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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: L'ULTIMO NEMICO CHE SARà SCONFITTO è LA MORTE!
Genere: Romantico, Comico, Avventura, Drammatico, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: alynablack galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/10/2012 15:51:47

Ultimo anno ad Hogwarts! Ultimo anno del sogno! Perché per i malandrini, Hogwarts era questo: un sogno!
 
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BENTORNATI A CASA: RITARDI E RAGIONI!
- Capitolo 1° -

Casa è il luogo in cui sono amato!
Casa è il luogo in cui mi sento sicuro!
Casa è il luogo dove voglio tornare!


Bentornati a casa: ritardi e ragioni!

Il binario 9 e 3/4 non era mai stato così affollato, o almeno così sembrava a Remus Lupin.
Davanti ai suoi occhi vedeva padri con grossi carrelli in mano, intenti a portare i numerosi bagagli dei figli con aria annoiata, madri lacrimevoli occupate ad abbracciare imbarazzatissimifigli con le orecchie in fiamme, ragazzi più grandi che salutavano gli amici appena ritrovati e studentesse che abbracciavanole compagne di dormitorio. Lo stridio dei gufi gli stava dando alla testa ed un gatto liberatosi dalla sua gabbia gli passò sui piedi. La grande locomotiva rossa che avrebbe portato tutti i giovani maghi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts si stagliava di fronte a lui, mentre del fumo scuro usciva in piccole nuvolette dalla ciminiera.
Come sempre, era il primo ad arrivare del gruppo e come sempre, era seduto sul suo baule con un cipiglio preoccupato ed annoiato allo stesso tempo.
Per i primi dieci minuti, aveva provato a guardare l'orologio, ma poi aveva accantonato l'idea ed era rimasto ad ascoltare le conversazioni che si tenevano accanto a lui, per di distrarsi.
- Lunastorta! - Remus si girò di scattò a si trovò davanti Peter, i capelli biondicci attaccati alla faccia per il sudore e gli occhi chiari brillanti di eccitazione. - Finalmente ti ho trovato, mi sembrava strano che fossi arrivato per primo, visto che mi sono svegliato cinque minuti fa! - continuò.
Remus sorrise e diede una piccola pacca sulla spalla dell'amico - Sempre puntuale, Pete! - e detto questo si alzò dal baule e si guardò in giro.
- Piuttosto, hai visto quei due screanzati dei nostri migliori amici? - domandò con aria perplessa ed una piccola occhiata all'orologio.
- No, ho visto solo di sfuggita una chioma rossa, quindi penso che la Evans sia arrivata. Ma di James e Sirius nulla! - borbottò l'amico - Credo ci convenga iniziare a cercare un vagone, se non vogliamo capitare con i Serpeverde... - continuò.
Remus indigiò un attimo, guardandosi intorno e poi annuì - Se rimangono a Londra, a me non impor... AHI! - ma la sua frase fu interrotta a metà da una dolorosa pacca ricevuta sulla schiena, di sicuro non di Peter.
- REMUS! - urlò qualcuno e Remus sospirò sconsolato, girandosi verso i suoi due amici, che finalmente erano arrivati.
James, quello che gli aveva dato la pacca, aveva i capelli così ritti in testa da sembrare un porcospino, la camicia abbottonata male e fuori dai pantaloni ed un enorme sorriso stampato in viso.
Sirius, accanto a lui, aveva lo stesso aspetto trasandato di chi si è vestito troppo di fretta. Aveva i capelli bagnati ed ancora gocciolantiper la doccia che probabilmente si era fatto pochi minuti prima ed un ghignetto divertito in volto.
- Chi è che lasci qui a Londra, Rem? - domandò, ridendo.
- Te! E ti ci lascio morto per terra! Ero sicuro che questa volta non sareste arrivati! - lo accusò Remus, senza preoccuparsi di salutarli.
- Noi riusciamo sempre a stupire! - commentò James con aria sicura, poi salì in piedi sul baule di Remus, guardandosi in giro.
- Che stai facendo?! - gli domandò Sirius, alzando un sopracciglio.
- Cerco Lily! – esclamò sicuro James, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
- Non vorrai ricominciare anche quest’anno?! Su, scendi dal mio baule, mi avrai fracassato qualcosa. Andiamo a cercare uno scompartimento! – poi visto che James non si spostava, Remus rivolse uno sguardo implorante a Sirius, che prese James per un braccio e lo fece scendere.
- Cammina, don Giovanni! – lo apostrofò.
- Azzo chi parla! – gli rimbeccò James, ma si lasciò trascinare via.
- James, dove hai lasciato i tuoi? – gli chiese a quel punto Peter.
James si girò verso di lui come se si fosse appena ricordato della sua presenza, poi mormorò – Sono rimasti fuori! –
- E perché? Ti accompagnano sempre! –
- Perché – rispose Sirius al posto dell’amico – Ha detto ai suoi che per conquistare la Evans deve essere più maturo e quindi non può farsi accompagnare dai genitori! – si fermò un attimo, fece un sorrisetto ed aggiunse – è senza speranza! –
Peter rise, mentre Remus chiudeva gli occhi esasperato e mormorava – Quando hanno distribuito il pudore, lui era in bagno… -
James li fissò offeso, incrociò le braccia al petto ed esclamò – Per una volta che voglio fare il maturo… -
- James… sei sicuro di sapere che vuol dire la parola maturità? – gli chiese Remus.
- Ovviamente! – .
- Tu sei un maniaco… - Remus si girò a vedere dov’era Sirius, visto che non aveva più parlato e rimase a bocca aperta.
Questo, che si stava slacciando i primi due bottoni della camicia, per il caldo e per attirare l’attenzione di due ragazze proprio di fronte a lui, si ritrovò davanti sua madre.
La donna lo fissava come se volesse ucciderlo da un momento all’altro, gli occhi grigi come quelli del figlio, al contrario però freddi come il ghiaccio, pieni di odio e rancore.
Aveva i capelli neri raccolti in una complicata e stretta acconciatura, molto all’antica, l’abito da strega nero, di un nero così scuro da stonare in quell’atmosfera allegra.
- Azz… - gli scappò e indietreggiò, mentre sentiva la rabbia montargli dentro come un fiume di lava incandescente.
Era scappato di casa, quell’estate. Dopo un litigio, era corso in camera, aveva inforcato la scopa ed era corso via. Non aveva nemmeno pensato a dove sarebbe potuto andare.
Si era diretto sicuro verso Godric’s Hollow, alla villa di James ed era rimasto lì tutta l’estate.
- Tu! - fece la madre, mentre un uomo alto e robusto, il marito, gli si affiancava.
Anche lui con occhi grigi e capelli neri, un po’ schiariti dall’età, lo fissava con l’odio più profondo ci si possa immaginare, la mano sotto il mantello, come per prendere la bacchetta.
Regulus, poco dietro, parlava con un amico, cercando di ignorare la scena che si stava svolgendo vicino a lui.
Sirius sentì un fruscio e notò che James, Remus e persino Peter avevano estratto la bacchetta, come a volerlo difendere.
Sirius sospirò, si slacciò un altro bottone e prese anche lui la bacchetta, facendo però segno agli amici di posare la loro, era una faccenda sua quella.
- Com’è che mi parlate ancora? Non mi avevate diseredato?! - disse, sarcastico, facendo un passo avanti.
- Tu non sei degno delle nostre parole! - ringhiò il padre, avvicinandosi al figlio.
I rumori intorno alla stazione iniziavano a farsi più bassi, come se la gente avesse capito quello che stava per succedere e volesse godersi la scena.
- Allora girate al largo, Black! - disse, in tono dispregiativo.
Orion Black a quel punto, fregandosene altamente di tutta la gente che li guardava, afferrò Sirius per il bavero e lo sbatté con violenza contro una colonna del binario.
Sirius per un attimo non reagì, mentre una fitta gli attraversava la schiena, rimase fermo a fissare negli occhi il genitore, con quanto più odio riuscisse ad esprimere.
- Sei la pecora nera della famiglia, non devi osare parlare con quel tono di noi! -
Sirius ringhiò, come se fosse nella sua forma canina ed esclamò, con una specie di ghigno - O forse siete tutti voi le pecore nere?! -
Era forte e spinse via il padre con una manata, si stirò con una mano la camicia portata fuori dai pantaloni, afferrò il primo che gli capitò a tiro, Remus e spintonando via Regulus, entrò nel treno, ignorando il dolore alla schiena, che probabilmente si era graffiata.
Quando fu dentro iniziò a dire cosi tante parolacce che se l’ avesse sentito un prete, l’avrebbe scomunicato all’istante.
James non seguì subito l’amico, e fissò i genitori del suo amico.
- Che avete tutti da guardare, su, fatevi gli affari vostri! - esclamò, con un gesto stizzito della mano, rivolto al resto della gente, che fissava con occhi curiosi ma anche timorosi la scena.
- Sei tu che non dovresti guardare noi, hai rovinato nostro figlio! - gli disse la madre di Sirius contro - Sei un traditore del tuo sangue. Sei feccia come tutti i MudBlood che ci sono qui! - continuò.
James non aveva paura, quando colse una chioma rossa tra la folla e due scintillanti occhi verdi fissarlo, con confusione, ma una certa ammirazione anche, piantò gli occhi in quelli della ragazza rossa ed alzò piano un sopracciglio.
Ghignò sarcastico ed esclamò - Dovreste ricontrollare le vostre priorità voi due, non avete ben capito il concetto di vita! - poi sputò per terra, facendo una smorfia di disgusto, ai loro piedi e seguì l’amico sul treno.
Prima di salire si girò indietro e continuò, quasi ridendo - Un’ultima cosa… Fottetevi! -
- Come osi... - ma James era già sparito sull'Espresso.
Se non ci fosse stata mezza popolazione magica lì davanti, i Black avrebbero ucciso James.
Non potendo agire, entrambi i Balck si appuntarono di fargli del male, non appena ne avrebbero avuto l'occasione.
James trovò Sirius in un vagone, insieme a Remus e Peter; aveva guardato la scena.
- Grazie, James! - borbottò.
- E di che?! Morivo dalla voglia di farlo dalla prima volta che li ho visti! - scoppiò a ridere il ragazzo.
- Gli hai sputato! - sorrise Remus, a cui veniva da ridere, nonostante la gravità della situazione.
- Anche io l’ho fatto una volta! - rise Sirius, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
- Oddio! E non ti hanno ucciso? - scoppiò a ridere anche Peter.
- C’è mancato poco! - Sirius batté il cinque a James - Ma l’hai vista la faccia dei miei? -
- Vista eccome. Se qualche volta mi vedi triste, ricordamela! –

Il viaggio in treno trascorse piuttosto normalmente, sorvolando sul fatto che per poco James e Sirius, per uccidere un’ape, non fecero scoppiare un vagone dell’espresso.
E sorvolando sul fatto che poi Remus li rincorse per tutto il treno, perché si erano finiti tutte le Cioccorane che aveva comprato.
Ed evitando di accennare al fatto che Piton perse misteriosamente il suo baule e ritrovò tutte le sue cose sparse per i vagoni ed appiccicati ai vestiti dei flaconcini di shampoo.
Quindi per lo standard dei malandrini, il viaggio fu normalissimo, anzi troppo normale.
Ed il fatto che James cercasse di essere maturo… passò in secondo piano.
Stavano tranquillamente rincorrendo la signora che vendeva dolci quando, per sbaglio, non andarono a finire contro un gruppetto di ragazze.
La prima, la riconobbero tutti all’istante, era Lily Evans.
Aveva i capelli un po’ più lunghi dell’anno prima, quasi all’ombelico ed indossava già la divisa scolastica, la spilla da Caposcuola appuntata al petto.
Dietro di lei, vi era Selina Migrive : grandi occhi verdi - azzurri brillavano sul viso pallido, contornato da capelli nerissimi, lisci e da una folta frangetta. Un sorriso malizioso stampato in volto.
Accanto, una ragazza dai capelli castano chiaro, gli occhi verde scuro, un’espressione molto dolce e socievole e le guance un po’ rosse, Mary McDonald.
La prima li fissava con la seria intenzione di ucciderli, mentre le altre due si limitarono a guardarli male per averle spinte.
- Buongiorno, milady. – ridacchiò Sirius divertito, rivolgendo uno sguardo attento alle tre, o per meglio dire a Selina e Mary. Non si sarebbe mai permesso di guardare la ‘’ ragazza’’ di James. Riuscì a notare che Mary era divenuta rossa come un peperone e che guardava Remus. Quasi scoppiò a ridere.
- Risparmiatela, Black! – infierì subito Lily, senza dargli il tempo di aggiungere altro.
- Ciao, Lily! – fece invece James, serrando forte i pugni per evitare di passarsi una mano tra i capelli, come gli aveva suggerito di fare Remus.
- Evans per te, ed ora vorremmo passare! – aggiunse la ragazza.
- Ma Evans, ci siamo appena incontrati dopo una lunga estate, nemmeno ciao mi dici! – disse James estremamente sincero, perché c’era rimasto molto male.
- Ciao! – Lily spostò James con una mano, rivolse un sorriso a Remus ed esclamò – Ciao, Remus! – poi fece per andare via.
- Lily! – esclamò James, e le andò dietro – Com’è andata la tua estate? –
Il gruppetto di amici assisteva impotente alle scena tra i due.
- Bene, specialmente visto che non ti ho incontrato! – esclamò lei, con un sorriso perfido.
James accusò il colpo, ma non si perse d’animo e continuò – La mia senza di te invece, è stata proprio noiosa! –
- EHI! – protestò Sirius.
- Zitto, Sirius! Sto parlando con Lily! Allora, come va? – James era deciso a continuare la conversazione, nonostante stesse sembrando davvero molto molto stupido.
Lily abbandonò le braccia lungo il corpo, capendo che non avrebbe evitato la conversazione con James e per un attimo si ricordò della scenata che aveva fatto ai genitori di Black.
Era stato arrogante e presuntuoso in quel momento, ma aveva difeso Sirius ed aveva dimostrato un grande coraggio.
Sospirò e rispose – Bene, a te? –
James fece un sorriso che gli andava da uno orecchio all’altra e rivolse uno sguardo gioioso a Lily.
- Benissimo! Sei diventata Caposcuola! – commentò, indicando la spilla.
- Si, di Tassorosso è diventato Jim Macmillan, di Corvonero Jang Chang e di Serpeverde… - Lily si bloccò, fece una smorfia ed aggiunse – Piton… -
James fece un’espressione tra lo scioccato ed il disgustato, poi girò la testa verso Sirius, che aveva la stessa medesima espressione, su Peter idem e su Remus, che sembrava scioccato, ma meno sconvolto.
- Scherzi, vero?! – chiese Sirius.
Lily scosse la testa – No, mi sa…! –
Sirius scosse la testa e poi esclamò – Sai in che scompartimento sta, che lo andiamo ad uccidere? –
Lily alzò un sopracciglio e lo fissò storto – No, Black! E comunque, ora noi andiamo! – e detto questo prese le sue due amiche per un braccio e le trascinò via prepotentemente.
Selina, prima di essere troppo lontana per essere sentita, mormorò – A proposito, Black, Potter, Lupin, il professor Lumacorno ci vuole tutti nella sua cabina tra mezz’ora! – e rivolse uno sguardo ai due. Sirius e Selina non erano mai stati molto amici, anzi si evitavano totalmente, perché dopo che lui ci aveva provato con lei e lei l’aveva rifiutato, si limitavano ad evitarsi ed a litigare di tanto in tanto.
- E com’è che ci sei anche te? – la provocò Sirius.
- Perché sono brava a lanciare incantesimi a chi mi infastidisce! – rimbeccò lei, sorrise ed andò via.
Aspettarono che le tre non fossero più a portata d’orecchio, poi James batté il cinque a James ed esclamò – Ho parlato con Lily! E non mi ha ucciso! Ho parlato con Lily! E non mi ha ucciso! Ho parlato con Lily! E non mi ha ucciso!– e per poco non si mise a saltellare il giro.
- Frena i bollenti spiriti, James! È stata una conversazione stupidissima! – commentò Sirus.
- Zitto, cane! – ringhiò James, ma sorrise tutto contento.
- A proposito, Remus! – Sirius si appoggiò al finestrino e rivolse un’occhiatina al diretto interessato – Carina Mary, no? –
Remus diventò rosso e chiese – Che vorresti dire? –
- Che è diventata dello stesso colore di cui sei tu adesso appena ti ha visto! – rise James, anche lui l’aveva notata.
- Non è vero! – protestò Remus.
- Ma tanto tu hai l’esperienza di un undicenne! -
- E sai anche perché! Io non posso avere una ragazza! - rimbeccò lui.
- Si, solo che tu sei ottuso! - rispose Sirius con nochalance.
- Non è vero! - continuò Remus pacato.
- Si invece! – si inserì Peter nella conversazione.
- No… su lasciamo stare ed andiamo da Lumacorno! –
- La Migrive ha detto tra mezz’ora ed i dolci vengono prima di uno stupido prof e delle sue festicciole! – commentò Sirius, poi li trascinò finché non ritrovarono il carrello dei dolci.

Mezz’ora dopo, James, Sirius e Remus si ritrovarono davanti alla cabina del professor Lumacorno, in attesa e molto scorbutici. Le feste di Lumacorno erano piene di cibo, e questo piaceva molto a Sirius e James, ed inoltre tutta l’attenzione era concentrata su di loro, e questo piaceva ancora di più a Sirius e James, ma erano molto noiose in verità.
Inoltre avevano dovuto abbandonare un Peter molto deluso da Frank ed Alice, poiché lui non era stato invitato.
Remus sospirò scocciato e mormorò - Forza, ragazzi! - poi bussò ed aprì la porta scorrevole. - Buongiorno… - mormorò dubbioso, mentre i tre entravano dentro.
La cabina era stata allargata con un incantesimo di Estensione Irriconoscibile ed arredata quasi come una normale stanza: alle pareti vi erano appesi dei quadri, un enorme tavolo rotondo era al centro e delle sedie, quasi tutte occupate, lo circondavano.
Il professor Lumacorno sedeva nel posto centrale, affiancato da un lato da un ragazzo Tassorosso molto bravo in Trasfigurazione, per quanto ne sapevano i malandrini, e due ragazze Corvonero: una con la madre nel Ministero ed una che non conoscevano.
C’erano anche due bambini, un maschio ed una femmina, che ancora non avevano il segno distintivo dalla Casa d’appartenenza, quindi erano due undicenni.
Infine, c’erano quattro Serpeverde: Lucius Malfoy, con i capelli pieni di brillantina, Bellatrix Black, con gli occhi pesanti accesi di arroganza, Regulus Black, che parlava con la Corvonero accanto a lui e Severus Piton, la spilla di Caposcuola appuntata al petto ed i capelli unticci appiccicati al viso pallido.
James fece una smorfia. Per quando gli piacesse essere al centro dell’attenzione, sapeva bene che non era grazie alla sua bravura a scuola o nel Quidditch il motivo per cui era lì. I suoi genitori erano due Auror di grande stima e bravura, forse tra i più bravi insieme alla madre della Migrive ed alla madre di Frank Paciock.
Lumacorno era famoso per il circondarsi di alunni con genitori o parenti famosi.
Secondo Sirius, era perché era il suo modo di sentirsi importante e forte; tutti avevano convenuto con lui.
Era proprio per questo che ogni anno veniva con loro sull’Espresso di Hogwarts: doveva organizzare quelle feste e incontrare nuovi studenti.
Sirius per esempio si trovava lì poiché era un Black e se il prof avesse saputo che i genitori l’avevano diseredato, di sicuro non l’avrebbe più invitato.
Non che Sirius non né sarebbe stato felice! Odiava quelle feste, anche perché partecipava sempre sua cugina Bella.
Remus era riuscito ad entrare grazie alla sua abilità in Incantesimi e Difesa contro le Arti Oscure e per questo ero molto onorato di stare lì; in un certo senso anche quello lo faceva sentire accettato, visto che il professore sapeva del suo problema.
Lo sapevano tutti i professori.
- ‘Giorno signor Lupin, signor Black, signor Potter! - li accolse con un enorme sorriso sulla faccia da tricheco il professore. - Come state? Ho saputo che avete già iniziato a combinare qualcosa in giro! - aggiunse con un sorriso, come se la cosa non gli dispiacesse per nulla.
Remus avvampò, mentre James e Sirius sorridevano soddisfatti. - Nulla di che, prof! - esclamò James. In quel momento bussarono di nuovo ed entrarono una sorridente Lily ed un’arrabbiata, per un qualche misterioso motivo, Selina.
- Signorine, benvenute, benvenute! - Lumacorno sorrise ancora di più alla vista di Lily e la fece sedere proprio accanto a lui, un posto che le aveva riservato con cura.
Selina invece, fu costretta a sedersi tra Sirius e Regulus, cosa che le diede notevole fastidio.
- Bene, ora che siamo tutti al completo, direi che possiamo iniziare a mangiare! - annunciò lui. Batté le mani e, visto che erano quasi le cinque del pomeriggio, davanti a loro comparve un bel servizio argentato e cinque grandi vassoi pieni di pasticcini e biscotti di tutti i tipi.
James e Sirius aggredirono il cibo con voracità, mentre Remus li fissava sconsolato e Lily alzava un sopracciglio. Non che non fosse abituata: quando stava con Alice ed il fidanzato Frank, lui mangiava in modo molto simile ed inoltre quell’estate aveva conosciuto Vernon, il fidanzato di sua sorella che mangiava come un vero e proprio porco; la stazza lo confermava.
Lily però non riusciva a capacitarsi come facessero i due malandrini ad essere così magri con tutto il cibo che ingurgitavano.
- Lily cara - le si rivolse subito Lumacorno - come hai passato l’estate? .
Lei rivolse un’occhiata a Severus, che aveva visto spesso passeggiare nei pressi di casa sua, poi sorrise - Splendidamente, professore! Anche se non vedevo l’ora di tornare qui! -
- A fare che? - le domandò Sirius, impertinente.
- A studiare, Black! Lo conosci il verbo studiare? - rispose lei, come se stesse parlando con uno stupido.
Selina ridacchiò e lo fece anche Bellatrix, cosa che fece zittire subito la prima: non le piaceva trovarsi d’accordo con quella Serpeverde pazza.
- Non ho bisogno di studiare, sono bravo per natura! - commentò Sirius, con un sorriso sornione.
Lily sospirò esasperata ed il professore si affrettò ad evitare un litigio ed esclamò - Su, ragazzi! State tranquilli! Signor Potter, come stanno i suoi genitori? -
James si passò senza pensarci una mano tra i capelli e poi rispose - Molto bene, professore. Sono riusciti a catturare alcuni sostenitori di Voldemort quest’estate! -
I due undicenni trattennero in fiato, quando James pronunciò quel nome, i Serpeverde lo fissarono come se pronunciando quel nome gli avesse mancato di rispetto ed il resto della sala di zittì, a parte Sirius.
- Che ho detto? Perché fate tutti quella faccia? - domandò James, non capendo.
- Non dovresti pronunciare quel nome! - esclamò Malfoy, guardandolo con disprezzo.
- E perché mai no?! L’ha detto Silente l’anno scorso, nel discorso finale. Se abbiamo paura di pronunciare un nome, figuriamoci poi se ci dovessimo trovare Voldemort di fronte. Tu che faresti, Malfoy? Ti andresti a nascondere sotto la gonnella della mammina?! - lo provocò James.
Sirius ingoiò un biscotto e prima che Malfoy potesse rispondere esclamò - Ha ragione! -
Bellatrix alzò un sopracciglio e con occhi accesi ed un’espressione quasi folle disse - Voi due siete solo degli sciocchi! -
- Non direi! Hanno perfettamente ragione! -
Tutta le persone presenti si girarono a guardare, con le mascelle che sfioravano il terreno, Lily Evans.
Lily Evans che aveva dato ragione a Black e Potter.
- Lily, stai bene? - le domandò Remus, seriamente preoccupato.
Lily arrossì ed esclamò - Si, sto bene. È vero… questa volta hanno ragione… -
- Evans, mi hai dato ragione? A me? - ripeté James.
Lily diventò viola ed annuì.
Selina si scambiò uno sguardo con Sirius, purtroppo accanto a lei, e gli mormorò - Avrà preso una botta in testa… o forse è successo un miracolo! -
Sirius scoppiò a ridere, rompendo la strana atmosfera di stupore che si era creata nella stanza e mentre il professore si rivolgeva a Malfoy, pur di cambiare argomento, James rivolse un sorrisone a Lily.
- Non ti mondare, Potter! - lo precedette Lily, leggendogli quasi nel pensiero.
James fece il broncio, poi storse la bocca ed arricciò il naso, infine fece gli occhi strabici e sorrise.
Lily per poco non scoppiò a ridere per la scena e dovette usare tutto il suo autocontrollo per non farlo; si limitò a commentare - Ma che scemo! -
James si girò verso Sirius, intendo a fissarsi in cagnesco con la cugina Bella e ad ingurgitare una quantità industriale di biscotti e non notò il sorriso che era comparso sulla labbra della Grifondoro.
La ‘’festa’’ sembrò durare un’eternità ed alla fine i malandrini riuscirono a svignarsela dicendo che dovevano indossare la divisa, mentre Lily e Selina dissero che dovevano andare da una loro amica che le stava aspettando. Persino la prediletta del prof si stava stancando.
- Mi ha fatto venire il mal di testa, maledetto Luma! - commentò Selina, quando non furono più a portata d’orecchio.
- Povero! - disse Lily.
- Cazzi! - fu la risposta educata dell’amica.
- Selina, che sono ‘ste parole? - gli domandò Sirius, con un sorrisetto.
- Zitto, Black! Parlo come mi pare! - disse lei.
Sbadigliò e mormorò - Povera, Mary! L’abbiamo lasciata in compagnia di quegli sdolcinati di Alice e Frank, le sarà venuto il latte alle ginocchia solo a vederli! -
- C’era anche Peter con loro, almeno ha potuto mangiare un po’ di dolci che gli abbiamo lasciato! - sorrise Remus rassicurante.
- Beh, se ci fossi stato tu si sarebbe divertita di più! - accennò James, facendo divenire arancio il diciassettenne.
Lily quasi rise - Che intendi dire? - chiese poi.
- Dai, Lily! Remus ha l’ingenuità di un bambino nato da un giorno, non le capisce certe cose. La tua amica però diventa un pomodoro solo a scorgerlo da lontano! - protestò James, con un sorriso malizioso.
Lily alzò gli occhi al cielo, ma si trovò purtroppo ad annuire - In effetti! -
Selina si girò verso Lily e la guardò perplessa e quasi spaventata - Ok. Ora sono sicura che stai male! D’accordo con Potter? Per due volte di fila? Hai pestato la testa da qualche parte? Ti hanno Confuso? Obliviato? Sei sotto la Maledizione Imperius? -
Lily scoppiò a ridere, seguita dai tre malandrini, poi rispose - No, Sely. Sto bene! -
- Sarà… - disse sarcastico Sirius, poi domandò a Selina - Sicura che non abbia battuto la testa? -
Lei scoppiò a ridere, poi accorgendosi di aver riso alla battuta di Black si bloccò e fece una smorfia, che lui notò.
Ancora sinceramente non aveva capito come mai la ragazza l’avesse rifiutato un paio di anni prima, ma pensò che non era il momento giusto per chiederlo.
Fu allora che videro Lily bloccarsi con un piede per aria, gli occhi fissi fuori dal finestrino ed una strana espressione in volto.
Per un attimo tutto scorsero un velo di lacrime offuscarle gli occhi verdi e si girarono per vedere cosa ci fosse, pensando di trovarsi davanti come minimo un Dissennatore, se non Voldemort stesso.
Invece videro alberi, tanti alberi, scorrere di fronte a loro.
Il cielo era limpido e splendente, la luna brillante in cielo e le stelle tutto intorno, a fare da cornice alla splendida costruzione di fronte a loro, mezza nascosta dagli arbusti, ma comunque maestosa e splendente: Hogwarts.
Massiccia, enorme, altissima, con torri lunghissime e tante finestre illuminate dalle lanterne.
Tutti e cinque gli studenti sentirono una specie di dolcezza riempirgli il cuore, mentre fissavano quella costruzione così familiare e bella, che però non smetteva mai di provocare grande gioia e stupore.
Remus chiuse gli occhi: ripensò alla sua casa, piccola e con le tubature guaste, occupata da un padre o freddo o iroso, che non smetteva mai di ricordargli il suo problema e poi pensò ai due compagni vicino a lui, che stavano guardando Hogwarts con lo stesso amore che provava lui e mormorò - Bentornati a casa! -
Sirius sorrise e disse - Ben detto, amico! -



Nda: Questa storia è sui malandrini, si sarà capito... storia a cui tengo particolarmente. Spero vi piaccia e che commentiate... Baci
Alyna Black
 
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