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Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Tartarughe Ninja (Teenage Mutant Ninja Turtles)
Titolo Fanfic: SENTIMENTAL NINJITSU
Genere: Sentimentale, Romantico, Autobiografico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: mikiturtle galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/09/2012 18:38:18

Ecco come può cambiare la vita di Leonardo Hamato
 
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- Capitolo 1° -

E’ così. Alla fine, ho compiuto il “grande passo”, con la benedizione del mio adorato maestro nonché padre, Splinter.
Un giorno come un altro, ero ad allenarmi da solo nel dojo, quando scattò l’allarme installato nelle fogne da mio fratello Donatello. In cinque andammo a vedere: non trovammo nulla di sospetto, se non un nastro azzurro con un piccolo Taoo al centro, con altri due piccoli nastrini di un celeste più scuro. Aveva un buon profumo, qualcosa che non avevo mai sentito prima.
A chi appartenesse, era un mistero.
Quasi come guidato dal mio istinto, chiesi a mio padre di poter prendere in custodia il nastro e non ci furono obiezioni. Dal cofanetto di legno che avevo nella mia stanza, esso mi creava un’atmosfera piacevole, che mi stava lentamente aprendo le porte verso una nuova strada.
Per me, le arti marziali e la meditazione avevano quasi del tutto perso la loro importanza; le scorribande con i miei fratelli sembravano giochi infantili e Shredder, uno dei tanti teppisti di New York. Non capivo cosa mi stesse accadendo: la mia vita stava cambiando e io non riuscivo più a trovare quel legame che mi unisce alla mia famiglia. Mi tormentavo con le domande e tentavo di opprimere questo nuovo sentimento mai provato prima.
Una notte d’inverno, il sonno mi aveva del tutto abbandonato, mi rifugiai su un tetto a osservare la luna argentea che vegliava sulla dormiente città americana. Mi chiedevo che futuro mi attendesse, se la carica da leader mi avrebbe imposto di essere il fedele discepolo del mio sensei per tutta la vita, se i ninja o i mutanti avessero importanza. A poco a poco, mi ritrovai a stringere nelle mie mani quel delicato nastro: era morbido e mi alleviava il peso del capo coscienzioso che ricoprivo.
Un sibilo: evitai per miracolo un’arma; con la guardia al massimo, protessi quell’oggetto nella mia cintura, mentre mi accingevo a stringere le elsa delle mie katana.
Con l’unica luce a mia disposizione, cioè i raggi del bianco satellite che batteva sulle lame, riuscii a distinguere un’ombra del tutto opposta ai soldati di Shredder: era qualcosa di familiare.
Con una capriola laterale destra, afferrai quell’arma e i miei occhi capirono: un autentico ventaglio d’acciaio ninja; sconosciuto in Giappone ma quotidiano in Cina. Una voce chiara e melodiosa ruppe il silenzio creatosi: sembrava spaventata ma allo stesso tempo diffidente.
-Ridammi ciò che hai di me- mormorò, mentre nella mano sinistra stringeva un altro ventaglio, uguale a quello che avevo io.
Sussultai a tali parole, poi un lampo si fece strada nella mia mente: voleva sicuramente il nastro! Senza indugiare, glielo porsi e due occhi ambrati mi rapirono l’anima.
-Chi sei tu?- chiesi non riuscendo a frenare la mia voglia di sapere.
-Il mio nome? Prima il tuo!- mi rispose quasi divertita.
-Leonardo Hamato-.
Lei rise molto più forte: -Venus- e fu lì che conobbi la tartaruga ninja shinobi.
Da quella notte, la frequentai sempre più spesso, mentre un piacere per lei cresceva a dismisura; saltavo spesso gli allenamenti del mio maestro e non parlavo dei miei sentimenti con i miei fratelli. Forse non avrebbero capito, o forse sì…
Una sera, decisi di dichiararmi: dinanzi a una splendida luna piena di primavera, la baciai e capii che anche Venus ricambiava. Ma quell’amore segreto non mi soddisfaceva: io desideravo ardentemente passare il resto della mia vita con lei.
Con grande coraggio, la portai con me al rifugio e lì parlai molto chiaramente: -Io amo Venus-.
I miei fratelli sembrarono sorpresi ma con i complimenti e le moine, soprattutto da parte di Michelangelo, mi augurarono felicità.
-Tu l’ami e lei ama te. Segui il tuo cuore, Leonardo- mi disse il maestro Splinter e ciò mi aprì nuovamente gli occhi: volevo sposarmi.
Il quattro dicembre, una grande festa ci fu nelle fogne: c’erano April, Casey, Fugitoid, Leadtheread, insomma proprio tutti, perfino Traximus! Io ero raggiante e avevo un vestito azzurro: giacca, pantalone e una rosa blu e lei, la mia Venus in uno stupendo abito da principessa ceruleo.
Attesi il “vi dichiaro marito e moglie” e senza perdere un solo attimo, le mie labbra si avvicinarono alle sue.
Ero davvero molto felice… Completo… Come lo fui più tardi.
L’anno dopo, nacque mio figlio Tintoretto, gioia del maestro e dei mie fratelli. Corazza verde salvia, pelle verde buccia di mela, occhi ambrati e una minuscola codina. Io non riuscivo a crederci: ero padre!
Ora sono un nuovo leader: il capo della mia famiglia, Venus e Tintoretto, il frutto del nostro amore.

 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
mikiturtle 17/09/12 21:14
Grazie!
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isaryhamato - Voto: 17/09/12 21:00
Q.Q E' splendida! Fantastica! Leo che si innamora di Venus, che bello! E il nome del piccolo, perfetto! :) Complimenti! :)
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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