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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Hetalia
Titolo Fanfic: DALLA PADELLA NELLA... VODKA!
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: One Shot, Lemon
Autore: naruxhina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/09/2012 21:10:59

NyoCina si lancia alla riscossa per salvare il gemello dalle grinfie di Russia! Purtroppo anche Russia ha dalla sua un valido rinforzo...
 
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DALLA PADELLA NELLA... VODKA!
- Capitolo 1° -

Ehilà a tutti!
Il mio pallino del momento sembra essere quello di mettere insieme personaggi Hetalia e Nyotalia insieme: come coppia, oppure mettendo entrambe le versioni della stessa nazione (maschio e femmina) nella stessa storia. Ho usato quest’ultima idea nella mia scorsa fic (se ve la siete persa ecco il link ^__^ >>> http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1272459&i=1 ), ed ora la riapplico per qualcosa di un po’ più piccante…
Spero che anche stavolta il vostro lato pervertito resterà soddisfatto!
Riguardo la storia sappiate che forse sono stato un po’ più pervertito delle altre volte… XD
Buona lettura a tutti!

PS: GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!

NOTA!
I personaggi di questa fic non sono reali, sono tutti maggiorenni, e i fatti narrati sono puramente di fantasia.




Cina aprì un attimo gli occhi.
Ancora mezzo assopito, li riaprì di nuovo, chiedendosi come mai non riconoscesse il posto in cui si trovava.
Sbatté di nuovo le palpebre, accorgendosi di non ricordare neppure quando si era messo a dormire.
E poi ancora, ponendosi una domanda ben più pressante: perché non riusciva a muoversi?!
A quel punto strabuzzò gli occhi e…
“AI-YAAAA!!!”
E constatò quanto resistenti fossero le cinghie di cuoio che gli tenevano legati polsi e caviglie ai quattro angoli del letto!
“Ma-ma che diavolo succede-aru?! Come ci sono finito qui? E perché sono legato?!”
“Ben risvegliato, Cina!”
Capì tutto ancora prima di girarsi verso la voce: “Oh, no! Russia!”
Era in piedi a un lato del letto matrimoniale a cui era stato legato, legato con addosso i soli boxer per la precisione! Avendolo in quello stato, non era una sorpresa che il suo solito sorriso avesse una rossa sfumatura da pervertito!
“Eh eh eh, ora sei mio!”
“Non scherziamo! Liberami subito-aru!”
“No!” –disse ridendo con bastardissima innocenza…
“E dai!”
“Mi spiace, Cina, ma se ti liberassi, poi te ne scapperesti e io e te non potremmo “divertirci”: lo capisci il problema?”
Il millenario Wang Yao tentò di fare da sé con inutili strattoni, ma, volendo usare uno dei suoi proverbi, era come vento impetuoso che tenta di spostare una montagna: le sue sole forze non sarebbero mai state sufficienti a liberarlo.
“Sigh, mi hai fregato, dannazione! Ma come ho fatto a finire in questa situazione? Eppure sono stato sempre vigile!”
Col tempo si era abituato tenere a bada le invadenti avance del suo potente vicino ed ex-collega comunista: a non cascare più nei suoi travestimenti da panda per infiltrarsi da lui, a diffidare dei saporiti quanto sospetti piatti caldi che si offriva di cucinargli, a resistere ai tentativi di farlo ubriacare di vodka per sedurlo mentre sbronzo (nascondendo il suo fido panda sotto il tavolo e facendo bere lui, che l’alcol lo reggeva meglio…), e tanti altri…
“Ma come hai fatto?”
“Oh, non crucciarti, Cina, ci sono riuscito solo perché ho avuto un valido aiuto!”
“Ben detto!”
Un’altra figura spuntò dietro l’enorme sagoma di Russia: era una ragazza, anche lei enorme, con un completo di pelliccia rosa e grigio chiaro, lunghi capelli dello stesso biondo di Ivan e un piccolo colbacco bianco sulla testa. NyoRussia, alias Tatiana!
Le due Russie gli sorrisero insieme, avvolte nelle loro potenti e malvagie auree viola, che però tra di loro si abbracciavano fraternamente.
“Kolkolkokolkol!” –fecero in coro.
“Oh, povero me!”

(NDA: Ecco il design di NyoRussia, l’avrete certamente già visto su internet ^__^ >>> http://fc07.deviantart.net/fs70/i/2011/365/1/0/become_one_with_nyotalia_russia__da__by_nadeshiko19-d4ks3xl.png )

Cina fece una smorfia: già un Russia è difficile da affrontare, figurarsi due!
“Vedi, sapevo che sarebbe stata impresa dura acchiapparti visto che ogni volta che mi vedi nei paraggi diventi attentissimo e sospettoso. Non sarei mai riuscito a mettere i sonniferi che avevo comprato nel tuo tè verde.”
“Da!” –sorrise la sorella gemella- “Così mi sono offerta di aiutarlo! Tu hai sempre paura di lui, ma non di me: quando stamattina, alla riunione delle nazioni mi sono avvicinata per scambiare due chiacchiere, hai finalmente abbassato la guardia, e mentre eri distratto a parlare ho potuto mettere due goccine nel tuo tè senza che te ne accorgessi.”
“Ai-ya! Come ho potuto essere così ingenuo?”
“Ho anche aiutato Ivan a trasportarti qui!”
“Che brava sorella che ho, vero?”
“Ma… qui dove?”
“In un confortevole e tranquillo albergo in cui tu e Ivan avrete il vostro magnifico nido d’amore; un albergo di quelli buoni, ovvio!”
Cina infatti notò in quel momento la morbidezza delle lenzuola sulla pelle nuda della schiena e quella del cuscino dietro la testa, e ora che si guardava un po’ meglio intorno, riusciva a distinguere una bella carta da parati rossa e oro alle pareti, nonché dettagli un pochino più romantici, come candele profumate accese sui comodini e la scrivania, o la bottiglia di champagne in un secchio di ghiaccio.
“Solo il meglio per te, Cina!” –gongolò Ivan, tutto fiero.
Intanto, in tutto quello sciccoso ben di Dio, dalla tasca faceva capolino un perverso frustino da sadomaso… Che taglio netto in una sola occhiata!
“Urgh…”
Alla fine la perseveranza del russo aveva avuto la meglio, anche grazie alla sua perfida complice! Ed ora eccolo lì, immobilizzato, a guardare, sudando freddo, Russia che si sbottonava il cappotto!
“Uh uh uh! Ora Cina, sarai tutto per me! Vedrai, sarà divertente come diventare tutt’uno con me!”
Cina forzò un sorriso da diplomatico: “Eh eh, calmati Ivan, parliamone!”
“Sarebbe inutile, caro Cina.” –disse Tatiana dandogli una pacchetta sulla testa- “Il mio fratellone è pazzo di te, lo sai: non si perderebbe questa occasione per nulla al mondo.”
“Uh?!”
Il tempo di girarsi e Russia aveva addosso solo la sciarpa, dei boxer neri, e il frustino nella mano…
“Kolkolkolkol… Ho tanti altri bei giochi da provare con te!”
Strano vedere uno dei suoi “kol” con gli occhi a cuoricino!
“Aspetta! N-non puoi farlo!”
“C’è qualcosa che non va in me?” –domandò l’altro, battendo il frustino sull’altra mano minacciosamente…
“No no no! Tu sei perfetto! Sei molto… alto, e con un bel sorriso! Io però… Ho quasi 3000 anni, poi la gente sparlerebbe che sei un gerontofilo…”
“Non ci vedo nulla di male!”
“N-non sono dentro questo “genere di cose”…” –ritentò scuotendo le estremità legate.
Russia allargò il sorriso: “Oh, non puoi sapere se non ti piace se non lo provi…”
“Non sono gay!”
“Ma puoi imparare!”
“Sigh!”
NyoRussia in tutto questo se la sghignazzava senza alcuna pietà.
“Oh, beh, divertitevi!”
“Sorella, puoi restare se vuoi, così dopo ti diverti anche tu con Cina: te lo devo visto che l’ho preso grazie a te.”
“Oh, sei gentilissimo, Ivan, però passo.” –lo rassicurò NyoRussia- “A me questo “genere di cose” piace, ma questa non è il mio genere di Cina… Sigh!”
“Su su…” –le carezzò il colbacco il nuovamente gentile fratello- “Un giorno riuscirai anche tu a catturare la persona che ami.”
“MA LA PERSONA CHE AMI NON SI “CATTURA”-ARU!!!”
Che urlava a fare, pensò Cina, lo sapeva già che erano degli svitati! Degli svitati pervertiti, anche peggio!
“Non voglio rovinarti il buon umore: dasvidanya!”
Sulla porta, Tatiana sospirò abbattuta: “Sigh, chissà dov’è ora…”

CRASH!

“?!?!?”
Un lampo rosso attraversò la finestra alla destra del letto, mandandola in frantumi!
Nessuno si fece male per fortuna, ma la nuova arrivata aveva un’aria senz’altro battagliera, armata com’era di un padellone wok! Una ragazza dal fisico esile, con i capelli castani raccolti in due chignon ai lati della testa, con addosso un vestito rosso e giallo di foggia orientale e scarpette scure da arti marziali ai piedi.
“AIIII-YA!” –gridò la piccola tigre, sfoggiando una posa da kung-fu.
NyoCina, dall’oriente con furore!

(NDA1: Il suo design ^__^ >>> http://browse.deviantart.com/?qh=§ion=&q=nyotalia+china#/d49e613 )
(NDA2: Ecco un wok, padellone cinese >>> http://niceyfemme.com/wp-content/uploads/2009/12/WOK.jpg )


Calò un rispettoso silenzio: un’entrata in scena con finestra in frantumi, balzo felino, capriola e grido di battaglia lo meritava davvero.
La prima a reagire fu NyoRussia, e lo fece arrossendo e portandosi le mani sul cuore che batteva a mille: “Oh, è arrivata mentre pensavo a lei! Deve essere un segno del destino!”
Cina, sbalordito, si alzò al massimo che permettevano le cinghie: “Wang Lin! Che ci fai qui?”
“Sono venuta a salvarti, fratello! Non appena mi sono accorta della tua sparizione ho subito sospettato di Russia!”
“Uffa! Ma perché tutti pensano male di me? Ma sono così cattivo?”
“Ma no, sei buonissimo, fratello mio!”
“Mi sono messa sulle sue tracce e sono riuscita ad arrivare appena in tempo-aru!”
Drizzò il petto e puntò il wok contro i due russi: “Mascalzoni! Siete riusciti a fargliela solo perché in due contro uno!”
“Che bello, Lin è qui! Che bello!” –saltellò NyoRussia battendo le manine inguantate.
“Ehi, ma mi stai ascoltando?! Provi sempre a molestarmi e ora mi ignori?!”
Si, anche lei aveva lo stesso problema del fratello con la Russia del suo stesso stesso!
“Ivan, ho cambiato idea, resto qui: ora possiamo divertirci tutti e due!”
“Fantastico!”
“Grrrr! Ve lo faccio vedere io come mi divertirò… a prendervi a calci!”
“Fai attenzione! Dice il saggio: “non attaccare in maniera avventata”, sorella!”
“Tranquillo, Yao, non hai nulla da temere: sono maestra in dodici stili!”
Intanto però, per nulla spaventati, i due russi continuavano a parlottare tra loro…
“Dimmi Russia, hai con te qualcuno dei tuoi “giocattolini birichini” in più da prestarmi?”
“Ma naturalmente!” –fece Russia con uno sguardo spiritato, mostrandole un paio di manette.
“Uh uh uh, perfetto!”
Ivan si avvicinò al letto: “Sono già tutto in fermento, tu no, Cina?”
“Sicuro… Sbrigati Lin! Non voglio essere frustato, sculacciato, incatenato e chissà che altro!”
“Allontanati da lui!”
Tatiana si frappose tra lei e il suo obiettivo, con quel suo solito sorriso da brividi con cui la tormentava: “Avvicinati a me, Lin!”
Finalmente una scusa per regolare i conti anche con la sua di stalker…
“VE LA SIETE CERCATA! AI-YAAAAA!”

CRASH! STUMP! BONK! STONK! CRUSH! SBENG! CLANG!

Il wok, tutto ammaccato, rotolò rumorosamente fino ad urtare la porta e cadere a terra.
“Ouch… Ma come è possibile?” –si chiese NyoChina, per terra anche lei, con due rondelle al posto degli occhi!
“Wang Lin!”
“Ohi… Ohi…”
Ora tra i due chignon aveva pure due bernoccoli! Assurdo, pensò: una maestra in dodici stili non poteva essere battuta così facilmente! Purtroppo l’aveva colta di sorpresa…
“Dannata! Conosci anche tu le arti marziali, ma come?!” –ruggì sconvolto alla vista della sua salvatrice ko.
“Ih ih ih, tutto merito del nostro capo!”
“C-cosa?”
“Si, lui è un appassionato di queste cose che fate voi, le arti marziali, e così un giorno, parlando, mi ha consigliato di prendere anche io delle lezioni insieme a lui. Ci ho subito preso la mano!”
“Ah, quel Vladimir! Che simpatico a condividere con noi i suoi hobby!” –sospirò Russia.

(NDA: Ci si riferisce al fatto che tra gli sport praticati dall’attuale presidente russo Vladimir Putin, il “capo” di Ivan e Tatiana, rientri anche il karate, di cui è cintura nera 6° Dan! Tra l’altro si tratta del karate kyokushinkai, uno stile rinomato per la sua durezza e potenza! XD)

“Direi che gli allenamenti sono serviti!” –disse Tatiana guardando Lin dall’alto in basso- “E ora…”
“Ehi! Che le vuoi fare?!”

CLICK!

“KYA!”
Non fu un urlo combattivo, ma un urlo di fanciulla spaventata quello che uscì dalle labbra di NyoCina, quando si ritrovò in un lampo ammanettata al termosifone con le braccia sopra la testa.
“Uh uh uh, che bello! Non sai quante volte ho sognato arrivasse questo momento, ma era così difficile acchiapparti!”
“Liberami subito, brutta maniaca!” –scalciò lei, ma la glaciale Tatiana si teneva a distanza di sicurezza, a guardarla tutta soddisfatta come un trofeo vinto.
Si inginocchiò vicino a lei, abbastanza perché potesse farle sentire il suo respiro appesantito dall’eccitazione sulle sue guance, che per lo sforzo e per la vergogna erano diventate di fuoco.
NyoRussia si tolse i guanti: “Sai, io ho sempre le mani fredde… Però sono convinta che presto io e te saremo entrambe… caldissime…”
E mentre la distraeva strusciando il viso contro il suo, la mano, silenziosa, era già arrivata sul suo petto.
“No!” –trasalì Lin, morendo di vergogna nel momento in cui aveva iniziato a sbottonarle la camicetta rossa.
“LASCIALA!”
Cina si era infervorato tanto da riuscire a smuovere tutto il letto, ma anche quello fu uno sforzo senza conseguenza.
“Dai Cina” –fece Ivan- “Lasciamo le ragazze a divertirsi e pensiamo un po’ a noi.”
“Dannati! Che le volete fare? Lasciatela stare, subito-aru!”
La faccia scura di Russia lo costrinse a tornare giù con la testa sul cuscino: “Come ho detto prima, faresti meglio a pensare a te… Uh uh uh!”
Fece schioccare il frustino: “Allora… iniziamo a divertirci anche noi?”

“Kya! No!”
“Uh uh uh, apriamo un pochino…”
Di certo avrebbe fatto di tutto per stuzzicarla e imbarazzarla il più possibile: non resisteva all’idea di vedere in quello stato il suo più sfuggevole desiderio, ora suo dopo che tanto aveva osato resisterle. Lei non era cattiva, semplicemente le piaceva così.
Sbottonata la camicetta nella parte più alta prima ci sbirciò dentro un pochino, come fosse un armadietto di tesori da tenere tutto per sé; poi aprì, e vide la sua pelle prima nascosta rabbrividire per un incontro imprevisto e proibito con la luce.
“Come sono belli questi due bottoncini.”
Glieli pizzicò.
Strinse i denti: “Smettila-aru!”
Ridacchiò e poggiò le mani aperte sui suoi seni; erano molto più piccoli dei suoi, e proprio per questo tanto carini; li schiacciò, portandoli prima su e poi giù, poi li strinse, poi li mosse in cerchio, ed era sicura che NyoCina, per quanto continuasse a rivolgerle quell’espressione infuriata, sentiva; sentiva eccome l’ebrezza di quel tocco.
Come più in alto ti elevi più rumore fai quando cadi, così più lei tentava di resistere, e più, rendendosi conto della propria impotenza, del proprio subire senza speranza di riscosso, le sarebbe piaciuto una volta arresasi. Perché non era mai stata trattata così, nessuna l’aveva desiderata al punto di volerle imporre il piacere; e se Tatiana stessa, nell’imporre non riusciva a contenere il formicolio che la scuoteva, come poteva riuscirci lei, il cui corpo, toccato in quei punti proibiti, non era certo pietra?
Strinse uno dei seni in una mano e lo bacio; poi lo succhiò, poi lo morse, in un crescendo che si concludeva con nient’altro che un innocente occhiata alla sua faccia: ogni espressione, ogni sfumatura di rosso, ogni sguardo rabbioso in quegli occhi lucidi era impagabile, e sembrava poterle bastare anche senza toccarsi a sua volta.
Con l’altra mano le sfiorò la pancia, facendole un po’ di solletico, solo per vederla cercare di non ridere.
Non era cattiva… In fondo… Non le stava mica facendo male, no?
Intanto il calore si era fatto insopportabile e si fermò un attimo per togliersi il cappello e la giacca, mostrando sotto di esso una camicetta bianca.
“Lasciami andare, ti pre…”
Pregarla? Assolutamente no! Non voleva fare ancora di più il suo gioco!
“Lasciami, maledizione! Lasciami!”
“Via questi!”
“No!”
“Si!” –ridacchiò afferrando i pantaloni all’altezza delle caviglie, tirandoli via, piano, anche se al prezzo di una pedata sul naso…
Tatiana rise anche della botta ricevuta, mentre se la massaggiava un po’, sempre senza staccarle gli occhi di dosso. Le sue gambe rosee erano meravigliosamente sottili eppure sembravano così forti, chiuse com’erano a fare da scudo tra lei e le sue mutandine. Le carezzò un istante le caviglie sottili e poi le sgusciò di fianco, prima che potessero partire altri calcioni.
“Mi sei sempre piaciuta. Ma guardarti così… semplicemente mi incanta…” –le sussurrò sensuale, avvicinando sempre di più il viso al suo.
“Tu sei pazza!”
Provò a baciarla, ma lei se ne accorse e fece sparire le labbra nella bocca; incurante, Tatiana baciò ugualmente lì dove sarebbero dovute essere, come un morso famelico che la bagnò della sua saliva.
Rialzò la testa per incrociare di nuovo i suoi occhi.
Vi scorse tanta paura, e a quel punto non le piacque più.
Lei non era cattiva: voleva farla stare bene. Voleva farle provare cose belle.
La russa non si scoraggiò, e muovendosi lentamente la baciò di nuovo sulla spalla. Carezzandola sui fianchi, la baciò anche sulla clavicola, poi risalì al collo, e passò così tutti quei punti che, in quanto donna, sapeva potessero piacerle, e anche sul dorso delle mani, intrappolate sopra la sua testa. Avrebbe voluto anche mordicchiarla, succhiare quella pelle tanto inebriante, ma si trattenne, certa che quella fosse la strada giusta: senza esagerare, con tutta la gentilezza di cui era capace, la sentiva farsi sempre meno rigida.
A volte è meglio la carota del bastone; ma non avrebbe vinto così facilmente contro la fiera Wang Lin, e ormai neanche lei ne poteva più di impedire alla propria mano di scendere verso il basso. Forzò le sue gambe chiuse, e sentì con le dita la morbida stoffa delle mutandine, ultimo baluardo tra lei e il tesoro: attraverso di essa riusciva a sentire tutto il suo calore. Passò su e giù le dita, restando fuori, ma andando pian piano sempre più sotto, dove diventava più morbida, mentre l’altra mano tornava a occuparsi di uno dei suoi seni.
Bastò insistere un po’ in quel modo perché riuscisse a sentir uscire da lei un primo, sommesso, ma incoraggiante verso.
“Dai, non essere timida, fatti vedere…”
Restò davvero sorpresa quando scostò un po’ la mano e vide…
“… Shinatty-chan?”
Le si drizzarono gli chignon! Certo, considerata la situazione, che il segretuccio del suo intimo venisse a galla non era certo il primo dei problemi, ma l’imbarazzo fu ugualmente enorme.
“Ih ih ih, indossi le mutandine di Shinatty-chan! Un po’ dovevo aspettarmelo…”
“E piantala di prendermi in giro!”
“Ma non ti prendo in giro: anzi, le voglio anch’io, così ti porterò sempre con me… ti porterò sempre con me proprio lì… Uh uh uh!”
“Sigh! Almeno risparmiatele queste cose!”
Riuscì a farla star zitta, ma non parlando più, torno ad agire, con il preciso obiettivo di fare un bel “bagnetto” a quella micina…
Carezzò e carezzò, ad occhi chiusi, studiando le sue forme col solo tatto attraverso quella tendina. Il più coraggioso dito medio iniziò a sfregare al centro di una piccola valle, venendo presto raggiunto dal fratello indice.
“Non aver paura…”
NyoCina si scosse, ma la mano di NyoRussia alla fine si infilò dietro la tendina: alla sua amorevole aguzzina scappò un sospiro, quasi quelle dita stessero accarezzando le sue stesse intimità. Sentì che l’aveva fatta inumidire giusto un pochino, ma poteva fare di meglio. Cominciò a muovere la mano in cerchio, cercando in ogni variazione del suo respiro o della sua espressione un indizio per scoprire i suoi punti preferiti. Provò a baciarla, ma lei si scansò e prese la guancia.
Allora l’indice e il medio, sempre più curiosoni, entrarono nella sua stretta porticina. Sperava di lasciarle scappare un gemito ed approfittarne per insinuarsi nelle sue labbra, ma Lin fu molto brava a stringere invece i denti; Tatiana restò comunque soddisfatta, ripetendosi quanto meravigliosa fosse la faccia di NyoCina vista così da vicino, mentre sentiva delle dita estranee esplorarla, a fondo, sempre più a fondo.
“Urgh!”
Uscì piano e rientrò, ripetendo quel ciclo più e più volte, guardando le sue dita scomparire in lei, lasciandosi sfuggire un sempre più soddisfatto sorrisino ogni volta che sussultava. Si chinò per baciarle l’ombelico, mentre muoveva l’altra mano, la sinistra, sulla sua natica un po’ scoperta.
“Che ne pensi? Sei felice?”
“Per niente!” –sbottò con un po’ d’affanno.
“Però ti piace, no?”
“No!”
“Bugia!” –disse come fa la maestra alla bambina cattiva.
Una bugia che si sarebbe divertita un mondo a svelare comunque! Ormai Shinatty-chan era zuppa, e per le sue dita muoversi in profondità si faceva sempre più facile.
Tenendole le caviglie (la botta di prima l’aveva resa più prudente), le sfilò le mutandine, ora tutte stropicciate, poi tornò sul suo volto, mordendo nuovamente con le labbra le sue, ostinatamente chiuse, solleticandole con la punta della lingua, leccandole tutte, mentre il suo assalto dal basso si faceva sempre più veloce. E Lin si rese conto che il suo strenuo opporsi era diventato una farsa contro quelle dita che entravano, uscivano e sguazzavano contente dentro di lei. Perché a un tratto non odiava più quel trattamento orribile? Perché si chiedeva se le dita di Tatiana potessero andare ancora più veloci, o ancora più dentro? Stava perdendo, ecco cosa stava succedendo.
E la sua nemica capì che era il momento adatto per fermarsi.
Uscì e si leccò le due dita, lasciandola a riprendere il fiato che, volente o nolente, gli aveva tolto.
“Anf… Anf…”
Frugò nella tasca del pantalone e tirò fuori le chiavi delle manette.
“Co-cosa?!”
Le spalle stanche di Lin cascarono giù. Sconvolta, e che ancora sentiva addosso quei tocchi su tutto il suo corpo, non riuscì neppure a massaggiarsi i polsi dolenti.
“Se vuoi mi fermo qui. Contenta?”
Si alzò in piedi e la squadrò tutta per bene, e lei, ricordandosi di essere nuda e soprattutto di potersi muovere, si affrettò a coprirsi subito il petto con le mani.
“Ora puoi muoverti: sei libera di scappare o di farmela pagare.”
“……”
“No? Forse vuoi che continui allora?”
NyoCina spostò via lo sguardo, come una tenera fanciulla indifesa, come l’aveva ridotta lei, maledetta svitata. L’aveva capita fin troppo bene: perfida fino in fondo, si era fermata con diabolica precisione un secondo prima che raggiungesse l’apice; e ora, il ricordo di quella vicinanza, il pensiero di ciò che era riuscita a sfiorare le metteva dentro una cocente delusione. Bruciava, bruciava in maniera insopportabile. Bruciava più adesso che all’inizio, quando l’aveva spogliata pezzo per pezzo e aveva creduto di non poter detestare di più qualcuno.
“Ih ih! Su, fai quello che vuoi.”
Un giorno gliel’avrebbe fatta pagare. Gliel’avrebbe fatta pagare con gli interessi per quella umiliazione così bruciante. Ma adesso, per il momento…
“Io…”
La malvagia NyoRussia incrociò altezzosa le mani dietro la schiena: “Se vuoi che continui però devi fare qualcosa per farmelo capire.”
“……”
Non ci sarebbe mai riuscita, pensò un istante prima di farlo.
Si girò di nuovo con la testa per non guardarla o guardarsi mentre, rassegnata, apriva le sue gambe davanti i suoi occhi: le allargava, oscena, al suo cospetto, mostrandole proprio tutto di sé.
Se arrivata a quel punto era ciò che desiderava sul serio, non poteva farci nulla…
“Uh uh uh, ora ci siamo!”
Si spogliò completamente, lasciando su solo le lunghe calze nere.
Le gambe di Lin non si chiusero come una tenaglia, ma la abbracciarono al suo ingresso tra di esse. La sua mano destra ricominciò da dove si era interrotta. E un po’ più in alto, sebbene con riluttanza, NyoCina dava alle sue labbra la tanto attesa soddisfazione.
Come le sue dita, anche la lingua iniziò a vorticare in quella bocca, attorcigliandosi a quella di Lin, poi ne uscì un attimo, come per assaporarla per bene, e poi ci si rituffò.
“Lasciati andare… Fatti sentire…” –la pregò tra un bacio e l’altro.
Accettare quella preghiera non le richiese uno sforzo di volontà poi così grande: evidentemente si stava lasciando prendere…
“Anf… Anf…”
Tatiana adeguò la penetrazione al ritmo del suo respiro, il suo respiro così rumoroso, una goduria per i suoi timpani.
E a proposito di goduria…
“Anf… Anf… ANF… ANF…”
NyoCina chiuse gli occhi: NyoRussia la stava fissando, fissava il suo crollo, la resa all’orgasmo imminente, e fu proprio il pensiero di quello sguardo incantato su di lei oltre le sue palpebre chiuse a scatenarglielo infine.
“Kyaaah!”
“Ih ih ih!”
La sentì uscire e allontanarsi: per avere una vista migliore, pensò, mentre le ultime scariche finivano di scuoterle il corpicino madido di sudore. Non credeva che il pensiero di essere lo spettacolo più eccitante del mondo per qualcuno potesse essere tanto… bello…
Volle baciarla ancora, e ancora l’accontentò.
“Ora tocca a me, giusto? Un po’ per ciascuno, da?”
Tatiana si stese sul pavimento e spalancò a sua volta le gambe, contornando con due dita la propria femminilità.
Lin deglutì, pensando di non avere la minima esperienza con le donne prima di quel momento, ma non si sarebbe mostrata ingrata, nemmeno con la sua innamoratissima molestatrice. Tirò fuori la lingua e l’assaggiò, andando alla scoperta di quella novità assoluta con inaspettato coraggio. Di nuovo libera di avere l’iniziativa, Lin volle sfruttarla il più possibile, usando la lingua e le dita allo stesso tempo.
“Uhhh… Daaa… Te la cavi… AHI!”
Le aveva dato un morso.
Recepito il messaggio (“le parole durante il sesso mi imbarazzano da morire e tu mi hai già fatto vergognare abbastanza oggi…”), Tatiana, che fino a quel momento si era tenuta sui gomiti si diede una calmata: si distese del tutto, immaginandosi il soffitto come un cielo azzurro dove volare tra morbide nuvole di passione.
Lei non era cattiva come lei, pensò Lin: avrebbe ricambiato il regalino non richiesto con tutto il suo impegno.
Quando si sentì vicina, la russa afferrò i propri seni, prendendo a ruotarli, in sincronia con le sue spinte, e la cinese faceva lo stesso su di sé con la mano libera, come non ne avesse avuto abbastanza.
“Da!” –lasciò uscire nel momento in cui vide le stelle.
La testa, come avvolta dal fumo, si piegò su un lato con un espressione beata.
“Mhmmm…”
Quando aveva iniziato la sua imperdonabile dimostrazione di malsano affetto, non sapeva come sarebbe finita: aveva immaginato finali davvero brutti con cui pagare la sua mancanza di controllo e morale…
Ma si sorprese invece di essere stata fortunata: Lin, gattonando, si era messa sopra di lei e poi ci si era appoggiata, come fosse un caldo materasso, e i suoi bei seni rotondi come cuscini per la sua testa piena d’ovatta. Sorpresa, cercò i suoi occhi, ma lei li scostò subito con un delizioso broncio colpevole…
Non resistendole, le abbracciò la testa, carezzandole gli chignon.
Sospirò contenta.
“Bellissimo… E a te invece come è andata, fratello?”
“……”
“?!?!?”

Ivan e Yao: O////O

Non avevano neppure iniziato!
Suo fratello era ancora in piedi accanto al letto, rigido come un bastone, mentre Cina, ancora legato al letto, esibiva i suoi stessi occhi strabuzzati!
Per non parlare del rivoletto di sangue ai loro nasi…
Per una volta fu Tatiana ad arrossire d’imbarazzo!
“Ma… Ma voi…”
“E-ecco…” –balbettò Ivan tirando su per fermare il sangue- “Stavamo per darci dentro anche noi, però… eravate così eccitanti voi due e…”
“A-a-aru… Non siamo riusciti a togliervi gli occhi di dosso…”
Chiaramente, come era una novità per Lin, un bollente quadretto lesbico doveva essere stata una novità irrestibile anche per loro due: e poi, si sa che gli uomini sono dei…
“U-un momento…” –pensò arrabbiata- “Vuol dire… Che siete rimasti tutto il tempo a guardare le vostre stesse sorelle mentre facevano sesso?!?”
NyoCina si rialzò dalle sue tette e gridò: “CHE COSA HANNO FATTO?!?!?”
“Ehm…”
Veloci come due fulmini, Tatiana e Lin si rimisero addosso tutti e vestiti, e la cinese recuperò il proprio temibile wok!
“Ma non vi vergognate?!” –sbraitò la scandalizzata NyoRussia!
“Spiare il sangue del vostro sangue durante le loro “faccende private”? Siete dei depravati!”
“Maniaci!”
“Pervertiti!”
I due scossero veloci le teste: “Ma-ma-ma-ma-ma…”
Le loro sorelle chiusero i pugni, mettendosi in guardia nei loro stili di lotta!
“Ora ve la faremo vedere, porci guardoni!”
“Ben detto-aru!”
“U-un momento-aru! Io sono una vittima qui! Lin, tu eri venuta qui per salvarmi, o sbaglio?! Perché non ve la prendete solo con lui?!”
“Stavi guardando anche tu, o sbaglio?”
Cina si morse la lingua!
“Tsk, spiare mentre sua sorella viene spupazzata ammanettata a un termosifone: che porco!” –scosse il capo NyoRussia.
In tutto ciò, suo fratello, che doveva ben conoscere la forza della propria sorella, e che non osava immaginare cosa potesse fare unita a quella piccola tigre tanto infuriata, fece spallucce con rassegnazione.
“Oh, beh, Cina, stanno per scaraventarci fuori dalla finestra. Peccato, abbiamo perduto un’occasione…”
“Ma… mia sorella non era venuta a salvarmi?”
Che giornata assurda per lui!
“Un ultimo desiderio?” –domando Ivan.
“SI, ATTERRARE IL PIÚ LONTANO POSSIBILE DA DOVE ATTERRERAI TU!”
“AI-YAAAAAA!”
“KOOOOOOOL!”

CRASH!

A volar via per primo fu il letto (con Cina annesso ovviamente…) che provocò un enorme foro nella parete, dal quale, un istante dopo, uscì Russia sparato via come un proiettile…


A molti chilometri di distanza, sotto il bel portico in legno che dava sul giardino di casa propria, Giappone, comodamente seduto sulle ginocchia, si dedicava ai suoi più rilassanti passatempi: sorseggiare tè, osservare i colorati koi nel laghetto, allietare le orecchie col suono del vento tra i ciliegi.
Fiiiiiiiii…
“Uh?”
Alzò gli occhi e vide un rettangolo volante farsi sempre più grande…
STOMP!
Stoico come un buon samurai, si oppose al nuvolone di polvere con il suo ventaglietto.
“Si può sapere cos… CINA?!?!”
“……”
Cina in mutande! Legato a un letto!
“……”
“…… Ehm… Aru…”
Ad un arrivo inaspettato non poté che corrispondere una reazione inaspettata…
Giappone divenne rosso fuoco e iniziò a far toccare tra loro gli indici, col fumo che gli usciva dalle orecchie!
“C-C-Cina-san… S-sono lusingato ma… quello n-non è il mio genere di cose!”
Malgrado la figuraccia storica con Kiku, Cina lasciò cascare la testa sul cuscino: se non altro era salvo.

Poteva cadere nel giardino di Francia…

EPILOGO…

“Dimmi, Russia…”
“Si, Francia?” –fece lui, spolverandosi da dosso la polvere e uscendo dal cratere senza nemmeno un graffio (era Russia dopotutto…)
“Lo usi quel frustino?”
“Dipende su chi.”
“Oh, no, mi hai frainteso: vorrei solo chiedertelo in prestito…”
Ivan notò alle spalle di Francis la porta semiaperta che dava dentro casa, da cui Inghilterra, imbavagliato e legato ai quattro angoli del letto, lo scongiurava con gli occhi di aiutarlo.
Guardò Francia…
“……”
Guardò Inghilterra…
“Mhmmm!”
“……” –sorrise- “Prego, prendilo pure!”



Che bastardo che sono, vero? Stavolta i miei personaggi li ho proprio tormentati! NyoCina, Cina, persino Inghilterra, che in questa fic non ci sarebbe neppure dovuto rientrare! XD
Purtroppo non avevo idea di cosa scrivere per il finale, e questa trovata mi è venuta così spontanea… XD
Allora, piaciuta? Spero me lo farete sapere nei commenti ^__°
Prima però che voi fan dello yaoismo mi prendiate a botte chiedendomi “E DOV’È LO YAOI?!?”, vi chiedo scusa per il tiro mancino, di certo vi aspettavate anche un po’ di xxx con Russia e Cina… Ad ogni modo, sappiate che sono stato impeccabile con gli avvertimenti: infatti c’è scritto shonen ai e shojo ai, ma solo yuri, e non yaoi U__U
Spiacente! XD

Per concludere, un ulteriore avviso: l’autore non approva né giustifica, né intende assolutamente incoraggiare i rapporti non consensuali!

Alla prossima!

PS: GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!

 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
hidekaz - Voto: 02/07/13 11:43
Oh Oh Oh!Sporcaccione che sono le nostre nyotaliane,eh?Sono così..Awww,SEXY!Amo lo Yuri e lo Yaoi.La scena finale dove c'è il mio Amato Francis mi ha fatto spanciare dalle risate!
Una sola parola: A-W-E-S-O-M-E \(*3*)/
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f9v5 - Voto: 23/09/12 21:58
Non c'è bisogno di dirlo, ma te lo dico comunque...GENIALE.
Per quanto riguarda gli avvertimenti, meglio così, non riesco a vedere di buon occhio lo Yaoi, ma lo per lo Yuri non mi lamenterò di certo.Troppo divertenti le due scene finali!
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