mantiene una portata elevata anche se non ha affluenti di grande importanza (tra cui spicca la Susizza che rappresenta il suo maggior tributario) questa grande abbondanza di acqua però comincia a venir meno a mano a mano che si allontana dalla sorgente a causa del tipo di terreno dove esso scorre,un terreno di tipo carsico (terreno formato da roccie idrosolubili calcaree che permettono le infiltrazioni di acque verso il sottosuolo)e dopo circa 55 km di corso improvvisamente il Reka scompare nel comune di Divaccia nella grande voragine di San Canziano (chiamata così dal villaggio di San Canziano frazione di Divaccia),un pauroso abisso scavato dal fiume in milioni di anni di erosioni fino a formare un sistema di canyon e grotte tutelato dall'UNESCO dal 1986 dove sul fondo il fiume fà perdere ogni traccia di sè perdendosi nel buio.
Dove va a finire il Reka?
E che cosa c'entra il Timavo con questo fiume?
In realtà si è appurato che il Reka e il Timavo sono lo stesso fiume grazie ad un colorante versato nel corso d'acqua in Slovenia e ritrovato nelle risorgive a San Giovanni di Duino,ma già dal 1610 il naturalista Cliverio ipotizzò l'esistenza di un solo fiume che spariva e risorgeva presso il mare ma il mistero si fà più chiaro solo nel 1930 grazie a Eugenio Boegan padre della speleologia moderna che fà notare che il Timavo alla foce in estate ha molta più acqua del Reka e che il suo corso sotterraneo sia molto più complicato di quanto ci si immagini: 60 km di gallerie e bacini con l'apporto forse delle perdite dell' Isonzo e dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa,un corso esplorato in minima parte e raggiunto dopo anni di fatiche a centinaia di metri sotto terra e solo in poche finestre aperte sul corso ipogeo di cui parleremo più tardi.
Comunque dopo 60 km circa(la reale lunghezza del corso sotteraneo e oscura e ancora lontana da una stima certa)ritorna alla luce con tre bocche principali (significa che a monte il corso si suddivide in canali minori)con una portata media da 40-180 m^3/sec e minime di 18 che ne fà il secondo fiume della Venezia Giulia dopo l'Isonzo.
Secondo recenti ipotesi il Timavo in tempi remoti era un normale fiume superficiale che sfociava dove oggi sorge Trieste avendo i torrenti Ospo e Rosandra come suoi tributari.La lunghezza del fiume è di circa 90 km (si tratta solo di una stima)

 
Continua nel capitolo:


 
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