ASSO DI CUORI
- Capitolo 1° -
Isola Balena.
Siamo a casa di zia Mito e in una piccola stanza due ragazzi stanno decidendo cosa fare quel pomeriggio.
- Aaaaah che noiaaaaaaaa!!- gridò un Gon annoiato.
- Eddai Gon smettila di lamentarti e troviamo qualcosa da fare! -
- Ma abbiamo fatto tutte le cose più possibili e immaginabili su questa terra!! -
- Ti va di giocare a carte? - chiese Killua con in mano un mazzo di 54 carte.
- Carte?!?! come si gioca con le carte? -
Killua rimase per un momento shokkato dalle parole di Gon. Possibile che questo ragazzino non sapeva giocare con le carte?!
- Dai siediti che ti insegno a giocare a scala 40 -
- Scala 40? Ma non dovevamo giocare a carte? chiese Gon abbastanza confuso.
- Si giochiamo a scala 40 che si gioca con le carte, ad ognuno darò 13 carte e in base a quelle carte devi riuscire a fare 40 o più punti, se non hai subito le carte che ti possano far fare 40 puoi pescarne una dal mazzo e buttarne via una che non ti serve -
- Buttare? nel cestino? -
Killua alzo un sopracciglio. Possibile che Gon era così stupido? Prese un respiro profonodo per non alterarsi.
- No Gon, le devi solo scartare qua difianco al mazzo dove ho buttato questa prima carta. -
- Aaaaaaaaaaaaaa oooooooooooooooook ho capito, dai inziamo allora!! - disse Gon con uno dei usoi sorrisoni
Killua diede le 13 carte ed iniziarono a giocare. Dopo un' ora i due erano pari coi punti, così Killua decise di fare una piccola penitenza a chi avrebbe perso quell'ultima partita.
- Gon questa è l'ultima partita, che ne dici se ci mettiamo una penitenza per rendere la giocata più interessante? - disse Killua con la faccina da gatto.
- Uhm per me va bene! anche io avevo in mente una penitenza, tu che avevi in mente? -
- Chi perde farà il giro dell'Isola per almeno 40 volte correndo, con in spalle un masso di almeno 30 kili!! la tua invece qual'era? -
- Uuuuuuuh sfida accettata! la mia era più semplice: chi perdeva doveva dare un bacio sulle labbra al vincitore - disse Gon con un sorriso a 34 denti
Killua rimase un attimo con gli occhi sbarrati, ma da dove le tira fuori certe idee così? Doveva ammettere che non gli sarebbe dispiaciuto perdere per avere un bacio dal piccolo moretto.
- Te la senti ho ai paura di baciarmi? - disse Gon con un sorriso beffardo.
- Non ho paura di niente io! accetto la sfida! - urlò un Killua sicuro di se.
- Bene allora cominciamo! -
E cosi Killua cominciò a distribuire le 13 fatidiche carte, a Gon toccò la prima mossa ma non risucì a cominare nulla e allora dovette pescare, la carta che pescò fu un asso di cuori. Venne il turno di Killua che invece aveva pescato un jolly e riuscì subito a fare un 40 pieno con un tris di Re e una scala di asso, due, tre e quattro di fiori neri. Passò il turno a Gon che gli venne anche a lui un jolly, e, facendo bene i conti aveva già vinto.
- Killua non ci crederai ma ho vinto io! guarda qua, 4 donne, 4 re e una scala con jolly, sei, sette e otto di picche, e butto un asso di cuori! Ho vinto iooooo devi fare la penitenza! - disse Gon saltellando per tutta la stanza.
- Uff la fortuna del principiante... e va bene facciamo questa penitenza... -
A Killua batteva il cuore a mille. Perchè gli batteva così, doveva solo dare un bacio a sulle labbra di Gon non doveva essere chissà quale impresa difficile, e si sentiva le vampate, sentiva che stava arrosendo ma non sapeva ancora per quale ragione. Sperava solo che Gon non se ne accorgesse.
- Hey Killua sei tutto rosso! stai male per caso? allora me lo vuoi dare questo bacio o no? -
- Eh? Ah sì... ehm... ok ora te lo do.. -
Killua si stava avvicinando per baciarlo, era sempre più vicino al suo viso e arrosiva sempre di più e appoggiò le labbra sulle sue. Rimasero così per alcuni secondi, Gon stava sentendo Killua staccarsi ma lo fermò mettendogli le braccia intorno al collo per stringerlo di più a se, Killua era confuso stava cominciando a pensare che a Gon potesse piacergli non solo come amico ma anche come ragazzo.
Killua lo ha sempre visto come il suo migliore e unico amico, ma mai come suo ragazzo, si doveva ammettere che quando dormivano Gon era così bello con la luna che rifletteva sui suoi capelli neri che risplendevano, passava ore a guardarlo per poi addormentarsi, che forse lui a sempre visto Gon più di un amico ma s ene era reso conto solo ora che si erano baciati?. Gon si staccò da quel bacio per riprendere fiato.
- Killua... non vedevo l'ora di baciarti... tu mi piaci tanto... - disse un Gon leggermente arrossato.
- Oh Gon.. a-a-anche tu...mi... pi..aci.. la sera mentre dormi.. io ti osservo... e penso a quanto...sei bello.. con la luna che riflette su di te... io mi addormento avendo in mente il tuo viso.. -
- Lo so che mi guardi.. pensi che non me ne sia mai accorto? Quando distogli per un secondo il tu osguardo su di me io ti guardo.. poi appena so che dormi sono io che ti guardo con la luna che riflette su di te... sei davvero stupendo -
- Perchè non me l'hai mai detto? -
- Avevo paura che mi prendessi in giro...il fatto che mi piaccia un maschio... -
- Ahahah scemo che sei... ti voglio bene Gon -
- Anche io Killua... anzi sarà presto o no ma... mi viene più da dirti.. ti amo. -
Killua a quel "ti amo" salto addosso a Gon per abbraccialro forte forte. Che bello Lui e Gon or apotevano essere fidanzati e innamorati come le coppie che vedevano nei film, anche se loro erano due maschi non importava a nessuno dei due, basta che erano felici entrambi.
- Hey Gon -
- Si killua? -
- Andiamo a giocare a carte? Stavolta ti batterò! -
- Se mi prometti che ogni volta che uno perde ci diamo un bacio... -
- Certo cucciolo mio! -
- Ok allora ci sto! -
- Gon finito di giocare a carte... stanotte possiamo dormire insieme.. e... farci... le coccole... come le coppiette... che vediamo nei film..? -
- Ma certo Killua!! -
- Ti amo Gon.. -
- Anche io Killua... e ora via a giocare! -
- Siiiiiiiiii -
Andarono a letto verso le 3 di notte, si infilarono sotto le coperte e cominciarono a darsi dei piccoli baci sulle labbra e sul collo sussurrandosi di tanto in tanto un " sei bellisismo" " ti amo" e dandosi qualche carezza per sentire il corpo dell'altro, per sentire com'era fatto com'erano i lineamenti, per finire con l'addormentarsi l'uno tra le braccia dell'altro.
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