torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Mass Effect
Titolo Fanfic: KEELAH SE'LAI
Genere: Sentimentale, Azione, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler
Autore: lubitina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/09/2012 10:49:48

Afferrare un sogno, stringerlo forte tra tre dita.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
ASCOLTAMI.
- Capitolo 1° -

Non era mai stato un uomo poetico, nè tantomeno aveva mai provato il bisogno di sentirsi dire qualcosa che fosse tale. Era cosciente della scorza dura, quasi una seconda corazza N7, che ricopriva la sua pelle,come un Turian; ed era per questo che era IL comandante, ed aveva, sotto il suo comando, il meglio che la galassia aveva da offrire. O quello che le era rimasto, da offrire, sfiancata da quella guerra voluta da un Dio crudele, un Dio inconcepibile.
La poesia. Quella era sempre mancata nella sua vita, fatta di battaglie e di durezza, di infantile menefreghismo misto ad un innato orgoglio marmoreo. Ricordare se stesso per le vie di New York, solo e abbandonato, non lo faceva star poi così male. C'era di peggio, c'è sempre di peggio: come morire in una culla criogenica in un pianeta creduto un mito, per esempio. O rimanere l'ultimo della propria razza, condannato a rimembrarla nella solitudine di uno scompartimento di una nave da guerra umana, avendo anche paura di toccare l'Eco della memoria della gente. Questo lo rendeva un'inguaribile ottimista, sempre disposto ad aiutare dovunque ci fosse un pur pallido, lontano, barlume di speranza.
Tali spesso si chiedeva se, chissà, Shepard avesse mai riflettuto su se stesso, sul suo essere. Probabilmente no. Non lo interessava. Aveva dimenticato la sua anima in chissà che sudicio angolo di una metropoli sulla Terra, o chissà sul grilletto di quale arma sporca di sangue di Collettori o di liquido di raffreddamento di un Geth.
Tali lo osservava spesso. Lo aveva osservato mentre al centro dei suoi pensieri c'era Saren Arterius, lo Spettro rinnegato ma dalle buone intenzioni. Sotto l'ineluttabile volto del Turian si celava una tremenda paura, ma anche uno smisurato coraggio, tale da far sì che egli fosse in grado di buttarsi tra le braccia del nemico, credendo di poterlo distruggere dall'interno, di asservirlo, di creare una cooperazione pacifica. Era stato così ingenuo, però, nel credere di poter ingannare le Antiche Macchine, il frutto troppo maturo dello zietgeist di chissà quante specie nel corso dei miliardi di anni terrestri che la Via Lattea aveva. Chissà chi ne era l'iniziatore, di quel crudele ciclo.
Liara T'soni,ora,invece, osservava lei bere lentamente, con una cannuccia, del brandy turian. Era insolito per lei vedere Tali comportarsi così, sempre educata e compunta, ligia al dovere ed altruista. Nella sua ottica, la Quarian si stava comportando in maniera tremenda egoista, l'esatto opposto di come una "principessa" orfana come lei avrebbe dovuto essere.
-Liara...- sospirò la giovane dietro la sua maschera violacea, la voce tremolante per via dell'alcol.
-Dimmi Tali.
-Perchè sei venuta qui, a raccogliermi? Potevi lasciarmi stesa qui, sul bancone di questo bar. La tuta avrebbe riportato alla normalità i valori del mio sangue entro una notte terrestre.- lo disse guardando con estrema attenzione il contenuto della bottiglia che teneva stretta con le sue tre sottili dita guantate.
-Perchè sono tua amica, ed è arrivato il momento che tu ci dica, o mi dica, che cos'è che ti fa così male.
Tali alzò lo sguardo. -Puoi vedere sotto la mia maschera?
-No, ma vorrei.
-Ecco. Il mio problema è..è..-e in quel momento la voce esotica della ragazza iniziò a vacillare rotta da un singhiozzo,- è che lui non vorrebbe.

Tali era tornata sulla Normandy da un paio di giorni terrestri. Era rimasta chiusa nella sala macchina in compagnia solamente di Adams che,però, non aveva minimamente riconosciuto la ciarliera giovane descrittagli da Garrus Vakarian. Di indubbio talento, sì. Ma tremendamente silenziosa.
Ora era un'ammiraglio. Era succeduta al padre, e aveva accolto con onore le parole che Raan, Koris, e Xen le riservarono, eleggendola esempio di "qualità morali e combattive, chiaro talento nella tecnica, e 'parte di storia' della flotta nella sua lotta contro i Geth". Sentiva le viscere ribollire, nell'ascoltare quel vano e falso discorso, mentre teneva il capo reclinato, al centro della piazza. E su di lei, sul suo collo piegato, pesava il macigno della responsabilità di avere diciassette milioni di vite nella sua piccola mano, dell'immane fatica che avrebbe dovuto fare per sistemare, almeno parzialmente, i danni arrecati alla flotta dal padre. Quella fu la volta in cui, di più, dimenticò di vivere per se stessa e non per l'Antenato. Ostentò forza e umiltà quel giorno, ma sentiva le lacrime scorrerle lungo le guance, grata alla maschera che la nascondeva.
Comunque sia, era tornata, in qualità di esperta di Geth, sulla nave dell'Alleanza, assieme al nuovo arrivo dell'ammiraglio Raan, tra l'altro sua parente di sangue, sua zia, sorella del padre.

-Liara, quando ho letto sul mio factotum che avremo dovuto incontrare una fregata dell'Alleanza, per discutere della nostra imminente guerra contro i Geth, ho sentito il cuore andare in pezzi. Totalmente in pezzi, più piccoli di una clip termica..
L'asari non riuscì a trattenere un sorriso.
-Quale altra fregata l'Alleanza manderebbe, se non la Normandy, con dentro il suo miglior comandante, primo Spettro umano, semi-sintetico, Shepard? Hackett non possiede nessuno di più affidabile, intelligente, pronto, sveglio, abile, temerario, e perfino colto. Ti ricordi, un anno fa, quando, pochi giorni prima di visitare il relitto di quel Razziatore, si era messo a leggere quel classico umano antico, "L'arte della Guerra"? Ecco, sapevo che l'avrei incontrato di nuovo, e di nuovo, come su Haestrom, non sarei stata più me stessa, più una Quarian. Sarebbe stato di nuovo un lancio nel vuoto dell'Inferno che a lui piace tanto descrivere, quella specie di buco dentro al suo pianeta, sul cui fondo c'è la loro divinità maligna..
-Ehm, Tali, scusa se ti interrompo, ma Lucifero non è una divinità...
-Non cambia niente..- rispose, scuotendo la testa.

Ci fu un attimo di silenzio. Liara tolse la piccola mano della Quarian dalla bottiglia, e questa la lasciò cadere in grembo. Più la guardava, nonostante del suo viso potesse scrutare soltanto i suoi brillanti occhi, più notava la tremenda somiglianza che la sua razza aveva con gli Umani. Stesse gestualità, stesse proporzioni coorporee. Avevano anche metodi d'accoppiamento identici, ed identico dimorfismo sessuale. Inoltre, nonostante Sol fosse una nana gialla e Tikkun arancione, vedevano anche le stesse lunghezze d'onda. Era.. incredibile, dal suo punto di vista, come due specie sviluppatesi agli antipodi della galassia potessero essere così simili,quasi gemelle. L'unica differenza era nella chiralità degli aminoacidi..ma cosa di poco conto. Non si sarebbe stupita se avessero avuto Dna compatibile, se si esclude il problema degli aminoacidi.
Entrambe erano state spinte, in epoche della loro storia, dalla sete della conoscenza e dalla brama di potere. Ciò per i Quarian aveva significato la rovina, la diaspora dal loro pianeta natale, cacciati da esseri senzienti creati a tavolino da loro stessi. E gli Umani? Beh, la loro smania di spadroneggiare li aveva condotti, con l'Ammiraglio Anderson, a far parte del Consiglio a solo pochi anni dal loro arrivo sulla Cittadella. La sua parte nazionalista Asari ardeva un poco, ma doveva riconoscere che lo stesso Shepard era, anche se umano, una creatura esemplare.
Solamente Tali conosceva il proprio viso, e solamente lei poteva sapere quanto assomigliasse a quello di Shepard.

-Liara.. io sono innamorata di lui. Nella nostra lingua non c'è un corrispettivo.. ma credo che questa sia la parola adatta. Lo sono da quando lo incontrai per la prima volta negli agglomerati, quando aveva saputo che una Quarian aveva la prova dell'alleanza di Saren con i Geth...
Liara rimase in silenzio. Lo sospettava da molto tempo, e ne aveva avuto la conferma nei silenzi in cui la giovane si nascondeva. Ma come aiutarla?
-Tali, tu sei una ragazza meravigliosa, ma.. non credo che tra voi possa funzionare.

Lei, sentendosi dire ciò che già, in cuor suo, sapeva, proruppe in un pianto disperato. Liara, chiudendo gli occhi, si protese verso di lei e la abbraccio. Sentiva il corpo sottile tremare, per qualcosa che nemmeno lei, Liara, nonostante la sua lunga vita, aveva mai potuto provare. L'amore per le Asari non era strazio.
Ma per i Quarian, così simili ai crudeli Umani, lo era.
 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: